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    Piccinini (M5s): incentivare l’uso di vernici antismog

    “Prevedere l’uso di vernici antismog nelle future opere e nei futuri interventi pubblici di manutenzione ordinaria e straordinaria”.
    Su questo impegno la capogruppo M5s Silvia Piccinini incentra la risoluzione proposta alla giunta regionale per incentivare l’uso delle vernici antismog, “pitture in polvere -specifica Piccinini- che, a contatto con la luce (naturale o artificiale), purificano gli agenti inquinanti come ossidi di azoto e zolfo, benzene, formaldeide e monossido di carbonio, nonché i batteri, le muffe e i cattivi odori presenti sulle superfici. Attraverso un sistema simile alla fotosintesi vegetale, che filtra l’aria sfruttando la luce, queste vernici riescono a trasformare gli inquinanti atmosferici in anidride carbonica, azoto e sale, sostanze assolutamente innocue per l’uomo”.
    La consigliera sottolinea poi come questa tecnologia di ultima generazione “è stata sperimentata con successo a partire dal 2007, spesso legandola alla realizzazione di opere di street art e murales eco-friendly”.
    A fronte della recente delibera del consiglio capitolino che prevede l’uso di questa vernice nelle future opere pubbliche di manutenzione straordinaria e ordinaria della capitale con l’obiettivo di diffonderne l’uso sia negli edifici pubblici che tra i soggetti privati, Piccinini auspica vengano riconosciuti “incentivi e premialità connessi all’utilizzo della vernice antismog da parte dei privati in quanto è di fondamentale importanza mettere in atto tutte le misure necessarie a rendere efficace e tempestiva la transizione ecologica delle istituzioni e del tessuto produttivo emiliano-romagnoli, coniugando tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini”.
    (Luca Boccaletti)

    Ambiente e territorio

    11 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    Cervia, Evangelisti (Fdi) critica servizio ex guardia medica

    “Chiarire i motivi alla base della decisione dall’azienda sanitaria locale della Romagna di riorganizzazione del servizio di continuità assistenziale di Cervia”.
    Così la capogruppo di Fratelli d’Italia Marta Evangelisti che in atto ispettivo denuncia “i tagli economici che si ripercuotono sui servizi offerti all’utenza”.
    In particolare, la consigliera rimarca come, a differenza di quanto avviene adesso, dove il servizio di continuità assistenziale (ex guardia medica) si avvale di centrali telefoniche in cui opera personale medico dedicato esclusivamente allo svolgimento di sommarie anamnesi e consulenze mediche, d’ora in poi, “in base a quanto previsto dalla azienda sanitaria, il personale in servizio nelle centrali operative sarà di tipo non sanitario, il cosiddetto ‘operatore laico’, il quale, non avendo le competenze necessarie, non potrà fornire una consulenza medica e quindi si limiterà semplicemente a trasferire la telefonata al medico locale delle visite domiciliari”.
    Per Evangelisti la decisione “rappresenta un notevole depotenziamento dei servizi sanitari offerti ai cittadini, aumenta il carico di lavoro dei medici, in quanto costretti a svolgere le funzioni sia di consulenza telefonica sia di visita domiciliare, unitamente al fatto che vi è fondato motivo di ritenere che l’assunzione di questa modalità possa inficiare gli standard di sicurezza del servizio nei confronti dei cittadini”.
    Stante la situazione descritta, la capogruppo chiede un chiarimento all’esecutivo regionale sulla riorganizzazione del servizio di continuità assistenziale e auspica l’avvio “di un serio confronto con i rappresentanti delle istituzioni e la cittadinanza”.
    (Luca Boccaletti)

    Sanità e welfare

    11 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    L’Emilia-Romagna salva i “film di famiglia”

