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    Processo Eurochocolate Avellino: rinvio al 4 ottobre

    Il Tribunale del Riesame di Napoli ha rinviato al prossimo 4 ottobre la discussione sul processo Eurohocolate.PUBBLICITA

    Dopo il  ricorso presentato dalla Procura di Avellino avverso l’ordinanza del Gip che aveva escluso l’ipotesi di turbata libertà degli incanti a carico dell’ex sindaco Gianluca Festa in relazione all’organizzazione della rassegna del cioccolato svoltasi ad Avellino lo scorso febbraio.

    Nella stessa udienza, i giudici del Riesame valuteranno anche la richiesta della Procura di Avellino di contestare all’ex dirigente comunale Filomena Smiraglia il reato di rivelazione del segreto d’ufficio in merito ai concorsi per vigile urbano banditi dal Comune di Avellino.

    Rimane invece ancora da fissare la data dell’udienza davanti alla Sesta sezione penale della Corte di Cassazione, dove verrà discusso il ricorso presentato dalla difesa dell’ex sindaco contro l’ordinanza di custodia cautelare che lo ha posto agli arresti domiciliari dal 18 aprile scorso.

    Le accuse a Festa
    L’ex sindaco Gianluca Festa è accusato di peculato, corruzione e turbativa d’asta nell’ambito dell’inchiesta “Dolce Vita” relativa all’organizzazione di Eurochocolate 2024. Secondo l’accusa, Festa avrebbe favorito alcune aziende in cambio di tangenti e avrebbe commesso irregolarità nell’affidamento degli appalti per la manifestazione.

    La posizione di Festa

    L’ex sindaco Festa ha sempre respinto le accuse a suo carico, definendole “infondate e prive di riscontro”. La sua difesa ha presentato ricorso al Tribunale del Riesame e alla Corte di Cassazione contro l’ordinanza di custodia cautelare, chiedendo la revoca della misura restrittiva.
    Il rinvio del processo
    Il rinvio del processo al 4 ottobre rappresenta un nuovo capitolo nella vicenda giudiziaria che coinvolge l’ex sindaco Festa e l’organizzazione di Eurochocolate 2024. La prossima udienza sarà cruciale per definire le sorti dell’inchiesta e per stabilire se sussistano o meno le accuse a carico degli imputati.
    Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

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    Tragedia a Valle di Maddaloni: persona investita e uccisa da un treno

    Una persona è stata tragicamente investita e uccisa da un treno a Valle di Maddaloni, in provincia di Caserta. L’incidente è avvenuto nel primo pomeriggio di oggi, causando uno stop improvviso alla circolazione ferroviaria nella zona.PUBBLICITA

    Sul luogo dell’incidente sono immediatamente intervenuti le forze dell’ordine e l’autorità giudiziaria per effettuare i rilievi del caso.

    Punti Chiave ArticoloAl momento, una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti è quella di un gesto estremo. Le indagini sono ancora in corso per chiarire le dinamiche esatte della tragedia.
    Disagi alla circolazione ferroviaria Ferrovie dello Stato ha già avviato le procedure necessarie per aggiornare le corse dei treni e limitare i disagi alla circolazione ferroviaria.
    Tuttavia, la circolazione è temporaneamente sospesa tra Maddaloni e Caserta sulla linea ferroviaria Caserta-Foggia. Gli utenti sono invitati a informarsi sugli aggiornamenti in tempo reale per meglio gestire i propri spostamenti. Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Camorra, “I Contini non ci hanno mai fatto bene…”, così nacque il gruppo della Cittadella

    “Questi Contini a noi, non ci hanno mai fatto del bene ofrat, ci hanno sempre sbattuto le porte ni faccia, abbiamo solo fatti i reati per loro, cisiamobruciati …”.PUBBLICITA

