Facci (Lega): Città metropolitana Bologna, delega esterna viola legge e statuto
Fare chiarezza sulla delega “attribuita dal sindaco metropolitano Matteo Lepore a Giulia Sarti (“Legalità democratica e lotta alle mafie”) estranea al Consiglio della Città metropolitana di Bologna, che, oltre a essere in contrasto con le norme e lo Statuto del medesimo Ente, è in contrasto con le finalità di coesione e rappresentanza fra tutti i territori” come previsto dalla legge regionale 13 del 2015. E nel mirino c’è anche la cosiddetta legge Del Rio che “ha privato di rappresentanza molti territori”.
Il consigliere Michele Facci (Lega) si rivolge, al question time, alla Regione. “Oltre un milione di abitanti della Città metropolitana non può essere determinato da Bologna, cioè un terzo del territorio di riferimento. A peggiorare il quadro ci pensa l’imperatore, il sindaco: la città deve determinare le sorti del resto del mondo e bypassa le regole facendo scelte lesive di un rapporto già squilibrato. Le deleghe vanno assegnate a chi è nel Consiglio metropolitano e non a chi è in Comune” ha esordito Facci.
La risposta è venuta dall’assessore al Bilancio, Paolo Calvano: “Il sindaco ha agito nel rispetto della legge che conferisce ai consiglieri le deleghe, alcune delle quali le tiene per sé. E due deleghe, legalità e affari istituzionali, sono rimaste al sindaco, che le eserciterà con il supporto della nuova figura. Nessuna violazione della legge, ma una scelta legittima basata sull’autonomia organizzativa”.
Michele Facci ha replicato che “è un escamotage che il sindaco usa per dispensare poltrone. Ma non può farlo nella Città metropolitana. Quella non è una figura di staff, la delega va data a chi è nel Consiglio metropolitano. La Città metropolitana non è al servizio del sindaco Lepore. Il ducetto lo faccia in Comune”.
Facci nell’interrogazione aveva sostenuto che “la nomina indebitamente effettuata dal sindaco metropolitano, in aperto spregio, oltre che delle norme, del diritto alla rappresentanza dei territori dell’area vasta bolognese, deve necessariamente determinare un intervento della Regione, anche solo nell’ambito della Conferenza inter-istituzionale per l’integrazione territoriale, atteso che la Regione – come visto – ha il dovere di perseguire “la massima integrazione fra tutti i livelli istituzionali del governo territoriale”. Per il consigliere, il sindaco avrebbe violato la legge 56 del 2014 (legge Del Rio, che disciplina l’elezione degli Organi amministrativi della Città metropolitana, ndr) e lo statuto della stessa Città per la delega affidata a una persona esterna “e quindi del tutto avulsa dal rapporto elettorale (seppure indiretto) che lega il Consiglio al territorio di riferimento”. Un sindaco può dare deleghe esterne in Comune “ma questo non può avvenire nella Città metropolitana”.
(Gianfranco Salvatori)
Governo locale e legalità
5 Dicembre 2023 LEGGI TUTTO