    La Regione e la Cineteca di Bologna “salvano” i “filmini di famiglia”: verranno raccolti, digitalizzati e archiviati realizzando una “album” digitale unico in Italia.
    E’ uno dei punti di forza del “Programma triennale 2024-2026 per il cinema e l’audiovisivo” proposto dall’assessore alla Cultura Mauro Felicori presentato nel corso della commissione Cultura presieduta da Francesca Marchetti. Un programma di interventi che si basa su più linee di attività: potenziare le collaborazioni internazionali specie con Francia e Germania, fare dell’Emilia-Romagna il polo del cinema in Italia, aumentare la distribuzione dei prodotti cinematografici emiliano-romagnoli, valorizzare la partecipazione ai festival.
    “L’obiettivo è rendere l’Emilia-Romagna un polo di riferimento per il cinema in Italia”, spiega Felicori che ricorda come “i numeri parlano chiaro: la nostra azione ha portato un aumento della ricaduta di risorse sul territorio, di opere realizzate, di partecipazione a festival. Ricordo che la politica culturale non è solo lotta alla diseguaglianza, ma bisogna anche essere sempre più consapevoli che la cultura è un’occupazione che produce risorse e posti di lavoro di qualità. Per il futuro vogliamo proseguire su questa strada e potenziare l’attività di promozione delle opere”. Il “piano triennale” presentato dall’assessore Felicori prevede il potenziamento delle attività messe in campo nello scorso triennio, il rafforzamento delle attività con Arpae per i festival green, il lavoro insieme alle principali associazioni di categoria e sostenendo tanto il Fondo Audiovisivo regionale, quanto la valorizzazione del genere documentario, con l’ampliamento di “Doc in tour”. Un ruolo importante lo avrà anche la Film Commission. La Regione, poi, rinnova il sostegno alle imprese del settore attraverso un contributo alla produzione di opere.
    La programmazione 2024-2026 si fa forte degli importanti risultati conseguiti nel precedente triennio quando la Regione ha gestito 331 domande di contributo per la produzione, 11 in più del triennio precedente. Di queste, sono 134 le opere a cui è stato concesso un contributo. “La tipologia dei progetti finanziati è diversificata (65 documentari, 31 opere cinematografiche, 12 opere televisive, 2 opere web e 16 cortometraggi), a garanzia del rispetto dell’equilibrio tra le diverse tipologie di opere confermando tuttavia la peculiare vocazione al documentario che caratterizza la cultura produttiva del tessuto regionale”, spiega Felicori che ricorda come “il costo complessivo delle opere di produzione sostenute nel triennio ammonta a 256.872.944,09 di euro (+129% rispetto al triennio precedente) con una ricaduta territoriale, ovvero una spesa sul territorio pari a 45.977.500,31€ (+94% rispetto al triennio precedente). I contributi concessi alle opere finanziate ammontano a 8.215.294,30 di euro (+29%). I progetti presentati e realizzati sul territorio sono sempre più strutturati, maturi e solidi dal punto di vista finanziario: il costo totale medio delle opere sostenute è passato da 951 mila euro a oltre 2 milioni di euro, ovvero sono arrivate sul territorio e sono state sostenute produzioni di più grandi dimensioni rispetto al passato”. Con il bando di sostegno allo sviluppo di opere cinematografiche e audiovisive, presentate da imprese regionali, sono stati assegnati nel triennio 400.930,00 euro; 2.712.181,94 euro sono stati concessi con il bando riservato ad imprese regionali per la produzione di opere; 5.503.112,36 euro sono quelli concessi attraverso il bando a sostegno della