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    Pd: agevolare assunzioni di personale medico in aree periferiche

    Agevolare le assunzioni di personale sanitario nei territori periferici (in particolare nella provincia di Modena), che oggi soffrono la mancanza di figure mediche in primo luogo per gli ospedali.
    È quanto chiede alla giunta il Partito democratico, con una interrogazione della consigliera Palma Costi, prima firmataria, sottoscritta anche dai colleghi Marcella Zappaterra, Francesca Maletti, Luca Sabattini, Mirella Dalfiume, Stefano Caliandro, Andrea Costa, Nadia Rossi, Ottavia Soncini, Matteo Daffadà, Marilena Pillati, Roberta Mori, Antonio Mumolo.
    “I servizi sanitari ospedalieri e territoriali nelle zone periferiche della regione da tempo hanno molta difficoltà nel reclutare e trattenere il personale medico – ricordano i consiglieri -. Certamente le aree montane, ma anche le aree di pianura lontane dai centri urbani, necessitano di servizi sanitari efficienti e completi per rispondere alle esigenze di una popolazione spesso anziana. Una situazione comune a tutte le regioni, ulteriormente aggravata dal mancato riconoscimento di un adeguato finanziamento del Fondo sanitario nazionale e soprattutto di una mancata politica nazionale di attrazione di personale nel servizio sanitario pubblico”.
    I consiglieri, nell’atto ispettivo, evidenziano l’iniziativa della Regione Toscana “che ha avviato un progetto innovativo introducendo concorsi per giovani medici con incentivi economici, formazione avanzata e percorsi di carriera per attrarre personale nelle aree meno centrali”, secondo un modello che assegna la figura medica per tre anni a strutture di aree periferiche o insulari e che permette di conseguire anche crediti formativi.
    “Successivamente, il medico avrà la possibilità di scegliere se continuare a lavorare nella stessa sede per altri due anni o trasferirsi in un presidio ospedaliero più centrale – spiegano i consiglieri -. L’iniziativa permette di valorizzare il professionista anche attraverso una maggiorazione dell’incarico e premialità annuali esclusive, che possono variare dai 1.420 agli 8.300 euro all’anno”.
    Il Partito democratico chiede pertanto alla giunta “di approfondire l’esperienza della regione Toscana”, di potenziare le assunzioni nelle aree periferiche “anche con prime sperimentazioni su singole aziende sanitarie”, ma anche di sollecitare il governo affinché “anticipi le misure incentivanti per il personale sanitario e sociosanitario lasciando autonomia alle regioni di applicarla alle aree più disagiate”.
    (Brigida Miranda)

    Sanità e welfare

    11 Aprile 2024 LEGGI TUTTO

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    Facci (Misto): chiarire progetto di ristrutturazione dell’ospedale di Porretta Terme

    La giunta faccia chiarezza sul progetto di ristrutturazione del “vecchio” ospedale di Porretta Terme (Bologna) e sulla destinazione finale degli spazi interessati. lo chiede Michele Facci (Gruppo Misto) con un’interrogazione presentata in commissione Politiche per la salute presieduta da Ottavia Soncini.
    “A febbraio -ha ricordato il consigliere- la giunta ha approvato il Programma pluriennale di investimenti in sanità e tra i vari interventi previsti, 2,5 milioni sono destinati alla ristrutturazione del centro per medici di medicina generale (Mmg) e degli uffici distrettuali di Porretta Terme (copertura statale 2,3 milioni, copertura regionale 125mila euro). I funzionari dell’assessorato alla Sanità hanno precisato che la ristrutturazione verrà effettuata alla vecchia sede dell’ospedale, nel centro della cittadina, dove verranno realizzati ambulatori e uffici per una superficie di circa 1.100 metri quadrati. Tuttavia, dal documento tecnico di fattibilità della riapertura del punto nascita di Porretta, emerge la necessità, per potere destinare a tale funzione le aree del nuovo ospedale, di trasferire altrove gli uffici del distretto, e nello specifico in un’ala del vecchio ospedale di Alto Reno Terme (Villa Maria). La ristrutturazione si pone quindi in conflitto apparente con la riorganizzazione degli spazi contemplata nell’analisi tecnica di fattibilità per la riapertura del punto nascita”.
    Da qui l’atto ispettivo per sapere “se la ristrutturazione prevista nel documento di programmazione contrasta con la riorganizzazione degli spazi contemplata nell’analisi tecnica di fattibilità per la riapertura del punto nascita di Porretta, redatta dall’Ausl di Bologna nel 2021, e se quest’ultima ipotesi logistica è ancora percorribile, anche in termini di sostenibilità finanziaria”.
    Ha risposto l’assessore alla Sanità Raffaele Donini: “L’Azienda ha optato per la ristrutturazione del corpo più recente in quanto con caratteristiche idonee a ospitare il centro Mmg e il dipartimento di sanità pubblica attualmente in una struttura obsoleta che sarà dismessa. La scelta del progetto ha lo scopo di superare le criticità nel distretto dell’Appenino bolognese e non ha attinenza con l’analisi tecnica per il punto nascite redatto nel 2021″.
    Il consigliere si è detto non soddisfatto: “Se il progetto c’è ne chiederò copia. Non ha risposto nemmeno sul tema della compatibilità finanziaria. Se il punto parto a Porretta Terme verrà riaperto dove era prima, cioè dove oggi ci sono uffici, questi dovranno essere trasferiti nel vecchio ospedale. Quindi se c’è la volontà di fare entrambe le cose, sono di fatto incompatibili dal punto di vista tecnico. Occorre un ragionamento su dove vanno a finire gli uffici. La compatibilità tecnica è importante, manca chiarezza”.
    (Lucia Paci)

