Solidarietà intergenerazionale, solidarietà fra Regioni, solidarietà fra Stati e cittadini dell’Unione. La solidarietà è il valore fondante per il rilancio dell’Unione europea emerso nel corso del convegno organizzato dall’Assemblea legislativa e dal Modulo Jean Monet Social EU dal titolo “Il principio di solidarietà: prospettive regionali e multilivello” che si è svolto oggi a Bologna. Il Modulo Jean Monet è un progetto che prende il nome dallo statista francese tra i padri dell’Europa comunitaria e, grazie a fondi europei, sostiene attività di ricerca universitaria e di insegnamento su temi relativi al processo di integrazione europea.
“Serve una solidarietà intergenerazionale, che trova declinazione anche nello sviluppo sostenibile in materia ambientale a tutela delle giovani generazioni; una solidarietà fra Stati membri e cittadine e cittadini dell’Unione, soprattutto nel settore delle prestazioni sociali e in quello dei servizi di interesse economico generale; una solidarietà orizzontale fra cittadine e cittadini dell’Unione, in cui rientrano le azioni di volontariato europeo; una solidarietà fra Stati membri nelle loro relazioni reciproche e con l’Unione, obiettivo strettamente connesso a quello della coesione economica, sociale e territoriale attuata anche per mezzo dei fondi strutturali e orientata a ridurre il divario tra le regioni europee”, ha spiegato la presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti che, parlando davanti a un centinaio di studenti, ricorda come “il principio di solidarietà trova certamente una propria attuazione nelle politiche di coesione economica, sociale e territoriale, nell’ambito delle quali la condivisione di parte delle risorse degli Stati membri è finalizzata alla loro redistribuzione con i fondi strutturali”.
Temi ripresi nel suo intervento da Sabrina Ragone, docente universitaria e coordinatrice del Modulo Monet, per la quale “il progetto vuole studiare la solidarietà come valore dell’Unione europea: è stato attivato un corso interdisciplinare all’Università di Bologna fra i dipartimenti di Giurisprudenza, Scienze Politiche e Sociologia, sono previste iniziative sia a Bologna sia all’estero”.
“Serve una revisione del Fondo di solidarietà specie per quanto riguarda le emergenze come quelle dell’alluvione dello scorso maggio”, sottolinea Lia Montalti, consigliera dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa e delegata ai rapporti con l’Ue, che ricorda come “con le attuali regole su 9 miliardi di danni dal fondo europeo arriveranno poco più di 500 milioni e serve anche una riforma delle modalità del fondo: nelle fasi di emergenza si deve poter prevedere l’intervento diretto dell’Ue per dare risposte a persone che hanno perso tutto in situazioni come quelle dello scorso maggio. Vogliamo che si possa vivere in maniera più piena il rapporto tra i cittadini e l’Ue”.
“L’Europa non parte pensando allo spirito solidaristico, ma pensando alla commercializzazione dell’acciaio e del carbone: per questo serve una lettura critica sul perché l’Ue ancora non è diventata quello che si voleva”, spiega Stefano Caliandro, presidente della commissione Territorio e Ambiente, che invita a potenziare in chiave comunitaria i temi della tutela del suolo, dell’ambiente e il riciclo dei rifiuti chiarendo bene “chi può fare cosa”.
La giornata è proseguita con gli interventi dei docenti e ricercatori dell’Università di Bologna Federico Pedrini, Francesca Polacchini e Monica Bergo, ed è stata coordinata da Stefano Bianchini del gabinetto di Presidenza dell’Assemblea legislativa.
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(Luca Molinari)
10 Novembre 2023