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    Lega: ridurre liste d’attesa per chirurgia plastica su ex obesi

    Ridurre le liste d’attesa per gli interventi di chirurgia plastica post-bariatrica.
    A chiederlo è un’interrogazione della Lega a firma di Daniele Marchetti (primo firmatario), Valentina Stragliati, Fabio Bergamini e Michele Facci.
    “La chirurgia plastica post-bariatrica è una branca specialistica della chirurgia plastica che si occupa del rimodellamento corporeo dei pazienti ex obesi al fine di risolvere deformità fisiche insorte a seguito del dimagrimento. Mutuando tecniche di chirurgia estetica, va quindi a ripristinare l’armonia generale del corpo e la sua integrità funzionale. Gli interventi di chirurgia plastica post-bariatrica rientrano fra gli interventi di chirurgia estetica garantiti dal Servizio sanitario nazionale”, spiegano i leghisti per i quali, in sintesi, fra tutte le Ausl regionali che erogano queste prestazioni risulterebbero 678 persone che attendono il ricovero.
    Da qui l’atto ispettivo per chiedere alla giunta “quali azioni intenda avviare per un rapido recupero delle liste d’attesa per interventi di chirurgia plastica post-bariatrica”.
    (Luca Molinari)

    Sanità e welfare

    23 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    Superbonus, ok a risoluzione Pd-Europa verde-ER Coraggiosa

    Approvata la risoluzione sottoscritta da Partito democratico, Europa verde ed ER Coraggiosa con cui si chiede alla giunta di “aprire un tavolo di confronto con imprese di costruzioni, mondo produttivo, rappresentanze sindacali e istituti di credito, al fine di sollecitare il governo a mettere in campo interventi per evitare le gravi conseguenze sociali ed economiche che rischiano di essere determinate dallo stop dei crediti di imprese e cittadini a seguito del blocco della cessione del credito dei bonus edilizi, tenendo anche conto dei soggetti con minor capienza fiscale. L’approvazione è avvenuta in commissione Politiche economiche, presieduta dal vicepresidente Gabriele Delmonte.
    L’impegno alla Regione è stato chiesto da Antonio Mumolo, primo firmatario, e da Roberta Mori, Stefano Caliandro, Andrea Costa, Pasquale Gerace, Marcella Zappaterra, Matteo Daffada’, Marco Fabbri e Luca Sabattini, Manuela Rontini, Massimo Bulbi, Marilena Pillati, Mirella Dalfiume e Palma Costi (Pd). L’atto è stato sottoscritto anche da Silvia Zamboni (Europa verde) e Federico Amico (ER Coraggiosa).
    Secondo il dem Mumolo, il blocco del credito “colpisce le famiglie incapienti e a basso reddito. La detrazione rischia di favorire solo le classi abbienti che possono anticipare i soldi e in seguito beneficiare del credito. Una discriminazione non accettabile. Il governo deve quindi intervenire in tempi brevi. I comitati degli esodati del superbonus ci chiedono un intervento e noi sollecitiamo il governo perché o con un decreto legge o con un altro strumento si riescano a mitigare gli effetti della norma approvata in Consiglio dei ministri”.
    “Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giorgia Meloni e del ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti – afferma la risoluzione – ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di cessione di crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali. Secondo le previsioni di Fillea, il sindacato delle costruzioni della Cgil, con il blocco alla cessione dei crediti e dello sconto in fattura per i bonus edili – spiega Mumolo – si perderanno nell’edilizia privata circa centomila posti di lavoro e molte imprese chiuderanno. Per Ance Emilia-Romagna e Unione Regionale Costruttori Edili la decisione del governo, che tra l’altro ferma anche l’acquisto dei crediti da parte delle Regioni, senza una soluzione strutturale alternativa creerà una grave crisi sociale ed economica per migliaia di famiglie e imprese”.
    Stefano Bargi (Lega) ricorda di “aver proposto una legge che si ancorava all’assestamento di Bilancio, ma è stata respinta. Si cercava spazio, all’interno della legge, per poter far compensare crediti alle società che potevano farlo, anche se la disponibilità per i crediti incagliati (si stimano 5 o 6 miliardi) non c’è. Avevamo chiesto alla Regione di intervenire e ci è stato risposto che si poteva compensare lo 0,2%. Sembra poco, ma con quei fondi si potevano aiutare famiglie in difficoltà, disincagliando alcuni crediti. Questa risoluzione è un attacco al governo, ma non propone soluzioni e dice solo al governo di risolvere la situazione”.
    Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle), ricordando di aver già sollevato il problema anche con question time, sottolinea: “Gli esodati del superbonus hanno manifestato in Regione, ma il problema non è risolto. Questo governo ha demolito i provvedimenti identitari del M5s. Non credo che il governo abbia la volontà politica di risolvere il problema. Ricordo che il ministro Giorgetti ha definito il superbonus come la morfina”.
    Secondo Silvia Zamboni (Europa verde) “questa è una legge statale la cui mancata osservanza ha creato disagi a famiglie e imprese. In Emilia-Romagna il peso è di 5 o 6 miliardi. Europa verde aveva chiesto alla Regione di incontrare gli esodati del superbonus, fra cui famiglie con redditi precari che hanno un macigno addosso. Ma la giunta non ha gli strumenti finanziari. Per i Verdi il superbonus al 110% non è stata un’idea intelligente perché ha limitato la concorrenza e la gara per preventivi più contenuti, anche se nasceva con finalità ecologiche. È una piaga sociale che può sconvolgere le famiglie”.
    (Gianfranco Salvatori)

