Contro la violenza di genere, la giunta rivolga messaggi di sensibilizzazione “direttamente a uomini maltrattanti e non, e non solo alle vittime di violenze”.
E’ l’impegno chiesto alla Regione da Silvia Piccinini, capogruppo del Movimento 5 stelle, con una risoluzione. La consigliera chiede di “sensibilizzare la cittadinanza sul tema della violenza di genere, con particolare riferimento a quella di natura psicologica compresa quella connessa al disturbo narcisistico della personalità e ad integrare la campagna comunicativa in essere “Se te lo dice è VIOLENZA” con messaggi che siano rivolti direttamente a uomini maltrattanti e non, e non solo alle vittime di violenze”. Infine, la capogruppo pentastellata invita la giunta “a sollecitare le istituzioni competenti, in Conferenza Stato-Regioni e in tutte le sedi opportune, affinché inseriscano in via strutturale l’insegnamento all’educazione sentimentale ed affettiva nelle scuole di ogni ordine e grado” perché l’Italia è uno dei pochi Paesi dell’Europa occidentale dove questo insegnamento non è previsto.
Secondo Piccinini vanno moltiplicati “gli sforzi di sensibilizzazione delle cittadine e dei cittadini emiliano-romagnoli al fine di riconoscere soprattutto le tipologie di violenza meno evidenti, derivanti per esempio dal disturbo narcisistico della personalità, ed accedere alla rete di cura e protezione regionale”. La Regione, ricorda la consigliera ha avviato due campagne istituzionali: “Il nostro silenzio non ci proteggerà”, declinata attraverso i volti di operatrici e operatori dei centri antiviolenza e del mondo sociosanitario, psicologi, mediatrici e mediatori culturali; ‘Se te lo dice è VIOLENZA’ ovvero 12 manifesti, uno per ogni mese, che verranno affissi dal prossimo anno nelle strade e nelle piazze dell’Emilia-Romagna, rivolti alle donne che si trovano in situazioni a rischio e che ancora hanno difficoltà a riconoscere i segnali propri della violenza di genere”.
Piccinini riporta i dati del “Rapporto sulla violenza di genere 2023”:
le donne che hanno contattato i centri anti-violenza nel 2022 in Emilia-Romagna, sono state 4990, rispetto alle 4.934 del 2021, 2.367 sono donne in percorso e 1.167 nuove accolte nel 2022, per un totale di 3.534; di queste 3.534, l’89% ha subito violenza psicologica, 65% violenza fisica, 42% violenza economica e 23% violenza sessuale.
Le donne accolte nelle 55 case rifugio presenti in regione: 339, rispetto alle 320 del 2021 e 347 figli minori ospitati.
Nel 63.56% dei casi a compiere violenza è il partner; nel 18.02% dei casi l’ex partner e nel 9.31% dei casi un familiare; nel 4,40% dei casi un amico, conoscente, e nel 1,20% dei casi un estraneo.
Le chiamate al numero verde gratuito 1522 sono state 1.588 nel 2022, rispetto alle 1.667 del 2021.
(Gianfranco Salvatori)