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    Salina di Cervia candidata a Patrimonio Unesco

    La Salina di Cervia è la più piccola e la più a nord d’Italia, si estende per 827 ettari nel Parco regionale del Delta del Po. La salina è grande un terzo dell’intera estensione del comune di Cervia ed è compostata da più di 50 bacini, circondate da un canale che consente all’acqua del mare Adriatico di entrare ed uscire dalla salina. È qui che si forma e si raccoglie il sale, in maniera artigianale, proprio come avveniva un tempo, ma con l’aiuto di una nastro trasportatore e di un carrello, che è in tutto e per tutto un trenino.

    Oggi la Salina di Cervia viene candidata dal Comune di Cervia a Patrimonio mondiale dell’umanità Unesco. L’obiettivo è trasformarla in un vero e proprio ‘museo del sale a cielo aperto’.

    Ambiente e territorio

    28 Dicembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Evangelisti (Fdi): “Chiarire le cause della chiusura del Cau di Casalecchio la sera di Natale”

    I Centri di assistenza urgenza (Cau), le strutture mediche sorte a seguito della riforma del servizio sanitario regionale per il trattamento di codici bianchi o verdi a minore intensità e sono l’oggetto dell’atto ispettivo presentato dalla capogruppo di Fratelli d’Italia Marta Evangelisti. Nello specifico, Evangelisti si concentra sulla struttura di Casalecchio di Reno, alle porte di Bologna, per un disservizio che ha portato alla chiusura del centro alle ore 20 della sera di Natale, invece di garantire il servizio per tutto l’arco delle 24 ore.
    A seguito del problema rilevato anche da fonti giornalistiche, Evangelisti chiede alla giunta di “chiarire i motivi che hanno determinato una limitazione nel servizio offerto dal Cau di Casalecchio di Reno nella sera di Natale e determinando, di fatto, la mancata copertura notturna a causa della mancanza del medico che avrebbe dovuto coprire il turno dalle 20 alle 8 del mattino successivo”.
    Evangelisti sottolinea poi “come a causa di questo problema i cittadini si sono dovuti rivolgere ai medici della continuità assistenziale (ex Guardia medica) oppure ai Pronto soccorso, esattamente come si era abituati a fare prima di questa riorganizzazione”.
    Specificando come “i Cau rientrano tra i servizi di medicina generale ed i medici che operano in tali strutture sono professionisti convenzionati che non possono essere richiamati in servizio per coprire turni mancanti e cioè che non possono essere oggetto di ordini di servizio o di spostamenti da parte dall’Ausl”, Evangelisti fa propri i rilievi di alcuni sindacati di categoria per cui “l’apertura di nuove strutture sanitarie in un periodo di carenza di organico sottopone tutti gli operatori sanitari a lavoro aggiuntivo che, in base all’accordo sottoscritto dalla Regione ed alcuni sindacati di categoria, non sarebbe adeguatamente riconosciuto, né strutturato”.
    Stante il problema organizzativo riscontrato, la capogruppo chiede quindi “quali sono le modalità adottate dall’Ausl di Bologna e dalle altre presenti sul territorio regionale, per l’organizzazione ed il reperimento del personale sanitario impiegato nei Cau e quanti turni sono stati effettivamente coperti da personale proveniente da altre strutture o servizi come, ad esempio, il 118 o la continuità assistenziale”.
    A conclusione dell’interrogazione, infine, l’invito all’esecutivo regionale “a riaprire il confronto con tutte le sigle sindacali della sanità per giungere alla sottoscrizione di un nuovo contratto regionale condiviso da tutti e che tenga in giusta considerazione l’impegno del personale e le esigenze degli utenti”.
    (Luca Boccaletti)

