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    Addio a Sante Marsili, il cordoglio dell’Amministrazione comunale di Napoli

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    Napoli dà l’ultimo saluto a uno dei suoi figli più illustri, Sante Marsili, leggenda della pallanuoto mondiale e orgoglio partenopeo. L’assessore allo Sport, Emanuela Ferrante, ha espresso il profondo cordoglio dell’Amministrazione comunale per la scomparsa di uno dei più grandi giocatori di pallanuoto di tutti i tempi. Marsili, napoletano doc, è stato campione del mondo a Berlino Ovest nel 1978 e ha conquistato la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Montreal nel 1976 con il Settebello, la nazionale italiana di pallanuoto.
    “Una carriera brillante, un grande campione che ci lascia,” ha dichiarato l’assessore Ferrante. “Sarà nostra cura onorare il suo nome e il suo straordinario talento, impegnandoci a fare in modo che Napoli continui a coltivare nuovi campioni come lui. La sua vita, dedicata allo sport nelle acque della nostra città, il trionfo mondiale con il Settebello, lo scudetto e la Coppa Italia, e la sua passione per i giovani saranno per sempre un esempio.”
    Marsili non è stato solo un atleta eccezionale, ma anche un uomo che ha lasciato un segno indelebile nel cuore di Napoli. La sua passione per lo sport e il suo amore per i giovani lo hanno reso una figura di riferimento nella sua città natale, alla quale è sempre rimasto profondamente legato. “Un campione di vita che non dimenticheremo mai,” ha concluso Ferrante, esprimendo vicinanza alla famiglia di Marsili in questo momento di dolore.
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    Napoli, piange Sante Marsili, uno dei più grandi pallanuotisti italiani

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    Napoli piange una delle sue stelle più luminose. Sante Marsili, il campione che ha incantato generazioni di appassionati di pallanuoto, ci ha lasciati.
    La notizia della sua scomparsa ha gettato nello sconforto il mondo dello sport e, in particolare, la città partenopea che lo ha visto nascere e diventare un’icona indiscussa.
    Medaglia d’argento alle Olimpiadi di Montreal del 1976 e oro ai Mondiali di Berlino Ovest nel 1978, Marsili ha scritto pagine indelebili nella storia della pallanuoto italiana. La sua classe, la sua grinta e la sua eleganza in acqua lo hanno reso un punto di riferimento per tutti i giovani atleti.
    Ma Sante Marsili non era solo un campione. Era un uomo dal cuore grande, sempre pronto a dispensare consigli e incoraggiamenti ai più giovani. La sua Napoli lo ha ricambiato con affetto, tributandogli nel 2016 una targa e una medaglia per il suo straordinario contributo allo sport.
    I funerali si svolgeranno mercoledì alle ore 13:00 presso la Chiesa di Santa Maria della Rotonda in via 11 Fiori del Melarancio, a Napoli, un ultimo saluto per un campione che ha fatto grande l’Italia.
    Il cordoglio della Rari Nantes
    La Rari Nantes Napoli piange la scomparsa di Sante Marsili. Una leggenda della pallanuoto mondiale.Un atleta incredibile che ha collezionato Coppe e scudetti e con il settebello l’oro mondiale di Berlino e l’argento olimpico di Montreal. Oltre ad un bronzo mondiale ed europeo.

    Nel 2016 e’ stato insignito della medaglia d ‘oro della città di Napoli, e nel 2018 del collare d’oro al merito sportivo, la più alta onorificenze dello sport italiano.
    Aldilà del ricchissimo palmares Sante ha diretto la piscina della Rari ed è stato il responsabile tecnico del settore fino allo scorso anno. Con i fratelli Vittorio scomparso anche lui, e Mino costituiva un trio in vasca che dava spettacolo in tutte le piscine d’Italia.
    I figli Elios e Mario degni eredi di Sante hanno continuato sulla strada tracciata dal compianto campione.
    Mancherà tanto il suo sorriso e la sua maestria anche nel settore tecnico.Una grossa perdita per il circolo di Santa Lucia che vede scomparire uno dei suoi grandissimi campioni.
    Ci piace immaginarlo su nel cielo azzurro come l’acqua della piscina, e come la bandiera rarinantina , effettuare una controfuga e servire la palla a Gildo Arena in un tripudio di colori biancocelesti. Ciao Sante.
    Il saluto del Circolo nautico Posillipo
    Il Circolo Nautico Posillipo a nome del Presidente Aldo Campagnola, dell’intero Consiglio Direttivo, nonché dello staff tecnico, dirigenziale e di tutti gli atleti del sodalizio rossoverde, esprime profondo cordoglio per la dolorosa scomparsa di Sante Marsili, storico ed appassionato protagonista della pallanuoto napoletana e nazionale. Il Circolo Nautico Posillipo è vicino al dolore della famiglia di Sante Marsili ed ha disposto – in segno di lutto ed affetto per il grande Campione – le bandiere a mezz’asta nella sede .
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    Il campione di pallanuoto Amaurys Perez ‘padrino’ dell’edizione 2024 della Capri-Napoli