    Punti Chiave ArticoloE’ il 9 novembre del 20121 quanto Pietro Lucarelli parla con il fratello Gioele non sapendo di essere intercettato. Sono loro due ad aver deciso la scissione dalla “casa madre” dei Contini e dal gruppo della Stadera federato appunto alla famiglia dell’Alleanza di Secondigliano.
    I due fratelli creano il gruppo della Cittadella per controllare in maniera particolare il traffico di droga a Casoria e comuni vicini. Non hanno grandi ambizioni ma erano pronti ad andare allo scontro armato come dimostra il sequestro di un arsenale composto da 4 pistole, 2 fucili a canne mozzate, numerosi proiettili e una bomba rudimentale.
    Il gruppo aveva come base operativa il cosiddetto “piazzale” che utilizzava  come luogo d’incontro per le riunioni tra i sodali e dove si pianificavano le attività illecite.
    Si tratta di un piazzale che si trova a Casoria in via Gigante angolo via Lufrano dove gli agenti della squadra mobile con il consenso della Dda di Napoli hanno piazzato per mesi delle telecamere. Un lasso di tempo che ha consentito, grazie alle intercettazioni telefoniche e ambientali agli investigatori di memorizzare perfettamente timbri vocali, accenti e intercalari dei singoli soggetti monitorati.

