Bisogna diffondere una cultura finanziaria, in particolare le le fasce più deboli della popolazione, anche alla luce della fine del mercato tutelato dell’energia.
E’ la richiesta del consigliere Fabio Bergamini (Lega) in un’interrogazione alla giunta siglata anche dal gruppo del Carroccio: Stefano Bargi, Michele Facci, Fabio Rainieri, Daniele Marchetti, Simone Pelloni, Matteo Rancan, Emiliano Occhi, Massimiliano Pompignoli, Gabriele Delmonte, Andrea Liverani, Valentina Stragliati, Maura Catellani e Matteo Montevecchi.
Il consigliere chiede “quali misure ha adottato la Regione per diffondere una cultura di carattere finanziario tra le categorie deboli della popolazione e con quali risultati e quali interventi sono stati adottati per accompagnare i cittadini in una fase storica caratterizzata dalla fine del mercato tutelato dell’energia”. Un altro quesito posto alla Regione vuole conoscere “quali urgenti misure sono allo studio per fronteggiare il gap che, anche in Emilia- Romagna, caratterizza i cittadini più deboli e anziani che si trovano in difficoltà a fronte della scelta di investire e tutelare il proprio risparmio”. C’è, poi, la richiesta di sapere se la Regione abbi intenzione di “sottoscrivere convenzioni con associazioni di consumatori, patronati e forme organismi di tutela dei diritti dei cittadini allo scopo di diffondere una cultura finanziaria nelle varie fasce della popolazione”. Infine, Bergamini chiede se ka giunta sia intenzionata “a rinnovare l’accordo per la formazione di carattere finanziario che ha interessato, negli anni scorsi, le scuole di ogni ordine e grado e gli istituti professionali accreditati dell’Emilia-Romagna”.
In Italia, nel 2023, Il livello di persone in possesso delle competenze necessarie è passato dal 34 al 41%. Restano, però, delle criticità “con palese ritardo di alcune categorie, come quella dei “fragili e disinteressati” (quantificabile in un 20% del campione). La quale comprende al suo interno prevalentemente cittadini over 65, con un basso livello di scolarizzazione e redditi medio bassi. Persiste, inoltre, una questione di genere, che tende a penalizzare anche in questo caso le donne”. La Regione, nel 2015 e nel 2018, “aveva sottoscritto un’apposita convenzione con una Fondazione per promuovere l’educazione finanziaria all’interno delle scuole di ogni ordine e grado, ed inoltre negli istituti di formazione professionale accreditati” ma questo accordo triennale, conclude Bergamini, “non sarebbe stato rinnovato”.
(Gianfranco Salvatori)
29 Novembre 2023