    Tutto pronto al Beach Club Le Ondine – Ristorante da Gemma per l’attesissima 59ª edizione della storica Maratona Capri-Napoli, Trofeo Farmacosmo. Il 7 settembre, la competizione internazionale di nuoto in acque libere prenderà il via da Marina Grande, sotto l’egida di un testimonial d’eccezione: Amaurys Pérez. Il campione di pallanuoto, noto anche per le sue apparizioni televisive, avrà l’onore di dare il via a una delle gare più dure e affascinanti al mondo, che vedrà i nuotatori affrontare un percorso di 36 chilometri fino al lungomare di Napoli.PUBBLICITA

    La Capri-Napoli è una tradizione che si rinnova quasi ininterrottamente dal 1949, rendendo il Beach Club Le Ondine il punto di riferimento indiscusso per questa epica sfida inserita nel circuito mondiale *UltraMarathon Swim Series*. Quest’anno, Amaurys Pérez succede a Massimiliano Rosolino, padrino dell’edizione precedente, e con il suo entusiasmo spronerà i partecipanti in una competizione che celebra anche la memoria dei fondatori della manifestazione, Ido Fioravanti e Cesare Altieri.
    “È una grande emozione per noi ospitare ancora una volta la partenza della Capri-Napoli,” ha dichiarato Gemma Rocchi, titolare del Le Ondine. “Quest’anno, oltre alla presenza del grande Amaurys Pérez, ci aspettiamo una gara entusiasmante, con sette nuotatori italiani in corsa per la vittoria. Questa maratona è molto più di una semplice gara, è il culmine di un circuito mondiale di nuoto in acque libere, una sfida che mette a dura prova anche i nuotatori più esperti.”
    Il programma prevede un brunch alle 9:30 presso il Beach Club Le Ondine, prima dell’inizio ufficiale della maratona, previsto per le 10:00. Questo momento di convivialità offrirà agli ospiti l’opportunità di godersi lo splendido scenario di Marina Grande prima di assistere all’inizio della sfida. L’evento, che attira ogni anno nuotatori esperti e appassionati da tutto il mondo, si conferma uno dei più importanti per la Federazione Italiana Nuoto a Lunga Distanza.
    Oltre ad Amaurys Pérez, anche le autorità locali saranno presenti per dare il via alla gara, che si concluderà nelle acque del Golfo di Napoli dopo un percorso di circa 7-8 ore, testando la resistenza e la forza di volontà degli atleti. “È un grande onore avere Amaurys come nostro padrino,” ha concluso Rocchi. “Siamo pronti a vivere una giornata straordinaria, sperando di vedere ancora una volta una vittoria tricolore.”

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    L’ultramaratoneta De Rosa in Kenya: “Una corsa per la tutela della natura in Africa”

    Giuseppe De Rosa, ultramaratoneta originario di Sala Consilina, si prepara ad affrontare una sfida unica in Kenya. Sarà l’unico italiano tra 89 partecipanti alla For Rangers Ultra, una competizione di resistenza estrema organizzata da Beyond the Ultimate, che prevede cinque tappe in cinque giorni per un totale di 230 chilometri. La gara si svolgerà dal 2 settembre ai piedi del Monte Kenya, attraversando le riserve naturali protette dell’Africa orientale, note per essere habitat di rinoceronti, elefanti, zebre, giraffe e altre specie selvatiche.PUBBLICITA