    Sanità e welfare

    11 Aprile 2024 LEGGI TUTTO

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    Marchetti (Lega): open space codici verdi e bianchi al Maggiore in controtendenza con i Cau

    L’investimento dell’Ausl di Bologna per un “Open space” destinato ai pazienti con codici verdi e bianchi al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore è in controtendenza rispetto all’apertura dei Centri di assistenza e urgenza (Cau): la giunta esprima un giudizio in merito. A chiederlo è Daniele Marchetti (Lega) con un’interrogazione presentata in commissione Politiche per la salute presieduta da Ottavia Soncini.
    “L’Ausl Bologna -ha precisato il consigliere- ha investito 1,35 milioni per la creazione di un ‘Open space’ destinato ai pazienti con codici verdi e bianchi. Una decisione che risulta in controtendenza e antieconomica rispetto all’introduzione dei Cau quale nuovo modello territoriale per rispondere alle urgenze di bassa complessità e sgravare i pronto soccorso dove far confluire solo i casi più gravi. La logica dei Cau dovrebbe essere proprio quella di alleggerire i pronto soccorso. È importante intervenire nell’edilizia sanitaria ma poi bisogna entrare nel merito degli interventi”.
    Da qui l’atto ispettivo per sapere “quale ulteriore assistenza riuscirà a fornire il Ps dell’ospedale Maggiore grazie all’Open space” e se “la visita sarà gratuita come avviene nei Cau poiché l’accesso non appropriato al pronto soccorso comporta il pagamento di un ticket di 25 euro per la prima visita del medico”.
    Ha risposto l’assessore alla Sanità Raffaele Donini: “Si aprirà un Cau anche all’ospedale Maggiore che potrà drenare fino al 20-30% di accessi a bassa complessità. Gli spazi al pronto soccorso saranno per quadri clinici di media complessità che non rientrano nei servizi Cau”.
    Il consigliere leghista ha replicato: “Sono soddisfatto solo in parte, perché resta il problema di fondo. Se prevediamo anche l’apertura di un Cau al Maggiore, e se questa struttura prevede una riduzione del 20-30% degli accessi di bassa complessità, mi immagino in futuro un minor affollamento del pronto soccorso che quindi dovrebbe richiedere una minor disponibilità di spazi. Sono due progetti portati avanti in parallelo che non si integrano l’uno con l’altro”.
    (Lucia Paci)

    Sanità e welfare

    11 Aprile 2024 LEGGI TUTTO

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    Pd: il governo garantisca adeguati finanziamenti alle politiche per gli anziani

    Ottavia Soncini (Pd)