    E l’inchiesta sul gruppo scissionista della Cittadella nasce dal ferimento alle gambe a colpi di pistola di Gioele Lucarelli avvenuto li 20 setembre 2021. L’uomo all’epoca frequentava la zona cosiddetta di abbasc o priatorio al Borgo Sant’Antonio Abate
    Dalle indagini era merso che il ferimento di Lucarelli fosse avvenuto in risposta ad un precedente agguato, del 2 settembre. Il ferito, sempre alle gambe fu Gennaro De Stefano, alias fel e’ carn”, facente parte del gruppo della Stadera. A quel punto si ebbe la certezza che il gruppo della Stadera si era scisso in due fazioni, una prevalentemente egemone nella zona cosiddetta del Priatorio che faceva riferimento a Luigi Folchetti; l’altra fazione, in un primo momento capeggiata da Carlo Finizio, sino al suo arresto avvenuto in data 23 novembre.2021 e, successivamente, da Gioele Lucarelli, operante nel territorio di Casoria e della Cittadella. Quest’ultimo insieme con Carlo Finizio (fino al suo arresto),Pietro Lucarelli, Mario Rosari De Martino, arrestato nel corso delle indagini, insieme ad altri complici, avrebbero dato vita ad un autonomo gruppo criminale, mirando ala zona di Casoria della cosiddetta Cittadella, dove gestivano lo spaccio di sostanze stupefacenti al dettaglio ed all’ingrosso. In particolare, dalle indagini sarebbe emersa l’esistenza di un gruppo criminale particolarmente agguerrito, intraneo alla organizzazione criminale denominata Clan Contini che ha acquisito una autonomia ed indipendenza dal cosiddetto “gruppo della Stadera” capeggiato da Luigi Folchetti e dal quale ha ricevuto ufficiale riconoscimento per al gestione delle attività illecite nel territorio della Cittadella, compreso tra il Comune di Napoli e quelio di Casoria. Il gruppo criminale che avrebbe quale leader Gioele Lucarelli, presenterebbe el caratterisitiche proprie di un’associazione a delinquere di stampo camorristico: I reati contestati sono, a vario titolo, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, porto e detenzione di armi comuni da sparo, lesioni personali aggravate, estorsione, singoli episodi di detenzione e spaccio di stupefacenti e accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti. E a tale proposito il gip Carla Sarno nell’ordinanza cautelare descrive così i ruoli dei personaggi oggetto dell’inchiesta. IL GRUPPO DELLA CITTADELLA LUCARELLI Gioele, promotore e fondatore del neo costituito Gruppo della Cittadella con ruolo di reggente, per aver concordato e condiviso con i vertici del clan CONTINI, e quale diretto referente dei capi, le linee strategiche del sodalizio con riferimento alle più importanti attività e vicende criminali a esso riconducibili; gestendo i gruppi territoriali di riferimento; organizzando e dirigendo il traffico di sostanze stupefacenti e la rete di spacciatori operanti nelle piazze di spaccio di pertinenza dell’organizzazione; occupandosi di gestire la “cassa comune” del clan (e tenere la relativa contabilità); interessandosi di pagare gli stipendi degli affiliati e el connesse spese di giustizia e di tenere a disposizione le somme destinate dall’organizzazione all’acquisto di sostanze stupefacenti, nonché programmare, organizzare e realizzare gli investimenti dele ilecite provviste finanziarie del sodalizio in particolare nell’acquisto di armi per consolidare il potere di controllo dell’organizzazioneLUCARELLI Pietro, intraneo al Gruppo dela Stadera fino al momento della sciss ione di cui è promotore  efondatore del neo costituito Gruppo della Cittadella con ruolo di organizzatore; FINIZIO Carlo, intraneo al Gruppo dela Stadera fino al momento della scissione di cui è promotore e fondatore del neo costituito Gruppo dela Cittadella;DE MARTINO Mario Rosario, detto ‘o Chiatt, promotore e fondatore del neo costituito Gruppo dela Cittadella, con ruolo di reggente;LUCARELLI Antonio, con il ruolo di partecipe del neo costituito Gruppo dela Cittadella, nato dalla scissione dall’originario unitario Gruppo della Stadera;OTTAIANO Gennaro, detto zio, con il ruolo di partecipe del neo costituito Gruppo della Cittadella,FINIZIO Pasquale, con il ruolo di partecipe del neo costituito Gruppo della Cittadella;DE MARTINO Francesco, con il ruolo di partecipe del neo costituito Gruppo dela Cittadella, in particolare gestendo i rapporti criminali anche durante lo stato di detenzione, instaurando nuove relazioni per l’ampliamento del potere criminale della organizzazione sul territorioSANTORO Salvatore, detTo pastello, con li ruolo di partecipe del neo costituito Gruppo dela Cittadella;SPINIELLO Marcella, con il ruolo di partecipe del neo costituito Gruppo dela Cittadella;ALBANO Vittorio, con il ruolo di partecipe, intraneo al Gruppo dela Stadera fino al momento del suo ingresso nel neo costituito Gruppo della Cittadella;GRANATA Giovanni con il ruolo di partecipe del neo costituito Gruppo della Cittadella;–LUCARELLI Pietro, intraneo al Gruppo della Stadera fino al momento della scissione di cui è promotore  e fondatore del neo costituito Gruppo dela Cittadella con ruolo di organizzatore; MANFREDI Giulio con il ruolo di concorrente esterno a far data dall’arresto di De Martino Mario Rosario fornendo ospitalità allo stesso, facendo da tramite tra quest’ultimo ristretto ai domiciliari preso l’abitazione del primo in Avelino e il Gruppo dela Cittadella, consentendo a quest’ultimo di consolidare il potere di controllo sul territorio, anche mediante l’ampliamento delle zone in cui perpetrare le attività illecite come lo spaccio di droga sulla piazza di Avellino. IL GRUPPO DELLA STADERA ROMANO GIUSEPPE, detto basetta sudata, con li ruolo di organizzatore intraneo al Gruppo della Stadera, per aver concordato e condiviso con i vertici del clan CONTINI, e quale diretto referente dei capi, el linee strategiche del sodalizio con riferimento alle più importanti attività e vicende criminali a esso riconducibili; gestendo i gruppi territoriali di riferimento; organizzando e dirigendo il traffico di sostanze stupefacenti e al rete di spacciatori operanti nelle piazze di spaccio di pertinenza dell’organizzazione; occupandosi di gestire al “cassa comune” del clan (e tenere al relativa contabilità); gestendo, ni particolare, el ralazioni con il gruppo dela Cittadella, siglando la tregua, in vista del mantenimeno dela pace sociale sul territorio, presidiando ol stesso con armi, anche partecipando ad azioni di epurazione interna al fine di consolidare il potere di controllo sul territorio; unitamente a:GARGIULO GIUSEPPE, detto O Serpente, con il ruolo di organizzatore intraneo al Gruppo della Stadera;CIMMINIELLO LEONARDO, detto O Biondo oppure  O figlio do’ americano, con il ruolo di organizzatore intraneo al Gruppo della Stadera anche partecipando ad azioni di epurazione interna al fine di consolidare li potere di controllo sul territorio;DE STEFANO GENNARO, detto Fel e Carn con li ruolo di partecipe intraneo al Gruppo della Stadera; (nella foto da sinistra in alto Gioele Lucarelli, Pietro Lucarelli, Antonio Lucarelli, De Martino Mario Rosario e Pasquale Finizio; in basso sempre da sinistra Carlo Finizio, Marcella Spiniello, De Martino Francesco, Granata Giovanni e Ottaiano Gennaro) Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Incendio ai Camaldoli: le fiamme riprendono sul versante di Pianura

