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    Juve Stabia, ufficiale l’arrivo di Artistico in prestito dalla Lazio

    La S.S. Juve Stabia ha ufficialmente annunciato l’acquisizione, a titolo temporaneo, dell’attaccante Gabriele Artistico dalla S.S. Lazio. Il giovane talento, classe 2002, resterà con le Vespe fino al 30 giugno 2025. Nativo di Roma, Artistico è cresciuto calcisticamente nel settore giovanile del Parma.PUBBLICITA

    La sua carriera professionale lo ha visto vestire le maglie di diversi club di Serie C, tra cui Monterosi, Gubbio, Renate e Virtus Francavilla. Ora, l’attaccante farà il salto in Serie B con la Juve Stabia, neopromossa nella cadetteria. La S.S. Lazio ha confermato la cessione temporanea del calciatore con diritto di riscatto e contro riscatto.

    Gabriele Artistico è nipote d’arte. Suo zio, Edoardo Artistico, ha avuto una carriera notevole nel calcio professionistico italiano, giocando per squadre prestigiose come Vicenza, Salernitana, Torino, Hellas Verona e Napoli negli anni ’90 e 2000: “Siamo felici di annunciare l’acquisizione di Gabriele Artistico. Crediamo che il suo talento e la sua esperienza saranno fondamentali per affrontare le sfide della prossima stagione in Serie B.”
    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Calciomercato: Immobile lascia la Lazio e va in Turchia, per Balotelli nuova chance in Brasile

    Prosegue il calciomercato estivo con trattative serrate e nuovi scenari. Il trasferimento di Riccardo Calafiori dall’Arsenal al Bologna è ancora in stallo. I Gunners hanno messo sul piatto un’offerta di 40 milioni di euro più una percentuale sulla futura rivendita, ma i rossoblù ne chiedono 50. Nonostante il ritardo, la Juventus non sembra intenzionata a inserirsi, concentrandosi su altri obiettivi come Teun Koopmeiners dell’Atalanta, che chiede 60 milioni, e Jadon Sancho, con Federico Chiesa possibile pedina di scambio.PUBBLICITA

    Calafiori, nel caso restasse, partirebbe dalla panchina nelle scelte di Thiago Motta. Il giocatore sta valutando con poco entusiasmo l’offerta della Roma, mentre la Juventus monitora Stephan El Shaarawy, considerato un profilo adatto da Motta, suo ex compagno di squadra al Genoa. Il Leicester, tornato in Premier League, sarebbe pronto a offrire 25 milioni di euro più 5 di bonus per Matías Soulé della Juventus, con un quinquennale da 3 milioni di euro a stagione per il giocatore.

    Intanto, la Vecchia Signora ha ingaggiato il giovane talento montenegrino Andrej Adzic dal Buducnost Podgorica. Jorge Mendes, agente di João Cancelo, spinge per riportare il giocatore a Torino, con nuovi contatti avvenuti oggi. La Roma ha trovato il sostituto di Leonardo Spinazzola, passato al Napoli: si tratta dello svedese Gustav Dahl, terzino sinistro del Djurgarden, che costerà 3,5 milioni di euro.
    Il ds Ghisolfi è anche alla ricerca di un attaccante, ma l’arrivo di Marciano Omoriodon dell’Atletico Madrid sembra complicato a causa dell’interessamento del Chelsea. I giallorossi valutano così Alexander Sørloth del Villarreal e Georges Mikautadze del Metz, con En-Nesyri del Siviglia come opzione alternativa. Le voci su un interesse per Suslov del Verona non trovano conferma.

    In casa Lazio, Ciro Immobile va al Besiktas per tre milioni di euro, con Danilo Cataldi nominato nuovo capitano. I biancocelesti puntano su Mason Greenwood e Nuno Tavares e potrebbero cercare un nuovo attaccante se Valentín Castellanos tornasse al Girona, ipotesi legata al possibile arrivo di Álvaro Morata al Milan.