    “Sollecitare il governo a reperire le risorse necessarie, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, per assicurare politiche innovative rivolte alle persone anziane”.
    Questa la sollecitazione principale dell’atto di indirizzo politico a prima firma Ottavia Soncini (Pd) e sottoscritto anche dai colleghi di gruppo Matteo Daffadà, Palma Costi, Stefano Caliandro, Marcella Zappaterra, Nadia Rossi, Mirella Dalfiume, Andrea Costa, Luca Sabattini, Marilena Pillati, Roberta Mori e Antonio Mumolo, in cui si sottolinea come lo scorso febbraio la Conferenza delle Regioni “abbia negato l’intesa richiesta sullo schema di decreto legislativo recante le disposizioni attuative in materia di politiche in favore delle persone anziane”.
    A fronte di un’approvazione unanime del Parlamento sulla legge che delega il governo “ad attivare politiche innovative rivolte alle persone anziane, i consiglieri Pd sottolineano come il mancato accordo in Conferenza delle Regioni nasca dall’assenza di “risorse finanziarie aggiuntive e strutturali e nel venir meno di elementi riformatori chiave previsti dalla Legge delega, come servizi integrati sociosanitari articolati sui principi chiave riconosciuti dall’UE come identificativi di assistenza a lungo termine”.
    Rimarcando come da anni il paese “aspetti un provvedimento che promuova la dignità e l’autonomia, l’inclusione sociale, l’invecchiamento attivo e la prevenzione della fragilità della popolazione anziana, anche attraverso la semplificazione dell’accesso alla valutazione multidimensionale, a strumenti di sanità preventiva e di telemedicina a domicilio, il contrasto all’isolamento e alla solitudine relazionale e affettiva, rendendo più efficaci le attività di assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria”, i dubbi del Pd riguardano il 2026, “quando saranno esaurite le risorse stanziate tramite il PNRR e il piano resterà senza i fondi necessari ai servizi aggiuntivi forniti agli anziani negli anni, con evidenti future ricadute sui bilanci regionali e locali e sulle prestazioni erogate”.
    A fronte di quanto accaduto, i dem rimarcano come il decreto legislativo tradisca le ambizioni di cambiamento da cui è nata la riforma: “un unico punto di accesso ai servizi per le persone anziane non autosufficienti, una forte integrazione fra tutti i livelli di intervento, un grande investimento sulla domiciliarità, una riqualificazione delle strutture residenziali per anziani, la riforma dell’indennità di accompagnamento”.
    Dalla situazione descritta nasce la risoluzione presentata e, in aggiunta all’indirizzo principale, i consiglieri del Pd sollecitano l’intervento della giunta regionale nei confronti del governo anche per una rivalutazione “della definizione di persona anziana, foriera di possibili ricadute sulle leggi regionali” e per inserire con urgenza una disposizione che preveda, analogamente a quanto già previsto per gli assistenti sociali e per il personale volto a garantire il funzionamento del RUNTS, una deroga alle assunzioni delle figure professionali previste nel Piano Nazionale per la non autosufficienza 2022-2024, considerato che sono già stanziate a normativa vigente risorse pari a 20 milioni di euro per l’anno 2023 e 50 milioni di euro a decorrere dall’anno 2024″.
    (Luca Boccaletti)

    Sanità e welfare

    11 Aprile 2024 LEGGI TUTTO

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    In commissione Sanità dibattito su proposta giunta per ridurre le liste d’attesa