    De Rosa ha dichiarato di essere profondamente emozionato di prendere parte a questa avventura in un luogo così iconico, dove da anni i ranger locali combattono con coraggio contro i cartelli del bracconaggio armato. “Questi uomini e donne difendono quotidianamente il loro territorio dal traffico illegale di fauna selvatica, che negli ultimi anni è diventato uno dei principali business della criminalità organizzata”, ha spiegato l’atleta.
    La For Rangers Ultra è organizzata in collaborazione con le associazioni Save the Rhino e For Rangers, impegnate nella protezione della fauna africana, fornendo supporto e attrezzature a chi rischia la vita per difendere questi ecosistemi. Per De Rosa, questa gara rappresenta molto più di una sfida sportiva.
    “Partecipare a questa ultramaratona è un modo per unirmi alla lotta contro il bracconaggio e correre per la tutela della natura. Sono orgoglioso di essere l’unico italiano in gara in Kenya, patria delle corse di lunga distanza, e di poter sostenere una causa ambientale così importante”, ha affermato.
    L’atleta salese non è nuovo a sfide di questa portata. In passato ha partecipato ad altre competizioni estreme organizzate da Beyond the Ultimate, come la Highland Ultra in Scozia e la Jungle Ultra in Perù. Dopo il Kenya, De Rosa affronterà un’altra avventura in Bolivia, dove parteciperà a una nuova ultramaratona organizzata da Canal Aventure, dopo un breve periodo di riposo.
    De Rosa continua a dimostrarsi un esempio di dedizione sia nello sport che nell’impegno per la tutela ambientale, portando con sé l’orgoglio del suo paese in queste incredibili sfide internazionali.

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    Paralimpiadi: nuoto, la stabiese Angela Procida medaglia di bronzo nei 100 dorso S1

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    Un’emozione indescrivibile ha travolto Angela Procida dopo aver conquistato la medaglia di bronzo nei 100 metri dorso categoria S1 ai Giochi Paralimpici di Parigi 2024. La nuotatrice nativa di Castellammare di Stabia, visibilmente emozionata, ha raccontato le sue sensazioni al termine della gara che le ha permesso di completare un percorso tanto desiderato quanto sofferto.
    “Descrivere come mi sento non è facile”, ha esordito Procida con voce vibrante. “Ho sempre detto che il mio obiettivo è migliorare me stessa, non vincere sempre. In questo caso sono migliorata di due secondi rispetto alla semifinale di questa mattina e ho vinto il bronzo. Al passaggio dei 50 metri ero addirittura prima.”
    Le parole della campionessa trasmettono tutta la soddisfazione di una persona che ha raggiunto un traguardo personale fondamentale. “Come persona sono soddisfatta perché ho chiuso il mio cerchio, ho vinto quella medaglia che mi mancava”, ha spiegato, riferendosi all’importanza di questo bronzo paralimpico che corona anni di sacrifici e duro lavoro.
    Tuttavia, per Angela, il cammino non è ancora concluso. “Come sportiva sono in attesa di un’altra gara, quindi sono emozionatissima”, ha detto, già proiettata verso la sua prossima sfida. La determinazione della nuotatrice non è passata inosservata: il bronzo conquistato è solo una tappa di un percorso che continua con entusiasmo e determinazione.
    Procida ha inoltre sottolineato quanto sia stato importante per lei ottenere questa medaglia, anche alla luce dei sacrifici fatti, non solo da lei, ma anche dalla sua famiglia. “Mi premeva tanto prendere una medaglia, perché sappiamo che la medaglia olimpica è quella che conta e che chiude il cerchio. Ce l’ho fatta e ora voglio divertirmi!”
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    Paralimpiadi al via: dalla Campania 13 atleti, seconda delegazione più numerosa dopo la Lombardia

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    La Campania sarà tra le protagoniste delle Paralimpiadi di Parigi 2024, che prenderanno il via domani, mercoledì 28 agosto. La regione schiera una folta rappresentanza di atleti in diverse discipline, tra cui nuoto, scherma, judo, getto del peso, corsa, canottaggio, pesistica e sitting volley.
    Tra i nomi spiccano quelli di Vincenzo Boni, Angela Procida, Emmanuele Marigliano, Rossana Pasquino, Matilde Lauria, Assunta Legnante, Valentina Petrillo, Carolina Foresti, Tommaso Schettino, Enrico D’Aniello, Emanuela Romano, Andrea Maria Quarto e Alessandra Moggio.
    “La Campania è tra le regioni più rappresentate, al pari di Lazio e Veneto, e seconda solo alla Lombardia con i suoi 38 atleti in gara”, ha dichiarato Sergio Colella, consigliere delegato a Sport, Giovani ed Eventi della Città Metropolitana di Napoli. “Siamo certi che daranno il massimo, dimostrando il loro talento e il loro spirito combattivo. Napoli e la Campania sono orgogliosamente rappresentate in queste Paralimpiadi”, ha aggiunto Colella.
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    Sinner positivo a steroide ma per per colpa del fisioterapista che lo ha curato