    Sanità e welfare

    27 Dicembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Bologna nelle “carte” di Mattei

    La torre non può che essere la Garisenda, con sullo sfondo Dante Alighieri che a Bologna turrita dedicò una terzina nella Divina Commedia. Il Papa è la statua bronzea di Gregorio VIII che i bolognesi spacciarono per San Petronio durante la dominazione napoleonica per evitarne l’abbattimento. La morte è il porticato di Santa Cristina, dove “esercitava” il boia.
    Sono alcuni dei “tarocchi su Bologna” realizzati nel lontano 1984 da Luigi E. Mattei per l’allora Cassa di Risparmio di Bologna in edizione limitata (3.000 copie) che oggi rivivono nei locali dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna: i tarocchi, infatti, fanno parte delle opere di Mattei esposte insieme al presepe che “lo scultore dei Papi” ha realizzato per il Natale 2023 in Assemblea legislativa.
    Presepe e opere sono visitabili nei giorni feriali dal lunedì al venerdì fino al 4 gennaio prossimo dalle 9 alle 18, in viale Aldo Moro 50 a Bologna.
    Per informazioni: gabinettopresidenteal@regione.emilia-romagna.it; tel. 051.527 5040 – 6869; www.assemblea.emr.it.

    Assemblea

    27 Dicembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Emilia-Romagna terra di presepi

    A Bologna, nella Basilica di Santo Stefano, è conservato il più antico presepe “a tutto tondo” della storia. Basterebbe questo per confermare come lungo la via Emilia le Natività siano di casa, simbolo di una storia antica che dura ancora oggi. E che nel 2023 ha festeggiato un compleanno molto importante: quello del presepe come noi lo conosciamo. Sono, infatti, passati 800 anni da quel Natale del 1223 in cui, a Greccio (oggi in provincia di Rieti) San Francesco rievocò la nascita di Gesù, organizzando una rappresentazione vivente di quell’evento. Secondo le agiografie, durante la Messa, sarebbe apparso nella culla un bambino in carne ed ossa, che Francesco prese in braccio. Da qui ebbe origine la tradizione del presepe che ben presto si diffuse in tutte le corti d’Europa e non solo.
    Per questo, a 800 anni dalla nascita del presepe, in occasione del Natale 2023, l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna lo festeggia con una Natività di Luigi Enzo Mattei, lo scultore dei Papi, in cui, a fianco della Sacra Famiglia e dei personaggi della tradizione, compare proprio San Francesco. Il “presepe di Mattei” è visitabile fino al 4 gennaio, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18, in viale Aldo Moro 50 a Bologna.
    Quello in viale Aldo Moro non è l’unico presepe di questo Natale 2023. In questi giorni di festa, infatti, vale la pena intraprendere un “viaggio” in una delle più antiche tradizioni culturali nata proprio in Italia e che tanta parte ha avuto lungo la via Emilia.
    A Bologna in via Azzurra c’è il Gran Presepe ad opera della Famiglia Chimenti che ogni anno attira tantissimi appassionati con il suo allestimento sempre scenografico.
    In provincia di Bologna, per la precisione a Rioveggio, c’è un altro tra più particolari presepi dell’Emilia-Romagna. L’installazione è interamente realizzata con i sassi dell’Appennino, che uniscono la tradizione della Natività con la natura del territorio: ogni personaggio e animale (e ce ne sono davvero tanti!) è stato pazientemente dipinto a mano.
    Vigoleno (Piacenza), è un borgo da fiaba dentro un castello medievale. Quando scende la nebbia, il paesaggio diventa una magia. Ogni anno qui prende vita un grande presepe meccanico con pompe d’acqua, 35 movimenti ed effetti speciali.
    A Cesenatico c’è la magia del Presepe Galleggiante, allestito sul Porto Canale disegnato da Leonardo Da Vinci. È ospitato a bordo delle variopinte barche storiche che costituiscono il Museo della Marineria.
    Anche a Comacchio (Ferrara) i presepi vengono allestiti sotto le arcate dei ponti e lungo i canali del centro storico della piccola Venezia dell’Emilia-Romagna.
    A Rimini viene realizzato il presepe di sabbia più grande d’Italia, con oltre 100.000 chili di sabbia lavorati da professionisti, 4 mila watt di fari e un chilometro di fari luminosi.
    Tra i presepi più suggestivi dell’Emilia-Romagna, soprattutto di sera, quelli di Comacchio sono allestiti sotto ai numerosi ponti della cittadina.
    A Ferrara, invece, il gruppo subacqueo ferrarese dà vita al consueto appuntamento con il presepe sull’acqua allestito nel fossato del Castello, mentre in Piazza Ariostea è allestito un presepe dall’architettura luminosa, con una grande stella scintillante.