    Trenta milioni di euro per abbattere le liste d’attesa già nel 2024, assicurando un milione di prestazioni in più, incrementando del 20% il numero di visite ed esami diagnostici monitorati dal “Piano regionale di governo delle liste d’attesa”.  L’impegno della Regione è stato confermato dall’assessore alla Sanità Raffaele Donini nel corso della commissione Sanità presieduta da Ottavia Soncini.
    Fra le principali azioni previste nel breve periodo: l’aumento dell’offerta, anche attraverso il coinvolgimento delle strutture private accreditate; agende aperte; l’introduzione di liste per la registrazione delle richieste inevase, con smaltimento in ordine cronologico, per sgravare il cittadino dall’onere di ricontattare i servizi di prenotazione. “Il nostro obiettivo è recuperare una buona parte delle prestazioni sanitarie degli anni precedenti. Nel contempo vogliamo soluzione strutturali e non pensiamo di fare solo l’ennesimo recupero delle prestazioni arretrate”, spiega Donini, che invita, sulla sanità, “a fare una moratoria delle polemiche politiche, da un lato perché in Italia si vota sempre e poi perché nessun governo può chiamarsi fuori dalle responsabilità sul progressivo definanziamento della sanità pubblica. Nessun governo: governo Meloni compreso”.
    L’illustrazione di Donini è stata oggetto di confronto fra le forze politiche.
    “Stiamo discutendo solo di slide e comunicati stampa. La giunta non ha ancora approvato alcuna delibera per risolvere i problemi della sanità”, spiega Daniele Marchetti (Lega), per il quale “i 30 milioni di euro di cui parla la giunta non sono risorse nuove, ma i fondi del riparto nazionale stanziati dal governo. Questo conferma come il governo nazionale stia lavorando per abbattere le liste d’attesa e come non ci sia alcun piano straordinario regionale. Fra l’altro, il centrosinistra e il M5s hanno approvato una risoluzione che invitava la giunta a utilizzare le risorse ulteriori statali solo per la sanità pubblica. La giunta, invece, ci dice che questi stanziamenti andranno anche al privato accreditato”.
    “Da tempo avevamo chiesto alla giunta di avere dati per capire quale sia la situazione della sanità emiliano-romagnola. Non abbiamo avuto risposta quindi non capiamo in base a quali informazioni la giunta abbia predisposto questo piano. Sarebbe stato meglio che, prima della conferenza stampa, si fosse svolto un confronto in commissione”, rimarca Marta Evangelisti (Fdi), per la quale “questo non è un piano straordinario, in quanto la Regione non sta investendo nuove risorse bensì quelle previste dalle norme dello Stato. Dal 2015, la Regione Emilia-Romagna annuncia l’abbattimento delle liste d’attese e oggi non siamo da meno. Capisco l’approssimarsi della campagna elettorale, ma i cittadini aspettano risultati concreti. Per ora prendiamo atto che per affrontare i problemi legati alle liste d’attesa la Regione dà corso a quanto disposto dal governo”.
    “Avremmo potuto leggere almeno la bozza di delibera come hanno fatto i sindacati. Al netto di questo, non posso che rilevare come sia già la terza volta che la giunta presenti ai consiglieri proposte per risolvere il problema delle liste d’attesa, senza, però, soluzioni concrete”, sottolinea Valentina Castaldini (Fi). La capogruppo sottolinea: “Valuteremo il piano della giunta quando avremo in mano i documenti e non solo i resoconti delle conferenze stampa di Bonaccini e Donini. I 30 milioni di cui parla oggi l’assessore alla Sanità sono fondi stanziati dal governo nazionale. Noto ancora una volta come per affrontare il problema delle liste d’attesa diventi fondamentale la collaborazione con la sanità privata accreditata. Invito, però, la giunta a ricordare che i soldi non risolveranno alcun problema se non ci sarà un reale cambiamento organizzativo”.
    “Prevenzione, diagnosi precoce, presa in carico: il piano della giunta va nella direzione prevista a livello regionale e nazionale per risolvere i problemi delle liste d’attesa. Dobbiamo ridurre l’ospedalizzazione e investire nella sanità domiciliare”, spiega Francesca Maletti (Pd), che ricorda come “dobbiamo capire se nei prossimi anni le risorse statali aumenteranno o meno. Inoltre, dobbiamo verificare se tutte le prestazioni specialistiche richieste siano appropriate “.
    (Luca Molinari)

    Sanità e welfare

    11 Aprile 2024 LEGGI TUTTO

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    I testi di Alberto Manzi tornano in libreria. Il figlio Massimo: “Il suo esempio è ancora attuale”