    Jannik Sinner e’ risultato positivo al doping lo scorso aprile, ma un’indagine indipendente dell’Itia, l’agenzia antidoping del tennis mondiale, lo ha scagionato, per una “assunzione inconsapevole”, dovuta a una sostanza usata dal suo fisioterapista. Lo comunica l’ufficio stampa del tennista azzurro.
    La sostanza riscontrata nel n.1 del tennis mondiale era un metabolita del Clostebol, uno steroide. Sinner non incorre in alcuna sanzione, e potrà proseguire la sua stagione.
    “Dopo un’indagine approfondita, l’Itia e Jannik hanno scoperto che la contaminazione involontaria di Clostebol è avvenuta tramite il trattamento ricevuto dal suo fisioterapista. Il suo personal trainer ha acquistato un prodotto, facilmente reperibile senza ricetta in qualsiasi farmacia italiana, che ha dato al fisioterapista di Jannik per curare un taglio sul dito del fisioterapista.
    Jannik non ne sapeva nulla e il suo fisioterapista non sapeva che stava usando un prodotto contenente Clostebol. Il fisioterapista ha curato Jannik senza guanti e, insieme a varie lesioni cutanee sul corpo di Jannik, ha causato la contaminazione involontaria”, viene spiegato nella nota.

    “Jannik ha collaborato pienamente con l’indagine dell’Itia fin dall’inizio. L’Itia sta combattendo la cattiva condotta nello sport e in particolare il doping. Le sue regole e procedure sono eccezionalmente rigorose e, in seguito a un’indagine forense e a un’udienza indipendente, il Tribunale indipendente ha deciso che Jannik è innocente. Non è in colpa.
    Tuttavia, data la natura di responsabilità oggettiva delle regole antidoping, accetta di perdere i punti del torneo di Indian Wells in cui è stato effettuato il test”, si legge ancora nella nota. Nel torneo Masters 1000 californiano, Sinner aveva raggiunto la semifinale dove era stato sconfitto dallo spagnolo Carlos Alcaraz.

    “Jannik Sinner riconosce l’importanza delle rigide regole antidoping dell’Itia per la protezione dello sport che ama”, scrive ancora l’International Tennis Integrity Agency (Itia).
    Jamie Singer, l’avvocato di Jannik, sempre citato dal comunicato diffuso dal tennista, ha commentato così la vicenda: “Le regole antidoping devono essere molto severe per essere efficaci. Purtroppo la sfortunata conseguenza è che, occasionalmente, atleti completamente innocenti vengono coinvolti
    . Non c’è dubbio che Jannik sia completamente innocente in questo caso. L’ITIA non ha contestato questo principio fondamentale. Tuttavia, secondo le regole, è responsabile degli errori dei membri del suo team e quegli errori hanno purtroppo portato al test positivo che l’ITIA ha appena annunciato”.
    Siamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO

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    Festa a Sant’Agnello per l’oro olimpico Monica De Gennaro

    Mercoledì 14 agosto alle 20:00 sarà grande festa a Sant’Agnello per l’incontro con la concittadina Monica De Gennaro di ritorno dalle Olimpiadi di Parigi 2024 dove la squadra nazionale di pallavolo femminile ha conquistato per la prima volta la medaglia d’oro.PUBBLICITA

    All’evento in Piazza Matteotti saranno presenti le autorità locali e le squadre sportive del territorio. «Siamo fieri della nostra Moki – commenta il Sindaco Antonino Coppola – È entrata nella storia del nostro Paese e della nostra terra, rendendo orgogliosi i santanellesi, ma anche la Penisola Sorrentina e l’Italia tutta. Siamo felici di festeggiare insieme il leggendario successo portato a casa dalle Olimpiadi. Ci ritroviamo nella stessa piazza in cui in altre occasioni Monica è stata con noi, con estrema disponibilità, per incoraggiare i ragazzi ad avvicinarsi allo sport e a coltivare le proprie passioni. Con grande emozione invitiamo tutti a renderle omaggio».

    Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

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    Gianmarco Tamberi, nuovo malore nella notte. E lui scrive: “E’ tutto finito”

    “È tutto finito…. Ci ho sperato fino all’ultimo, ci ho creduto nonostante tutto quello che era successo”.PUBBLICITA

    Comincia così il post sui social di Gianmarco Tamberi che stanotte ha accusato una nuova colica renale. “Ho ricevuto un sostegno e un affetto cosi grande da parte di tutti voi che mi ha dato una forza unica per rialzarmi da questo ennesimo problema, ma evidentemente doveva andare così…..