    Assemblea

    27 Dicembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Catellani (Lega): “Psichiatria, spostare i servizi da Correggio al capoluogo”

    Garantire la sicurezza del personale del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (Spdc), oggi a Correggio, valutando di spostare il reparto a Reggio Emilia. Una necessità nata dopo la chiusura del pronto soccorso di Correggio, e l’apertura del Cau, a cui si sono dovuti rivolgere gli operatori sanitari che negli ultimi tempi hanno subito diverse aggressioni da parte dei pazienti.
    La richiesta è della consigliera Maura Catellani (Lega) con una interrogazione alla giunta in cui chiede se la Regione abbia “i dati relativi agli infortuni sul lavoro occorsi al personale del SPDC nel periodo 2013-2023, con particolare riferimento ad aggressioni ad opera di pazienti”. La consigliera, poi, vuole sapere se “le richieste effettuate alla AUSL di Reggio Emilia dai Sindacati di Categoria quali la condivisione di Protocolli fra AUSL, Comuni e tutte le Forze dell’Ordine per garantire interventi tempestivi siano state accolte e in caso affermativo da quando decorreranno”. Un altro punto riguarda – per migliorare la sicurezza dei lavoratori e l’erogazione di un servizio maggiormente efficace – se “l’eventuale ri-collocazione a Reggio Emilia del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura sia opportuno, e in caso affermativo, se lo ritenga praticabile e con quali tempistiche”. Infine Catellani chiedee come la giunta intenda procedere “sin da subito, a tutela della salute e della incolumità dei lavoratori che a qualunque titolo operano presso il Spdc di Correggio”.
    In un mese, scrive Catellani, ci sono state sette aggressioni al personale (30 fra infermieri, oss e tecnici della riabilitazione) con un lavoratore aggredito con una sbarra di ferro e un altro che subito  un tentativo di strangolamento. Il 27 dicembre, inoltre, chiuderà il Pronto soccorso di Correggio e aprirà il Cau, su cui la consigliera “ha già espresso a più riprese la propria perplessità”. I lavoratori, con questa chiusura, opereranno senza “un servizio di Pronto Soccorso in loco, presso un Ospedale che sta gradualmente ridimensionando i servizi e i reparti a disposizione della cittadinanza, e dovendo fare affidamento per la propria sicurezza ed incolumità e per le criticità organizzative ad una rete di emergenza -urgenza e a servizi aziendali che non si trovano vicini” come invece se il Spdc fosse nel capoluogo.
    (Gianfranco Salvatori)

    Sanità e welfare

    27 Dicembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Mastacchi (Rete civica): risolvere problemi della mobilità provvisoria a Sasso Marconi

    Fare chiarezza sulla viabilità provvisoria realizzata per consentire i lavori della galleria di Monte Mario, a Sasso Marconi, in provincia di Bologna.
    A chiederlo è Rete civica in un’interrogazione a firma di Marco Mastacchi (primo firmatario) e Simone Pelloni in cui si chiede conto del restringimento delle corsie e alle conseguenti ricadute in termini di sicurezza stradale registrate a seguito dei lavori sull’Appennino bolognese.
    “Diversi cittadini residenti in quelle zone hanno segnalato che attraversare quel tratto autostradale a seguito del forte restringimento della carreggiata, sia sull’autostrada che sulla “bretella” di collegamento fra Sasso Marconi e il casello, aumenta notevolmente il rischio di incidenti, in un punto in cui il traffico di mezzi pesanti è sempre molto elevato, e spesso vengono percorse vie alternative interne considerate più sicure, come la SP 325, anche se i tempi di percorrenza si allungano”, spiegano Mastacchi e Pelloni per i quali “la durata della prima fase dei lavori, con il traffico diretto verso Firenze convogliato nel nuovo bypass autostradale, come da piano condiviso con il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture e con gli Enti territoriali è stimata in 18 mesi, per poi proseguire con la seconda fase dei lavori per altrettanti 18 mesi”.
    Da qui l’atto ispettivo per sapere “quali siano le motivazioni che hanno portato a realizzare una viabilità così pericolosa, con un forte restringimento delle carreggiate utilizzate, che lasciano pochissimo spazio ai veicoli che si trovano vicinissimo ai new jersey di cemento e se, visto che esiste ancora del margine in entrambi i lati delle carreggiate, non ritenga opportuno intervenire presso Autostrade Spa affinché vengano allargate le corsie delle deviazioni autostradali per agevolarne il transito”.
    I rappresentanti di Rete civica chiedono, inoltre, se “in alternativa, non sia possibile realizzare un miglioramento sia dell’accesso anord della galleria che dell’uscita a sud, oltre a realizzare almeno alcune piazzole di sosta per emergenza”.
    (Luca Molinari)