    Imprese lavoro e turismo

    23 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    La Regione valorizza le birre a “Km zero”

    L’Emilia-Romagna sostiene la birra “a Km zero”. E lo fa valorizzando e sostenendo i birrifici artigianali attraverso l’istituzione di un registro regionale dei microbirrifici, la realizzazione di un “brand”, una “marca unica” delle birre artigianali emiliano-romagnole. Lo prevede una proposta di legge a prima firma di Matteo Rancan (Lega) e sottoscritta anche da rappresentanti del Pd, di ER Coraggiosa, Italia-Viva, Fdi, Rete Civica, Forza Italia, Movimento 5 Stelle, Europa Verde e Lista Bonaccini, illustrata nel corso della commissione Politiche economiche.
    Lungo la via Emilia-Romagna quello delle birre artigianali è un settore vivo: si contano, infatti, 96 birrifici (22 nel bolognese, 7 nel ferrarese, 12 nel forlivese, 5 nel modenese, 16 nel parmense, 8 nel piacentino, 6 nel ravennate, 6 nel reggiano ed infine 14 nel riminese). La nuova legge punta a valorizzare tutta la filiera di produzione della birra a Km 0, dalla parte agricola fino al consumatore.
    “L’Italia è il quarto produttore mondiale di birra artigianale, con l’Emilia Romagna regione leader del settore insieme a Lombardia e Piemonte. Vogliamo sostenere l’intera filiera, dalla produzione agricola al consumatore, mettendo regole chiare a tutela della qualità del prodotto e della sua realizzazione”, spiega la relatrice del provvedimento Francesca Marchetti (Pd) che ricorda come “questa proposta di legge è frutto del lavoro di un intergruppo in cui erano presenti rappresentanti di tutte le forze politiche presenti in Assemblea legislativa: vogliamo sostenere lo sviluppo della coltivazione e della lavorazione delle materie prime per la produzione della birra, con riferimento in particolare alla filiera dell’orzo e del luppolo e alla qualità delle acque utilizzate. Vogliamo poi anche valorizzare le birre artigianali nelle fiere e negli eventi pubblici, così come puntiamo su qualità del prodotto e qualificazione professionale del personale”.
    (Luca Molinari)

    Imprese lavoro e turismo

    23 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    Alluvione, Bulbi (Pd): meno fondi a comuni con più frane e più estese