    Nell’anno del centenario dalla nascita del maestro Alberto Manzi tornano a disposizione dei lettori i volumi Testa rossa e La luna nelle baracche. Nuova versione poi, con le illustrazioni di Nora Krug, per Orzowei. I tre volumi sono stati ristampati grazie all’impegno del Centro Manzi e dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna.
    Con il suo importante lavoro il maestro Alberto Manzi ha lasciato un’importante eredità di produzioni letterarie e un modello didattico che ha influenzato e continuerà a influenzare il pensiero pedagogico.
    Il figlio Massimo Manzi, 74 anni, interpreta il pensiero del padre: “Quando è stato scritto Orzowei avevo solo cinque anni. La storia mi ha permesso di crescere assieme al protagonista, con cui mi identificavo, tanto che è stato come vivere, da bambino, direttamente le avventure del protagonista. In Testa rossa mio padre ha voluto inserire fra i protagonisti anche noi figli. Ho un ricordo nitido mentre con la macchina da scrivere lavorava sul testo. Mano a mano che andava avanti mi passava i fogli e me li faceva leggere. Avevo poco più di sette anni e ho un legame profondo con questo libro. Mentre leggevo era come ascoltare il racconto dalla voce di papà. Diverso il rapporto con il volume La luna nelle baracche. Ero già un giovane studente universitario ed è come se questo libro fosse arrivato al momento giusto, in quanto affine ai miei ideali di allora. Ero particolarmente interessato agli aspetti politici e sociali, peraltro in un’epoca in cui la politica era dominante, soprattutto negli ambienti universitari, e nel mio approccio alla lettura di questo testo avvertivo quel distacco che una generazione pensa di avere dalla generazione precedente”.
    All’incontro l’intervento della presidente dell’Assemblea legislativa regionale Emma Petitti, che ribadisce l’impegno rivolto a diffondere il pensiero del maestro Manzi: “Siamo orgogliosi di conservare in Assemblea legislativa l’importante patrimonio che ci ha lasciato il maestro Manzi: un archivio che tutti possono consultare. Alberto Manzi ha raccolto nell’arco della sua vita una grande quantità di documenti che la famiglia, scegliendo come partner l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, ha voluto mettere a disposizione di tutti per proseguire quel lavoro di ricerca educativa e didattica avviata dal maestro. L’archivio, nel tempo, è stato arricchito con nuovo materiale editoriale e audiovisivo”.
    “Nell’anno del centenario – sottolinea poi Alessandra Falconi del Centro Alberto Manzi – la famiglia Manzi ha chiesto un importante supporto al Centro Alberto Manzi per far tornare in libreria e in biblioteca alcuni dei romanzi del maestro. Orzowei è il suo libro più famoso, capolavoro tradotto in 32 lingue, secondo solo a Pinocchio. Testa rossa ci proietta in una favola per grandi e piccoli, fatta di avventura, di gioco, di agganci con i tanti lettori bambini e bambine creando una grande magia. La luna nelle baracche fa parte invece della splendida trilogia sudamericana: qui le diseguaglianze prendono la forma del pensiero critico, del trasformarsi in comunità, del pensare insieme che contraddistingue il pensiero e l’operato del maestro Manzi”. “Il centenario – aggiunge – sta attivando centinaia di scuole, associazioni, istituzioni in tutta Italia. Avere facilmente accesso ai romanzi di Manzi è fondamentale per scoprire e conoscere una biografia ancora esemplare per il suo impegno civico, sociale ed educativo”.
    “È necessario celebrare il Manzi scrittore ed è importante che le nuove generazioni incontrino le sue storie. Il maestro è una figura fondamentale anche per la letteratura rivolta ai ragazzi”, sottolinea il giornalista e scrittore Anselmo Roveda della rivista Andersen.
    Carlo Gallucci della casa editrice Gallucci e Stefania Di Mella della Rizzoli ragazzi spiegano quanto sia importante ripercorrere il percorso letterario del maestro Manzi, in particolare nell’anno del centenario dalla nascita. “Si tratta – affermano di una figura centrale nell’ambito della cultura italiana”.
    Sempre in fiera l’11 aprile, alle 10, è in programma l’incontro “Un concerto a scuola, una app in biblioteca, un cartone animato per un festival?”, evento dedicato ai ragazzi sul linguaggio creativo per conoscere il maestro Manzi, con Garilli sound project, Alessia Canducci, Gianni Zauli e Alberto Baioni. Poche ore dopo, alle 18, nella libreria Stoppani, in via Rizzoli 1/2, è, invece, prevista la presentazione del romanzo La luna nelle baracche, con Alessandra Falconi, Massimo Manzi e Roberto Farné dell’Università di Bologna.
    Il Centro Alberto Manzi, con sede in Assemblea legislativa, è stato creato nel 2007 e raccoglie tutto il materiale documentale e archivistico appartenuto o realizzato dallo stesso maestro. Il vasto archivio è a disposizione di studiosi e ricercatori per dare impulso a un filone di ricerca sul tracciato pedagogico e didattico di Manzi e per supportare educatori e insegnanti fornendo idee e strumenti. Fra gli obiettivi, organizzare iniziative culturali e di formazione o di carattere divulgativo, rivolte in particolare a insegnanti, educatori e operatori culturali.
    Per approfondimenti consultare il sito centroalbertomanzi.it.
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    (Cristian Casali)

    Parità, diritti e partecipazione

    10 Aprile 2024 LEGGI TUTTO

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    Esplosione Suviana, Gibertoni (Misto): la Regione si attivi per introduzione reato di omicidio sul lavoro