    Infrastrutture e trasporti

    27 Dicembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Pd-IV: “salvare” il castello di Torrechiara a Langhirano

    Scongiurare la chiusura, anche temporanea, del castello di Torrechiara, nel comune di Langhirano, in provincia di Parma, con particolare riguardo alla possibilità di una sua gestione autonoma.
    A chiederlo, in un’interrogazione, sono Matteo Daffadà (Pd) e Pasquale Gerace (Italia Viva) che ricordano come “la situazione attuale offre l’occasione per una riflessione sulla gestione del castello e le sue prospettive future: già nel 2020 era stata intrapresa la strada per arrivare ad un accordo di valorizzazione tra Comune e Ministero per farsi carico della gestione del museo come già fatto in altri siti in Emilia-Romagna, ma il processo è stato interrotto dalla pandemia”.
    Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’amministrazione regionale “se ritenga opportuno interagire con il Ministero competente per trovaresoluzioni, affinché in futuro non si paventi la chiusura, anche temporanea, del suddetto castello, e per capire se il suddetto Ministero condivida l’idea di una gestione autonoma del castello come suggerito dall’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori, e dal sindaco di Langhirano, Giordano Bricoli”.
    I due consiglieri chiedono, inoltre, “se ci siano le condizioni per riprendere il percorso intrapreso nel 2020 per un accordo di valorizzazione tra Comune e Ministero, considerando l’importanza delcastello di Torrechiara per il patrimonio culturale e l’economia della nostra regione”.
    (Luca Molinari)

    Scuola giovani e cultura

    27 Dicembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Newsletter Assemblea legislativa

    Il bilancio della Regione e Assemblea per il 2024, il presepe in mostra in viale Aldo Moro, le ultime notizie dell’Aula e delle Commissioni e tutte le informazioni dai servizi.
    E’ stata pubblicato il numero di dicembre della Newsletter dell’Assemblea legislativa: chi fosse interessato può scaricarla cliccando a questo link Internet:
    La Newsletter dell’Assemblea legislativa E-R — Assemblea legislativa. Regione Emilia-Romagna

    Assemblea

    27 Dicembre 2023 LEGGI TUTTO

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    I presepi lungo la via Emilia

    un particolare del presepe di Marco Fornaciari

    Emilia-Romagna terra di presepi. In questi giorni di festa vale la pena intraprendere un “viaggio” in una delle più antiche tradizioni culturali nata proprio in Italia e che tanta parte ha avuto lungo la via Emilia.
    Il presepe bolognese è, insieme a quello napoletano e quello genovese, uno dei più importanti: nella Basilica di Santo Stefano a Bologna, la cosiddetta “Sette chiese”, è conservato il presepe più antico del mondo “a tutto tondo”.
    Sempre a Bologna in via Azzurra c’è il Gran Presepe ad opera della Famiglia Chimenti che ogni anno attira tantissimi appassionati con il suo allestimento sempre scenografico.
    In provincia di Bologna, per la precisione a Rioveggio, c’è un altro tra più particolari presepi dell’Emilia Romagna. L’installazione è interamente realizzata con i sassi dell’Appennino, che uniscono la tradizione della Natività con la natura del territorio: ogni personaggio e animale (e ce ne sono davvero tanti!) è stato pazientemente dipinto a mano.
    Vigoleno (Piacenza), è un borgo da fiaba dentro un castello medievale. Quando scende la nebbia, il paesaggio diventa una magia. Ogni anno qui prende vita un grande presepe meccanico con pompe d’acqua, 35 movimenti ed effetti speciali.
    A Cesenatico c’è la magia del Presepe Galleggiante, allestito sul Porto Canale disegnato da Leonardo Da Vinci. È ospitato a bordo delle variopinte barche storiche che costituiscono il Museo della Marineria.
    Anche a Comacchio (Ferrara) i presepi vengono allestiti sotto le arcate dei ponti e lungo i canali del centro storico della piccola Venezia dell’Emilia-Romagna.
    A Rimini viene realizzato il presepe di sabbia più grande d’Italia, con oltre 100.000 chili di sabbia lavorati da professionisti, 4 mila watt di fari e un chilometro di fari luminosi.
    Tra i Presepi più suggestivi dell’Emilia Romagna, soprattutto di sera, quelli di Comacchio sono allestiti sotto ai numerosi ponti della cittadina.
    A Ferrara, invece, il gruppo subacqueo ferrarese dà vita al consueto appuntamento con il presepe sull’acqua allestito nel fossato del Castello, mentre in Piazza Ariostea è allestito un presepe dall’architettura luminosa, con una grande stella scintillante.