    Questa notte alle 5 mi sono svegliato a causa di quello stesso dolore lancinante di qualche giorno fa.Un altra colica renale.
    Sono passate 5 ore e ancora il male non passa. Sono riuscito a battere il destino una volta dopo quell’infortunio nel 2016, questa volta purtroppo penso proprio che abbia vinto lui.

    Sono senza parole, mi dispiace davvero da morire.Scenderò in pedana comunque questa sera? Si, ma non so davvero come farò in queste condizioni a saltare”.
    Leggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO

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    Parigi 2024, Manila Esposito: “Non mi aspettavo la medaglia” 

    “Sono partita dicendomi che non avevo nulla da perdere. Ho cercato di fare il miglior esercizio possibile e non ci sono riuscita del tutto, ho fatto un paio di sbavature, anche se ovviamente sono soddisfatta di questo bronzo.PUBBLICITA Dedico questa medaglia a tutti coloro che mi sostengono. Oggi c’erano qui mia mamma, mia nonna e mia zia, che sono venute da Napoli insieme alle mie amiche”.Manila Esposito, terza alla trave nella gara che ha regalato all’Italia lo storico oro di Alice D’Amato (primo nella storia della ginnastica artistica femminile), commenta cosi’ la sua prova in mixed zone.“Per me era gia’ un sogno essere qui a un’Olimpiade – prosegue l’azzurra -. Ho sempre sognato di potervi partecipare e mai mi sarei aspettata una medaglia individuale.Sentire l’inno per la vittoria di Alice mi ha fatto venire i brividi. Simone Biles mi ha aggiustato il microfono in conferenza? Mi ha visto emozionata. Poter fare una finale con lei e’ tanta roba, batterla era impensabile fino a pochi mesi fa. Purtroppo ha fatto un piccolo errore, ma da campionesse cosi’ posso solo imparare”.Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

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    Albo d’oro campionato Superbike: chi ha vinto più titoli?

    Jonathan Rea, originario dell’Irlanda del Nord, è senza dubbio il pilota più vittorioso nella storia della Superbike World Championship. La sua straordinaria carriera ha visto un dominio senza precedenti, culminato in sei titoli mondiali consecutivi dal 2015 al 2020, tutti in sella alla Kawasaki ZX-10R del team Kawasaki Racing. Rea ha dimostrato una costanza e una capacità di adattamento eccezionali, accumulando record su record.PUBBLICITA Nel 2019, ha raggiunto un punteggio impressionante di 663 punti, stabilendo un nuovo standard di eccellenza nella competizione. La sua abilità di guida, combinata con una meticolosa preparazione e una mentalità vincente, ha fatto di lui una leggenda vivente nel mondo delle corse motociclistiche. Rea non solo ha riscritto il libro dei record della SBK, ma ha anche ispirato una nuova generazione di piloti, stabilendo un’eredità che sarà difficile eguagliare.Punti Chiave ArticoloOltre a scoprire i piloti e la storia che ha reso grande questo sport consigliamo di rimanere aggiornato sul campionato mondiale della Superbike 2024 che rivelerà, sicuramente, grandi sorprese in classifica.Gli inizi della Superbike e l’era DucatiIl campionato inaugurale del 1988 vide il pilota statunitense Fred Merkel emergere come il primo campione del mondo, accumulando 99 punti in sella alla sua Honda RC30, sotto la squadra italiana RCM-Oscar Rumi. Merkel riuscì a ripetersi l’anno successivo, confermando la sua superiorità e quella della sua moto giapponese con un totale di 272 punti.Gli anni ’90 segnarono l’inizio di un’era di dominio per la Ducati. Il francese Raymond Roche portò la Ducati 851 alla vittoria nel 1990 con 391 punti, sotto la guida della squadra italiana Corse Ducati Lucchinelli. Questo successo fu seguito dall’impressionante prestazione dello statunitense Doug Polen, che vinse il campionato nel 1991 con 432 punti e nel 1992 con 371 punti, guidando la Ducati 888 del team Fast by Ferracci.Nel 1993, lo statunitense Scott Russell interruppe temporaneamente l’egemonia Ducati vincendo con la Kawasaki ZXR 750 del team Kawasaki Muzzy, ma il britannico Carl Fogarty riportò Ducati sul trono mondiale nel 1994 e 1995, guidando rispettivamente la Ducati 916 e 916, accumulando 305 e 478 punti.La rinascita della HondaLa seconda metà degli anni ’90 ha, invece, visto l’ascesa degli australiani Troy Corser e Troy Bayliss. Corser vinse il suo primo titolo nel 1996 con 369 punti sulla Ducati 916, e Bayliss replicò nel 2001 con 369 punti sulla Ducati 996 R. Tra di loro, nel 1997, lo statunitense John Kocinski si aggiudicò il titolo con la Honda RC45 del team Castrol Honda, accumulando 416 punti.Nel 1998 e 1999, Carl Fogarty è tornato a dominare con la Ducati 996, totalizzando 351,5 e 489 punti rispettivamente. Il nuovo millennio vide il trionfo di Colin Edwards con la Honda VTR 1000 SP nel 2000 e 2002, con punteggi di 400 e 552, rispettivamente, interrotto solo da Troy Bayliss nel 2001.Gli anni 2000 sono stati anni caratterizzati da una competizione intensa tra piloti britannici e motociclette giapponesi. Neil Hodgson vince nel 2003 con la Ducati 999 F03, e James Toseland replica nel 2004 con la Ducati 999 F04. Nel 2005, l’australiano Troy Corser torna alla ribalta con la Suzuki GSX-R1000 K5, accumulando 433 punti. Troy Bayliss vince di nuovo nel 2006 e 2008, mentre Toseland conquista il titolo nel 2007 con la Honda CBR 1000RR. Ben Spies, pilota statunitense, vince nel 2009 con la Yamaha YZF-R1.Il 2021 ha visto un cambio di guardia con il turco Toprak Razgatlıoğlu che ha conquistato il titolo con 564 punti, guidando la Yamaha YZF-R1 del team PATA Yamaha with Brixx. Nel 2022, lo spagnolo Álvaro Bautista riportò Ducati al vertice con 601 punti, in sella alla Panigale V4 R del team Aruba.it Racing Ducati.Siamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO

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    Giuseppe De Rosa al via dell’Ultra NORWAY Race: alla caccia del terzo titolo mondiale

    L’ultramaratoneta salese Giuseppe De Rosa è pronto per una nuova sfida nel Continental Challenge, con l’obiettivo di conquistare per la terza volta il titolo mondiale del circuito. Questa volta, l’evento è l’Ultra NORWAY Race, organizzato dal circuito francese Canal Aventure, e si svolgerà dal 19 al 21 luglio a 350 km a nord del Circolo Polare Artico, in Norvegia.PUBBLICITA

    “Questa nuova gara è molto importante per il raggiungimento di un ambizioso traguardo personale, perché apre le porte a un sogno: giocarsi per la terza volta il titolo mondiale del circuito, impresa in cui nessun altro è riuscito,” ha dichiarato De Rosa alla partenza. L’Ultra NORWAY Race è una prova di resistenza estrema: una ultramaratona non-stop di 140 km in autosufficienza alimentare, con un dislivello positivo e negativo di 9000 metri.

    I partecipanti devono completare la distanza entro 48 ore, rispettando i tempi limite ai vari punti di controllo lungo il percorso. Un supporto tecnico e un’equipe medica saranno presenti per tutta la durata dell’evento. “Per me è davvero un privilegio e un onore ritornare nel circuito del Continental Challenge, di cui sono campione mondiale per due volte consecutive, avendo portato a termine tutte le gare nei cinque continenti,” ha aggiunto De Rosa.
    “Sono orgoglioso di essere stato l’unico italiano a ricevere il prestigioso titolo, consegnato nella mia città natale direttamente dall’organizzatore Jerome Lollier, che ringrazio per questa terza opportunità. La gara in Norvegia apre nuovi scenari e rinnova la possibilità di compiere una straordinaria impresa, per la quale sono grato ai miei sponsor, amici e sostenitori di sempre.”

    La competizione si svolge nelle Alpi di Lyngen, con il traguardo sul lungomare di Tromsø, la città degli avventurieri. I partecipanti attraverseranno paesaggi mozzafiato di alte montagne e fiordi blu, concludendo il percorso attraversando la Cattedrale dell’Artico e l’iconico ponte di Tromsø, il tutto sotto la luce del sole di mezzanotte che illumina gli splendidi scenari della Norvegia settentrionale.

    “La due giorni in Norvegia si aggiunge ad altre due ultramaratone a cui ho partecipato da aprile ad oggi: la Highland Ultra in Scozia e la Jungle Ultra in Perù, entrambe disputate nel circuito inglese Beyond the Ultimate, che si intreccia con quello di Canal Aventure,” ha concluso De Rosa.
    Esperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO