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Napoletano spacciava nonostante fosse ai domiciliari a Minturno: arrestato 44enne
Un 44enne originario di Napoli, gia’ sottoposto alla misura degli arresti domiciliari nel comune di Minturno in provincia di Latina, e’ stato arrestato dai carabinieri di Formia per detenzione ai fini di spaccio e detenzione abusiva di munizionamento di arma da fuoco.PUBBLICITA
L’uomo e’ stato sorpreso in casa subito dopo aver ceduto una dose di cocaina ad un acquirente e sottoposto a perquisizione domiciliare.
Le attivita’ dei carabinieri di Scauri, frazione di Minturno, hanno permesso il ritrovamento di 14 dosi di cocaina del peso complessivo di 4,1 grammi e di 31 dosi di crack del peso complessivo di 6,2 grammi piu’ vario materiale dedito al confezionamento e la somma in contanti di 4.320 euro suddiviso in banconote di vario taglio, ritenute dagli inquirenti ricavo dell’attivita’ di spaccio.
All’atto della perquisizione e’ emerso che l’indagato detenesse anche 75 cartucce per arma da fuoco calibro 12 illecitamente detenute e sottoposte anch’esse a sequestro.
Ulteriori controlli sono poi scattati nelle abitazioni della persona arrestata, per il sospetto che ulteriori complici potessero alla stregua detenere stupefacente, rinvenendo, a carico di un 41enne di origini calabresi, 2 dosi di crack e pertanto segnalato alla Prefettura di Latina
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Revocata a Michele Lo Bianco la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi da essa frequentati, con conseguente revoca dell’utilizzo del braccialetto elettronico.PUBBLICITA Michele Lo Bianco, alias “sotizzo”, dovra’ comparire dinanzi al tribunale penale di Cassino, il prossimo 25 ottobre, con le gravi accuse di atti persecutori e violenza privata nei confronti della sua ex compagna di Minturno. Punti Chiave ArticoloAccolte dunque tutte le voluminose e ben articolate motivazioni sottese nella relativa istanza, presentate dall’Avv. Massimo Viscusi al tribunale di Cassino, con la quale si è dimostrato il venir meno delle esigenze cautelari, ad appena due mesi dalla nomina dell’incarico ricevuto.Michele Lo Bianco appartiene ad una delle più potenti famiglie di ‘ndranghetaAppartenente all’omonima famiglia, tra le più influenti in Italia, di ‘Ndrangheta, e condannato in “Rinascita-Scott” a soli 5 anni di reclusione, in primo grado, per concorso in estorsione alla ditta impegnata nei lavori di completamento del nuovo Tribunale di Vibo Valentia, processo condotto dall’attuale Capo Procuratore Gratteri, che aveva chiesto per lo stesso ben 18 anni di reclusione.Attualmente risulta essere sottoposto all’obbligo di presentazione alla p.g. (Misura mitigata con quella dei domiciliari), per aver aggredito due infermieri del pronto soccorso, colpevoli di non aver fatto passare un suo familiare per primo, e imputato in un altro processo per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.Pluripregiudicato per reati di omicidio in concorso (ove uscì assolto), usura, estorsione, detenzione illecita di armi, nel 2020 uscì dal carcere di Parma per problemi di salute.Leggi Anche LEGGI TUTTO
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