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    Napoli, la breve vita criminale del baby boss Massimiliano Santagata: caccia agli altri fedelissimi

    Napoli.Aveva lanciato la sfida al clan Carillo-Perfetto di Pianura decapitato dagli arresti e dai blitz dello scorso anno.PUBBLICITA Ma è stata breve la vita criminale del nuovo gruppo di baby boss di Pianura con a capo Massimiliano Santagata. Il giovane ieri è stato arrestato insieme con due coetanei, suoi fedelissimi: Francesco Olgato e Salvatore Carpentieri .I tre sono accusati di tentato omicidio e porto e detenzione di armi comuni in luogo pubblico. Ma la polizia, che ha condotto le indagini sotto il coordinamento della Dda di Napoli, e ha effettuato gli arresti cerca almeno altri due complici e si lavora per individuare altri affiliati al neonato gruppo criminale.I tre arrestati sono accusati di essere gli autori dell’agguato teso nel pomeriggio del 4 maggio scorso ai danni di un pregiudicato sottoposto all’epoca dei fatti alla misura cautelare degli arresti domiciliari nella sua abitazione di via vicinale Torciolano 9, nel quartiere Pianura.Agguato fallito perché la vittima si accorse in tempo dell’arrivo del gruppetto di cinque killer. Ed è stato lui stato a denunciare alla polizia e ad identificare i tre arrestati.Gli inquirenti sono al lavoro per scoprire se il gruppo di Santagata si sia reso protagonista di altre stese ed attentati nel corso degli ultimi mesi. Un mese fa, infatti, nell’abitazione di un cognato di Massimiliano Santagata era stato scoperto un fucile a canne mozze pronto all’uso e oltre cinquanta munizioni.(da sinistra nella foto Massimiliano Santagata, Francesco Olgato e Salvatore Carpentieri )Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Napoli, Pietro Savio aveva chiesto il pizzo per la piazza di spaccio dei Quartieri Spagnoli

    Napoli.Erano pronti a scatenare una nuova guerra di camorra ai Quartieri Spagnoli le tre giovane leve legate al clan Mariano fermati due giorni fa insieme con il ras Pietro Savio figlio del boss Mario ‘o bellillo.PUBBLICITA

    Oggi il gip del Tribunale di Napoli ha confermato il carcere per tutti. Si tratta del 23enne Emanuele Criscuolo, del 32enne Vincenzo Egidio, e del 41enne Salvatore Marramao. Resta in carcere anche Pietro Savio.

    Punti Chiave Articolo Ai primi tre viene contestato il tentato omicidio e il porto abusivo d’arma da fuoco, reati aggravati dal metodo mafioso. A Pietro Savio, invece, viene contestato il reato – anche questo aggravato dal metodo mafioso – connesso all’uso dell’arma con la quale si è difeso, in quell’occasione.  La sparatoria tra Pietro Savio e i tre per una richiesta di tangente Secondo quanto emerso dalle indagini della Squadra Mobile coordinate dalla DDA partenopea, i tre avrebbero tentato di uccidere Savio per non sottostare alle sue richieste: in sostanza era stato imposto loro il pagamento di una tangente a fronte delle loro attività illecite, verosimilmente lo spaccio della droga.
    I quattro sono accusati a vario titolo di tentato omicidio, porto e detenzione illegale di arma da fuoco, reati aggravati dal metodo mafioso per aver agevolato il clan Mariano. Il conflitto a fuoco avvenne la sera del 16 giugno in vico Canale a Taverna Penta e rimase ferito Savio junior. (nella foto da sinistra Pietro Savio, Emanuele Criscuolo  e Salvatore Marramao) Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Castellammare, fermato l’uomo che aveva ferito il 64enne a colpi di pistola

    Castellammare di Stabia. Ieri sera, gli agenti del Commissariato di Polizia di Castellammare di Stabia, su disposizione della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, hanno fermato un uomo gravemente indiziato del reato di tentato omicidio aggravato.PUBBLICITA

    L’episodio criminoso si è verificato l’11 luglio scorso in una strada affollata della città, a poca distanza dall’ospedale locale. La vittima, a seguito di un diverbio con un conoscente di 64 anni per questioni legate ad una vicenda giudiziaria in comune, è stata colpita al torace da un colpo di pistola esploso dall’indagato.

