Napoli, la difesa dei vigilante del Policlinico: “Vanacore ci aggredì con una mazza”
Inchiodati dalle chat e dalle intercettazioni i quattro vigilante del Policlinico di Napoli che la mattina dell’aprile scorso picchiarono a morte il 62enne di Vico Equense, Francesco Vanacore che chiedeva di entrare con l’auto per effettuare una visita cardiologica.PUBBLICITA
Da ieri mattina, su disposizione del gip Nicola Marrone del Tribunale di Napoli sono finiti agli arresti domiciliari Gennaro Russano, 35enne di Maddaloni; Vincenzo D’Aiello, 50enne pure lui di Maddaloni; Antonio Pefetto, 31enne di Santa Maria Capua Vetere, Francesco Lizza, 49enne di Avellino.
Il primo è colui che entrò in contrasto con Francesco Vanacore, E infatti è stato lui che ha spiegato al pm: “Mi aveva chiesto di fare accesso presso la corsia del Policlinico, ma non mi aveva spiegato che fosse un paziente cardiologico. Era privo di autorizzazione, quindi gli impedii di circolare in auto. Mi ha minacciato di scendere dall’auto e di uccidermi.
La donna e l’accompagnatore alla guida hanno inutilmente tentato di bloccarlo, ma lui ha fatto in tempo a raggiungere una fioriera, dove aveva scorto una spranga (o una mazza da scopa) colpendomi al braccio e al fianco. Poi sono giunti i colleghi Perfetto, Lizza e D’Aiello”.
Poi scattò la violenza nei confronti dell’uomo. Un’azione decisamente sproporzionata come ha scritto il gip “picchiato anche quando era riverso a terra”.
(nella foto l’ingresso del Policlinico è da sinistra la vittima Francesco Vanacore e i quattro vigilante Gennaro Russano,Antonio Pefetto, Francesco Lizza e Vincenzo D’Aiello)
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