    Il Monza torna a sondare la pista Wojciech Szczesny per la porta, mentre l’Udinese ha dichiarato incedibile Lorenzo Lucca e il Verona ha ufficializzato l’ingaggio del difensore danese Andreas Frese. Infine, in Brasile, il Corinthians è interessato a Mario Balotelli e ha già avviato colloqui per un possibile contratto biennale, sperando di ottenere un rinforzo per lottare per la salvezza.
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    Sarri: “In Italia nessuno mi ha chiamato. Meritavo di essere ascoltato, almeno per un quarto d’ora…”

    In una recente intervista al Corriere della Sera, Maurizio Sarri ha espresso il suo rammarico per la mancanza di offerte da parte dei club italiani dopo il suo addio alla Lazio. “Telefonate? Non da club italiani, purtroppo. E sinceramente un po’ mi spiace, c’erano panchine libere in squadre che immaginavo potessero fare per me. Non sono stato interpellato neanche per una chiacchierata. Sono i presidenti a decidere, ci mancherebbe. Ma meritavo di essere ascoltato almeno un quarto d’ora”, ha dichiarato l’allenatore.PUBBLICITA

    Tra le squadre che si erano ipotizzate per un suo ritorno in Serie A c’erano il Milan e la Fiorentina. “Erano due squadre adatte a me, certo”, ha ammesso Sarri. Tuttavia, ritiene che la scelta di puntare sui giovani abbia prevalso. “Si punta sui giovani, e va anche bene. Ma l’esperienza resta un valore, non va cestinata. Basta vedere l’età degli allenatori che quest’anno hanno vinto Conference, Europa e Champions League: 63, 66 e 65 anni. Non è un caso. Poi, certo, se nessuno mi ha cercato probabilmente è stato perché ho sbagliato anche io qualcosa, una riflessione intima va fatta”, ha aggiunto.

    Riflettendo sul passato, Sarri ha ricordato con amarezza l’addio al Chelsea: “Fu un percorso di grande sofferenza, con tanto di discussioni in famiglia. Diciamo che da tifoso del Napoli ho fatto fatica. Non avrei dovuto lasciare il Chelsea, ecco. È l’errore su cui più recrimino. Non c’è dubbio. C’erano buone basi per restare, ho commesso un grosso errore. Abbiamo vinto l’Europa League, il progetto era grande ma volevo tornare in Italia, purtroppo”.
    Sarri ha anche rivelato un rimpianto legato al Milan: “Forse il Milan, ci ero andato vicino vicino e poi non mi vollero. Venne il Napoli, l’esperienza più intensa della mia carriera”. Quanto alla situazione attuale del Napoli, che ha visto l’arrivo di Antonio Conte dopo una stagione deludente, Sarri ha commentato: “Il Napoli dovrà fare un percorso, stravolgere il modo di giocare. La fortuna è che Conte è molto veloce in queste situazioni a trasmettere la propria mentalità. Non li vedo fuori dalle prime tre, il lato positivo dello scorso anno è che hanno perso terreno ma erano e sono una squadra forte”.

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    Droga ordinata dal carcere con i telefonini: 33 arresti. L’operazione anche in provincia di Latina

    Dalle prime luci dell’alba di martedì, su delega della Procura della Repubblica di Velletri, i carabinieri della Compagnia di Velletri, nelle province di Roma, Viterbo, Frosinone, Rieti, Latina e Chieti, con il supporto dei comandi dell’Arma territorialmente competenti, hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari – emessa dal gip presso il Tribunale di […] LEGGI TUTTO

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    Scandalo migranti: rinviati a giudizio moglie, suocera e cognati del deputato Soumahoro

    Rinvio a giudizio per la moglie, la suocera e i cognati del deputato Aboubakar Soumahoro. Una decisione del gip del Tribunale di Latina Giulia Paolini, che ha accolto le richieste delle pubblico ministero Giuseppe Miliano, che contestava agli indagati svariati reati: dalla bancarotta all’autoriciclaggio, passando per la frode. Liliane Murekatete, Marie Therese Mukamitsindo, Michel Rukundo […] LEGGI TUTTO

