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    Evangelisti (Fdi): risolvere il problema del trasporto dei disabili al pronto soccorso

    Trovare una soluzione per i disabili che si recano al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Bologna. A chiederlo, in un’interrogazione, è Marta Evangelisti (Fdi) che ricorda come “mi è pervenuta una segnalazione da parte di una signora disabile, relativa alla recente esperienza avuta presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore Carlo Alberto Pizzardi”. La consigliera ha ricordato che “gli operatori dell’ambulanza hanno prelevato la signora presso la propria abitazione per condurla al PS, ma senza trasportare la carrozzina, non essendo gli operatori autorizzati a tale scopo. La signora arrivata al PS alle 18 circa, le è stato assegnato il codice verde cui è corrisposto un tempo complessivo di attesa – tra completamento della prestazione sanitaria e rientro a domicilio – pari a circa 5/6 ore, stante che la signora è tornata a casa verso mezzanotte e per il ritorno a domicilio è stato necessario attendere un’ambulanza libera che trasportasse la signora all’interno della propria casa, dove era rimasta la carrozzina; i tempi di attesa si sono rivelati consistenti al pari dei costi di trasporto, quantificati in 80 euro”.
    A risponderle è stato, in commissione Politiche per la salute, presieduta da Giulia Soncini, l’assessore Raffaele Donini (Politiche per la salute). L’assessore ha citato il regolamento aziendale del 2023, nel quale “viene garantito sempre il trasporto con ambulanze proprie o convenzionate con le Asl. Le prestazioni sono gratuite quando le condizioni rientrano nei Lea, in particolare protocolli (come l’assistenza domiciliare) e in caso di dimissioni protette. E’ regolato anche il materiale da trasportare (che deve essere ancorato per sicurezza) tra cui le carrozzine”.
    Evangelisti si è detta “soddisfatta. Sottoporrò questo caso per un approfondimento perché la persona è da sola e non ha potuto portare con sé la carrozzina. Non credo sia una casistica rara, forse occorre convenzionarsi con associazioni in grado di fare questi trasporti”.
    La consigliera voleva sapere dalla giunta “se esistano ambulanze pubbliche che effettuano servizio di trasporto disabili gratuitamente e se siano previste delle convenzioni con le strutture che forniscono il servizio di ambulanza privata, quantomeno in caso di utenti disabili che vivono da soli e non sono autosufficienti”. Evangelisti ha chiesto inoltre “se siano previste delle forme di rimborso a sostegno dei costi sostenuti dal disabile per casi analoghi a quello menzionato e se esistano progetti di assistenza disabili cui fare riferimento e se siano adeguatamente pubblicizzati”.
    (Gianfranco Salvatori)

    Sanità e welfare

    4 Dicembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Evangelisti (Fdi): l’Ausl di Bologna ripari i dispositivi dei disabili

    Snellire l’iter burocratico per il rimborso delle riparazioni degli ausili delle persone disabili evitando all’utente l’anticipazione della spesa dell’intervento nelle strutture convenzionate che invece potrebbero chiedere direttamente il rimborso all’Ausl.
    A sollecitare la giunta in tale senso è Marta Evangelisti (Fdi), la quale in un atto ispettivo trattato nell’odierna sessione di lavoro della Commissione politiche per la salute presieduta da Ottavia Soncini, rileva come “la riparazione degli ausili forniti dall’Ausl è a carico della stessa azienda senza anticipi dall’utente, mentre la riparazione degli ausili forniti da una struttura convenzionata con l’Ausl – e che l’Ausl non può riparare – può usufruire solo di una forma indiretta di rimborso”.
    L’Assessore alle politiche per la salute Raffaele Donini, replicando ai quesiti posti, ha chiarito che “l’Ausl di Bologna opera in osservanza della normativa nazionale sui livelli essenziali di assistenza ed eroga ausili standard e modificati comprensivi di manutenzione che vengono effettuati da ditte assegnatarie o dagli stessi fornitori degli apparecchi se in manutenzione. Ove anche l’assegnatario si trovasse al di fuori del territorio di competenza, è suo diritto ottenere un’assistenza diretta se si rivolge alle strutture convenzionate, questo perchè non è prevista alcuna anticipazione da parte di chi ha in uso gratuito tali dispositivi.”
    Evangelisti si è detta soddisfatta delle risposte ottenute che confermano la normativa nazionale attualmente vigente sottolineando però come “questa procedura non sempre venga seguita e per questo continueremo la nostra opera di monitoraggio.”
    (Luca Boccaletti)