    Evitare disparità di trattamento fra i comuni e spiegare quali sono stati i criteri utilizzati nella ripartizione delle risorse finanziarie assegnate a quelli alluvionati nel maggio del 2023 in base a una delibera della Regione.
    La richiesta è del consigliere Massimo Bulbi (Partito democratico) il quale ricorda che “la delibera prevede un criterio chiave per la ripartizione dei fondi, 1 milione di euro, cioè la ‘quota variabile disagio frane’, quota che tiene conto, in misura proporzionale, della numerosità delle frane censite dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile”.
    Il consigliere dem afferma che, dopo l’incrocio dei dati sulle frane con i contributi assegnati ai comuni, “sembrano emergere incongruenze nella distribuzione dei fondi in riferimento alla ‘quota variabile disagio frane’ e questa quota sembra non riflettere l’entità del danno subito. Alcuni comuni che hanno subito gravi danni hanno ricevuto contributi minori rispetto a comuni con danni minori”. I dati rilevati dai Carabinieri forestali “mal si conciliano con le risultanze dell’attribuzione dei fondi”. Alcuni comuni, prosegue Bulbi, “con numero consistente ed entità rilevante di frane risultano aver ottenuto somme inferiori rispetto ad altri comuni che sono stati colpiti da un numero inferiore di frane e di minore entità”.
    (Gianfranco Salvatori)

    Ambiente e territorio

    23 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    Mastacchi (Rete Civica): no a centrale unica medico-operativa in Romagna

    Rete Civica chiede alla Regione se è vero che ha “intenzione di chiudere le centrali mediche operative introducendo un’unica centrale per tutta la Romagna”.
    Il capogruppo Marco Mastacchi, in un’interrogazione, chiede alla giunta “se non ritenga opportuno mantenere l’attuale Servizio di Continuità Assistenziale considerato che la creazione delle centrali operative mediche, risalente a più di vent’anni fa, servì proprio a superare la criticità del sovraccarico lavorativo del medico impegnato sia in visite domiciliari che nei contatti telefonici con i pazienti”. Infine, il consigliere chiede anche alla Regione “come intende intervenire per scongiurare le dimissioni in massa dei pochi medici rimasti a garanzia del mantenimento della continuità assistenziale della Romagna”.
    Mastacchi spiega: “La riorganizzazione in atto nelle province di Rimini, Forli-Cesena e Ravenna pare porti alla soppressione delle centrali mediche operative, introducendo un’unica centrale per tutta la Romagna, dove risponderà personale non sanitario, il cosiddetto “operatore laico”, il quale, non avendo le competenze necessarie non potrà fornire una consulenza medica, ma trasferirà la telefonata al medico locale delle visite domiciliari”. Si avrà così una doppia funzione per il medico delle visite domiciliari: quella della consulenza telefonica e quella della visita domiciliare. Cambiamenti che “dovrebbero liberare risorse economiche e umane da impiegare nei CAU (Centri di Assistenza e Urgenza)”, creati per risolvere problemi urgenti ma non gravi. Il capogruppo di Rete Civica conclude affermando che se venissero chiuse le centrali mediche “non sarà più garantita la corretta presa in carico dei pazienti in maniera tempestiva ed efficace e diversi medici hanno già palesato l’intenzione di dimettersi, così che i pochi rimasti dovranno comunque recarsi tempestivamente presso le abitazioni dei pazienti e al contempo rispondere al telefono”.
    (Gianfranco Salvatori)

    Sanità e welfare

    23 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    Gibertoni (Misto): garantire condizioni di lavoro dignitose agli autisti

    Con un’interpellanza la consigliera Giulia Gibertoni (Misto) sollecita la giunta regionale a intervenire per “garantire condizioni di lavoro dignitose agli autisti del trasporto pubblico locale”.
    La capogruppo, in particolare, fa riferimento al bacino di gestione Seta, a partire da Modena.
    “È urgente, oltre al rinnovo del materiale rotabile, mettere risorse adeguate sul personale, assicurando contratti congrui agli autisti”, rimarca Gibertoni che sul tema ha già presentato diversi atti.
    È di pochi giorni fa, spiega la consigliera, “la notizia della soppressione di 46 corse Seta tra il modenese e il reggiano per, questa la motivazione ufficiale, la mancanza di autisti dovuta all’influenza stagionale. In realtà sono sempre più frequenti dimissioni di lavoratori da ricondurre ai bassi stipendi e ai carichi di lavoro massacranti”. Una situazione, tanto che si prevede il taglio di corse anche nelle prossime settimane, prosegue la consigliera, “che sta portando a una disaffezione generalizzata dell’utenza verso un servizio che non riesce più ad assicurare uno standard minimo di qualità”. “La scarsa attrattività del lavoro degli autista in Seta – sottolinea la capogruppo – dipende, in misura non trascurabile, dal contratto aziendale, ben peggiore di numerose altre realtà analoghe, in più continuano i problemi collegati alla sicurezza sui mezzi”.
    “Sono palesi, ormai da anni, – conclude Gibertoni – i deficit organizzativi e gestionali non solo di Seta, che rappresenta il caso più eclatante, ma del complesso delle aziende che gestiscono il trasporto pubblico locale nel territorio regionale”.
    (Cristian Casali)