produzione, aperto ad imprese nazionali e internazionali. Scorrendo il bilancio delle attività del triennio si vede che uno spazio specifico è stato riconosciuto all’attività di scrittura e sviluppo di progetti audiovisivi, attraverso un bando annuale dedicato che, con un incremento che sfiora il 16%, rispetto al triennio precedente, ha visto mettere a disposizione 400.930,00 euro a favore di 48 progetti. La Regione ha partecipato a eventi internazionali quali il Festival del cinema di Cannes, la Mostra del Cinema di Venezia o la Berlinale. Notevoli sono stati anche i risultati ottenuti dai film cofinanziati dalla Regione e particolarmente apprezzate sono state inoltre le anteprime di film sostenuti dal Fondo regionale per l’audiovisivo, realizzate nei territori in cui sono state effettuate le riprese. È il caso, ad esempio, di “Ferrari”, un film per la cui realizzazione è stata determinante la generosa e continua partecipazione degli enti locali e il coinvolgimento del territorio.
    Dal punto di vista dei risultati economici ottenuti dalle opere sostenute, con l’intensificarsi nell’ultimo triennio della presenza sul territorio di grandi case di produzione cinematografica e dei principali broadcaster, committenti di serie TV (SKY, Netflix e RAI su tutti), i ritorni in termini di audience hanno fatto un salto di qualità: “Diabolik” al box office ha superato i 2,5 milioni di euro, “Tramite Amicizia” di Alessandro Siani ha dominato il box office per diverse settimane sfiorando i 3 milioni di incasso, la serie “Lea – i nostri figli” è entrata nel cuore del pubblico Rai1 in prime time, “Rapito” di Marco Bellocchio, tutt’ora nelle sale, ha superato 1,6 mln al botteghino, “50 chilometri all’ora” di Fabio de Luigi e Stefano Accorsi “girato” tutto in Emilia-Romagna.
    “E’ molto positivo il coinvolgimento dei giovani in questi progetti: si trova la sostanza di politiche pubbliche praticate nel concreto e non solo annunciate”, spiega la presidente Marchetti per la quale “questo lavoro è un risultato di cui andare fieri, dobbiamo dare una forte attenzione alle aree svantaggiate e decentrate. Ricordo come anche la collaborazione con la Cineteca di Bologna è molto importante e per questo faremo una visita della commissione Cultura proprio in Cineteca”.
    “I numeri confermano come l’intervento della Regione sia importante per il settore del cinema per produzione, promozione e valorizzazione delle opere come pure è importante la collaborazione con la Cineteca di Bologna: questo dà il segno della vivacità culturale sul nostro territorio”, spiega Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa). Sulla stessa linea Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini) per la quale “la Regione opera per sostenere il cinema ed è impegnata per il futuro: si sono raggiunti risultati importanti nonostante come è noto quelli che abbiamo alle spalle siano stati anni difficili. E’ molto importante l’impegno con la Cineteca di Bologna per l’archivio dei ‘film di famiglia’”. “I risultati raggiunti in questi anni sono molto importanti, li abbiamo visti e accompagnati in questi anni di mandato, siamo molto soddisfatti e orgogliosi”, sottolinea Marilena Pillati (Pd) nel promuovere l’attività della Regione a sostegno del cinema. “Come fruitrice di cinema suggerisco una maggiore comunicazione per trovare le informazioni sul settore cinema. Perché non fare come a Bologna un’App o un portale dove il cittadino può trovare tutte le iniziative culturali”, spiega Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle).
    (Luca Molinari)