    La Regione intervenga affinché sia introdotto il reato di omicidio sul lavoro.
    A chiederlo, con una interpellanza rivolta alla giunta, è la consigliera Giulia Gibertoni (Misto), all’indomani dell’esplosione avvenuta all’interno della centrale idroelettrica Enel di Bargi, tra i comuni di Camugnano e di Castel di Casio, il cui bilancio è tragico.
    “È stato anche difficile provvedere alle operazioni di recupero degli operai e dei tecnici coinvolti nell’incidente – si legge nell’atto ispettivo – benché i vigili del fuoco siano intervenuti con estrema rapidità, visto che l’esplosione sarebbe avvenuta a circa 40 metri di profondità”. Inoltre “sarebbe crollato un solaio, provocando anche la rottura delle condotte di raffreddamento o comunque l’ingressione dell’acqua dall’esterno, complicando ulteriormente il lavoro dei soccorritori”.
    Dalle prime ricostruzioni, spiega Gibertoni, “nella centrale idroelettrica sarebbero state in corso da mesi operazioni di manutenzione straordinaria che avrebbero riguardato anche uno dei due gruppi di produzione di energia e, nella giornata di ieri (9 aprile), ne sarebbe stato previsto il collaudo”. La consigliera ricorda poi che a oggi “le ipotesi sulle cause dell’esplosione sarebbero tre: una è che le attività di manutenzione di alcune componenti della turbina abbiano portato a un montaggio sbagliati; l’altra è quella di una manovra azzardata proprio durante il pre-collaudo; infine, che lo scoppio sia in qualche modo collegato alla qualità dei materiali usati nei lavori di manutenzione”.
    Ricordando che, all’interno dell’impiant,o lavoravano anche dipendenti di diverse aziende esterne impegnati in lavori di manutenzione e che, per diverse ore, “non si è riusciti a capire nemmeno quante persone fossero davvero coinvolte nell’incidente e di quali ditte fossero dipendenti”, Gibertoni evidenzia come “la situazione del nostro Paese per morti e incidenti sul lavoro, che viaggia sul dato effettivo di 1.500 morti all’anno, continua a non mostrare alcun miglioramento, con periodiche e ricorrenti indignazioni pubbliche”.
    Nel caso specifico, fra le criticità segnalate, secondo Gibertoni, vi sarebbe anche la mancanza di “una cultura vera dei lavori di manutenzione” che si somma alla questione dei controlli che riguarda la “catena di esternalizzazioni, sempre più spinte”, così come le catene di appalti e subappalti.
    Secondo la consigliera, servirebbe “una riforma severa di tutto il sistema degli appalti, un rafforzamento della figura del Rappresentante dei lavoratori sulla sicurezza e l’introduzione e la tutela, in tutte le aziende, private o pubbliche, di ogni tipologia e dimensione, della figura del whistleblower per la segnalazione di tutte le fattispecie riguardanti le violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e delle attività di prevenzione da attuare sui luoghi di lavoro”. Tutte questioni che la consigliera sottopone all’attenzione della giunta con la sua interpellanza, chiedendo all’esecutivo regionale di attivarsi in particolare per l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro.
    (Brigida Miranda)

    Imprese lavoro e turismo

    10 Aprile 2024 LEGGI TUTTO

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    Commissione territorio a Sala Baganza, nel 2026 la cassa di espansione