    Punti Chiave ArticoloDopo il primo sparo, l’aggressore ha tentato di esplodere un secondo colpo, ma la pistola si è inceppata. Il 64enne si è salvato perché la pistola si è inceppata La vittima, soccorsa tempestivamente, è stata trasportata prima all’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia e poi al “Cardarelli” di Napoli per un intervento chirurgico d’urgenza.
    Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica e condotte dagli agenti del Commissariato, hanno permesso di raccogliere un solido quadro indiziario a carico del fermato, il quale dovrà rispondere anche dei reati di porto e detenzione illegale di arma da fuoco.
    Il provvedimento di fermo è stato emesso con urgenza, vista la gravità del reato e il pericolo di fuga del fermato, che era stato ricercato invano dalla Polizia presso la sua abitazione e i luoghi da lui frequentati. Nel corso delle operazioni di fotosegnalamento, l’indagato ha spontaneamente condotto gli investigatori al nascondiglio dell’arma utilizzata per il tentato omicidio.
    I poliziotti hanno così recuperato una pistola, una replica modificata per renderla funzionante e compatibile con il calibro del proiettile che ha ferito la vittima. Al termine delle formalità di rito, il fermato è stato associato alla Casa Circondariale di Napoli Poggioreale. Le indagini sono ancora in corso per chiarire i complessivi aspetti della vicenda. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Rione Sanità, 67enne arrestato per tentato omicidio

    Napoli. La Polizia di Stato ha arresta un 67enne del rione Sanità in esecuzione di un provvedimento di pene concorrenti per la carcerazione.
    Nella giornata di ieri, gli agenti della Squadra Mobile di Napoli hanno eseguito un provvedimento di determinazione di pene concorrenti nei confronti di un 67enne napoletano, emesso lo scorso 22 maggio dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Pescara – Ufficio Esecuzioni Penali.
    Secondo tale provvedimento, l’uomo dovrà scontare una pena di 5 anni e un mese di reclusione per tentato omicidio, resistenza a pubblico ufficiale, reati in materia di stupefacenti e truffa, commessi tra il 2001 e il 2014.
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    Napoli, arrestato a Chiaiano l’uomo che ha sparato in strada

    Napoli.Questa mattina, intorno alle 8:00, un uomo è stato arrestato nel quartiere di Chiaiano dopo aver esploso colpi d’arma da fuoco in strada.
    La Polizia è intervenuta in via Giovanni Antonio Campano a seguito di una segnalazione giunta alla Sala Operativa. Gli agenti, una volta giunti sul posto, hanno messo in sicurezza l’area e hanno rinvenuto un bossolo esploso sul manto stradale e un foro nella finestra di un palazzo.
    Una donna ha poi raccontato agli agenti di essere stata avvicinata poco prima dal suo vicino di casa. L’uomo, impugnando una pistola, l’avrebbe minacciata e poi esploso un colpo d’arma da fuoco contro di lei senza ferirla. La donna è poi fuggita in casa, dove ha udito altri colpi d’arma da fuoco.
    L’arresto dell’uomo
    Gli agenti hanno quindi individuato l’appartamento dove l’uomo si era barricato e sono riusciti a bloccarlo. L’uomo, un napoletano con precedenti di polizia, è stato arrestato.
    L’uomo, che per alcune ore ha tenuto in scacco gli abitanti del quartiere di Chiaiano dovrà rispondere di tentato omicidio, porto e detenzione di arma comune da sparo ed esplosione di colpi d’arma da fuoco in luogo pubblico. Al momento si trova nel carcere di Napoli-Poggioreale. LEGGI TUTTO