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    Immobile e moglie aggrediti da uno pseudo tifoso della Lazio

    Il calciatore della Lazio, Ciro Immobile, è stato recentemente avvicinato da un cosiddetto tifoso mentre era in auto con sua moglie Jessica e il loro figlio Mattia.Questo rappresenta l’ultimo incidente in una serie di eventi che hanno coinvolto il calciatore e la sua squadra in un clima di alta tensione.
    L’aggressione ha avuto luogo nel quartiere residenziale di Fleming, situato a nord di Roma. Un uomo ha riconosciuto Immobile, è sceso dalla sua auto e ha iniziato a insultare vivacemente l’attaccante della Lazio, oltre a riservare lo stesso trattamento a sua moglie.
    Questo è avvenuto nonostante la presenza del piccolo Mattia, che non ha nulla a che fare con le questioni sportive o con gli aspetti più spiacevoli e violenti del tifo calcistico.
    Questo brutto episodio sottolinea il momento difficile e il clima ricco di tensione che circonda la Lazio, complicato ulteriormente dopo le dimissioni del precedente allenatore Maurizio Sarri.
    Queste sono sopravvenute in seguito alla sconfitta in casa della squadra contro l’Udinese, un colpo così duro da pregiudicare qualsiasi speranza di raggiungere la quinta posizione in campionato, posizione che potrebbe comunque garantire un posto per la prossima edizione della Champions League.
    La squadra, ed in particolare il suo capitano, sono sotto accusa dei sostenitori infuriati. Alcuni di essi stanno intensificando le loro critiche, trascendendo i mere insulti sui social media o lamentele in radio, arrivando ad attacchi fisici. Immobile non riceve alcuna clemenza nonostante sia il miglior marcatore di tutti i tempi della Lazio con 206 goal.
    Gli scarsi 6 goal realizzati nelle 24 partite di Serie A sono visti come un’ulteriore debolezza. Si tende a dimenticare che nelle 8 partite di Champions ha realizzato 4 goal, compreso un importantissimo rigore che nel match di andata degli ottavi ha sancito la vittoria della Lazio contro il Bayer Monaco.
    Di recente, tramite un post su Instagram, Immobile ha preso le distanze da tali insinuazioni, negando di essere al centro delle congiure e rivendicando il massimo impegno sempre profuso per la squadra.
    Immobile è diventato il capro espiatorio delle tensioni recenti, in particolare da parte di quei critici che accusano il calciatore di non segnare come prima. Viene accusato anche di aver perso il suo talento di bomber e di aver fomentato conflitti interni alla squadra.
    In sintesi, Immobile e altri “traditori” non hanno più alcuna scusa, soprattutto alla luce delle dichiarazioni del presidente della Lazio, Claudio Lotito, che ha attribuito a loro la responsabilità di una stagione altalenante, culminata nel disastroso secondo posto in campionato. LEGGI TUTTO

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    LA FRASE De Laurentiis: “Sorpreso dalle dimissioni di Sarri. Chi si dimette è un perdente”

    Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha commentato ai microfoni di Sport Mediaset le sue riflessioni in merito alle dimissioni di Maurizio Sarri dalla carica di allenatore della Lazio. Le dichiarazioni sono giunte poco prima della delicata sfida di Champions League che vede gli azzurri impegnati sul campo del Barcellona.
    “La sua scelta mi ha davvero sorpreso, poiché ritengo che quando si è già a un certo punto della propria carriera da allenatore, ci si debba assumere le responsabilità fino alla fine – ha detto ADL -. Le dimissioni sono un’opzione troppo facile, da perdenti. Naturalmente, non sono a conoscenza delle ragioni interne di questa decisione, ma credo che lui e Lotito avrebbero dovuto lavorare insieme per trovare una soluzione”.
    “Lasciare una squadra a pochi mesi dalla conclusione del campionato è, a mio avviso, una decisione che non si dovrebbe prendere. Sia nei momenti positivi che in quelli difficili, è importante mantenere l’impegno fino alla fine per rispetto nei confronti del contratto con il club e dei tifosi. Non so che problemi ci siano stati con Lotito. Lotito non è irruente, semmai un esagitato che vuole fare di tutto e di più”. LEGGI TUTTO

