More stories

  • in

    Quartieri Spagnoli, aggredisce moglie con una bottiglia: arrestato

    Un uomo di 30 anni dello Sri Lanka è stato arrestato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale.
    L’arresto è avvenuto grazie all’intervento della Polizia a seguito di una segnalazione nella zona dei Quartieri Spagnoli. Una donna ha chiamato la Polizia per denunciare di essere stata aggredita fisicamente dal marito con una bottiglia di vetro.
    All’arrivo degli agenti, l’uomo ha opposto resistenza e ha iniziato a inveire contro di loro, ma è stato bloccato e arrestato. Questo non è stato il primo episodio di violenza domestica, come riportato dalla vittima, che ha dichiarato agli agenti di essere stata aggredita in precedenti occasioni.
    Gli agenti hanno trovato il 30enne in uno stato di alterazione psicofisica all’interno dell’appartamento e lo hanno immediatamente bloccato. L’intervento tempestivo della Polizia ha permesso di evitare ulteriori conseguenze negative e ha assicurato alla giustizia l’aggressore. LEGGI TUTTO

  • in

    Pesco Sannita, aggredisce ex convivente: arrestato

    Un uomo di trent’anni di Pesco Sannita, in provincia di Benevento, è stato posto agli arresti domiciliari per aver violato il divieto di avvicinamento alla sua ex convivente e per averla aggredita fisicamente.
    Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Benevento, su richiesta della locale Procura della Repubblica, guidata da Aldo Policastro, che ha coordinato le indagini dei carabinieri.
    Il trentenne aveva già ricevuto un divieto di avvicinamento alla vittima in precedenza, ma l’ha ignorato e l’ha minacciata e aggredita, colpendola con un pugno al volto dopo averla pedinata. LEGGI TUTTO

  • in

    L’EPISODIO Castellammare: madre ricoverata per violenze, figlio 16enne minaccia di darsi fuoco. Salvato dai carabinieri

    Siamo a Castellammare, è sera e in quelle ore c’è un ragazzo – ha 16 anni – che è pervaso dal buio nell’anima. Il luogo è l’ospedale San Leonardo e i carabinieri della sezione radiomobile della compagnia stabiese – allertati dal 112 – intervengono per un ragazzino in stato di agitazione.
    Pochi minuti e i militari sono davanti al pronto soccorso. Nel piazzale trovano il ragazzo in preda al panico e c’è un forte odore di benzina. Il 16enne si è cosparso del liquido infiammabile e nella mano destra ha un accendino, minaccia di darsi fuoco. Pare un gesto di un giovane invasato ma in realtà si nasconde una tragica storia fatta di sofferenze indicibili.
    Una richiesta di aiuto per un ragazzino che deve affrontare un problema molto più grande di lui. I Carabinieri si avvicinano al ragazzo e gli si gettano addosso. Strappano dalle sue mani l’accendino e lo portano in caserma. Pochi secondi negli uffici che culminano in un pianto forse liberatorio e una vicenda familiare ancora da ricostruire.
    La mamma del ragazzo infatti è in ospedale. La donna è ricoverata per delle lesioni e a picchiarla, scopriranno i militari, è stato il marito. I carabinieri procedono secondo i dettami del “codice rosso” comprendendo così il gesto di quel ragazzo che forse in quel modo plateale e all’apparenza insano ha voluto chiedere aiuto per porre fine ai tormenti patiti non solo da lui ma anche e soprattutto da sua madre, vittima di violenza di genere, che lui non riusciva a difendere dal proprio papà. LEGGI TUTTO

  • in

    Benevento, maltratta compagna in presenza della figlia: denunciato

    Maltrattamenti in famiglia ai danni della compagna convivente, una donna di 44 anni originaria della Polonia, con l’aggravante di aver commesso i fatti in presenza della figlia minorenne, sono le accuse nei confronti di un uomo destinatario di una misura di allontanamento da casa, con obbligo di lasciare immediatamente l’abitazione ovvero di non farvi rientro senza autorizzazione.
    Il provvedimento, emesso dal gip del Tribunale di Benevento su richiesta della locale Procura, è stato eseguito dai carabinieri, al termine delle indagini che erano state avviate in seguito alla segnalazione fatta ai militari da parte del personale docente di un istituto scolastico della Valle Telesina, circa il racconto di un’alunna che aveva riferito di assistere ad episodi di maltrattamenti e violenza domestica posti in essere dal padre nei confronti di sua madre. LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli, flash mob contro le violenze negli ospedali

