Molestie sulle donne: la maggior parte si consuma tra le mura domestiche. Secondo il Ministero della Salute: “L’abuso fisico e sessuale è un problema sanitario che colpisce oltre il 35% delle donne in tutto il mondo e, cosa ben più grave, è che ad infliggere la violenza sia nel 30% dei casi un partner intimo”. Ma nel restante dei casi, la donna si trova a dover affrontare uno sconosciuto, nelle circostanze più disparate.
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Un problema mondiale
Secondo il rapporto in lingua inglese dell’OMS “Valutazione globale e regionale della violenza contro le donne: diffusione e conseguenze sulla salute degli abusi sessuali da parte di un partner intimo o da sconosciuti”, la violenza contro le donne rappresenta “un problema di salute di proporzioni globali enormi”. Redatto in collaborazione con la London School of Hygiene & Tropical Medicine e la South African Medical Research Council, il rapporto analizza sistematicamente i dati sulla diffusione della violenza femminile a livello globale, inflitta sia da parte del proprio partner, sia da sconosciuti.
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Il Sistema sanitario nazionale
Il sistema sanitario mette a disposizione di tutte le donne, italiane e straniere, una rete di servizi sul territorio, ospedalieri e ambulatoriali, socio-sanitari e socio-assistenziali, anche attraverso strutture facenti capo al settore materno-infantile, come ad esempio il consultorio familiare, al fine di assicurare un modello integrato di intervento.
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Vittime inconsapevoli
È al pronto soccorso che le vittime di violenza si rivolgono per un primo intervento sanitario. «La donna quando racconta quel che subisce non parla di sé come di una vittima perché non accetta di esserlo e imputa ciò che le fa l’uomo ai suoi comportamenti: “Non cucino bene, non mi prendo cura della casa”. Eppure riferisce di assumere pastiglie per l’ansia e di ripetuti accessi al pronto soccorso», spiega Stefania Bartoccetti, fondatrice di Telefono Donna, la linea attiva 24 ore su 24 a sostegno alle donne vittime di abusi fisici e psicologici.
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La stanza rosa
Presso alcuni Pronto soccorso in Italia si sta sperimentando un percorso speciale per chi subisce violenza, contrassegnato da un codice rosa, o uno spazio protetto, detto stanza rosa, in grado di offrire assistenza dal punto di vista fisico e psicologico e informazioni sotto il profilo giuridico, nel fondamentale rispetto della riservatezza. Ma prima di arrivare alle estreme conseguenze, esistono una serie di azioni che la donna può mettere in atto per essere più al sicuro: dallo spray al peperoncino ai corsi di auto difesa. «A patto però di non sentirsi invincibile», sottolinea l’esperta. Una condizione che potrebbe essere controproducente. LEGGI TUTTO