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    Tentato omicidio ad Arpaia: sentiti i Carabinieri del Comando di Montesarchio

    Dinanzi al Tribunale di Benevento si è svolto il processo a carico di Giuseppe Maglione, 24 anni di Montesarchio, accusato di tentato omicidio premeditato e porto e detenzione illegale di arma.
    Maglione, figlio del noto pregiudicato Maurizio Maglione, è stato arrestato con l’accusa di aver inflitto 22 coltellate a Erminio Arpaia, con l’intenzione premeditata di ucciderlo.
    Durante l’ultima udienza, i testimoni carabinieri del Comando di Montesarchio, tra cui il Maresciallo Maggiore Giaconella, hanno reso le loro testimonianze.
    Gli interrogatori svolti dall’avvocato Vittorio Fucci hanno portato alla luce nuovi dettagli a favore dell’imputato Giuseppe Maglione, contribuendo a delineare la vicenda in maniera diversa rispetto all’accusa.
    Ulteriori testimoni, inclusi altri Carabinieri del Comando di Montesarchio, saranno sentiti durante la prossima udienza, prevista per il 23 febbraio. La vicenda ha suscitato interesse a livello nazionale.+ LEGGI TUTTO

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    Napoli, agguato di dicembre alle Case Nuove: arrestato killer del clan Contini

    La Polizia ha eseguito un provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti di M.N.G., su disposizione del gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Dda. M.N.G. è fortemente sospettato di aver commesso un duplice tentato omicidio con l’aggravante del metodo mafioso ai danni di due giovani, un uomo e una donna, nell’ambito di un evento verificatosi l’11 dicembre scorso nelle vicinanze delle Case Nuove di Napoli.
    La decisione di applicare la custodia cautelare è stata presa al termine delle indagini condotte dalla Squadra Mobile, sotto la direzione e il coordinamento della procura distrettuale di Napoli.
    L’episodio incriminato risale alla notte dell’11 dicembre scorso, quando l’indagato, in sella a uno scooter, si sarebbe avvicinato all’auto che trasportava le due vittime, sparando ripetutamente e colpendole entrambe con armi da fuoco.
    Inoltre, all’indagato è stata attribuita l’aggravante del metodo mafioso, poiché il crimine sembra inserirsi nella tensione esistente tra il clan Contini e il gruppo criminale della Sanità. Si presume che l’autore dell’agguato e la vittima siano legati rispettivamente a questi due gruppi criminali. LEGGI TUTTO

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    Benevento, dal carcere aveva ordinato l’omicidio della ex: arrestato

    Nonostante fosse rinchiuso nel carcere di Augusta in provincia di Siracusa, un pregiudicato di Benevento aveva ordinato l’omicidio, fortunatamente non consumato, delle ex compagna.
    Grazie all’utilizzo di telefonini all’interno del penitenziario siciliano  l’uomo era riuscito prima a minacciare la donna e poi ad ordinarne la sua eliminazione. Per questo motivo da stamane è in corso,  una vasta operazione della Polizia di Stato di Benevento, con l’ausilio del Reparto Prevenzione Crimine di Roma, Napoli e Pescara, del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria di Palermo e di personale della Polizia Penitenziaria di Benevento, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento.
    In particolare, sono in corso numerose perquisizioni personali, locali ed informatiche, con conseguente sequestro di corpi del reato o cose nei confronti di persone libere residenti a Benevento, detenuti presso la locale casa circondariale e detenuti presso la casa circondariale di Augusta, nonché l’esecuzione di una misura cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Benevento, su richiesta della locale Procura, nei confronti del detenuto.
    L’uomo è ritenuto gravemente indiziato, quale mandante, di tentato omicidio pluriaggravato, porto illegale d’arma, tentata estorsione pluriaggravata e rapina pluriaggravata nei confronti della ex compagna. LEGGI TUTTO