    Saranno completati nel 2026 i lavori di realizzazione della cassa di espansione sul torrente Baganza, in provincia di Parma. La conferma è arrivata nel corso della commissione Territorio e Ambiente presieduta da Stefano Caliandro che si è riunita a Sala Baganza proprio per fare il punto sui lavori di realizzazione dell’infrastruttura.
    La cassa di espansione, occupando una superficie di 8,6 ettari, potrà contenere fino a 4,7 milioni di metri cubi di acqua. L’infrastruttura, dal costo complessivo di circa 114 milioni di euro, eviterà l’allagamento, anche a fronte di una piena eccezionale, dei comuni di Colorno e Parma, in particolare di alcuni quartieri del capoluogo che nel loro insieme contano quasi 100mila abitanti. La necessità di realizzare l’opera è divenuta pressante dopo il disastroso alluvione che ha colpito proprio quella parte della città capoluogo nell’ottobre del 2014.
    “La commissione ha a cuore lo sviluppo della nostra comunità e la cura del territorio. Vogliamo vedere da vicino lo sviluppo di un’opera fondamentale per Parma e l’intera regione, per questo siamo venuti qui: è una giornata di confronto e di dialogo”, spiega il presidente Caliandro, mentre la vicepresidente e assessora all’Ambiente Irene Priolo fa il punto sulla cassa di espansione: “I lavori saranno ultimati entro il 2026 e l’opera è già realizzata per il 40 per cento. La Regione crede in questa infrastruttura e abbiamo investito e investiremo tutte le risorse finanziarie necessarie”, sottolinea la vicepresidente nel ricordare come “grazie a opere come questa il solo nodo idraulico di Parma ha una capacità di laminazione artificiale superiore a quella artificiale di tutto il Veneto”.
    “Vogliamo capire se la cassa potrà essere usata anche per trattenere l’acqua a uso irriguo come ha proposto in altre occasioni proprio l’assessora Priolo”, spiega Emiliano Occhi (Lega), che chiede certezze sulla quantità di ghiaia che verrà estratta e su come verrà gestita. “Il nostro obiettivo è che ci sia anche l’uso irriguo della cassa di espansione e stiamo facendo le valutazioni del caso senza fermare i lavori”, risponde Irene Priolo, per la quale “parte della ghiaia scavata è stata usata per costruire gli argini dell’infrastruttura”.
    A spiegare l’importanza dell’opera sono il vicesindaco di Sala Baganza Giovanni Rontini, la sindaca di Collecchio Maristella Galli e l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Parma Michele Alinovi.
    Per il vicesindaco Giovanni Rontini “la commissione di oggi è un segno di vicinanza al territorio. Quest’opera è indispensabile per evitare che ricapitino disgrazie come l’alluvione del 2011, che è costata la vita a una persona”. La sindaca Maristella Galli sottolinea che “la Regione, attraverso la realizzazione della cassa di espansione, sta sostenendo il nostro territorio capendo l’importanza della gestione dei rischi idraulici”. “Questa è un’opera di valore strategico per il comune di Parma. I cittadini di Parma sono molto attenti alla tutela del territorio e alla difesa del suolo”, evidenzia l’assessore Michele Alinovi.
    Gli aspetti tecnici dell’opera sono stati presentanti da Gianluca Zanichelli, direttore Vicario AIPo (Agenzia interregionale per il fiume Po) e da Mirella Vergnani, dirigente AIPo Transizione Ecologica e Mobilità Dolce, mentre Angelica Catalano, direttore generale per le dighe e le infrastrutture idriche del Dipartimento per le opere pubbliche e le politiche abitative del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, ha messo in rilievo come “la velocità dei tempi di realizzazione della cassa di espansione di Sala Baganza sia unica, come sul tema dighe sia unica la situazione dell’Emilia Romagna”.
    La commissione, in apertura dei lavori, ha osservato un minuto di silenzio per la tragedia di Suviana, sull’Appennino bolognese.
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    (Luca Molinari)

    Ambiente e territorio

    10 Aprile 2024 LEGGI TUTTO

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    Rainieri (Lega): consentire l’acquisto sul bus di più biglietti con un’unica carta di pagamento

    Consentire in tutta la regione l’acquisto dei biglietti sul bus “per più persone con un’unica carta di pagamento elettronico, applicando tecnologie adatte a impedire abusi nonché aumenti di costi per gli utenti”, inoltre la Regione dica se “Tep spa debba meglio coordinare le corse dall’Aeroporto Giuseppe Verdi di Parma verso la città con i voli in arrivo”.
    Sono le richieste avanzate dal consigliere Fabio Rainieri (Lega) in una dettagliata interrogazione alla giunta. Il consigliere, inoltre, vuole sapere se “quali sono i tempi dell’operazione di rilascio agli esercenti abilitati da parte di Tep spa dei dispositivi dotati della funzionalità di rinnovo dei titoli di viaggio senza addebito di commissioni agli stessi rivenditori”. Altri due quesiti posti da Rainieri posti alla Regione riguardano “gli avvisi audio e scritti che non siano solo in lingua italiana” e la valutazione della possibilità “di emettere titoli di viaggio familiari o comunque per più persone e se essa è già praticata in alcune realtà dell’Emilia- Romagna diversamente che a Parma”.
    Il consigliere del Carroccio sottolinea come “sugli autobus in servizio a Parma l’avviso audio e scritto delle fermate è solo in lingua italiana mancando quello in lingua inglese. Inoltre, Tep spa non prevede la possibilità di un titolo di viaggio pluripersonale che sarebbe molto utile nei casi di persone che necessitano di accompagnamento”. Un altro punto critico è relativo alla corsa numero 6 che non sarebbe ben coordinata “con i tempi dei voli in arrivo e quindi senza raccogliere passeggeri sbarcati nella stessa aerostazione”. Rainieri, poi, esamina il fatto che, a Parma, data la scarsità di rivendite fisiche di titoli di viaggio, “non sarebbe ancora stata effettuata da parte di Tep spa il promesso rilascio agli esercenti abilitati dei dispositivi dotati della funzionalità di rinnovo dei titoli di viaggio senza addebito di commissioni agli stessi rivenditori”, un’operazione che incentiverebbe gli esercenti “a erogare tale servizio senza l’aggravio delle commissioni su pos ordinario che rendono praticamente nulli i ricavi e favorirebbero l’uso della moneta elettronica, particolarmente utile per i soggetti fragili che hanno necessità del pagamento tracciato per ottenere il riconoscimento del costo sostenuto in dichiarazione dei redditi”.
    (Gianfranco Salvatori) LEGGI TUTTO