    Sanità e welfare

    4 Dicembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Facci (Lega): Vergato, personale medico non coinvolto nella gestione del pronto soccorso

    Michele Facci (Misto-Mns)

    La Lega con un’interrogazione a firma di Michele Facci (primo firmatario) e Daniele Marchetti chiede di conoscere la situazione del pronto soccorso di Vergato, dopo le recenti dichiarazioni del sindacato dei medici Snami di Bologna, che ha contestato la scelta della Ausl di non coinvolgere il personale medico nella gestione dei pronto soccorso. “Personale – ha evidenziato Facci – che sarebbe invece disponibile a garantire l’attività, e che non verrebbe coinvolto per motivazioni allo stato ignote”.
    In commissione Politiche per la salute, presieduta da Giulia Soncini, la replica è arrivata dall’assessore Raffaele Donini (Politiche per la salute). “Le preoccupazioni dell’epoca – ha affermato l’assessore – sono ancora attuali. L’attivazione dei Cau (Centri assistenza e urgenza) merita un monitoraggio costante. Sulla carenza di personale di emergenza-urgenza, il dato è nazionale e strutturale. A Vergato, l’attivazione del Cau – aperto 24 ore, invece di 12 – ha fatto registrare 370 accessi in 20 giorni. Tutti i casi sono di bassa criticità. I Cau non sono un’alternativa al pronto soccorso né al medico di medicina generale. I Cau sono un servizio in più. Ne apriremo 20 in regione entro il 2023 e 50 entro il 2024. L’organizzazione è flessibile e più ci sarà domanda più aumenterà il personale. Presto nascerà un Cau al Navile e uno a Casalecchio. I tempi di intervento, poi, sono brevi: in meno di due ore c’è la presa in carico, è possibile svolgere alcuni esami e poi dimettere il paziente. Per coloro a cui serve una maggiore valutazione, c’è la possibilità della presa in carico negli ospedali”.
    Facci ha replicato che “il problema riguarda sempre il personale. Quello di montagna o di periferia va incentivato. E gli incentivi devono venire dalla Regione”.
    “Occorre accertare – ha sottolineato il consigliere nell’interrogazione – se quanto denunciato pubblicamente dal sindacato Snami corrisponda a verità e, nello specifico, se vi sia effettivamente stata la disponibilità di personale medico per l’attività del pronto soccorso di Vergato, tuttora penalizzata dall’avvenuta riduzione del servizio a 12 ore, rispetto alle 24 originarie”. Facci ha chiesto, infine, “quali sono le intenzioni della giunta regionale riguardo all’attività futura del pronto soccorso di Vergato, anche alla luce della recentissima attività di ristrutturazione che ha interessato la struttura e delle relative risorse economiche impiegate, e come pensa di potere delegare l’attività di emergenza-urgenza ai medici di base, invece che ai pronto soccorso, in un territorio, quale quello montano, in cui la carenza degli stessi medici di base sta diventando cronica e preoccupante”.
    (Gianfranco Salvatori)

    Sanità e welfare

    4 Dicembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Natale 2023. In Assemblea legislativa il presepe dello “scultore dei Papi”

    L’Assemblea legislativa celebra il Natale 2023 esponendo il presepe di Luigi Enzo Mattei, lo “scultore” dei Papi.
    Il 7 dicembre prossimo alle ore 17, come da tradizione, nei locali di viale Ald Annio Moro verrà inaugurata la Natività realizzata da uno dei più importanti autori di arte sacra contemporanea. A fare da cornice al presepe una selezione di opere, sia sacre sia profane, di Mattei.
    Nato a Bologna nel 1945, Luigi E. Mattei ha studiato arte nel capoluogo emiliano per poi intraprendere una lunga carriere che lo ha portato a essere lo “scultore dei Papi”, in particolare di Papa Giovanni XXIII e di Papa Francesco.
    Mattei, infatti, è stato autore della Porta Santa della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore in Roma, opera vaticana dedicata al III millennio, del Corpo dell’Uomo della Sindone al Museo della Sindone di Torino e replicato per altre sedi in quattro continenti e del busto in bronzo del Premio Nobel Ernesto Teodoro Moneta nel Patrimonio Artistico del Quirinale; opere riconosciute e inserite – tra le altre – nell’elenco del programma U.N.E.S.C.O. “Patrimoines pour une Culture de la Paix”. E’ scultore della Basilica di San Petronio in Bologna.
    E’ inoltre presente con il Volto Santo, donato a Papa Giovanni Paolo II, alla Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon, della quale è Corrispondente esterno; è autore della Targa U.N.E.S.C.O. “2 agosto” alla Stazione ferroviaria di Bologna; molteplici sono le realizzazioni dei nuovi modelli del Corpo sindonico, già allineati nelle sedi di Torino, Bologna, Roma, Gerusalemme, oltre che in altri luoghi in Europa, nelle Americhe e in Africa.
    Nell’anno 2020 il principale semiologo italiano, Paolo Fabbri, lo ha inserito tra i trentotto artisti in ambito internazionale ai quali ha dedicato riflessioni ed analisi (“Vedere ad Arte – iconico e icastico” Mimesis Edizioni, Milano-Udine).