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    Supplenze, il Tar del Lazio ha accolto il ricorso per l’accesso all’algoritmo

    Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato dalla Gilda Insegnanti contro il Ministero dell’Istruzione e del Merito per accedere all’algoritmo usato per l’assegnazione delle cattedre ai docenti precari iscritti nelle graduatorie provinciali. In virtù della sentenza il sindacato potrà acquisire i dati utili a capire i motivi del malfunzionamento della procedura informatizzata, che […] LEGGI TUTTO

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    L’INTERVISTA Mazzarri: “Avevamo tanti assenti, sono molto soddisfatto. La squadra sta facendo le cose bene”

    Walter Mazzarri, tecnico del Napoli, è intervenuto ai microfoni di DAZN dopo la sfida dell’Olimpico pareggiata 0-0 contro la Lazio: “Sono molto soddisfatto perché avevamo davanti una squadra molto forte, che lo scorso anno è arrivata seconda. C’erano tanti assenti, ragazzi che non giovano da una vita hanno risposto alla grande”.PUBBLICITA

    “La squadra si sta vedendo e ora ho avuto la conferma di avere grandi uomini. Sono contento, si vede già qualcosa che piace a me. Con le squadre di Sarri è difficile fare possesso palla, questo vuol dire che la squadra sta facendo le cose bene. Ci è mancata un po’ di profondità”.
    “Lasciare fuori giocatori importanti è difficile. Se i calciatori forti stanno bene, posso anche cambiare modulo. Se la squadra sta bene e tiene le giuste distanze possiamo fare il 3-4-3 e il 4-3-3”, ha aggiunto Mazzarri. Sulla gestione di Zielinski: “Io parlo molto ai singoli giocatori. Faccio i complimenti a lui e anche a Demme, che ha risposto alla grande nonostante non giocasse da tantissimo”.
    “I complimenti li farò anche a Osimhen quando tornerà. Quando i ragazzi hanno una guida leale, che dice le cose come stanno, devono solo rispondere e dare il massimo. Altrimenti li tolgo dal campo. Tutti dovranno fare quello che hanno fatto oggi”, ha concluso il tecnico del Napoli. LEGGI TUTTO

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    SERIE A Noia mortale all’Olimpico: tra Lazio e Napoli un mesto 0-0

    Reti bianche e pochissime emozioni allo stadio Olimpico di Roma: il match tra Lazio e Napoli, due delle deluse di Supercoppa, finisce 0-0. Gli azzurri salgono a quota 32 punti in classifica, a -4 dalla zona Champions (in attesa della Fiorentina) mentre la Lazio è due punti sopra, a quota 34.PUBBLICITA