    Scuola giovani e cultura

    11 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    ER Coraggiosa-Pd-Iv: contrastare le infiltrazioni mafiose negli appalti

    Prevenire e reprimere i tentativi di infiltrazione mafiosa nel settore degli appalti e concessioni di lavori pubblici, servizi e forniture, così come nell’attività urbanistica e edilizia, in particolare in tema di appalti legati ai fondi del Pnrr. A chiederlo sono i consiglieri di ER Coraggiosa, Partito democratico e Italia Viva che in commissione Cultura, presieduta da Francesca Marchetti, hanno presentato un’interrogazione firmata da Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa, primo firmatario), Manuela Rontini, Mirella Dalfiume, Marilena Pillati, Andrea Costa, Luca Sabattini, Lia Montalti, Roberta Mori, Palma Costi, Marco Fabbri, Nadia Rossi, Antonio Mumolo, Stefano Caliandro, Matteo Daffadà (Partito democratico), Pasquale Gerace (Italia Viva).
    Nello specifico i consiglieri interrogano la giunta per conoscere le azioni intraprese in tal senso, quali siano gli effetti delle interdittive finora emanate per l’anno 2023 e qual sia lo stato di definizione del protocollo citato dal commissario straordinario per la ricostruzione post-alluvione Figliuolo.
    “Lo stanziamento di importanti finanziamenti derivanti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza -ha precisato Amico- implica l’attivazione di numerosi contratti pubblici che meritano di essere particolarmente attenzionati, per prevenire e contrastare possibili tentativi di infiltrazione mafiosa e tutelare la legalità. Cgil nazionale e Fillea nazionale (la categoria dei lavoratori delle costruzioni di Cgil) hanno giudicato insufficiente il Protocollo di legalità e qualità del lavoro nella ricostruzione dei territori alluvionati dell’Emilia-Romagna poiché non tiene conto delle importanti esperienze maturate negli ultimi anni: in particolare si rinuncia a quella partecipazione delle forze sociali che, insieme alle prefetture, ai gruppi interforze, alla parte sana dell’imprenditoria locale, hanno sempre accompagnato negli ultimi anni tutti gli interventi straordinari di ricostruzione. Nella recente audizione del commissario Figliuolo in Assemblea legislativa, si è fatto riferimento al Protocollo indicando in Anac, Guardia di finanza e Arma dei carabinieri i soggetti con cui si è istituito il confronto, non citando le Prefetture, le parti sociali e gli enti locali, che invece sono stati parte attiva e centrale nella ricostruzione successiva al sisma del 2012, nonché attori del Testo unico della legalità”.
    Ha risposto l’assessore al Patto per il lavoro e la legalità Vincenzo Colla: “L’operazione Pnrr, uno dei più grandi investimenti della storia, si traduce in appalti per cui si richiede un controllo democratico del territorio. Già dal 2010 la Regione ha adottato protocolli con le prefetture per definire le modalità sulla prevenzione e a seguito del sisma 2012 la Regione si è dotata di ulteriori strumenti per contrastare le infiltrazioni. Nel 2016 ci siamo dotati di una legge regionale per la promozione della legalità mentre nel 2018 è stato sviluppato un unico protocollo per la legalità di cui è in corso il rinnovo con il coinvolgimento delle parti sociali. Infine, nel 2021 la Regione ha sottoscritto un protocollo con i sindacati che impegna Intercenter, Agenzia per lo sviluppo dei mercati telematici, ad applicarlo in tutti gli appalti. Per quanto riguarda la ricostruzione post alluvione, la struttura commissariale ha predisposto la bozza di un protocollo di legalità, approfondita al tavolo del Patto per il lavoro e per il clima, ma ancora non è stato adottato. In questo contesto il ruolo dei corpi intermedi è fondamentale perché hanno conoscenza del territorio”.
    Federico Amico si è detto soddisfatto: “La risposta dimostra come la Regione sia sensibile al tema, coinvolgendo i soggetti sia istituzionali sia non istituzionali. Bene l’attenzione per i corpi intermedi che sanno leggere il fenomeno e denunciare anzitempo se gli appalti sono affidati a soggetti opachi. Sono meno soddisfatto che il protocollo relativo alla ricostruzione post alluvione non sia stato ancora adottato. Esiste una sottovalutazione del tema della struttura commissariale che non intente accelerare sotto questo profilo. Il mio auspicio è che la giunta continui a sollecitare in questa direzione perché non devono essere trascurati aspetti come quello della legalità”.
    (Lucia Paci)

    Governo locale e legalità

    11 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    Qualifiche professionali del futuro: tra robotica e agroalimentare

    Operatore di carpenteria metallica, tecnico disegnatore meccanico, tecnico progettista meccanico, tecnico di automazione e robotica industriale, tecnico di prodotto/processo nella meccanica, tecnico nella qualità dei prodotti agro-alimentari e tecnico dei sistemi di tracciabilità/rintracciabilità in ambito agro-alimentare.
    La Regione Emilia-Romagna ha istituito queste sette nuove qualifiche professionali che vanno a sostituire altrettante figure professionali ritenute non più adatte alla situazione attuale. La commissione Cultura presieduta da Francesca Marchetti ha dato parere favorevole alla proposta della giunta in materia di riordino delle figure professionali.
    “Le novità introdotte vanno nella giusta direzione, in quanto favoriscono l’occupazione, specie giovanile, e ambiscono a migliorare la situazione professionale nel settore agroalimentare”, spiega Francesca Maletti (Pd).
    (Luca Molinari)

