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Cresce il bisogno di assistenza psicologica: rilanciato il progetto “Vivere meglio”

Cresce il bisogno di assistenza psicologica in Emilia-Romagna come nel resto del paese. Ogni anno moltissime persone manifestano ansia o depressione, soffrendo e riducendo la loro partecipazione alla vita sociale, familiare e lavorativa. Nell’arco di un anno sono state più di 120mila le richieste di aiuto e assistenza pervenute attraverso il progetto “Vivere meglio”, iniziativa promossa e finanziata nel 2022 da Enpap (cassa previdenziale degli psicologici) per offrire accesso gratuito alle cure psicologiche. Progetto che verrà rilanciato a partire da gennaio 2024, in particolare per offrire assistenza e aiuto alle popolazioni delle zone alluvionate. Molti cittadini sono ancora restii a rivolgersi a dei professionisti e uno dei principali “ostacoli” è quello economico. Manca infatti una corretta informazione sul tipo di assistenza a disposizione. Per questo è emersa forte la necessità di una sempre maggiore sinergia tra pubblico e privato.

È quanto emerso nell’audizione dell’ordine degli psicologici dell’Emilia-Romagna che si è tenuta nella commissione congiunta Territorio e Sanità, presiedute rispettivamente da Stefano Caliandro e Ottavia Soncini.

“Come ordine -ha spiegato il presidente Gabriele Raimondi– ci siamo organizzati in gruppi di intervento, tra cui quello della psicologia dell’emergenza per dare risposte durante pandemia e la recente alluvione. L’obiettivo era quello di integrare i nostri servizi con quelli messi a disposizione dalle Ausl e dalle istituzioni e garantire piena e corretta informazione a cittadini e professionisti. Abbiamo attivato un sito internet dedicato dove trovare contatti utili e capire come e dove trovare risposte. La psicologia di base potrebbe dare risposte a bisogni che oggi non trovano ascolto: c’è una zona grigia con situazioni di disagio che, se non prese in carico, rischiano di aggravarsi con costi a carico delle istituzioni. Apprezziamo il recente sforzo della Regione Emilia-Romagna che ha stanziato 40 milioni per la salute mentale ma dà risposte a bisogni conclamati, ora serve agire sulla prevenzione. Pubblico e privato devono collaborare, anche in un’ottica di gestire al meglio le risorse e diminuire così i costi sociali di patologie trascurate”.

La vicepresidente dell’ordine Luana Valletta ha aggiunto che “il progetto ‘Vivere meglio’ per il quale Enpap ha stanziato 5 milioni di euro, ha dato risposte alle popolazioni alluvionate, in tema di ansia e depressione”. “A volte -ha continuato- per intervenire su situazioni di disagio non servono sedute infinite, bastano 10-12 incontri. La salute mentale non può essere considerata di serie B ma deve viaggiare di pari passo con la tutela della salute fisica. Il nostro intento è portare avanti l progetto, svolto in collaborazione con molte università italiane, al quale si accede tramite piattaforma dai 16 anni in su. Dopo un primo screening online, le persone vengono fornite di materiali per auto-aiuto nelle situazioni gestibili autonomamente oppure vengono indirizzate verso gli specialisti più adeguati. In molti casi, dopo 3-6 mesi le persone che hanno ricevuto assistenza sono migliorate, anche con pochi colloqui. Per questo serve che pubblico e privato lavorino insieme, soprattutto per un’adeguata informazione”.

La presidente della commissione Sanità Ottavia Soncini ha sottolineato “l’utilità della collaborazione dell’ordine degli psicologi con la Regione a sostegno di cittadini e cittadine colpite dalle alluvioni. I bisogni di salute sono tanti ed è importante lavorare in modo integrato mettendo insieme competenze e risorse”.

Per Lia Montalti (Partito democratico) “il progetto è una presa di posizione importante perché c’è davvero bisogno di lavorare sul piano della salute mentale. Anche un percorso breve può fare la differenza nella vita delle persone. Chi è stato coinvolto nell’alluvione ha subito grandi traumi ma è altrettanto importante il lavoro sui giovani, renderli resilienti e capaci di affrontare crisi repentine è fondamentale. Il servizio pubblico non riesce a dare risposte a tutti e a dare continuità a progetti di prevenzione. Davanti a una società sempre più impoverita le cure psicologiche rischiano di diventare appannaggio solo di una parte che riesce ad accedere al servizio privato”.

Daniele Marchetti (Lega) ha commentato: “Il progetto è lodevole ed è positivo un suo rilancio a gennaio: la salute è una, che sia fisica o mentale, e ci sono interventi che le istituzioni devono garantire. Sarebbe interessante capire se a livello regionale nei distretti e nelle Ausl ci sono stati approcci comuni anche dal punto di vista comunicativo perché è importante che le informazioni siano chiare: soprattutto rendere chiara la differenza tra pubblico e privato. Come Lega proponemmo lo psicologo di base, che lasciò il posto alla figura dello psicologo di comunità ma non tutti i distretti sono dotati di queste figure. Questo è un ulteriore elemento di riflessione”.

Nadia Rossi (Partito democratico) sostiene che “il servizio è sempre più fondamentale per la salute pubblica. Ancora oggi ci sono troppi tabù da superare, sconfiggere e far comprendere. Nell’adolescenza c’è ancora attrito verso l’aiuto dello psicologo che viene considerato un supporto a persone malate di mente, non tutti hanno percezione chiara di un servizio prezioso che anche in poche sedute è capace di svoltare la vita delle persone. Serve rafforzare sul territorio i servizi dedicati alla psicologia. Di recente abbiamo approvato la legge per chiedere al governo di aumentare i fondi per la sanità, lo scorso anno presentai una risoluzione a favore del servizio di psicologia”.

Per Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle) esiste “un problema culturale anche quando le persone non riconoscono di avere un problema e diventa devastante non avere la consapevolezza. Può trasformarsi anche in violenza psicologica e di tipo fisico sulle donne. La consapevolezza deve crescere tra i cittadini ma anche in termine di formazione della professione di psicologi. Quando parliamo di psicologia, parliamo anche di gestione delle emozioni. Non parliamo solo di mente ma di un impatto complessivo sulla salute. Un intervento psicologico è sulla salute complessiva della persona. Tutti i giorni siamo sottoposti a stress e dobbiamo avere strumenti per agire in prevenzione”.

Manuela Rontini (Partito democratico) ha sottolineato: “Il progetto è meritevole e generoso verso le nostre comunità colpite e ferite. Mi ero impegnata a farlo conoscere affinché diventasse un’opportunità per tante persone. Sul tema della salute mentale serve la più ampia collaborazione visto che l’obiettivo comune è il benessere dei nostri cittadini e cittadine. Rispetto alle poche risorse per la salute mentale, c’è ancora troppa poca attenzione per cui dobbiamo mettere a valore comune gli sforzi che si stanno facendo. L’obiettivo del benessere mentale si deve consolidare nella nostra regione e occorre fare il possibile affinché torni priorità del governo nazionale”.

(Lucia Paci)


Sanità e welfare

22 Novembre 2023



Fonte: https://cronacabianca.eu/feed/


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