    La mostra sarà visitabile fino al 4 gennaio, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18, in viale Aldo Moro 50 a Bologna.
    Per informazioni: gabinettopresidenteal@regione.emilia-romagna.it; tel. 051.527 5040 – 6869; www.assemblea.emr.it.

    Assemblea

    4 Dicembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Petitti a Dubai per Cop28: “Meno emissioni e lotta al cambiamento climatico”

    La Regione Emilia-Romagna vola in missione a Dubai con Emma Petitti a capo della delegazione. È proprio negli Emirati Arabi Uniti che si sta tenendo in questi giorni Cop28, ventottesimo summit della Conferenza Onu sul cambiamento climatico in programma fino al 12 dicembre. Un appuntamento che riunisce 195 Paesi per parlare di politiche ambientali con il coinvolgimento di esperti, scienziati, rappresentanti delle imprese e delle organizzazioni non governative.
    “Con il Patto per il lavoro e il clima, siglato nel 2020 – commenta Emma Petitti, presidente dell’Assemblea legislativa che è a Dubai in rappresentanza dell’Emilia-Romagna – la Regione e i firmatari del documento hanno stabilito di accelerare la transizione ecologica per raggiungere la neutralità carbonica prima del 2050 e passare al 100% di energie pulite e rinnovabili entro il 2035”.
    Il principale obiettivo della conferenza internazionale, infatti, è quello di aggiornare i progressi rispetto agli Accordi di Parigi siglati nel 2015 in cui furono fissate le azioni necessarie per tentare di mantenere l’aumento della temperatura media globale entro 1.5 gradi. “Le attività di definizione del percorso per la neutralità carbonica -continua Petitti- sono iniziate da alcuni mesi e si prevede di arrivare all’approvazione in Assemblea legislativa nella primavera del 2024. Un percorso che consentirà al governo regionale di assumere decisioni informate in merito alle strategie più efficaci per ridurre le emissioni”.
    La missione regionale, che termina il 4 dicembre, ha come finalità quella di partecipare ad alcuni importanti workshop nei quali verranno individuate le priorità per il 2024 e le strategie di finanziamento per la crescita e l’impatto della Coalizione Under2, nata proprio per impegnare i diversi Paesi che ne fanno parte a limitare le potenziali conseguenze del cambiamento climatico entro un livello sostenibile. L’Emilia-Romagna e la Lombardia sono le uniche Regioni italiane presenti a Dubai. “Grazie alla sinergia di governi e imprese – conclude la presidente – possiamo e vogliamo superare le sfide per raggiungere l’azzeramento delle emissioni entro il 2050”.
    Fotogallery
    (Lucia Paci)

    Assemblea

    2 Dicembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Carcere, Reggio Emilia capitale del reinserimento: “Il lavoro prima di tutto”

