Con un’interrogazione rivolta alla giunta regionale, Marta Evangelisti (Fratelli d’Italia) vuole sapere per quale motivo non si sia provveduto in tempi rapidi al ripristino dell’argine crollato, a ottobre, nel canal Maggiore, nel parmense, nel tratto in cui confluisce l’acqua del torrente Parma.
La consigliera, nel rilevare che “sul canal Maggiore sono attive sette centrali idroelettriche”, spiega come “la rottura dell’argine abbia comportato il rallentamento del flusso delle acque, con l’inevitabile sospensione dell’attività degli impianti”. Centrali, aggiunge, “che, peraltro, non sono ancora state riattiate”. L’esponente di Fdi sottolinea poi che “analoga situazione, per i proprietari degli impianti, si era già verificata, tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023, per la caduta di detriti dallo stesso argine”. “Sarebbe, quindi, opportuno – evidenzia la capogruppo – intervenire il prima possibile e in modo definitivo, tenuto anche conto che l’energia idroelettrica è una fra le fonti più pulite”.
Marta Evangelisti, quindi, chiede certezze all’esecutivo regionale sulle tempistiche di ripristino dell’argine e chiede che i proprietari delle centrali idroelettriche siano supportati nel riavvio delle loro attività, prevedendo anche compensazioni per le perdite economiche che hanno subito in questi mesi di inattività.
(Cristian Casali)
7 Dicembre 2023