    Napoli. Il rogo sulla collina dei Camaldoli, che sembrava domato, è ripartito questa mattina sul versate di Pianura, costringendo i vigili del fuoco a tornare in azione.PUBBLICITA

    Le fiamme, attive in prossimità di zone abitate, hanno richiesto l’evacuazione precauzionale di alcune famiglie.

    L’incendio, che ha già causato ingenti danni due giorni fa, ha riacceso la rabbia dei cittadini e dei rappresentanti locali.

    Il deputato di Alleanza Verdi, Francesco Emilio Borrelli, denuncia i ritardi nell’intervento dei mezzi aerei: “Troppe ore tra l’avvistamento del primo focolaio e l’arrivo dei canadair, permettendo al rogo di ingigantirsi. Le conseguenze potevano essere ben più tragiche”.

    Borrelli annuncia che, una volta domato il fuoco, si chiederà di monitorare la situazione ambientale e valutare i danni.
    Nella notte, il centro di coordinamento soccorsi, presieduto dal prefetto di Napoli Michele di Bari, ha coordinato le operazioni di spegnimento. Le squadre dei vigili del fuoco, supportate da forze dell’ordine, polizia municipale e Regione Campania, hanno contrastato l’avanzamento delle fiamme.
    Un elicottero antincendio ha effettuato lanci di acqua e la disalimentazione della linea di alta tensione è in corso per consentire l’intervento di ulteriori mezzi aerei.

    L’incendio dei Camaldoli evidenzia ancora una volta la necessità di una maggiore prevenzione. Come sottolinea Borrelli, “non possiamo più attendere che tragedie simili accadano per poi correre ai ripari. Serve un piano serio di gestione del territorio e delle risorse boschive, con interventi di manutenzione e pulizia delle aree a rischio”.
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    Bacoli, in auto con 1 kg di hashish: arrestati due giovani pusher

    Nella serata di ieri, la sezione radiomobile della Compagnia dei Carabinieri di Pozzuoli ha effettuato un’operazione di successo contro il traffico di droga, portando all’arresto di due giovani pusher. Emanuele Riccio, 25 anni, e Roberto Liguori, 23 anni, entrambi residenti a Villaricca e già noti alle forze dell’ordine, sono stati fermati a via Miliscola mentre erano a bordo di un’auto.PUBBLICITA

    Durante la perquisizione del veicolo, i carabinieri hanno rinvenuto quasi un chilo di hashish suddiviso in nove panetti. Oltre allo stupefacente, sono stati sequestrati un bilancino di precisione e vari materiali per il confezionamento della droga. Il sequestro di un quantitativo così significativo di droga rappresenta un duro colpo per il mercato locale degli stupefacenti e sottolinea l’impegno continuo delle forze dell’ordine nella lotta contro il traffico di sostanze illecite.