    Amico e Mori

    “Il lavoro è la chiave per il reinserimento sociale del detenuto: sia perché gli consente di acquisire competenze che potrà spendere una volta libero sia perché si rivela utile per contrastare le recidive”. Così Roberto Cavalieri, garante dei detenuti dell’Emilia-Romagna, è intervenuto a Reggio Emilia durante l’iniziativa sullo stato dell’arte delle carceri in Italia. “Molti non sanno – ha aggiunto – che a ciascun detenuto viene chiesto un contributo economico per ogni giorno che passa in carcere: una cifra non elevata ma che, nell’arco dell’anno, può superare i mille euro. Il lavoro, pertanto, diventa importante per evitare al detenuto di accumulare debiti da estinguere all’uscita dal carcere”.
    Il garante ha affrontato il tema della situazione lavorativa nelle carceri dell’Emilia-Romagna confrontandosi con rappresentanti dell’amministrazione penitenziaria, istituzioni, associazioni di volontariato e imprese.
    La riflessione di Roberto Cavalieri, promotore dell’iniziativa, parte dai numeri. “Sono ancora pochi in Emilia-Romagna – ha evidenziato – i detenuti cui è assicurata una mansione lavorativa. Fra i quasi 3.500 reclusi, circa 900 lavorano, seppur in modo non continuativo, alle dipendenze dell’amministrazione carceraria, ad esempio come aiuto cuoco, nelle pulizie e nelle manutenzioni. Molti meno, circa 150, sono, invece, quelli che lavorano, seppur all’interno del carcere, alle dipendenze di aziende esterne, ad esempio in falegnamerie, lavanderie industriali, call center e sartorie. Infine, poco meno di altre 150 persone, godendo di permessi per uscire dal carcere, hanno impieghi all’esterno delle strutture carcerarie”. Per Cavalieri quella del lavoro resta l’unica via per garantire una speranza al detenuto: “Questo strumento, come d’altronde afferma la stessa normativa in materia, deve essere accessibile a tutti i detenuti. Occorre poi, parallelamente, lavorare per favorire l’ingresso nelle strutture carcerarie di un numero crescente di imprese private”. A riprova cita alcuni casi virtuosi: “Le esperienze incoraggianti non mancano, dalla metalmeccanica a Bologna alla lavanderia industriale che si è trasferita nel carcere di Parma, fino all’esperienza dell’Ovile a Reggio Emilia e alle produzioni agricole a Castelfranco Emilia”.
    A rafforzare l’analisi del garante è Gloria Manzelli, provveditore dell’amministrazione penitenziaria di Emilia-Romagna e Marche: “Rispetto al passato, a livello statistico, sono decisamente meno i detenuti in attesa di giudizio. Sul totale, i condannati in via definitiva arrivano circa a 2.700, di questi poco più di 900 hanno una condanna inferiore ai due anni. Sono persone che potrebbero accogliere offerte di lavoro all’esterno. Il lavoro in carcere è un vero e proprio paracadute sociale, che produce, come contrasto alle recidive, aspetti positivi anche sulla sicurezza delle comunità”.
    A Reggio sono stati presentati esempi virtuosi. Gianluca Coppi di Libelabor, impresa sociale consortile, racconta l’esperienza nel carcere di Parma: “Il nostro è un progetto particolare che abbiamo chiamato ‘Sprigioniamo il lavoro’. Da quest’anno all’interno del carcere di Parma è attiva una lavanderia industriale nella quale facciamo lavorare insieme detenuti (8) e non detenuti (5) e nel 2024 abbiamo l’obiettivo di coinvolgere ulteriori 8 ristretti (che stanno seguendo ora un percorso formativo)”. Gli fa eco Francesco Pagano, della cooperativa sociale Giorni nuovi, che fa il punto sull’attività nelle strutture carcerarie di Modena e Castelfranco Emilia: “Diamo la possibilità a 15 detenuti di avere un lavoro. Ci occupiamo della produzione di ostie e di pezzi del presepe e vorremmo ampliare il nostro progetto anche all’esterno di queste carceri per garantire ai detenuti impegnati il completamento del loro percorso di reinserimento sociale. Vogliamo che abbiano una vera possibilità”.
    Il punto di vista delle istituzioni è stato affidato a politici e amministratori. Per Federico Amico, presidente della commissione Parità dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, “il lavoro in carcere ricopre un ruolo fondamentale che ha la funzione di promuovere la reintegrazione sociale, combattere la recidiva, acquisire competenze e aumentare la fiducia nelle proprie capacità. Un ticket da utilizzare una volta fuori”. Sulla stessa linea l’assessore del Comune di Reggio Emilia al Welfare, Daniele Marchi: “È fondamentale coinvolgere il sistema del lavoro, a partire dalle imprese. Diventa centrale accompagnare l’amministrazione penitenziaria, come fanno la Regione Emilia-Romagna e il Comune di Reggio Emilia, in questi percorsi lavorativi rivolti ai detenuti. Il lavoro è importante per il reinserimento sociale del detenuto e anche per garantire più sicurezza all’interno della comunità”. Sul tema della parità in carcere si è soffermata la consigliera regionale Roberta Mori: “La violenza sulle donne, come affermato dallo stesso presidente Mattarella, è un fenomeno ignobile, va contrastato con forza in tutti i contesti. Dobbiamo lottare contro le discriminazioni e una leva è proprio il lavoro, che deve coinvolgere anche le detenute. Purtroppo attualmente i progetti al femminile attivi in carcere sono pochi”.
    Nel corso del convegno su “Carcere e lavoro: opportunità, realtà e doveri costituzionali. Lo stato dell’arte in Emilia-Romagna” che si è tenuto a Reggio nei Chiostri di San Pietro venerdì 1° dicembre, sono intervenuti anche Federico Bertani, dell’ordine degli avvocati, Maria Letizia Venturini, presidente del tribunale di sorveglianza di Bologna, Felice Di Girolamo, del ministero della Giustizia, nonché Francesca Bergamini, Marco Melegari e Gino Passarini della Regione Emilia-Romagna.
    Sulla vita nelle carceri regionali, sempre a Reggio Emilia  è stato presentato il volume “Repertorio d’immagini degli spazi trattamentali delle carceri in Emilia-Romagna”, un progetto del garante regionale dei detenuti con la collaborazione del fotografo Francesco Cocco: 1.200 foto che ritraggono spazi comuni, aule, palestre, luoghi di colloquio e campi sportivi.
    Fotogallery
    (Cristian Casali)

    Parità, diritti e partecipazione

    2 Dicembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Rainieri (Lega): risolvere le difficoltà per i biglietti dei mezzi pubblici di Parma

    Risolvere le difficoltà segnalate per l’acquisto, presso le rivendite autorizzate, di titoli di viaggio TEP (gestore del servizio di trasporto pubblico in provincia di Parma) e sulle possibili soluzioni per potenziare la rete di vendita degli stessi.
    A chiederlo, in un’interrogazione, è Fabio Rainieri (Lega) che ricorda come “gli esercenti autorizzati a vendere i titoli di viaggio TEP possonoacquisire il pagamento mediante carte di pagamento elettronico soloutilizzando il pos ordinario, valido per qualsiasi tipo di acquisto cheha per essi un costo di commissione molto alto in proporzione alprezzo unitario del titolo di viaggio e quindi con margini di guadagnomolto risicati se non praticamente nulli, e altre aziende fornitrici di servizi, financo di trasporto pubblico come Trenitalia, hanno distribuito gratuitamente ai loro rivenditori autorizzati specifici pos per la vendita dei titoli validi per il loro servizio, per mezzo dei quali la stessa società fornitrice acquisisce direttamente il pagamento effettuato, senza commissioni per l’esercente a cui viene riconosciuto l’aggio di vendita a fronte della presentazione della fattura”.
    Da qui l’atto ispettivo per chiedere alla giunta “se concorda che con la distribuzione agli esercenti autorizzati di un apposito pos per la vendita di titoli di viaggio di TEP si possa agevolare gli stessi esercenti nella fornitura di tali servizi, e se ritiene che TEP debba investire nel potenziamento della rete di vendita dei propri titoli di viaggio e prevede di avviare azioni a livello regionale per agevolare e rafforzare la vendita dei titoli di viaggio delle aziende di trasporto pubblico locale”.
    (Luca Molinari)

    Infrastrutture e trasporti

    1 Dicembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Piccinini (M5s): “Contro la violenza di genere messaggi di sensibilizzazione agli uomini”

    Contro la violenza di genere, la giunta rivolga messaggi di sensibilizzazione “direttamente a uomini maltrattanti e non, e non solo alle vittime di violenze”.
    E’ l’impegno chiesto alla Regione da Silvia Piccinini, capogruppo del Movimento 5 stelle, con una risoluzione. La consigliera chiede di “sensibilizzare la cittadinanza sul tema della violenza di genere, con particolare riferimento a quella di natura psicologica compresa quella connessa al disturbo narcisistico della personalità e ad integrare la campagna comunicativa in essere “Se te lo dice è VIOLENZA” con messaggi che siano rivolti direttamente a uomini maltrattanti e non, e non solo alle vittime di violenze”. Infine, la capogruppo pentastellata invita la giunta “a sollecitare le istituzioni competenti, in Conferenza Stato-Regioni e in tutte le sedi opportune, affinché inseriscano in via strutturale l’insegnamento all’educazione sentimentale ed affettiva nelle scuole di ogni ordine e grado” perché l’Italia è uno dei pochi Paesi dell’Europa occidentale dove questo insegnamento non è previsto.

    Secondo Piccinini vanno moltiplicati “gli sforzi di sensibilizzazione delle cittadine e dei cittadini emiliano-romagnoli al fine di riconoscere soprattutto le tipologie di violenza meno evidenti, derivanti per esempio dal disturbo narcisistico della personalità, ed accedere alla rete di cura e protezione regionale”. La Regione, ricorda la consigliera ha avviato due campagne istituzionali: “Il nostro silenzio non ci proteggerà”, declinata attraverso i volti di operatrici e operatori dei centri antiviolenza e del mondo sociosanitario, psicologi, mediatrici e mediatori culturali; ‘Se te lo dice è VIOLENZA’ ovvero 12 manifesti, uno per ogni mese, che verranno affissi dal prossimo anno nelle strade e nelle piazze dell’Emilia-Romagna, rivolti alle donne che si trovano in situazioni a rischio e che ancora hanno difficoltà a riconoscere i segnali propri della violenza di genere”.