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    Parma. Commissione Territorio a Sala Baganza: in apertura il cordoglio per la tragedia di Suviana

    La commissione Territorio e ambiente, convocata a Sala a Baganza, in provincia di Parma, per un sopralluogo ai lavori di realizzazione di una cassa di espansione che ha lo scopo di tutelare la bassa parmense in caso di esondazione dei torrenti Baganza e Parma, ha aperto i lavori con un momento di raccoglimento per la tragedia di Suviana, sull’Appennino bolognese.
    “Osserviamo un minuto di silenzio per testimoniare la nostra vicinanza a tutti coloro che hanno sofferto e stanno soffrendo per la tragedia avvenuta alla centrale di Bargi, nel bacino di Suviana. Siamo vicini ai famigliari delle vittime, ai feriti, a chi attende notizie dei propri cari dispersi. Sarà compito delle autorità giudiziarie competenti scoprire cause e responsabilità di quanto avvenuto. Noi ora dobbiamo ribadire con forza il diritto alla sicurezza sui posti di lavoro come previsto dalla nostra Costituzione”. Queste le parole di cordoglio,a nome della commissione tutta, del presidente della commissione Stefano Caliandro.
    La seduta esterna della commissione è in corso nei locali della Rocca Sanvitale, in Piazza Gramsci a Sala Baganza. Dopo i saluti del presidente della Commissione Caliandro sono previsti gli interventi della vicepresidente e assessore all’Ambiente Irene Priolo e dei sindaci di Sala Baganza Aldo Spina, di Parma Michele Guerra, di Collecchio Maristella Galli, e di Felino Filippo Casolari.
    Gli aspetti tecnici dell’opera vengono presentanti da Angelica Catalano, direttore generale per le dighe e le infrastrutture idriche del Dipartimento per le opere pubbliche e le politiche abitative del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, da Gianluca Zanichelli, direttore Vicario AIPo (Agenzia interregionale per il fiume Po) e da Mirella Vergnani, dirigente AIPo Transizione Ecologica e Mobilità Dolce.
    A seguire il dibattito con i consiglieri regionali e le conclusioni di Priolo.
    (Luca Molinari)

    Ambiente e territorio

    10 Aprile 2024 LEGGI TUTTO

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    Commissioni, si parla del Piano triennale dello sport e del taglio delle liste d’attesa

    Come ridurre le liste d’attesa. Se ne parla l’11 aprile alle ore 10 nel corso della commissione Politiche per la Salute. L’assessore alla Sanità Raffaele Donini presenterà la delibera: “Interventi straordinari e linee di indirizzo per la riorganizzazione dell’assistenza specialistica per il contenimento dei tempi di attesa”.
    Alle ore 14,15, invece, in commissione Cultura verrà presentato il piano triennale dello sport. A seguire ci sarà l’audizione del mondo sportivo sulla legge contro l’abbandono sportivo dei giovani.
    I lavori saranno trasmessi via streaming sul sito dell’Assemblea legislativa all’indirizzo www.assemblea.emr.it.

    Scuola giovani e cultura

    10 Aprile 2024 LEGGI TUTTO

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    Esplosione a centrale Bacino di Suviana, Petitti: “Vicina a lavoratori e istituzioni locali”

    “Seguo con preoccupazione e ansia le notizie che arrivano dal bacino di Suviana, sull’Appennino bolognese, dove una grave esplosione nella più grande centrale idroelettrica dell’Emilia-Romagna ha provocato feriti e dispersi fra i lavoratori. Sono vicina alle istituzioni locali, al sindaco della Città Metropolitana di Bologna, ai lavoratori e a tutti i soccorritori impegnati nello spegnimento dell’incendio, nel dare sollievo ai feriti e nel cercare i dispersi”. Questa la dichiarazione di Emma Petitti, presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna.

    Assemblea

    9 Aprile 2024 LEGGI TUTTO