    I due arrestati sono stati condotti in carcere e sono attualmente in attesa di giudizio. L’operazione si inserisce in un contesto più ampio di attività di contrasto al crimine organizzato e al traffico di droga nella regione, dimostrando ancora una volta l’efficacia delle operazioni di controllo del territorio svolte dai carabinieri.

    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Castello di Cisterna: carabinieri arrestano pusher in possesso di cocaina e crack

    Continua senza sosta l’impegno dei Carabinieri di Castello di Cisterna nella lotta alla vendita al dettaglio di sostanze stupefacenti. In un’operazione fatta nei giorni scorsi, i militari hanno infatti arrestato Aldo Pezzella, 45enne di San Giovanni a Teduccio, già noto alle forze dell’ordine.PUBBLICITA

    L’uomo è stato fermato in via De Curtis, dove, a seguito di una perquisizione, è stato trovato in possesso di 14 dosi di cocaina e 73 dosi di crack. Inoltre, i carabinieri hanno sequestrato la somma di 280 euro in contanti, suddivisa in banconote di piccolo taglio, ritenuta provento dell’attività illecita. Pezzella è stato condotto in carcere e attualmente è in attesa di giudizio.

    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Napoli tutti in fila per Geolier già all’alba

    Napoli. Tutti in fila per Geolier. Dalle prime luci del giorno di oggi davanti allo stadio Maradona di Napoli già erano assiepati centinaia di fan in attesa del primo concerto di stasera.PUBBLICITA

    Tre date tutte sold out per il rapper napoletano sempre più fenomeno musicale. Molti giovani provenienti da altre città d’Italia hanno addirittura dormito all’esterno del Maradona.

    Particolare attenzione della protezione civile che raccomanda a tutti di non esporsi per tanto tempo al sole visto che oggi a Napoli l’anticiclone Minosse si manifesterà alla sua massima potenza con temperature percepite che supereranno i 40 gradi.

    Ma tornando al concerto c’è grande attesa da parte dei fan ma anche da parte dello stesso Geolier alla prima assoluta nello suo stadio preferito e davanti al suo pubblico.

    Ci saranno molte sorprese e molti ospiti, in tutte e tre le serate, i cui nomi per il momento sono tenuti top secret.
     Maria Chiara Del Gaudio
    Leggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO

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    Benevento, sequestrate due discariche abusive

    Nei giorni scorsi, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Benevento ha condotto due operazioni distinte che hanno portato al sequestro di due discariche abusive nel comune di San Salvatore Telesino. Le operazioni si inseriscono nell’ambito dei servizi istituzionali finalizzati al controllo economico del territorio.PUBBLICITA

    Nel corso della prima operazione, i militari della Tenenza di Solopaca hanno rinvenuto, su un terreno di proprietà comunale, otto balle cubiche abbandonate, contenenti abiti, accessori personali (cinture, borse, scarpe e giocattoli di pezza). Il peso totale di questi rifiuti ammonta a circa 2,5 tonnellate. Le circostanze di tempo e luogo hanno configurato la presenza di una discarica non autorizzata di rifiuti.

    La seconda operazione ha riguardato un’area di circa 18.440 metri quadrati, di proprietà di tre residenti di San Salvatore Telesino e di una società del nord Italia. In questa zona, i militari hanno scoperto un deposito incontrollato di rifiuti speciali, tra cui materiali plastici, pneumatici, materiali ferrosi, parti di autoveicoli, materiali elettrici ed elettrodomestici, inerti provenienti da demolizioni edili e amianto. Questi rifiuti costituiscono un grave pericolo per la salute umana e rappresentano un serio pregiudizio per l’ambiente.

    A seguito di queste attività, entrambe le aree sono state sequestrate in violazione dell’articolo 256 comma 1 del Decreto Legislativo 152/2006. I proprietari delle aree sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento. Considerando che le aree sequestrate si trovano in zona agricola, l’Autorità Giudiziaria ha autorizzato l’Agenzia Regionale Protezione Ambientale – Dipartimento Provinciale di Benevento a effettuare sopralluoghi e una perizia tecnica per valutare l’entità dei danni ambientali e i rischi per la salute pubblica.

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    Napoletano scomparso in Messico, ricerche in aree controllate da narcos

    Le ricerche di Leonardo Franco, l’italiano scomparso in Messico lo scorso ottobre, riprendono oggi alle 20 (ora italiana) in un’area ad alta pericolosità controllata dai narcotrafficanti.PUBBLICITA

    Le autorità locali hanno rafforzato la scorta e la squadra di ricerca, ora composta da oltre 30 persone tra uomini e donne dei corpi speciali di Marina, Esercito e forze dell’ordine, con l’ausilio di unità cinofile.

    Punti Chiave ArticoloUn’ispezione in alcuni pozzi e l’analisi del cellulare di un informatore hanno portato a individuare l’area da perlustrare. Secondo l’avvocato Luigi Ferrandino, capo del team investigativo della Manisco World, l’informatore avrebbe fornito indicazioni utili sul luogo dove potrebbe trovarsi Leonardo.
    A bordo dei mezzi speciali ci saranno anche Antonio Franco, padre di Leonardo, e Virginia Adamo, presidente della Manisco World. L’operazione è stata coordinata dall’avvocato Ferrandino in collaborazione con la Procura di Guanajuato.
    La zona delle ricerche colpita da un uragano nei giorni scorsi Nonostante l’insuccesso dei giorni scorsi e l’uragano che sta colpendo la zona, le ricerche non si fermano. “Il personale militare andrà avanti, qualunque siano gli ostacoli”, ha dichiarato Ferrandino. “Siamo consapevoli delle enormi difficoltà, ma non ci fermeremo fino a che non avremo ritrovato Leonardo”. L’impegno delle autorità e della famiglia Franco non vacilla, alimentato dalla speranza di trovare Leonardo sano e salvo. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Rione Terra, ‘Puteoli Sacra sotto le Stelle’: per esplorare le meraviglie del cielo di notte

    Rione Terra, ‘Puteoli Sacra sotto le Stelle’: Un Tuffo nel Firmamento NotturnoPUBBLICITA

    Un’opportunità unica per esplorare il cielo notturno e i suoi misteri si presenta sabato 29 giugno alle ore 20 nel suggestivo quartiere di Pozzuoli.