    Imprese lavoro e turismo

    11 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    Piccinini (M5s): governo ripristini Fondo per contrasto ai disturbi alimentari

    Rifinanziare il “Fondo per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione”, nel più ampio quadro di un’azione politica di contrasto ai disturbi alimentari e di garanzia di adeguati livelli occupazionali del personale coinvolto. Lo chiede attraverso una risoluzione Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle).
    “Secondo i dati forniti dal ministero della Salute -ha sottolineato la consigliera- in appena quattro anni i casi di disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono più che raddoppiati, passando da 680.569 nel 2019, a 879.560 nel 2020, a 1.230.468 nel 2021 e a 1.450.567 nel 2022. In Emilia-Romagna, in particolare, il Centro regionale per i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione ha registrato 190 nuovi accessi nel solo 2022. Con l’obiettivo di contrastare queste problematiche il ministero della Salute aveva istituito un apposito fondo con dotazione di 15 milioni di euro per il 2022 e di 10 milioni per il 2023. Del Fondo ha beneficiato anche la Regione Emilia-Romagna, ottenendo un finanziamento di 1.900.000 euro per un progetto di contrasto all’insorgenza e alla cronicizzazione delle patologie legate all’alimentazione. Nel bilancio di previsione 2024 e nel triennale 2024-2026, però, il governo non ha previsto il rifinanziamento del Fondo, decretandone di fatto la scomparsa”.
    Per queste ragioni Silvia Piccinini chiede di intervenire in tutte le sedi opportune anche al fine di tutelare il lavoro dei professionisti (psicologi, psichiatri, neuropsichiatri infantili, infermieri, dietisti, nutrizionisti e medici specialisti in nutrizione clinica) che operano nel settore.
    (Lucia Paci)

    Sanità e welfare

    10 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    Ferrara, Evangelisti (Fdi): risolvere i problemi del Cau

    Risolvere i problemi del Centro assistenza e urgenza (Cau) di Ferrara.
    A chiederlo, in un’interrogazione, è Marta Evangelisti (Fdi) che ricorda come “da articoli di stampa e da numerose segnalazioni pervenutemi emergerebbe che al Cau di Ferrara, nei giorni scorsi, si sia registrato un sovraffollamento di pazienti che ha causato notevoli disagi e disservizi all’utenza. Inoltre, stando a quanto riferito da alcuni utenti recatisi al centro, il personale avrebbe prescritto cure risultate inefficaci, consigliando ai pazienti di rivolgersi a specialistai”.
    Da qui l’atto ispettivo per sapere dalla giunta “se non ritegna opportuno un intervento volto a chiarire le criticità verificatesi nel Cau di Ferrara e se ritenga doveroso definire gli ambiti di competenza sanitaria dei Cau, ovvero il reale apporto alle attività diagnostiche, prescrittive e certificative”.
    (Luca Molinari)

    Sanità e welfare

    10 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    Gibertoni (Misto): stop aumento rette servizi per anziani