    Piccinini riporta i dati del “Rapporto sulla violenza di genere 2023”:le donne che hanno contattato i centri anti-violenza nel 2022 in Emilia-Romagna, sono state 4990, rispetto alle 4.934 del 2021, 2.367 sono donne in percorso e 1.167 nuove accolte nel 2022, per un totale di 3.534; di queste 3.534, l’89% ha subito violenza psicologica, 65% violenza fisica, 42% violenza economica e 23% violenza sessuale.
    Le donne accolte nelle 55 case rifugio presenti in regione: 339, rispetto alle 320 del 2021 e 347 figli minori ospitati.

    Nel 63.56% dei casi a compiere violenza è il partner; nel 18.02% dei casi l’ex partner e nel 9.31% dei casi un familiare; nel 4,40% dei casi un amico, conoscente, e nel 1,20% dei casi un estraneo.
    Le chiamate al numero verde gratuito 1522 sono state 1.588 nel 2022, rispetto alle 1.667 del 2021.

    (Gianfranco Salvatori) LEGGI TUTTO

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    “Quel dolore non è immobile” all’Asti International Film Festival

    “Quel dolore non è immobile“, il film sulla Strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, realizzato dalla regista Giulia Giapponesi, inserito nella programmazione dell’evento cinematografico Asti International Film Festival.
    Il progetto del docufilm è stato realizzato grazie alla collaborazione con l’Associazione fra i familiari delle vittime e al sostegno dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna.
    L’Associazione ha rivolto un ringraziamento agli organizzatori del festival piemontese.
    “Come Associazione fra i famigliari delle vittime non solo siamo molto onorati di vedere proiettato, grazie anche al prezioso sostegno dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, il docufilm in questa prestigiosa rassegna cinematografica, ma per noi è molto importante dare la dovuta visibilità a un evento tragico che ha tolto la vita a 85 persone e ne ha ferite 216. La strage di Bologna ha cambiato in modo sostanziale la vita di centinaia di persone: familiari, parenti, amici, soccorritori, anche cittadine e cittadini che quel 2 agosto 1980 hanno voluto anche con un minimo gesto aiutare chi aveva subito quella violenza”.
    “Per noi -conclude il messaggio – è di enorme importanza ricordare quel 2 agosto 1980: lo è per quelle persone che dopo 43 anni non sono ancora in grado di parlarne, che non sono tornate a vivere perché sopravvivono giorno dopo giorno con quell’incubo che li perseguita costantemente. E poi per quelle 85 persone a cui è stato stroncato ogni pensiero, ogni sogno, ogni respiro. A loro è dedicato questo docufilm“.

    Assemblea

    1 Dicembre 2023 LEGGI TUTTO

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    La Regione ricorda Don Minzoni: “Un martire maestro di democrazia”

