Tutto è iniziato tre settimane fa, quando la nuora di Caterina le ha letto l’importo della bolletta. L’anziana donna è rimasta scioccata: non aveva mai pagato così tanto per l’acqua.
La bolletta era stata pagata in automatico dalla banca, ma Caterina non aveva controllato l’importo. Quando ha saputo quanto doveva, è stata colta da un attacco di panico.
È stata portata in ospedale, ma le sue condizioni sono peggiorate rapidamente. È morta la notte di Natale, dopo 15 giorni di ricovero.
I familiari di Caterina sono convinti che la sua morte sia stata causata dall’angoscia per la bolletta.
Hanno raccontato che l’anziana donna era una persona molto ansiosa e che l’importo esorbitante della bolletta l’ha completamente sconvolta.
Iren, il fornitore dell’acqua, ha riconosciuto l’errore e ha detto che la bolletta non era dovuta.
Tuttavia, questa notizia non ha consolato i familiari di Caterina, che chiedono chiarezza su quanto accaduto.
Assoutenti, l’associazione dei consumatori, ha definito la vicenda “un monito pesante” per tutte le società che gestiscono i servizi idrici.
L’associazione ha chiesto che le anomalie delle bollette vengano sottratte all’intelligenza artificiale e affidate a persone.
La senatrice Raffaella Paita, di Italia Viva, ha detto che la vicenda dovrebbe essere un monito per tutti.
“Un mondo fatto di call center e di rapporti impersonali può essere inospitale e ostile per gli anziani più deboli”, ha concluso.
La morte di nonna Caterina è un caso tragico che mette in luce la necessità di proteggere gli anziani più vulnerabili da abusi e ingiustizie.
È importante che le società che gestiscono i servizi idrici siano più responsabili e che le anomalie delle bollette vengano gestite con attenzione e sensibilità.
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