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    Casal di Principe: inefficace sequestro a Setola: le ville tornano a famiglia boss

    Inefficace sequestro delle ville di Giuseppe Setola, noto killer del clan dei Casalesi, è stato annullato dal giudice per le indagini preliminari di Napoli, Gianluigi Visco.
    Le due ville, situate a Casal di Principe, erano state sequestrate meno di due mesi fa dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta, ma dopo un passaggio procedurale, saranno restituite alla famiglia del camorrista.
    Questi edifici ospitano attualmente la figlia di Setola, Rosaria, e i suoceri. Setola, condannato a 28 anni, sconta la pena nel carcere di Milano Opera. La Procura della Repubblica sammaritana aveva ottenuto il sequestro delle ville dopo complesse indagini patrimoniali coordinate dal Procuratore Aggiunto Antonio D’Amato, specializzato in criminalità economica.
    Giuseppe Setola, membro del clan dei Casalesi e colpevole di numerosi omicidi, tra cui la strage dei ghanesi a Castel Volturno nel 2008, è attualmente detenuto con diverse condanne all’ergastolo.
    Il giudice per le indagini preliminari di Napoli, Gianluigi Visco, ha stabilito l’annullamento del sequestro delle due ville appartenenti a Setola, restituendole alla sua famiglia. La documentazione relativa al sequestro è stata inviata dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che si era dichiarato incompetente dopo aver disposto la confisca dei beni a novembre.
    La Procura della Repubblica sammaritana aveva richiesto e ottenuto il sequestro delle proprietà dopo approfondite indagini patrimoniali coordinate dal Procuratore Aggiunto Antonio D’Amato, specializzato in criminalità economica. LEGGI TUTTO

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    Il Pan presenta il Museo dell’Immagine: Napoli si prepara a un nuovo capitolo nell’arte contemporanea

    A marzo, il Pan (Palazzo delle Arti Napoli) chiuderà temporaneamente per intraprendere un piano di ristrutturazione finanziato con fondi Pnrr, Poc Metro, Poc Regione Campania e risorse dalla Città metropolitana di Napoli, con termine previsto nel 2025.
    La riapertura vedrà il museo comunale trasformarsi nel nuovo Museo dell’Immagine, un luogo dedicato alla fotografia, cinema, digital art, pittura, scultura e nuovi media. Il museo si propone di esplorare come le immagini si trasformino, si contaminino e si ibridino, influenzando il mondo che ci circonda.
    Parte integrante del programma Napoli Contemporanea, voluto dal sindaco Gaetano Manfredi e curato da Vincenzo Trione, consigliere del sindaco per l’arte contemporanea e l’attività museale, il nuovo Museo dell’Immagine, progettato dall’architetto Giovanni Francesco Frascino, mira a reinterpretare l’attuale configurazione del Pan, enfatizzando la vocazione urbana dell’edificio settecentesco.
    Guardando ai musei internazionali delle grandi città europee, il Pan si concentra sul rapporto con la città, la dimensione pubblica e l’esperienza visiva. L’obiettivo è offrire un’esperienza immersiva all’interno di uno spazio dotato di illuminazione e sicurezza conformi agli standard museali contemporanei. LEGGI TUTTO

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    Stasera in tv, la programmazione di questa sera 7 febbraio 2024

    Ecco la programmazione tv di questa sera,7 febbraio 2024 , sui principali canali italiani
    Rai 1: dalle 20:40 la 2° puntata del Festival di Sanremo 2024, seguito alle 1:30 da “Viva RAi2- Viva Sanremo” con Rosario FiorelloRai 2: dalle 21:30 “Ncis XX”Rai 3: alle 21:20 “Chi l’ha visto?”Rete 4: alle 21:25 “Fuori dal coro”Canale 5: alle 21:30 “Terra Amara”Italia 1: alle 21:30 “Bus 657”La7: alle 21:15 ” Doc – Sacrificate Cassino”**.Tv8: alle 21:30 ” Trappola in alto mare”Nove: alle 21:25 “Prometheus” LEGGI TUTTO

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    Caserta, documenti falsi per l’immigrazione clandestina: 3 arresti