    Infrastrutture e trasporti

    23 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    Il Corecom si interroga sulla tv del futuro

    Come si trasformerà la televisione nella società digitale di domani? Come evolverà il mercato televisivo? Quali influenze avranno i social media? Che ruolo avrà il servizio pubblico radiotelevisivo?
    Sono alcune domande sul futuro della televisione nella fase della transizione digitale alle quali il Corecom dell’Emilia-Romagna cerca di dare risposta nell’incontro organizzato venerdì 26 gennaio, dalle 10 alle 13, nella sala Manzi dell’Assemblea legislativa regionale, in viale Aldo Moro 50 a Bologna.
    A introdurre i lavori è chiamato Giancarlo Mazzuca, presidente del Corecom dell’Emilia-Romagna. Intervengo, poi, Antonio Sassano, docente di Ricerca operativa all’Università di Roma La Sapienza, Gianluca Mazzini, direttore generale di Lepida, Stefano Ciccotti e Luca Poloni, rispettivamente chief technology officer (direttore tecnico) di Rai e Mediaset, Giovanni Zorzoni, presidente dell’Associazione italiana internet provider, e Gianfranco Giardina, di DDay (quotidiano online di riferimento nel mondo dell’high-tech). Le conclusioni sono affidate a Ugo Ruffolo, già docente di Diritto civile dell’Università di Bologna. A moderare il dibattito è Giorgio Tonelli, vicepresidente del Corecom dell’Emilia-Romagna.
    L’incontro prende le mosse dal libro “La televisione del futuro, le prospettive del mercato televisivo nella transizione digitale”, curato da Fernando Bruno, Vincenzo Lobianco, Antonio Perrucci e Augusto Preta per la collana Astrid della casa editrice Il Mulino. Il volume, infatti, che viene presentato all’incontro, evidenzia come la trasformazione digitale investa molti settori dell’economia, mutando assetti di mercato e modalità di consumo. È il caso dell’industria televisiva, che, dopo il passaggio dall’analogico al digitale, continua a misurarsi con l’evoluzione delle tecnologie e dei modelli di business.
    Astrid, nata nel 2001, riunisce oggi più di 400 accademici, ricercatori ed esperti specializzati nell’analisi, progettazione e implementazione delle politiche pubbliche, delle riforme istituzionali e amministrative, della regolazione dell’economia e delle problematiche dell’Unione europea.
    Il Corecom ricopre funzioni di governo e controllo del sistema delle comunicazioni regionale, indirizza la propria attività alla comunità emiliano-romagnola (intervenendo anche nelle controversie tra i gestori dei servizi di telecomunicazioni e gli utenti) e al sistema dei media locali (anche sul rispetto delle norme, a partire dalla parità d’accesso durante le campagne elettorali).
    Per partecipare al convegno ci si può registrare al link: https://www.eventbrite.com/e/biglietti-il-futuro-della-televisione-nella-transizione-digitale-781233078167?aff=oddtdtcreator
    Locandina convegno
    (Cristian Casali)

    Parità, diritti e partecipazione

    23 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    Mastacchi (Rete Civica): “Scongiurare dimissioni in massa del personale dell’ospedale di Bentivoglio”