    Punti Chiave ArticoloUn Viaggio nel Tempo e nello Spazio
    Durante l’evento, l’ingegnere aerospaziale Gianmarco Valletta, insieme ad altri esperti, guiderà i partecipanti in un viaggio che spazia attraverso migliaia di anni di osservazioni astronomiche. Sarà un’occasione per rispondere a domande affascinanti come: “Come facciamo a conoscere la posizione delle stelle di 2000 anni fa?” o “Cosa videro i Re Magi la notte della nascita di Gesù?”.
    Un Progetto Sociale e Culturale Unico “Puteoli Sacra” non è solo un evento astronomico, ma rappresenta anche la prima esperienza in Europa di gestione di un patrimonio archeologico e storico-artistico da parte di ragazzi e donne provenienti dall’area penale. In soli due anni, il progetto ha formato 16 giovani, inserendone 8 al lavoro con contratti di tirocinio e apprendistato, con la possibilità di trasformarli in contratti a tempo indeterminato grazie alla Cooperativa Regina Pacis. Il Sostegno delle Fondazioni e delle Associazioni
    Il progetto è stato reso possibile grazie al coordinamento della Fondazione CED Regina Pacis, diretta da Gennaro Pagano, e al sostegno di diverse entità come Fondazione Con il Sud, Fondazione Giglio, Fondazione Eduardo De Filippo, Associazione Costruttori Edili di Napoli (A.C.E.N.), Provincia Italiana dei Missionari di N. S. De La Salette, Ance Campania, e le Figlie della Presentazione di Maria Santissima al Tempio. Come Partecipare Il sito dell’evento è facilmente raggiungibile con diverse opzioni di trasporto: Cumana, Circumflegrea, Metropolitana Linea 2, e auto (uscita via Campana dalla tangenziale o da via Napoli). Si trova a 10 minuti dal Porto di Pozzuoli e a 5 minuti da Piazza della Repubblica. L’Infopoint è situato in Via Duomo del Rione Terra. L’ingresso costa 10 €, ed è gratuito per i bambini sotto i 12 anni e per i disabili. La prenotazione è obbligatoria e può essere effettuata telefonando al numero 081 230 5099, inviando un messaggio via WhatsApp al 351 550 8654, o scrivendo a info@puteolisacra.it. Per ulteriori informazioni, è possibile visitare il sito www.puteolisacra.it. Un’Esperienza da Non Perdere “Puteoli Sacra sotto le Stelle” offre un’occasione irripetibile per esplorare il cielo notturno con l’aiuto di esperti, tutto mentre si sostiene un progetto sociale e culturale innovativo. Non perdete l’opportunità di partecipare a questa affascinante avventura. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Dopo il caso Brandizzo supermercati MD Italia in Stato di Agitazione: Proteste e Denunce di Maltrattamenti

    La recente vicenda avvenuta presso il supermercato MD di Brandizzo ha acceso i riflettori sulle condizioni di lavoro nei punti vendita MD in Italia. Un audio contenente insulti e il divieto per le cassiere di utilizzare il bagno ha portato a uno stato di agitazione tra i 9 mila dipendenti dell’azienda. Di fronte a questa situazione, le segreterie nazionali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno convocato una mobilitazione urgente.PUBBLICITA

    La Protesta dei Lavoratori
    Punti Chiave ArticoloQuesta mattina, davanti al supermercato MD di Brandizzo nel torinese, si è svolto un presidio di protesta organizzato dalla Uil Tucs. La protesta è stata innescata dal comportamento della direttrice del punto vendita che, tramite un messaggio vocale nella chat aziendale, aveva vietato alle cassiere di andare in bagno durante l’orario di lavoro. La dirigente aveva utilizzato espressioni offensive, ordinando ai dipendenti di “pisciarsi addosso” se necessario.
    Reazioni Sindacali Le parole della direttrice hanno sollevato un’ondata di indignazione che ha condotto le segreterie nazionali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs a dichiarare uno stato di agitazione per tutti i dipendenti di MD Italia. In una nota unitaria, i sindacati hanno definito “inammissibile” il comportamento della direttrice, sottolineando che questo episodio è sintomatico di un problema più ampio riguardante il rispetto e la dignità dei lavoratori.
    Clima di Lavoro Tossico Secondo la nota sindacale, l’episodio di Brandizzo si inserisce in un contesto caratterizzato da condizioni lavorative oppressive. I sindacati denunciano un ambiente di lavoro oppressivo e stressante, aggravato da carichi di lavoro eccessivi, turni irregolari e mancanza di rispetto per le necessità fondamentali dei dipendenti. Tutto ciò compromette gravemente la salute mentale e fisica dei lavoratori, come testimoniato anche dal racconto di una ex dipendente che ha dichiarato di essersi dimessa a causa degli insulti ricevuti.
    Richieste dei Sindacati Le organizzazioni sindacali chiedono interventi urgenti per migliorare le condizioni di lavoro e garantire il rispetto dei diritti fondamentali dei dipendenti. Solo attraverso una mobilitazione congiunta e coerente sarà possibile ottenere i cambiamenti necessari e assicurare un ambiente di lavoro sano e rispettoso per tutti i lavoratori dei supermercati MD Italia. Leggi Anche LEGGI TUTTO