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    Guardia di Finanza scopre giro di tangenti per appalti pubblici: 4 arresti

    La Guardia di Finanza di Brescia ha eseguito quattro misure cautelari personali, il sequestro di circa 450mila euro e sette perquisizioni nelle province di Brescia, Milano, Bergamo, Novara e Chieti.Le indagini, coordinate dalla Procura di Brescia, hanno portato alla luce un’associazione per delinquere finalizzata alla corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, alla turbata libertà degli incanti, all’accesso abusivo ad un sistema informatico e all’omessa presentazione delle dichiarazioni.Tre persone sono finite in carcere e una agli arresti domiciliari.
    Le indagini hanno svelato un “meccanismo criminoso che avrebbe permesso l’aggiudicazione, per oltre 12 milioni di euro, da parte di una società bergamasca, di varie gare d’appalto bandite da un’importante società partecipata dallo Stato”.
     Dipendente Enel filmato mentre intasca una tangente da 70mila euro
    In particolare, un dipendente Enel infedele della società partecipata dallo Stato avrebbe ricevuto, in contanti, oltre 70mila euro in diverse occasioni, in cambio di informazioni riservate sulle gare d’appalto.
    I finanzieri hanno anche scoperto che la società bergamasca aveva effettuato numerosi accessi abusivi ai sistemi informatici di un’altra società partecipata dallo Stato, per visualizzare le offerte delle altre imprese partecipanti alle gare d’appalto.
    Inoltre, la società bergamasca e altre due società riconducibili agli indagati avrebbero compensato crediti falsi per un importo complessivo di oltre 3,8 milioni di euro e omesso di dichiarare circa 400mila euro di Iva.
    L’azienda coinvolta nell’inchiesta è la Valcart di Rogno, società che si occupa di gestione rifiuti. La Valcart era già finita al centro di un’altra indagine per un incendio doloso avvenuto nel 2019.
    L’inchiesta della Guardia di Finanza di Brescia ha portato alla luce un grave caso di corruzione che ha permesso ad una società di vincere appalti pubblici per oltre 12 milioni di euro.
    Le indagini sono ancora in corso e non è escluso che possano emergere altri elementi a carico degli indagati. LEGGI TUTTO

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    La Regione Campania revoca l’incarico a Nicola Oddati dopo l’arresto

    Nicola Oddati ‘licenziato’ dalla Regione Campania. Dopo l’arresto scattato oggi nell’ambito dell’inchiesta su intrecci tra politici e imprenditori in relazione ad alcuni appalti connessi al rilancio del Rione Terra di Pozzuoli, la Regione Campania ha deciso di procedere al decreto di revoca dell’incarico ricoperto fino a oggi da Nicola Oddati.
    L’indagato sino a stamattina era dirigente dell’Ufficio di Rappresentanza istituzionale della Giunta regionale della Campania e rapporti con la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
    Nell’ambito di questa funzione, si occupa di assicurare il corretto funzionamento della sede di Roma della Regione Campania.
    Delfino di Antonio Bassolino, nella cui giunta comunale negli anni Novanta ha ricoperto il ruolo di assessore, Oddati ha poi preso le distanze dal ‘mentore’ divenendo una figura importante dell’entourage dell’ex segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti.
    Nel 2011 e’ stato al centro di una delle pagine piu’ complicate della storia del Pd napoletano: si candido’ alle primarie per sindaco di Napoli e contesto’ il risultato del favorito Umberto Ranieri.
    Ne scaturirono polemiche e accuse di brogli che invalidarono il risultato e spinsero l’allora leader Pd Pierluigi Bersani a nominare un commissario (Andrea Orlando), mentre si impose come candidato sindaco Mario Morcone che usci’ al primo turno.
    La storia politica di Nicola Oddati
    Oddati e’ stato poi anche al centro di un lungo braccio di ferro sulla segreteria del Pd napoletano: presento’ ricorso insieme ad altri contro il congresso provinciale del 2017 che aveva incoronato Massimo Costa; Oddati era tra i candidati con il sostegno implicito del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.
    Nel 2019 la settima sezione del Tribunale civile accolse il ricorso e annullo’ il voto. Nel frattempo a livello nazionale si e’ fatto strada, proprio grazie al legame con Zingaretti, entrando nella direzionale nazionale del Pd. Enrico Letta lo indico’ responsabile delle Agora’ democratiche. Nicola Oddati ha poi dovuto lasciare gli incarichi nel Pd quando nell’aprile dello scorso anno l’inchiesta che oggi l’ha portato in carcere si e’ manifestata con le prime delicate notizie. LEGGI TUTTO

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    Fondi, il senatore Fazzone indagato per corruzione. Lui: “Nulla di illecito”

    Il senatore di Forza Italia Claudio Fazzone, fondano presidente della Commissione Ambiente e coordinatore regionale del partito, è indagato dalla Procura della repubblica di Latina per corruzione impropria. Come riportato da Repubblica, secondo il procuratore capo Giuseppe De Falco e del sostituto procuratore Valentina Giammaria il politico pontino durante il Covid, quando la sua città […] LEGGI TUTTO

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    “Tiberio 2”: assoluzioni, prescrizioni e tre rinvii a giudizio per corruzione

    “Importante ridimensionamento per il processo cosiddetto Tiberio 2, che aveva visto a suo tempo il gip del Tribunale di Latina emettere diversi provvedimenti di custodia cautelare”, fanno sapere dal pool difensivo. All’udienza di mercoledì, dopo circa due ore di camera di consiglio, e dopo che alla scorsa udienza il pubblico ministero aveva richiesto il rinvio […] LEGGI TUTTO