    Fare il possibile per scongiurare le dimissioni in massa del personale sanitario dell’ospedale di Bentivoglio (Bologna) ormai stanco e demotivato dalla continua pressione cui è sottoposto. A chiederlo è Marco Mastacchi (Rete Civica) con un’interrogazione in cui evidenzia la necessità di riconoscere le indennità di rischio infettivo per la gestione dei pazienti positivi, compresi gli arretrati, per coloro che operano nelle “bolle covid”.
    “La risalita dei contagi Covid mette di nuovo in allerta gli ospedali -ha sottolineato il consigliere- e nel reparto di medicina interna di Bentivoglio la presenza della ‘bolla Covid’ è stata pressoché perenne con un numero variabile da 2 a 6 pazienti, impegnando totalmente il personale a scapito dell’assistenza ai malati. Stessa situazione nel reparto di geriatria, che ha anche pazienti stroke e 4 posti letto di degenza breve, con tutti i disagi del caso. La promiscuità di pazienti Covid e non, associato all’ingresso dei familiari, favorisce comunque il propagarsi dei contagi”.
    Mastacchi precisa anche che, a seguito della chiusura del pronto soccorso di Budrio, “gran parte dei pazienti si rivolge al pronto soccorso di Bentivoglio e la recrudescenza dei casi Covid e delle patologie respiratorie di queste ultime settimane, hanno sottoposto i reparti a un numero spropositato di ricoveri superando i 50 posti letto dedicati. Il personale è ormai demotivato e stanco”.
    (Lucia Paci)

    Sanità e welfare

    23 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    Giorno della Memoria 2024. Mostra fotografica e fumetti per ricordare le vittime della Shoah

    Una mostra fotografica per ricordare i sopravvissuti ai lager, un fumetto per celebrare i Giusti tra le Nazioni.
    Il 24 gennaio prossimo l’Assemblea legislativa celebra il Giorno della Memoria con due eventi: il primo, alle ore 11, è l’inaugurazione, alla presenza della Presidente Emma Petitti e del vicesindaco di Imola Fabrizio Castellari, della mostra “Return to life”; il secondo alle ore 15.30 la presentazione di “Giusti tra le Nazioni”, fumetto dedicato alla vita di due “Giusti” come Giorgio Perlasca e Aristides de Sousa Mendes.
    “Return to life”, mostra fotografica realizzata all’interno del progetto Concittadini, dall’Istituto comprensivo 6 di Imola in collaborazione con lo Yad Vashem di Gerusalemme, usa lo schema narrativo de “La tregua” di Primo Levi, per raccontare le vite dei sopravvissuti ai lager nazisti. La mostra sarà aperta al pubblico fino a mercoledì 28 febbraio, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18, in viale Aldo Moro 50 a Bologna.
    Alle ore 15.30, invece, sarà il turno dei ragazzi delle classi 3ª G e 3ª E della Scuola secondaria di I grado “E. Fermi” di Rimini, che, sempre all’interno del progetto Concittadini, hanno realizzato “Giusti fra le Nazioni“, fumetto che ripercorre le vite dei “Giusti” Giorgio Perlasca e Aristides de Sousa Mendes. Giorgio Perlasca era un commerciante italiano che si trovava per lavoro in Ungheria. Parlava fluentemente spagnolo, si finse console di Spagna e riuscì a salvare dalla Shoah oltre 5mila ebrei ungheresi. Aristides de Sousa Mendes era un diplomatico portoghese che, contravvenendo agli ordini del governo del suo Paese, quando i nazisti invasero la Francia concesse migliaia di visti a perseguitati politici di ogni fede, ideologia e ceto sociale salvandoli dalle deportazioni nei campi di concentramento tedeschi o della Repubblica di Vichy.
    Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale, celebrata il 27 gennaio di ogni anno per commemorare le vittime della Shoah come previsto da una risoluzione dell’Onu nel 2005. Si è stabilito di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe sovietiche dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento nazista di Auschwitz.
    Manifesto Giusti fra le Nazioni
    Manifesto Return to life
    A questo link si può scaricare il fumetto “Giusti fra le Nazioni”, PDF da 11 Mbyte

    (Luca Molinari)

    Assemblea

    23 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    La commissione fa il bilancio del Piano rifiuti

    Il bilancio del Piano rifiuti arriva in commissione Territorio e Ambiente. L’appuntamento è il 24 gennaio alle ore 10. La commissione si occuperà anche delle osservazioni al Piano aria.
    Alle ore 14,30, invece, la commissione Bilancio discute il rinnovo degli accordi di collaborazione sanitaria e socio-sanitaria, tecnico-scientifica, amministrativa e la fornitura di prestazioni ospedaliere ed ambulatoriali tra la Regione Emilia-Romagna e la Repubblica di San Marino. 
    I lavori potranno essere seguiti via streaming collegandosi al sito dell’Assemblea legislativa all’indirizzo www.assemblea.emr.it.