    “Colpire il personale sanitario vuol dire colpire se stessi”. Lo ha detto il segretario generale della Uil Campania e Napoli, Giovanni Sgambati, nel corso del flash mob di medici e infermieri dell’ospedale Cardarelli promosso dalla Uil e dalla categoria Uil Fpl a seguito degli episodi di violenza che si sono verificati nei pronto soccorso in queste ultime settimane.“E’ sicuramente – secondo Sgambati – una cosa inaccettabile, ecco perché in tutta la regione stiamo provando a ricostruire un terreno di iniziativa che serve non solo a tutelare le lavoratrici e i lavoratori ma anche i cittadini. C’è bisogno di inasprire le pene e bisogna aumentare gli organici”.
    “Vanno bene come prima risposta – ha precisato Sgambati – i drappelli di polizia, ma vanno estesi perché c’è bisogno di una forte capacità di interdizione alla violenza. La Prefettura ha preso decisioni per noi assolutamente condivisibili, ma non bastano.
    Ci vogliono organici adeguati perché è la loro carenza l’elemento che crea grandi disfunzioni. Dopo due anni di emergenza Covid, il personale sanitario non si può permettere un attacco come questo, che purtroppo, a inizio anno, è stato deleterio e inaccettabile”.
    “Il Covid – ha affermato Nicola Di Donna, segretario generale Uil Fpl Napoli e Campania – avrebbe dovuto insegnare che nella sanità si doveva investire. Bisogna riaprire i pronto soccorso chiusi per il Covid, punire i responsabili delle violenze e porci il problema di come tutelare quelle persone che sono in attesa per molte ore per avere notizie dei propri congiunti.
    Vanno creati all’interno dei pronto soccorso dei filtri e va incrementato il personale per contrastare gli episodi di violenza e dare ai cittadini un servizio degno di un paese civile”.
    Presente anche il deputato di Avs Francesco Emilio Borrelli. “E’ una situazione che da tempo ha superato, di gran lunga, il limite della sopportabilita’. Basta. Che poi questi trogloditi oltre a danneggiare il personale medico provocano un disagio all’utenza dato che gli operatori sanitari sono delle figure fondamentali che gia’ spesso operano in sottonumero”, ha detto Borrelli.
    “Molto spesso quelli che aggrediscono il personale sono gli stessi che devastano gli ospedali, fanno danni su danni ma non li si ferma, non in maniera perentoria. Il Ministro Piantedosi aveva promesso presidi di polizia in tutti i Pronto Soccorso, e’ vero che sono miope ma con gli occhiali ci vedo benissimo, e in tante strutture c’e’ il via libera ai delinquenti e di forze dell’ordine nemmeno l’ombra”, ha concluso. LEGGI TUTTO

  • in

    Nocera, violenze e maltrattamenti all’ex coniuge: allontanato da casa

    Insulti, minacce, violenze e percosse nei confronti dell’ex coniuge: con queste accuse, i carabinieri di Nocera Inferiore (Salerno) hanno eseguito la misura cautelare dell’allontanamento da casa nei confronti di un 41enne accusato di maltrattamenti aggravati, lesioni personali e atti persecutori nei confronti dell’ex moglie.
    L’uomo, in piu’ occasioni, si sarebbe anche appostato nei pressi di casa seguendo la ex moglie nei suoi spostamenti. LEGGI TUTTO

  • in

    Save the Woman: l’app per prevenire la violenza sulle donne

    A dare un piccolo contributo alla lotta alla violenza contro le donne, nasce Save the Woman, l’app gratuita che interviene prima che la vittima diventi tale.

    L’App contro le violenze, domestiche o sul luogo di lavoro, sostiene quelle donne sottoposte ogni giorno a pressioni psicologiche spesso non riconosciute. Un piccolo contributo nella lotta alla violenza verso le donne promosso, insieme ad una capillare campagna di comunicazione dall’associazione Sos Vittima Onlus: save the woman.

    Save the woman e nasce dalla collaborazione di professionisti e in modo particolare dall’idea della criminologa, Roberta Bruzzone.

    Come funziona
    Per capire se la donna ha un profilo a rischio le si chiede ad esempio se il marito le lascia l’indipendenza economica o se il compagno o genitore permette alla donna di cercarsi un lavoro; seguono quesiti sulla sfera della coppia, sulla posizione della figura della donna all’interno della famiglia, sui livelli di responsabilità e i rapporti interpersonali.
    L’obiettivo finale dell’intera campagna di comunicazione è quello di aiutare a far capire a chi è potenzialmente a rischio che è arrivato il momento di intervenire. Una volta certificato, attraverso il questionario, il potenziale livello di rischio dell’utente, alla donna viene consigliato di rivolgersi alle diverse strutture e centri italiani anti violenza pubblici, suddivisi per regione e città.
    Finito il test, l’applicazione fornisce un’indicazione sul profilo di rischio e, in caso di pericolo reale, le informazioni sui centri di assistenza a cui rivolgersi immediatamente, divisi per regione e città. Accanto ai centri vi è poi un elenco di specialisti cui rivolgersi in caso la persona interessata volesse andare direttamente da uno psicologo o un avvocato.
    Save the Woman è solo il primo passo per aiutare la donna ad acquisire la consapevolezza della propria situazione ed è un mezzo di prevenzione, che non può agire laddove la violenza domestica è già in atto.
    Fonte Immagine: Pixabay

    ultimo aggiornamento: 12-11-2016

    facebook

    Pinterest

    Whatsapp

    Twitter LEGGI TUTTO

  • in

    Gocce di Veleno: il nuovo romanzo di Valeria Benatti in libreria

    Esce oggi 14 settembre nelle librerie il nuovo romanzo di Valeria Benatti dal titolo “Gocce di veleno”, un libro dedicato alle donne maltrattate

    Valeria Benatti, giornalista e voce storica di radio Rtl 102.5, arriva oggi nelle librerie e anche su eBook con un romanzo doloroso dal titolo Gocce di Veleno dedicato alle donne maltrattate “perché ritrovino la forza di alzare la testa e di abbandonare per sempre il loro Barbablù”.

    Che cosa racconta il romanzo Gocce di Veleno?
    Il nuovo romanzo di Valeria Benatti parla di una donna libera, autonoma, colta e determinata, vittima di un uomo narciso e manipolatore che la ferisce nel corpo e nell’anima, la stritola, ne annienta la personalità.

    Ad un certo punto della sua vita però Claudia decide di dire basta a questa relazione malata e chiede aiuto ad altre donne. Grazie alle amiche, alle volontarie e le psicologhe dei centri antiviolenza questa donna riesce a ricostruire se stessa e a ritrovare la capacità di amare.
    Il tutto scavando nel suo doloroso passato fatto di un’infanzia segnata dall’abuso, da traumi rimossi ma potentissimi: perchè solo così Claudia potrà capire che cosa l’ha resa succube di un compagno violento e riuscire a rinascere.
    Un libro duro, forte, sincero pubblicato da Giunti Editore nella collana Narrativa Non Fiction. 
    Valeria Benatti, voce storica di Rtl 102.5, giornalista, ha tra l’altro diretto l’incubatore di talenti della Rai Serra Creativa e condotto il talk show Fobie in prima serata su La7. È tra i soci fondatori di Make a Change, movimento per lo sviluppo dell’impresa sociale in Italia (www.makeachange.it). Al suo attivo ha quattro libri: Kitchen in love, Gribaudo 2011; Fulminata dall’amore, Kowalski 2013; La scelta di Samir, Scripta edizioni 2014 – quest’ultimo per sostenere la Onlus CINI-Child In Need Institute con cui collabora da oltre vent’anni (www.adottaunamamma.it) – e Love Toys, Giunti 2014. Vive e lavora a Milano

    ultimo aggiornamento: 14-09-2016

    facebook

    Pinterest

    Whatsapp

    Twitter LEGGI TUTTO

  • in

    Barbara De Rossi svela il doloroso retroscena del suo passato

    L’attrice Barbara De Rossi ha svelato in una drammatica intervista di essere stata maltratta da uno dei suoi ex fidanzati

    L’attrice Barbara De Rossi, in un’intervista alquanto drammatica rilasciata al settimanale Visto, ha raccontato di essere stata maltrattata da uno dei suoi ex fidanzati ma per la privacy e per non creare scalpore preferisce non farne il nome: “Sono stata maltrattata anch’io. Subivo e basta. È qualcosa che non si metabolizza mai”.

    Il passato drammatico di Barbara De Rossi
    Barbara, come riporta Fanpage, ha raccontato eventi che risalgono a molti anni fa e che fanno parte di uno dei periodi più brutti della vita:

    “Anni fa ho denunciato per stalking uno dei miei ex. So cosa significa essere maltrattati, conosco quei meccanismi. Ed è qualcosa che non si metabolizza mai.
    Il maltrattamento non insegna niente, lascia solo terrore, la paura, la preoccupazione e la mancanza di fiducia verso gli altri. Si subisce e basta.
    E poi si cerca in tutti i modi di buttarsi il dolore alle spalle.”
    L’attrice è riuscita a superare questo terribile momento e qualche anno fa è addirittura stata la conduttrice tv del programma “Amore criminale” che racconta storie drammatiche di violenza sulle donne.
    Barbara rilasciò un’intervista al settimanale “Gente” raccontò i maltrattamenti subiti:
    “Mi è successo di essere maltrattata. È qualcosa che toglie vita, autostima e non si supera. Può succedere a tutte le donne, ma io ero più predisposta perché sono una che dà moltissimo, sono molto generosa in amore.
    E le donne colpite sono così: indipendenti, con una forza incredibile per gli altri, ma fragili per sé. […] Non credo che se ne andrà mai quel dolore, è diventato come un punto di sensibilità dentro di me.
    Quando si subisce un rapporto violento è difficile trasformarlo in esperienza, in qualcosa di concreto e positivo. Mi rimane un grande senso di amarezza e impotenza.”

    ultimo aggiornamento: 20-06-2016

    facebook

    Pinterest

    Whatsapp

    Twitter LEGGI TUTTO