    Martire, sacerdote, militante politico e sindacale attento alle esigenze degli ultimi. Antifascista impegnato nell’ala cristiano-sociale del Partito Popolare Italiano di Don Luigi Sturzo e di Alcide De Gasperi che pagò con la vita la propria coerenza democratica, la propria capacità di vedere in anticipo, in un’Italia dove non mancarono sbavature e cedimenti, la pericolosità del governo fascista che si stava facendo regime.
    L’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha ricordato Don Giovanni Minzoni, il sacerdote assassinato dagli squadristi fascisti nell’agosto del 1923 ad Argenta, con il convegno “100 anni”, coordinato da Claudio Sardo, che ha visto la partecipazione di intellettuali ed esponenti della politica, delle istituzioni, della Chiesa e delle associazioni.
    A fare gli onori di casa il consigliere regionale Massimo Bulbi, che ha ricordato come “quando si ammazza una persona, non si ammazza solo l’uomo, ma quello che rappresenta. Don Giovanni Minzoni non era un sacerdote come gli altri. Parlando ai parrocchiani don Minzoni accusò i capi fascisti di ‘viltà’ e ‘barbarie’. In quei mesi fondò un gruppo scout in aperto contrasto con l’istituzione dell’Avanguardia giovanile fascista”. Sulla stessa linea Andrea Baldini, sindaco di Argenta, per il quale “Don Minzoni è una figura di livello nazionale che con il suo incessante lavoro ha voluto dimostrare come non ci potesse essere un insegnamento di regime, ma che la cultura dovesse essere libera”.
    Fortemente incentrato sulla capacità di Don Minzoni di coniugare fede e attività politica l’intervento di Monsignor Lorenzo Ghizzoni, vescovo di Ravenna, la diocesi cui appartengono Ravenna e Argenta, le città dove, rispettivamente, don Minzoni nacque e morì: “Don Minzoni è un martire della fede cristiana. Ha resistito fino al sangue nel suo deciso impegno di educatore e di costruttore di comunità cristiana anche scontrandosi con il Partito fascista che stava conquistando il potere. Oggi è iniziato il processo di beatificazione. Invito tutti a riflettere su quanto Giovanni Paolo II disse di Don Minzoni nella sua visita a Argenta”.
    “Don Minzoni rimane un esempio da seguire: ha dedicato tutta la sua vita e ‘costruire’ coscienze critiche e autonome e anche oggi nelle nostre comunità, che sono caratterizzate da povertà e fragilità educative, dobbiamo tutti impegnarci a essere costruttori di comunità e di relazioni”, ha sottolineato Francesca Maletti, consigliere regionale e presidente del Consiglio nazionale delle Acli, mentre l’ex senatore Aldo Preda, fra gli organizzatori delle cerimonie per le commemorazioni del centesimo anniversario dell’omicidio di Don Minzoni, ha ricordato come “bisogna riscoprire il valore umano di Don Minzoni come ci ricordò nel 1983, in occasione del 60° anniversario della morte, l’allora cardinale di Ravenna Ersilio Tonini che citava una lettere di Papa Giovanni Paolo II che riprendeva quanto scritto da Leo Valiani sul Corriere della Sera. Valiani ricordava come ‘non occorre essere cattolici per rispettare Don Minzoni: è un martire della democrazia come Matteotti, Giovanni Amendola, Gramsci e Gobetti‘”.
    Uomo di fede, dunque, ma anche militante politico, uomo di partito e di sindacato come ricordato dall’ex senatrice Albertina Soliani: “Don Minzoni è un martire della Chiesa, dell’Italia che da poco era caduta preda del fascismo”.
    Presenti al convegno anche i consiglieri regionali Matteo Daffadà e Marilena Pillati.
    (Luca Molinari)

    Assemblea

    1 Dicembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Studenti in visita al museo OGR, Zamboni: “Lavoro e salute valori indivisibili”

    Emozionati, curiosi, interessati. Per gli studenti delle scuole medie De Andrè di Bologna la visita al “Presidio di Memoria-La storia delle OGR in Assemblea legislativa“, è stata una lezione di vita e di educazione civica.
    Accompagnati dagli insegnanti e da Nadia Brandalesi dell’associazione ArteCittà di Bologna le studentesse e gli studenti hanno visitato lo spazio nella sede dell’Assemblea legislativa della Regione. Una collezione di attrezzi da lavoro e foto che ricordano la storia delle Officine grandi riparazioni di Bologna e la tragedia dell’amianto pagata a caro prezzo dai lavoratori delle ferrovie e dai loro famigliari, molti dei quali sono morti a causa delle conseguenze dell’esposizione alle polveri di amianto.
    A fare gli onori di casa la vicepresidente dell’Assemblea legislativa Silvia Zamboni che ha ricordato come “proprio a Bologna, grazie al lavoro dell’Istituto Ramazzini guidato all’epoca dal professor Maltoni, si arrivò a scoprire che l’amianto era molto pericoloso per la salute, ma purtroppo tra questa scoperta e il divieto dell’uso dell’amianto passarono troppi anni e la conseguenza è l’alto numero di persone che si ammalarono e morirono. Dobbiamo sempre sapere che salute e lavoro devono andare di pari passo”. La vicepresidente Zamboni ha ricordato come “fra gli ex operati delle Ogr ci sono già oltre cento morti causa amianto e purtroppo altri ce ne saranno. La Regione sostiene da 20 anni l’attività di bonifica: è un lavoro complesso e importante”.
    Nel corso della visita, organizzata da Afeva-Cgil in collaborazione con l’associazione ArteCittà, alcuni ex operai delle OGR hanno fatto lezione di storia agli studenti. Presenti anche una decina di attrici che stanno preparando uno spettacolo teatrale sul tema amianto.
    (Luca Molinari)

    Assemblea

    1 Dicembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Assemblea legislativa: agenda dal 4 al 7 dicembre

    Lunedì 4 dicembre
    ore 9.30: commissione Politiche per la Salute
    Informativa dell’assessore al Welfare, politiche giovanili, montagna e aree interne, Igor Taruffi, sul “Monitoraggio del Fondo regionale per la non autosufficienza”
    Interrogazione a risposta orale in commissione relativa all’iscrizione nell’anno 2021 di un’associazione di promozione sociale nel Registro regionale allora vigente. A firma del consigliere: Facci
    Interrogazione a risposta orale in commissione per conoscere l’esatta situazione del Pronto Soccorso di Vergato, anche a seguito delle recenti dichiarazioni del sindacato dei medici SNAMI di Bologna. A firma dei consiglieri: Facci e Marchetti Daniele
    Interrogazione a risposta orale in commissione per sapere se la giunta ritenga necessario modificare o integrare la Convenzione tra Ausl e strutture fornitrici di dispositivi per persone con disabilità, prevedendo di addebitare direttamente all’Ausl il costo della riparazione degli ausili sostenuto dalle strutture fornitrici. A firma della consigliera: Evangelisti
    Interrogazione a risposta orale in commissione in merito al servizio di trasporto in ambulanza di persone con disabilità in carrozzina. A firma del consigliere: Evangelisti
    Interrogazione a risposta orale in commissione in merito alla potestà legislativa regionale dopo la modifica dell’articolo 9 della Costituzione italiana che stabilisce che la legge dello Stato disciplina “i modi e le forme di tutela degli animali”. A firma della consigliera: Zamboni
    ore 14.30: commissione Politiche economiche
    Proposta d’iniziativa giunta recante: “Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2024″
    Progetto di legge di iniziativa giunta recante: “Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2024”
    Progetto di legge d’iniziativa giunta recante: “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2024-2026 (Legge di stabilità regionale 2024)”
    Progetto di legge d’iniziativa giunta recante: “Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2024-2026”
    Richiesta di parere alla competente Commissione sullo schema di delibera della giunta regionale recante: “Approvazione delle modifiche dello Statuto tipo dei Consorzi di Bonifica, di cui all’allegato 1 della deliberazione di Giunta regionale 19 luglio 2010, n. 1032” 
    Risoluzione Mastacchi per impegnare la giunta a realizzare un albo o elenco pubblico dal quale si possano verificare agevolmente le abilitazioni possedute da ciascun cacciatore 
    Martedì 5 dicembre
    Assemblea
    Mercoledì 6 dicembre
    Ore 9.30 commissione Territorio e Ambiente
    Progetto di legge d’iniziativa giunta recante: “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2024-2026 (Legge di stabilità regionale 2024)”
    Progetto di legge d’iniziativa giunta recante: “Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2024-2026”
    Relazione ai sensi della clausola valutativa di cui art. 16 della L.R. n. 10 del 2017 riguardante: “Interventi per la promozione e lo sviluppo del sistema regionale della ciclabilità”
    Interrogazione Fabbri a risposta orale in commissione per conoscere lo stato della progettazione e le tempistiche di realizzazione della difesa a mare a Porto Garibaldi (Ferrara).
    Interrogazione Fabbri-Zappaterra a risposta orale in commissione per conoscere lo stato di avanzamento del cronoprogramma del Piano di investimenti strategici su siti del patrimonio culturale, edifici ed aree naturali del Parco del Delta del Po (Piano nazionale per gli investimenti complementari al PNRR)
    ore 14.30 commissione Bilancio
    Proposta d’iniziativa giunta recante: “Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2024”
    Progetto di legge di iniziativa giunta recante: “Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2024”
    Progetto di legge d’iniziativa giunta recante: “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2024-2026 (Legge di stabilità regionale 2024)”
    Progetto di legge d’iniziativa giunta recante: “Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2024-2026”
    Progetto di legge Lega (1° firmatario Bargi) recante: “Rimborso della tassa automobilistica per perdita di possesso del veicolo dovuto a furto, rottamazione o esportazione all’estero”
    Giovedì 7 dicembre
    Ore 9.30: commissione Cultura – commissione Statuto – commissione Parità
    Proposta d’iniziativa giunta recante: “Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2024”
    Progetto di legge di iniziativa giunta recante: “Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2024”
    Progetto di legge d’iniziativa giunta recante: “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2024-2026”
    Progetto di legge d’iniziativa giunta recante: “Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2024-2026”
    Al termine della seduta in congiunta, la commissione Cultura proseguirà i propri lavori in seduta ordinaria con il seguente odg:
     Informativa del Capo della Segreteria politica della Presidenza, Giammaria Manghi, sul Piano Regionale Triennale dello Sport
    I lavori delle commissioni assembleari possono essere seguiti in diretta streaming sul sito istituzionale dell’Assemblea legislativa al link www.assemblealegislativa.it

    Assemblea

    1 Dicembre 2023 LEGGI TUTTO