    La polizia ha arrestato tre persone nel casertano per aver commesso reati legati all’immigrazione clandestina e al falso documentale, nell’ambito di un’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord.
    Gli arrestati sono P.I., 50enne di San Cipriano d’Aversa, Y.I.M., 52enne della Costa d’Avorio, e C.E., 58enne di Carinaro.
    L’indagine è stata avviata in seguito a una precedente inchiesta del 2022 su una donna coinvolta nella produzione di documenti falsi per agevolare la permanenza illegale sul territorio italiano di numerosi immigrati extracomunitari.
    La donna, insieme a complici italiani e stranieri, produceva documentazione falsa riguardante dichiarazioni di ospitalità in immobili di sua proprietà, necessarie per ottenere il permesso di soggiorno.
     Sequestrati anche timbri per produrre la documentazione falsa
    Le perquisizioni presso gli immobili della donna hanno portato al sequestro di moduli in bianco e timbri utilizzati per produrre la documentazione falsa. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord ha richiesto e ottenuto un’ordinanza cautelare che prevede gli arresti domiciliari per la donna e il divieto di dimora nella provincia di Caserta per gli altri due indagati.
    Nella mattinata odierna, due degli indagati sono stati arrestati presso le loro abitazioni dalla Squadra Mobile e dalla DIGOS di Caserta, mentre il terzo è stato individuato dalla Squadra Mobile di Milano nel suo comune di residenza. LEGGI TUTTO

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    Grande ritorno sulla scena di Giovanni Allevi: concerto in piano solo al Belvedere di San Leucio

    Concerto di Giovanni Allevi al Belvedere di San Leucio: un evento da non perdere
    Il rinomato compositore e pianista Giovanni Allevi sta per fare il suo ritorno in scena con un’emozionante esibizione in piano solo. Dopo aver affrontato una lunga battaglia contro il mieloma multiplo, Allevi è pronto a regalare al suo pubblico le atmosfere coinvolgenti dei suoi concerti. In risposta alle numerose richieste, sono state annunciate nuove date per i suoi concerti in pianoforte solo, e una di esse sarà il giovedì 13 giugno al Belvedere di San Leucio, a Caserta, come parte del festival Un’Estate da BelvedeRE. I biglietti per l’evento sono già disponibili per l’acquisto.
    Giovanni Allevi ha ottenuto un ampio successo internazionale, rivitalizzando la musica colta e attirando l’attenzione delle nuove generazioni verso l’arte della composizione. Le sue esibizioni hanno ricevuto applausi in prestigiose sale da concerto in tutto il mondo. Oltre alla sua carriera musicale, Allevi è anche un pluripremiato autore e conduttore di una docuserie intitolata “Allevi in the jungle”.
    Il Maestro Allevi ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana per meriti artistici e culturali, la Stella d’Oro al Valor Mozartiano, il Premio Falcone e Borsellino, e il ruolo di Ambassador di Save the Children. Inoltre, è coinvolto come Ambassador in iniziative green, come quelle promosse da Earth Day European Network, dimostrando la sua sensibilità alle tematiche ambientali e sociali.
    Non perdere l’opportunità di assistere a questo straordinario concerto, in cui potrai vivere un’esperienza musicale avvincente grazie al talento universale di Giovanni Allevi. LEGGI TUTTO

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    Sorrento, minacce a chirurgo plastico: assolti padre e figlie

    Il Tribunale di Torre Annunziata ha emesso la sentenza assolvendo un padre e le sue due figlie, della costiera Sorrentina, dalle accuse di tentato esercizio arbitrario delle proprie ragioni.
    Erano stati accusati dal chirurgo plastico di averlo minacciato per un presunto intervento al seno ritenuto sbagliato. I tre imputati, Antonino Pollio, 62 anni, e Virginia e Rosa Pollio, di 37 e 36 anni sono stati difesi dagli avvocati Raffaele Chiummariello e Renato Tito.
    La denuncia del professionista riguardava presunte minacce di diffusione di notizie pregiudizievoli sul suo conto, in seguito all’intervento chirurgico eseguito su una delle figlie.
    Le accuse contestavano loro di aver tentato di costringere il chirurgo plastico a corrispondere loro la somma di 7mila euro. LEGGI TUTTO

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    Addio a Carlotta Dessì, giornalista di Mediaset morta a 35 anni

    Carlotta Dessì, una giornalista milanese di adozione, è morta ieri a soli 35 anni a causa di una malattia che l’aveva colpita l’estate scorsa.
    Il mondo del giornalismo e in particolare Mediaset, per cui lavorava, piange la sua scomparsa. Carlotta aveva lavorato come redattrice per diversi programmi di Mediaset, incluso “Pomeriggio 5” e “Fuori dal Coro”.
    Il conduttore Mario Giordano ha più volte elogiato il coraggio di Carlotta e ha espresso la vicinanza di tutta la redazione alla sua lotta contro la malattia.
    Originaria di Cagliari, Carlotta Dessì si era laureata alla Sapienza di Roma e aveva lavorato anche per SkyTg24. La sua ultima apparizione in televisione risale allo scorso dicembre, dopo essere stata dimessa dall’ospedale. Durante il programma di Giordano, aveva sottolineato la necessità di lottare e non arrendersi, affermando di non essere sola nella sua battaglia contro la malattia.
    Tre settimane prima della sua morte, Carlotta aveva scritto un messaggio su Instagram in cui parlava della paura e della sofferenza legate alla malattia, ma anche della determinazione a non temere. Dopo la sua scomparsa, colleghi, amici e anche coloro che non l’avevano mai conosciuta, hanno espresso la loro ammirazione per la sua professionalità e cortesia.
    La morte di Carlotta Dessì ha suscitato una profonda tristezza nel mondo del giornalismo e ha portato alla luce la stima e l’affetto che molti provavano nei suoi confronti, sia a livello personale che professionale. LEGGI TUTTO

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    Corruzione in Capitaneria di Porto: arresti e interdizioni a Napoli

    Un’inchiesta della Procura di Napoli ha portato all’arresto di diverse persone, tra cui ufficiali della Capitaneria di Porto, impiegati del Ministero delle Infrastrutture e medici dell’Asl, per corruzione e falso in atti pubblici.
    Le indagini hanno svelato un giro di corruzione che coinvolgeva diversi marittimi e intermediari.
    In alcuni casi, i marittimi avrebbero ottenuto il rilascio o il rinnovo di certificati di idoneità professionale senza averne i requisiti, grazie al pagamento di tangenti a impiegati della Capitaneria di Porto.
    In altri casi, i marittimi avrebbero ottenuto certificati medici senza sottoporsi alle visite mediche, grazie alla compiacenza di alcuni medici.
     Giro di mazzette dietro il rilascio di certificati ai marittimi
    Infine, in altri casi ancora, i marittimi avrebbero ottenuto indebitamente benefici previdenziali grazie al rilascio di falsi certificati di malattia da parte dei sanitari.
    I pubblici ufficiali coinvolti nella corruzione avrebbero ricevuto in cambio denaro o altre utilità.L’operazione è stata condotta dalla Guardia Costiera su ordine del GIP del Tribunale di Napoli.
    Le misure cautelari disposte includono la custodia cautelare in carcere, gli arresti domiciliari e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.È stato inoltre disposto il divieto di esercitare la professione sanitaria per alcuni dei medici coinvolti.
    L’operazione è un duro colpo alla corruzione e al falso in atti pubblici, reati che danneggiano la sicurezza della navigazione e la salute pubblica. LEGGI TUTTO

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    Napoli, smantellata rete di falsari, patenti, carte di circolazione e banconote false: 9 misure cautelari

    I Carabinieri del Comando Antifalsicazione Monetaria di Roma, in collaborazione con Europol e le autorità maltesi, hanno smantellato una rete criminale dedita alla produzione e distribuzione di documenti falsi e banconote contraffatte.