    Emergenza totale per Mazzarri che conferma la difesa a tre. Davanti a Gollini ci sono Rrahmani, Ostigard e Juan Jesus mentre Di Lorenzo si sposta sugli esterni con Mario Rui dall’altra parte. A centrocampo Zielinski al fianco di Demme e Lobotka. In attacco Politano sostiene l’unica punta Raspadori.
    Il solito grande ex Sarri scende in campo con il 4-3-3. In porta Provedel, quindi Gila e Romagnoli centrali con Lazzari e Marusic terzini. A centrocampo Guendouzi, Cataldi e Luis Alberto mentre Isaksen e Felipe Anderson sono gli esterni d’attacco a supporto di Castellanos, punto di riferimento davanti.
    Primo tempo bloccato, nessuna emozione tra Lazio e Napoli
    Il primo tempo è molto bloccato, ma nel complesso è la Lazio a fare la partita. Il Napoli, con il nuovo assetto tattico, preferisce attendere gli attacchi, difendere e tentare di colpire in contropiede. Per la prima occasione bisogna aspettare il 13′: ce l’ha Isaksen, il più attivo dei suoi, che da fuori prova a insidiare Gollini. Il suo tiro finisce alto non di molto.
    Pochissimo da segnalare invece per il prosieguo di gara. Gli azzurri non si affacciano praticamente mai dalle parti di Provedel, i padroni di casa dominano dal punto di vista del possesso palla ma non si rendono mai realmente pericolosi e reclamano solo un presunto penalty per spinta di Ostigard su Castellanos al 33′. Si va a riposo senza reti e senza emozioni.
    Parte forte la Lazio a inizio ripresa: subito lancio di Cataldi per Castellanos che in rovesciata si inventa una rete bellissima, sorprendendo Gollini fuori dai pali. L’esultanza dei tifosi di casa però dura pochissimo perché Orsato segnala subito fuorigioco: tutto fermo, si resta sullo 0-0. Poco dopo prime ammonizioni della gara, una per parte: giallo a Demme prima e Romagnoli poi per due interventi in ritardo.
    Pari senza emozioni, finisce 0-0 all’Olimpico tra Lazio e Napoli 
    Al 65′ nuovo brivido per il Napoli: a lato di poco un rasoterra da fuori area di Cataldi. Poco dopo gli azzurri si fanno finalmente vedere dalle parti di Provedel: al 68′ il subentrato Gaetano con una botta al volo da fuori fa tremare la difesa laziale. Dopo una fase nuovamente con poche emozioni, altri cambi per Mazzarri: da segnalare l’esordio di Ngonge.
    Azzurri che si fanno vedere avanti nuovamente all’83’: punizione di Zielinski che batte sui cartelloni pubblicitari alla destra del palo, sul fondo. C’è spazio quindi anche per un altro neo acquisto, Dendoncker, al debutto al posto proprio del polacco. Le emozioni scarseggiano nonostante i nuovi innesti: finisce senza reti e con un punto per parte. LEGGI TUTTO

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    Scontri prima e dopo il derby: accoltellato tifoso della Roma

    Lo scontro tra tifosi prima e dopo il derby di Coppa Italia tra Lazio e Roma si trasforma in una battaglia di petardi, con “bomboni” che esplodono sia fuori che dentro lo stadio.
    Tra la tribuna Tevere e la Curva Sud dell’Olimpico, a pochi minuti dal fischio d’inizio del derby di Coppa Italia, si scatena un intenso e reciproco lancio incrociato.
    Un tifoso della Roma viene colpito vicino a un orecchio e viene prontamente soccorso. Tuttavia, la faida continua nel corso della serata, con un tifoso romanista che viene accoltellato. Dopo la dolorosa sconfitta, infatti, i tifosi giallorossi cercano in due gruppi di circa 200 persone di dirigersi verso Ponte Milvio per rovinare la festa biancoceleste.
    Bottiglie, pietre e bastoni vengono scagliati contro i poliziotti, che fungono da scudo e respingono gli aggressori con cariche in via Cardinal Consalvi, via del Pinturicchio e piazza Mancini. In via Sacconi, nel cuore del Flaminio, la polizia ferma 3 ultrà giallorossi.
    A mezzanotte e mezza, arriva la “risposta” dei laziali: un piccolo gruppo di 4 o 5 individui con passamontagna, bastoni e cinture fa irruzione in un bar-pub di viale Angelico, dove si trovavano tifosi romanisti. Scoppia una rissa e uno di questi ultimi viene accoltellato più volte. Il giovane ferito al petto viene prontamente soccorso e trasportato in codice rosso al Santo Spirito. La polizia indaga sull’episodio, con la presenza anche della Scientifica per i rilievi di rito. Nel pomeriggio, sempre a Prati, era stata bruciata una bandiera laziale.
    Insomma, un derby tormentato. Prima di raggiungere gli spalti, erano emersi anche i “soliti” saluti romani da parte di un gruppo di biancocelesti durante il consueto raduno a Ponte Milvio prima di entrare in Curva Nord. LEGGI TUTTO