    Assemblea

    26 Dicembre 2023 LEGGI TUTTO

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    La Natività di Mattei

    Sono passati 800 anni da quel Natale del 1223 in cui, a Greccio (oggi in provincia di Rieti) San Francesco rievocò la nascita di Gesù, organizzando una rappresentazione vivente di quell’evento. Secondo le agiografie, durante la Messa, sarebbe apparso nella culla un bambino in carne ed ossa, che Francesco prese in braccio. Da qui ebbe origine la tradizione del presepe che ben presto si diffuse in tute le corti d’Europa e non solo.
    Per questo, a 800 anni dalla nascita del presepe, in occasione del Natale 2023, l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna lo festeggia con una Natività di Luigi Enzo Mattei, lo scultore dei Papi, in cui, a fianco della Sacra Famiglia e dei personaggi della tradizione, compare proprio San Francesco.
    Il “presepe di Mattei” è visitabile fino al 4 gennaio, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18, in viale Aldo Moro 50 a Bologna.
    Per informazioni: gabinettopresidenteal@regione.emilia-romagna.it; tel. 051.527 5040 – 6869

    Assemblea

    26 Dicembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Evangelisti (Fdi): no depotenziamento Guardia medica in Ausl Romagna

    La Regione intervenga al fine di evitare le dimissioni di numerosi medici in servizio all’Ausl della Romagna a causa della decisione dell’Azienda sanitaria di sostituire il personale medico operante nelle centrali telefoniche provinciali di Guardia medica con personale non sanitario.
    Lo chiede Marta Evangelisti (Fdi) in un’interrogazione rivolta alla giunta in cui ricorda come il medico che presta servizio di Guardia medica in una centrale operativa, dopo una breve anamnesi e una serie di domande all’utente, può decidere, a seconda della gravità, di consigliare, prescrivere o attivare una visita medica, che viene eseguita da un medico dedicato alle sole visite domiciliari, oppure disporre l’invio di un’ambulanza per i casi più gravi.
    “La decisione dell’Ausl della Romagna – evidenzia la capogruppo – di utilizzare nelle centrali operative personale non sanitario, il cosiddetto ‘operatore laico’, è alla base delle ventilate dimissioni dei medici. Non avendo le competenze necessarie, infatti, questo operatore non potrebbe fornire consulenza medica, limitandosi semplicemente a trasferire la telefonata al medico locale delle visite domiciliari”. La scelta organizzativa, pertanto, sottolinea la consigliera, “rischia di depotenziare in modo preoccupante il servizio di Guardia medica e di aumentare il carico di lavoro dei medici, costretti a svolgere consulenza telefonica, non più erogata dalla centrale, oltre a dover garantire la visita domiciliare”. A riprova, l’esponente di Fdi riporta che il Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani (Snami) ha depositato una lettera alla Procura del Tribunale di Rimini nella quale viene chiesta una valutazione “sulla attuale grave situazione del Servizio di Continuità Assistenziale notturna – prefestiva – festiva della Ausl Romagna“.
    Da qui la richiesta di Marta Evangelisti all’esecutivo regionale di intervenire sull’Ausl della Romagna.
    (Luca Govoni)

    Sanità e welfare

    22 Dicembre 2023 LEGGI TUTTO