    La Regione sospenda l’aumento del costo dei servizi per le strutture per anziani al fine di non gravare ulteriormente su famiglie impoverite dalla crisi economica e dall’inflazione e già costrette a pagare rette molto alte.
    A chiederlo, in un’interrogazione, è Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) che nel motivare la richiesta ricorda come non possa essere utilizzata la motivazione che gli aumenti si sono resi necessari perché il costo dei servizi è ferma da molti anni visto che, spiega la consigliera “gli stipendi dei cittadini sono fermi da decenni”.
    “L’impatto dell’aumento previsto, su base annua, corrisponde a poco meno di 1.500 euro (esattamente 1.496,5 euro) equivalenti a un’intera mensilità aggiuntiva a carico delle famiglie con un incremento percentuale dell’8,2%”, spiega Gibertoni per la quale “questo aumento va, di fatto, a colpire fasce di popolazione già duramente provate dalla crisi economica, a partire da quella del 2008, e già falcidiate da aumenti inflattivi a due cifre, che sono più povere di quanto non fossero 15 anni fa. Infatti, secondo l’ultimo report dell’Istat (25 ottobre 2023) nel 2022 erano in condizione di povertà assoluta poco più di 2,18 milioni di famiglie (8,3% del totale da 7,7% nel 2021) e oltre 5,6 milioni di individui (9,7% in crescita dal 9,1% dell’anno precedente) e questo peggioramento è imputabile in larga misura alla forte accelerazione dell’inflazione il cui impatto è risultato particolarmente elevato per le famiglie meno abbienti (+12,1% è la variazione su base annua dei prezzi stimata per il primo quinto di famiglie) e nelle famiglie con almeno un anziano si registra un peggioramento nel confronto con il 2021 (l’incidenza della povertà passa al 6,5% del 2022 dal 5,8% del 2021)”.
    (Luca Molinari)

    Sanità e welfare

    10 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    In regione censiti 77 nuovi alberi monumentali

    Dal frassino di Novellara ai cedri del Libano di Parco Massari a Ferrara, passando per i frassini dell’Oasi dei Saperi a Corticella, nella periferia di Bologna. L’Emilia-Romagna ha 77 nuovi alberi monumentali, piante di pregio storico, ambientale e culturale che la Regione tutela e protegge per conservarli e trasmetterli alle nuove generazioni (24 a Bologna, 23 a Ferrara, 20 a Ravenna, 4 a Reggio Emilia, 3 a Forlì-Cesena, 2 a Piacenza, 1 a Rimini).
    A meno di un mese dall’approvazione da parte dell’Assemblea legislativa della nuova legge per la tutela degli alberi monumentali, la Regione ha accolto le richieste arrivate da Comuni e cittadini per inserire nuovi alberi nell’Elenco di quelli monumentali: queste piante potranno godere di un contributo regionale che sarà previsto dal Bilancio regionale per la loro manutenzione e allo stesso tempo dovranno rispettare gli standard regionali per la qualità. Lo ha stabilito il Decreto del presidente della Regione Stefano Bonaccini approvato oggi dalla commissione Territorio e Ambiente presieduta da Stefano Caliandro. L’Emilia-Romagna, quindi, si conferma come una delle “patrie” degli alberi monumentali: dai cipressi di Montecalvo (Pianoro) all’ippocastano di Modena, dall’acero di Madonna di Lizzano al cipresso di Scola (Grizzana) lungo la via Emilia ci sono circa 600 esemplari monumentali, di cui 102 sono anche piante monumentali d’Italia. Un grande patrimonio che la Regione, prima in Italia, mappa e cura dal 1977.
    “Si conferma l’impegno della Regione a tutela dell’ambiente e dell’ecosistema a partire da dei ‘monumenti’ come sono questi alberi che tanto ricordano della nostra storia e della nostra comunità”, spiega il presidente Caliandro.
    “Prendo atto che si tutelano alberi importanti e questo è un bene. Rilevo, però, che la commissione viene informata solo oggi, 10 gennaio 2024, delle scelte della giunta che risalgono allo scorso ottobre, prima dell’approvazione della nuova legge. Da un punto di vista formale secondo me ci sono problemi tecnici. Nel merito, invece, siamo a favore della tutela degli alberi monumentali”, spiega Michele Facci (Lega) che per questi motivi non ha partecipato al voto come pure Marta Evangelisti (Fdi).
    Mirella Dalfiume (Pd) ricorda come “è bene procedere celermente nell’approvazione del Decreto perché questo permette ai Comuni di accedere alle risorse per tutelare gli alberi”. A favore delle decisioni della giunta anche Stefania Bondavalli (lista Bonaccini).
    PROVINCIA DI BOLOGNA
    Sono 24 i nuovi alberi monumentali in provincia di Bologna: i frassini dell’Oasi dei Sapori a Corticella (Bologna); i cipressi di Vergato e Cereglio; il cedro di Sibano, nel Comune di Marzabotto; i castagni e il pero di Alto Reno Terme; i castagni di Grizzana Morandi, il cedro dell’Himalaya in via Zucchi a San Lazzaro di Savena; i gelsi, l melo e i cedri del Libano di Zola Predosa.
    PROVINCIA DI FERRARA
    Sono 23 i nuovi alberi monumentali in provincia di Ferrara: cedri del libano, tigli e pioppo bianco rispettivamente al Parco Massari, alla Quartesana e al Parco Pareschi; un sorbo a Riva ferrarese a Riva del Po.
    PROVINCIA DI RAVENNA
    Sono 20 i nuovi alberi monumentali in provincia di Ravenna: i platani di Fusignano.
    PROVINCIA DI REGGIO EMILIA
    Sono 4 i nuovi alberi monumentali in provincia di Reggio Emilia: le farnie di Novellara; la quercia di Viano e la roverella di Reggio Emilia.
    PROVINCIA DI FORLI’-CESENA
    Sono 3 i nuovi alberi monumentali in provincia di Forlì-Cesena: le roverelle di Predappio.
    PROVINCIA DI PIACENZA
    Sono 2 i nuovi alberi monumentali in provincia di Piacenza: la farnia a Castel San Giovanni e il cedro dell’Himalaya a Castell’Arquato.
    PROVINCIA DI RIMINI
    È uno il nuovo albero monumentale: la roverella a Montescudo-Monte Colombo.
    (Luca Molinari)

    Ambiente e territorio

    10 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    Piano aria: più trasporto pubblico e controlli in aziende inquinanti

    Favorire l’uso di mezzi pubblici; nuove norme per lo spargimento del letame come concime; controlli continui per gli impianti industriali inquinanti; utilizzo degli sfalci per gli impianti di produzione di biometano; controlli minimi sul rispetto delle limitazioni al traffico da effettuare in proporzione al numero degli abitanti di ogni singolo comune per venire incontro alle esigenze di quelli piccoli, specie in montagna; nuove norme per la Valutazione ambientale strategica (Vas).

    Al via, in commissione Territorio, Ambiente e Mobilità dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, presieduta da Stefano Caliandro, il confronto sulle osservazioni al prossimo Piano dell’Aria (PAIR 2030), la misura proposta dalla giunta per ridurre gli effetti dell’inquinamento. Nel complesso, sono 51 le modifiche, anche parziali, che hanno avuto il via libera rispetto alle 213 osservazioni pervenute sul documento originario presentato nello scorso marzo.

    Il relatore di minoranza Emiliano Occhi (Lega) ha sottolineato come “il PAIR 2030 ha scelto di combattere un nemico (il particolato) disinteressandosi di tutto il resto, soprattutto della competitività strategica dei nostri settori produttivi, per non parlare delle forti disparità introdotte tramite le stringenti limitazioni imposte alla mobilità privata. Il Piano è una camicia di forza imposta da un’Unione europea in preda a visioni miopi e unidirezionali che costringono la politica regionale e italiana a dibattere un tema che non è più nella propria piena potestà decisionale”.

    “Le misure previste dal Piano aria non producono gli effetti negativi sull’economica che dice il collega Occhi, ma hanno ridotto il numero dei giorni di grande inquinamento e questo è dimostrato dal fatto che oltre la metà delle norme previste dal Piano aria sono già state adottate dal misure della giunta”, spiega il relatore di maggioranza Andrea Costa (Pd), che ricorda anche come “il Piano aria non è stato scritto chiusi in un palazzo, ma è frutto di un iter cominciato più di un anno fa e da un confronto ampio. Si è passati dalla politica delle sanzioni a quella degli incentivi per non dare a cittadini e imprese tutto l’onere del cambiamento delle abitudini. Ricordo che Lombardia, Piemonte e Veneto hanno già attuato alcune di queste misure anche in misura più restrittiva di quelle previste dal Piano aria dell’Emilia-Romagna”.

    Per Federico Amico (ER Coraggiosa) “i dati confermano la bontà delle scelte prese in ambito ambientale, ma credo si debbano specificare alcune proposte avanzate da Legambiente che non hanno trovato accoglimento. Mi riferisco alla richiesta di incentivazioni ai mezzi elettrici nel settore del trasporto pubblico almeno in ambito urbano e a un miglior coordinamento fra i vari assessorati regionali per un migliore e più puntuale monitoraggio della chiusura delle vasche azotate in ambito agricolo”.

    Dal canto suo Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle) ha sottolineato come “non sono state accolte la maggior parte delle osservazioni delle associazioni ambientaliste: questo dimostra che non è vero, come dice Occhi, che questo piano è troppo sbilanciato a favore delle posizioni ambientaliste più radicali. Ricordo a Occhi che gli sforamenti sono dati oggettivi. Purtroppo ci sono politiche ambientali che potrebbero essere realizzate ma che sono ferme perché il governo non ha fatto la propria parte non approvando i decreti attuativi di queste misure”.

    “Confermo che lo scopo di questo Piano aria ha lo scopo di migliorare la qualità della vita dei nostri concittadini e in parte le misure che abbiamo applicato ci stanno riuscendo visto che l’Emilia-Romagna è l’unica regione del bacino padano che riesce a stare dentro ai parametri di qualità dell’aria”, spiega la vicepresidente e assessore all’Ambiente Irene Priolo, per la quale “l’Emilia-Romagna rimane una delle regioni più sviluppate d’Italia e non mi pare proprio che le nostre misure a tutela della qualità dell’aria danneggino l’economia”.

    (Luca Boccaletti e Luca Molinari)

    Ambiente e territorio

    10 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    Evangelisti (Fdi): fare chiarezza sul futuro di Fico

    Dalle condizioni dei lavoratori a “Grand Tour Italia”: la Regione faccia chiarezza sul futuro di Fico.
    A chiederlo, in un’interrogazione, è Marta Evangelisti (Fdi) che ricorda come “negli anni purtroppo Fico ci ha abituati a continue fantomatiche proposte di rilancio che portavano con sé lunghi periodi di chiusura, dovuti tra l’altro anche all’esplosione della pandemia, come il periodo di chiusura del 2020 durato tre mesi (riapertura a giugno 2020), poi quello di otto mesi (con riapertura a luglio 2021). A tutto ciò seguivano tentativi di rilancio con il Parco divertimenti Luna Farm e, infine, l’iniziativa tra il 2022 e il 2023 di far pagare 15 euro per l’ingresso a Fico. I bilanci hanno continuato a soffrire facendo registrare negli ultimi anni perdite di 2-3 milioni di euro l’anno”.
    Da qui l’atto ispettivo per chiedere alla giunta “di quali informazioni si disponga allo stato attuale in relazione alla situazione dei lavoratori alle dirette dipendenze di Fico e di quali informazioni si disponga in relazione al progetto, solamente annunciato e mai dettagliato, denominato ‘Grand Tour Italia””.
    Evangelisti chiede inoltre “se la Regione Emilia-Romagna intenda sostenere tale ulteriore progetto e, in caso affermativo, con quali modalità e se intenda esporsi anche con risorse proprie, nonché, al contrario, se non intenda porre un freno, per quanto di competenza, a questo ulteriore progetto del quale non si conoscono i dettagli e che rischia di replicare le criticità di Fico”.
    (Luca Molinari)

    Imprese lavoro e turismo

    10 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    Il programma per il cinema arriva in commissione Cultura

    Il programma di sostegno al settore del cinema e degli audiovisivi arriva in commissione Cultura. L’appuntamento è per l’11 gennaio alle ore 9,30.
    La commissione si occuperà anche di un’interrogazione del PD sulla criminalità organizzata di una proposta della giunta in materia di qualifiche professionali.
    I lavori potranno essere seguiti via streaming collegandosi al sito dell’Assemblea legislativa all’indirizzo wwwassemblea.emr.it.

    Scuola giovani e cultura

    10 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO