More stories

  • in

    Napoli, rifiutano di consegnare lo scooter ai baby rapinatori nel rione Conocal: due 16enni feriti

    Napoli. Non è un bollettino di guerra ma poco ci manca visto che nella notte di violenza di Napoli si sono registrate ben 4 rapine con cinque vittime di cui 4 ferite.PUBBLICITA

    Quella più clamorosa è stata compiuta ai danni del calciatore brasiliano del Napoli, David Neres rapinato del suo prezioso orologio mentre tornava in albergo con la mglie dopo la partita vincente con il Parma.
    L’ultimo episodio in ordine di tempo vede invece come vittime e protagonisti due giovani di 16 che nella notte sono arrivati all’ospedale ‘Villa Betania’: erano feriti al fianco.
    Entrambi hanno riferito che erano in sella ad uno scooter non lontano dal rione Conocal di Ponticelli e sono stati avvicinati da altre persone in sella a dei motorini che hanno intimato loro di consegnare il mezzo.
    Ad una loro reazione sono stati feriti con un corpo contundente. I due giovani sono stati medicati e trattenuti in ospedale per ulteriori accertamenti anche se le loro condizioni di salute non destano preoccupazioni.
    Sulla vicenda indagano gli agenti della polizia che dopo aver raccolto la testimonianza dei due feriti sono alla ricerca di immagini utili dalle telecamere pubbliche e private presenti nella zona.

    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli, donna accoltellata per motivi di viabilità in via Galileo Ferraris

    PUBBLICITA

    Napoli. I carabinieri stanno indagando per accertare la veridicità della versione di una donna di 33 anni accoltellata nella notte a Napoli al culmine di una lite per motivi di viabilità.
    Si tratta di una donna incensurata, del quartiere Ponticelli, che secondo il suo racconto avrebbe litigato con un’extracomunitaria in via Galileo Ferraris.
    L’uomo a un certo punto avrebbe estratto un coltello colpendola ripetutamente in più parti del corpo.
    Trasportata in ambulanza all’ospedale del Mare dove i medici l’hanno dovuta stabilizzarle e suturare le ferite riportate alla coscia destra, all’avambraccio e alla spalla.
    Ricoverata in prognosi riservata, la donna non è in pericolo di vita. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli, che hanno avviato le indagini per chiarire la dinamica dell’accaduto.
    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli, colto da un malore alla guida si schianta con l’auto e muore a Ponticelli

    Napoli. Un uomo di 67 anni, residente a Napoli, è deceduto dopo essere stato colto da un malore mentre era al volante della sua auto.PUBBLICITA

    L’incidente è avvenuto in via Mario Palermo, nel quartiere Ponticelli, dove l’auto è andata a schiantarsi contro un muro di cinta. Gli agenti della Polizia locale del reparto Infortunistica stradale hanno trovato l’uomo privo di vita all’interno del veicolo.
    Punti Chiave ArticoloAll’arrivo del personale del 118, il decesso è stato confermato, presumibilmente a causa del malore. Dai primi accertamenti, la Polizia locale ha escluso il coinvolgimento di altri veicoli nell’incidente. Si ritiene che l’uomo, che viaggiava da solo, abbia perso il controllo dell’auto proprio a causa del malore.
    Disposti il sequestro di salma e veicolo Il pubblico ministero di turno è stato informato dell’accaduto, e sono stati disposti il sequestro del veicolo e la messa a disposizione della salma per ulteriori indagini. Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Ponticelli spacciava crack in casa: aveva anche una pistola carica

    La scorsa notte, durante un servizio di controllo del territorio, gli agenti del Commissariato Ponticelli hanno notato una persona uscire frettolosamente da un’abitazione.PUBBLICITA

    Alla vista della polizia, l’individuo si è dato alla fuga riuscendo a far perdere le proprie tracce.

    Punti Chiave ArticoloGli agenti hanno quindi deciso di controllare l’abitazione in questione, trovando un uomo all’interno. Durante la perquisizione, hanno rinvenuto una pistola Bruni senza matricola con 5 cartucce calibro 38, 55 dosi di crack del peso complessivo di circa 9 grammi e 40 euro.
     Aveva 55 dosi di crack e una pistola L’uomo, un 52enne napoletano con precedenti di polizia, è stato arrestato per detenzione abusiva di armi e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.
    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Ponticelli sequestrate le armi della faida al rione De Gasperi

    I Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, nell’ambito di un servizio straordinario di controllo del territorio, hanno setacciato il quartiere Ponticelli, con particolare attenzione al Rione De Gasperi.PUBBLICITA

    Le operazioni, svolte in sinergia con la Procura di Napoli, hanno visto l’impiego di diverse unità specializzate, tra cui i Carabinieri della Compagnia di Poggioreale, del Nucleo Investigativo, i Motociclisti, le Aliquote di Pronto Impiego e il Reggimento Campania.

    Punti Chiave ArticoloArmi e droga nascoste nel solaio Nel corso delle perquisizioni, i militari hanno rinvenuto in un solaio del Lotto 2 un vero e proprio arsenale composta da 2 pistole con matricola abrasa, perfettamente funzionanti: una calibro 9×21 e una 7×75, 9 proiettili E ancora 85 grammi di marijuana. Le armi e la droga erano state occultate all’interno di un muro, il cui cemento era ancora fresco.Le armi saranno sottoposte ad accertamenti balistici per verificarne il possibile utilizzo in fatti di sangue o altri reati.
    Controlli e identificazioni Oltre al sequestro di armi e droga, i Carabinieri hanno identificato 24 persone già note alle forze dell’ordine e controllato 16 mezzi tra auto e scooter. Sono state inoltre effettuate 18 perquisizioni, tra domiciliari, personali e veicolari. Un 56enne del posto è stato denunciato per evasione.
    L’impegno dei Carabinieri per la sicurezza del quartiere: Questa operazione di alto impatto testimonia l’impegno costante dei Carabinieri nel contrastare la criminalità e l’illegalità nel quartiere Ponticelli. Le attività di controllo del territorio saranno intensificate anche nei prossimi giorni, al fine di garantire la sicurezza dei cittadini e prevenire ulteriori reati. Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli, stesa dei De Micco-De Martino al rione Conocal di Ponticelli: “Qui comandiamo noi”

    Napoli. Notte di fuoco, di fragore di armi e di paura e tensione quella di due giorni fa nelle palazzine del rione Conocal di Ponticelli.PUBBLICITA

    Un commando di pistoleri in sella alle moto ha esploso numeorsi colpi di pistola in aria e poi si è dileguato.

    Una azione rapida, dimostrativa ma soprattutto un messaggio di sfida al clan di Salvatore D’Amico o’ pirata al centro dell’attenzione nazionale in questi giorni per un’inchiesta sull’infiltrazione del suo clan negli affari di Roma.
    Per gli investigatori, come riportato da cronache di Napoli, si è trattato di un atto di forza del clan dei De Micco-De Martino che così hanno voluto ribadire il loro dominio e il loro controllo di quel territorio.

    Dietro ci sarebbe uno scenario fatto di nuove allenze tra faglie criminali della zona che vede appunto la nascita di una nuova alleanza tra i D’Amico e i Montefusco e i De Luca Bossa.

    Cosa questa vista come un atto di sfida da parte dei De Micco De Martino che l’altra sera hanno lanciato il segnale a suon di piombo: “Qui comandiamo noi”.
    Gli investigatori seguono con attenzione l’evolversi della situazione sperando che non vi sia un innalzamento del livello di scontro tra le famiglie criminali di Ponticelli.

    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Ponticelli ucciso Emanuele Pietro Montefusco

    Si chiama Emanuele Pietro Montefusco, 49 anni, pregiudicato esperto in furti di auto l’ultima vittima di camorra uccisa stamane in via Argine a Ponticelli.PUBBLICITA

    Si tratta di una vecchia consocenza delle forze dell’ordine legato da vincoli di parentela con l’ ex pentito, Davide Montefusco ucciso nel 2016 sempre a Ponticelli in viale Margherita.

    La vittima anni fa fu arrestata insieme con altre cinque persone perché componente di una banda specializzata in furti di di furgoni adibiti al trasporto di materiale edile.
    La banda operava nella provincia di Napoli e in maniera particolare in penisola sorrentina e sui Monti Lattari, I furgoni rubati venivano poi rivenduti o smontati e venduti come ricambi.

    Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

  • in

    “Se ti metti con un altro uccido a te e a lui”: le minacce dal carcere del boss Salvatore De Martino alla ex

    Napoli. “Se ti metti con un altro uccido a te e a lui”, le ripeteva in continuazione. Un concetto ribadito anche dal padre, che una volta, rivolto alla madre della piccola, le dice “mo’ esce mio figlio A.
    Punti Chiave Articolocon due ergastoli scontati e te la vedi con lui”, “mo’ t’appicc” (“ora ti do fuoco”, ndr).PUBBLICITA

    Una storia di sopraffazione e violenza domestica emerge dagli atti relativi all’arresto di 9 persone del clan De Martino, ad opera dei carabinieri di Napoli su disposizione della Dda di Napoli.
    Al centro della vicenda c’è una giovane donna e sua figlia di tre anni, contesa dal padre, Salvatore De Martino elemento apicale del clan degli Xx di Ponticelli, detenuto in carcere. Le indagini, condotte dalla DDA di Napoli e dai Carabinieri della Compagnia di Torre del Greco, hanno portato alla luce un quadro agghiacciante di sopraffazioni nei confronti della donna e della sua famiglia.
    Il padre della bambina, nonostante la detenzione, manteneva contatti quotidiani con la figlia tramite un telefono cellulare fornito da una guardia carceraria compiacente.
    Comunicazioni costanti dal carcere dove il padre della bimba contesa era rinchiuso “tramite un profilo Instagram” con la complicità di una guardia penitenziaria. Minacce di morte alla donna, anche puntandole una pistola alla testa “intimandole di fargli vedere regolarmente la figlia”. Il boss parlava dal carcere con la complicità di una guardia carceraria in fedele Le vessazioni non si limitavano alle minacce. La donna è stata picchiata e insultata, sia dal padre della bambina che dai suoi suoceri, che le impedivano di avere contatti con altri uomini e la obbligavano a portare la figlia a casa loro tutti i giorni, tranne la domenica.
    L’uomo era possessivo nei confronti della donna anche dopo rottura. E quando i nonni materni chiedono di vedere la bambina a casa loro, in Comune vicino, i De Martino rifiutano dicendo di avere paura di agguati fuori dal loro territorio di influenza. “Una grave e allarmante spirale persecutoria” “Una grave e allarmante spirale persecutoria”, scrive il gip Marco Giordano nell’ordinanza cautelare. Una spirale di violenze e minacce che vede vittime la giovane donna e tutti i suoi familiari, ma anche la bambina. Fino a quando la nonna della piccola telefona ai carabinieri e fa partire le indagini due mesi fa. Una inchiesta minuziosa conclusa con gli arresti. Anche i genitori della donna sono stati vittime di minacce e intimidazioni. I De Martino li hanno avvertiti di non intromettersi e di non ostacolare i loro piani per la bambina. Gli accertamenti hanno confermato le accuse e portato all’arresto di 9 persone, tra cui il padre della bambina, i suoi nonni paterni e la guardia carceraria complice. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

  • in

    Camorra a Ponticelli: clan De Martino terrorizza donna per ottenere affidamento figlia

    Napoli. I Carabinieri della Compagnia di Torre del Greco hanno arrestato 9 persone affiliate al clan De Martino, attivo a Ponticelli.PUBBLICITA

    Gli indagati sono accusati di atti persecutori, lesioni personali e detenzione di armi aggravate dal metodo mafioso.

    Le indagini, condotte dai Carabinieri della Tenenza di Cercola, hanno rivelato il terribile schema di intimidazioni a cui è stata sottoposta una donna per ottenere l’affidamento della sua bambina.
    La donna aveva avuto una relazione con un esponente del clan De Martino, attualmente detenuto. I familiari del detenuto, non rassegnati alla fine della relazione, hanno iniziato a perseguitare la donna e la sua bambina.

    Minacce, aggressioni e persino cortei armati organizzati dai membri del clan di camorra dei De Martino, i famigerati Xx legati ai De Micco, sono stati utilizzati per terrorizzare la donna e costringerla a consegnare loro la bambina.

    I Carabinieri sono intervenuti ponendo fine a questo incubo. I 9 indagati sono stati arrestati e associati alle carceri di Napoli-Secondigliano e Santa Maria Capua Vetere.
    Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli 14enne accoltellato durante una partita di calcio al parco Conocal di Ponticelli

    Napoli. I Carabinieri della Compagnia Poggioreale sono intervenuti oggi pomeriggio presso l’ospedale Villa Betania per una segnalazione di un minorenne ferito da arma da taglio.PUBBLICITA

    La vittima, un 14enne, era stata trasportata in ospedale poco prima con ferite al gomito, all’avambraccio e al dorso.

    Punti Chiave ArticoloSecondo una prima ricostruzione, ancora da verificare, il ragazzo sarebbe stato coinvolto in una lite con alcuni coetanei durante una partita di calcio nel rione Conocal di Ponticelli.
    I carabinieri stanno verificando la versione fornita dal ragazzino ferito Uno o più degli aggressori lo avrebbero poi ferito con l’arma da taglio.Il 14enne è stato dimesso dall’ospedale con una prognosi di 10 giorni. I Carabinieri sono al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto e identificare i responsabili.
    Un sopralluogo al parco Conocal di Ponticelli è stato fatto dai militari alla ricerca di tracce e testimoni Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli, a Ponticelli hashish nel cofano: arrestato 26enne

    Napoli.I Carabinieri della Stazione di Ponticelli, durante un servizio di controllo del territorio, hanno arrestato un 26enne del posto e denunciato una donna per resistenza a pubblico ufficiale.
    I militari, notando un’autovettura con a bordo due persone che procedeva a velocità sostenuta, hanno intimato l’alt. Il conducente, invece di accostare, ha accelerato dando il via ad un inseguimento che si è protratto per diverse centinaia di metri.

    L’auto è stata infine bloccata in via Carlo Miranda. I Carabinieri hanno proceduto a perquisire il veicolo, rinvenendo nel cofano ben 57 panetti di hashish, per un peso complessivo di circa 3 chili. Inoltre, è stata trovata anche una mazza da baseball.
    Alla luce del quanto accertato, il 26enne, Luca Risimini, è stato arrestato e tradotto in carcere in attesa di giudizio, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e porto di oggetti atti ad offendere.

    La donna che era con lui in auto, una 26enne di Anzio, è stata invece denunciata per resistenza a pubblico ufficiale.
    Leggi Anche LEGGI TUTTO

  • in

    Camorra, il pentito Rosario Rolletta: “Ecco come funzionava il sistema delle estorsioni”

    “Il ‘Sistema’ funzionava così: quanto al settore delle estorsioni, i proventi di tale attività illecita confluivano in una cassa comune gestita, prima, da Francesco Audino o’cinese e successivamente, dopo il suo arresto, da Giuseppe De Luca Bossa coadiuvato da Mimì a puttana (Domenico Amitrano detto anche Mimmo o’ pop ndr) e da Umberto De Luca Bossa. Fino a quando i De Martino hanno fatto parte del cartello camorristico, i soldi delle estorsioni finivano tutti nella cassa comune da cui poi si prelevavano per l’acquisto di stupefacenti, armi e per gli stipendi agli affiliati, il pagamento degli avvocati ed il mantenimento dei detenuti”.

    Punti Chiave ArticoloA parlare è il pentito di camorra Rosario Rolletta detto friariello, per un periodo uomo del vertice del clan De Micco di Ponticelli che ha raccontato il funzionamento del sistema delle estorsioni. “Prima del suo arresto, Francesco Audino si occupava anche della distribuzione degli stipendi. Ciascun gruppo del cartello camorristico e, dunque, anche il gruppo De Martino, si occupava di estorsioni ad imprenditori, nonché a soggetti che sul territorio svolgevano attività illecita come, ad esempio, i ladri di motorini, auto, biciclette, nonché alle bancarelle di merce contraffatta, ai contrabbandieri di sigarette, ai mercatini rionali di merce e perfino ai soggetti che facevano truffe assicurative e cambi di assegni”, ha raccontato ancora Rolletta.
     Tutti pagavano il pizzo: dai ladri di moto e auto ai gestori delle bancarelle “…Ho contattato le vittime tramite Pasquale Micco e ho chiesto loro 1500euro per i lavori che stavano eseguendo che dovevano pagare al clan De Martino. De Micco mi disse che costoro a seguito della mia richiesta si erano rivolti al Cinese, Audino Francesco, in quanto poiché avevano già pagato la tangente a lui volevano sapere a che titolo dovevano pagare anche me. Il cinese rispose loro che andava bene così e che dovevano farmi un regalo perché ero detenuto; alla fine mi hanno pagato 1000euro consegnatemi tramite De Micco Pasquale”. (da sinistra nella foto il pentito Rosario Rolletta, Francesco Audino, Umberto De Luca Bossa, Giuseppe De Luca Bossa e Domenico Amitrano) (le foto di Rosario Rolletta e Umberto De Luca Bossa sono tratte da napolitan.it) Leggi Anche LEGGI TUTTO