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Stalking condominiale, a Fondi condannati madre e figlio: sei mesi a testa


Una convivenza da incubo. Giovedì il Tribunale di Latina ha emesso una delle prime condanne in provincia per stalking condominiale, riconoscendo colpevoli una donna di 80 anni e il figlio di 47, entrambi originari di Torre del Greco e residenti da tempo nella città della Piana.

La sentenza prevede sei mesi di reclusione ciascuno, pena sospesa, oltre al risarcimento dei danni – che sarà quantificato in separata sede – e al pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva a favore delle parti civili. Madre e figlio dovranno inoltre farsi carico delle spese processuali e accessorie.

La vicenda trae origine da una palazzina a due piani nel centro urbano di Fondi. Al piano inferiore vive una coppia, lui 50enne originario di Civitanova Marche, lei fondana, con due figli di 7 e 10 anni. Sopra di loro, gli imputati. Quella che doveva essere una normale convivenza condominiale si è presto trasformata, secondo quanto emerso in aula, in una lunga sequenza di molestie, ingiurie e aggressioni verbali.

I fatti giudicati dal tribunale si riferiscono al periodo tra maggio 2018 e gennaio 2019, ma il clima di tensione non si sarebbe mai placato. Per gli stessi imputati è infatti in corso un secondo procedimento penale, che copre un arco temporale molto più ampio – da gennaio 2019 a seguire – e potrebbe portare a un ulteriore aggravamento della loro posizione.

La famiglia vittima ha raccontato di anni di persecuzioni: dal continuo imbrattamento di balconi e terrazze a ripetute aggressioni verbali, passando per episodi di coercizione fisica e riprese audiovisive non autorizzate, anche ai più piccoli. Non sono mancati, secondo gli atti, falsi esposti e denunce infondate contro la famiglia finita nel mirino, poi archiviate per insussistenza dei fatti. Tutto con un presunto obiettivo preciso, pare: spingere i vicini a vendere l’appartamento.

Le conseguenze non si sono limitate alla sfera privata. Il 50enne perseguitato insieme al resto della famiglia, un maresciallo della guardia di finanza, avrebbe subito ripercussioni sulla carriera a causa della situazione familiare e del continuo clima di tensione.

La sentenza di questi giorni riguarda solo una parte delle contestazioni, ma segna un punto fermo in una vicenda che si trascina da anni. Per madre e figlio, i vicini diventati incubo, come anticipato resta ora aperto il secondo filone giudiziario che copre gli episodi più recenti.

“La sentenza, pur non restituendo alle parti civili il ristoro per il disagio vissuto per questi anni, dà certamente un segno tangibile circa la ferma condanna da parte dello Stato anche nelle ipotesi in cui l’offesa si consumi in contesti quali quello condominiale”, commenta il legale delle vittime, l’avvocato Marco Popolla. “Auspichiamo che questo provvedimento sia da monito e serva a far sì che tali atteggiamenti comunque latenti in tante realtà, nelle quali non si trova la forza di denunciare, magari ritenendoli di minore importanza, terminino”.


Fonte: https://www.h24notizie.com/sezioni/cronaca-giudiziaria/feed/


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