    L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha portato all’arresto di 3 persone e all’emissione di 6 divieti di dimora nella Regione Campania.
    Il gruppo criminale produceva e distribuiva passaporti, carte di circolazione, documenti di identità, patenti di guida e banconote false.I documenti falsi venivano utilizzati per favorire l’immigrazione clandestina e riciclare veicoli rubati.
    Le indagini sono iniziate nel settembre 2020 e hanno coinvolto diverse città italiane, tra cui Napoli, Salerno, Treviso, Bergamo e Pescara.Le perquisizioni hanno portato al sequestro di numerosi documenti falsi e banconote contraffatte per un valore complessivo di un milione di euro.
    L’operazione è un importante risultato nella lotta alla criminalità organizzata e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.Il gruppo criminale era composto da italiani e stranieri.
    I documenti falsi venivano realizzati con grande maestria e riuscivano a superare i controlli visivi degli operatori di polizia. Le banconote false erano destinate al mercato africano. LEGGI TUTTO

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    Tassa soggiorno Napoli: Cittadinanza Attiva critica mancanza di trasparenza sull’uso dei 34 mln in 3 anni

    Il Comune di Napoli ha annunciato di aver raccolto più di 34 milioni di euro dalla tassa di soggiorno nei tre anni precedenti, ma non ha fornito dettagli sull’utilizzo di tali fondi, secondo l’associazione Cittadinanza Attiva.
    I proventi sono stati resi noti in risposta a una richiesta generale di accesso civico. Nel 2021, l’incasso è stato di 6,2 milioni, salito a 13,6 milioni nel 2022 e a 14,5 milioni nel 2023, con una previsione di raggiungere 20 milioni, compreso il gettito della tassa di sbarco. La questione è stata oggetto di un contenzioso legale, ma i ricavi sono ritenuti sostanziosi dall’associazione, che critica l’assenza di dettagli sulle spese sostenute con tali proventi.
    Cittadinanza Attiva ha chiesto un elenco dettagliato di tutte le spese finanziate con la tassa, ma non ha ricevuto risposta e intende continuare a richiedere informazioni sull’utilizzo di tali fondi.
    L’associazione ritiene che i proventi dovrebbero essere impiegati per migliorare i servizi turistici e il decoro della città, sottolineando che con cifre così elevate le strade dovrebbero essere pulite e ben curate. Un’indagine ha rivelato che alcuni fondi sono stati impiegati per consulenze specialistiche e interventi culturali, ma si tratta solo di una parte dei proventi della tassa di soggiorno.
    In sintesi, nonostante i proventi siano notevoli, l’associazione Cittadinanza Attiva è ancora in attesa di informazioni dettagliate sull’utilizzo dei fondi provenienti dalla tassa di soggiorno a Napoli. La percezione è che tali fondi dovrebbero essere utilizzati per migliorare i servizi turistici e il decoro della città, ma al momento non è chiaro come siano stati effettivamente spesi. LEGGI TUTTO

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    Napoli, 15enne morto per il sushi: fissato il processo

    Il gip del Tribunale di Napoli ha deciso di rinviare a giudizio due imputati per la morte del giovane studente Luca Piscopo, avvenuta a dicembre del 2021.
    La tragedia si è verificata dopo che il ragazzo ha pranzato in un ristorante di Sushi situato nell’area collinare di Napoli. Il titolare del negozio, Xie Jangtao, e il medico curante di famiglia, Gaetano Palma, dovranno rispondere dell’accusa di omicidio colposo.
    Il pm della Procura di Napoli– come anticipa Il mattino- ipotizza che entrambi abbiano avuto un ruolo di responsabilità nella gestione del cibo nel ristorante, presumibilmente in cattive condizioni, e nelle cure somministrate a seguito dell’intossicazione.
    Il processo inizierà il 17 maggio e entrambi gli imputati avranno l’occasione di difendere la propria condotta.
     Genitori e fratelli si costituiranno parte civile
    I genitori di Luca, Antonio Piscopo e Maria Rosaria Borrelli, rappresentati dall’avvocato penalista Marianna Borrelli, si costituiranno parte civile, mentre i fratelli di Luca saranno assistiti dagli avvocati Amedeo Bolla e Rossella Esposito. LEGGI TUTTO