    Governo locale e legalità

    23 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    Gibertoni (Misto): fare luce su casi avvelenamento operatori 118 a Bologna

    Dopo l’inchiesta che ha accertato casi di avvelenamento di alcuni operatori del 118 (della centrale di Bologna), e che vede indagato un coordinatore, la Regione spieghi quali sono “le ragioni per cui si siano dovuti attendere mesi o addirittura anni perché la Direzione Generale dell’Azienda Usl di Bologna comprendesse che era necessario un intervento urgente presso la Centrale Operativa 118 di Bologna che restituisse il personale impiegato a idonee e sicure condizioni di effettuazione delle delicate e importantissime attività che gli sono affidate, nonché tutela per i cittadini che si rivolgono a questo servizio pubblico di pronto intervento sanitario, attivo 24 ore su 24, che gestisce tutte le chiamate per necessità urgenti e di emergenza sanitaria”.
    A chiedere di far luce è la consigliera Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) con una interrogazione n cui vuole anche sapere se la Regione “non ritenga altrettanto necessario svolgere un processo di analisi, ben distinto dall’inchiesta giudiziaria, che attraverso l’esame, in particolare delle sottovalutazioni o della non considerazione, dei fatti emersi negli ultimi anni presso la Centrale Operativa 118 di Bologna, eviti che quanto accaduto possa replicarsi anche in altri settori sanitari e fornisca i contorni esatti e completi della vicenda, oltre le evenienze di natura giudiziaria”.
    Oltre all’inchiesta sul presunto avvelenamento di alcuni operatori (la centrale di Bologna risponde alle chiamate delle province di Bologna, Modena e Ferrara), la procura sta esaminando l’esposto di una ventina di infermieri “in cui si parla anche di diversi e ripetuti casi di stalking e di nonnismo”. Un altro esposto, invece, era stato presentato dalla stessa direzione dell’Ausl, che avrebbe dato il via alle indagini. Inoltre, i carabinieri starebbero indagando su diversi casi avvenuti anche nella primavera del 2023 che sarebbero molti di più di quelli denunciati. Gibertoni, infine sottolinea che l’indagine avrebbe messo in luce “una situazione pregressa che, con ogni evidenza non sarebbe stata colta dai responsabili del servizio, infatti il capo d’accusa formulato in questi giorni parla di atti persecutori e lesioni con una situazione emersa in agosto, ma che potrebbe essere iniziata anni prima”.
    (Gianfranco Savatori)

    Sanità e welfare

    22 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    Evangelisti (Fdi): potenziare i treni tra Castel San Pietro Terme e Ravenna

    Potenziare i treni nella tratta ferroviaria tra Castel San Pietro Terme (Bologna) e Ravenna. Lo chiede Marta Evangelisti (Fratelli d’Italia) con un’interrogazione in cui evidenzia la necessità di effettuare una statistica giornaliera del numero di viaggiatori che utilizzano la stazione di Castel San Pietro Terme, suddivisa per fasce orarie, e un’indagine ad hoc in modo da incrociare domanda e offerta riferita a lavoratori e studenti al fine di capire se vi siano bisogni disattesi.
    “Per arrivare a Ravenna o nelle stazioni che precedono quella del capoluogo, come Lugo, transitando per Castel San Pietro Terme -ha spiegato la consigliera- ci sono due tipologie di percorsi possibili con treno in partenza da Bologna centrale: la prima e più frequente, con un cambio intermedio a Faenza, Imola o a Castelbolognese; la seconda diretta a Ravenna e quindi più veloce. I cittadini lamentano una scarsa frequenza dei treni diretti, intesi senza cambio intermedio in altre stazioni, perché nella fascia mattutina è presente un unico treno alle 7.04, mentre nella fascia serale ne sono presenti solo 3 (alle 18.06, alle 20.06 e alle 22.32). Per il viaggio di ritorno, invece (tratta Ravenna – Castel San Pietro), il discorso risulta più o meno equivalente dal momento che è presente un solo treno che non necessiti di cambi alle 5.03 della mattina”.
    In conclusione Marta Evangelisti reputa “fondamentale capire quali sono i criteri con i quali vengono decise le fermate da parte degli enti preposti”.
    (Lucia Paci)

    Infrastrutture e trasporti

    22 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO