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    Detenuto tenta di strangolare due agenti penitenziari a Poggioreale

    Un detenuto albanese di quarant’anni ha chiesto di essere trasferito dal carcere di Poggioreale e, non ottenendo risposta, ha aggredito due ispettori della polizia penitenziaria.
    Inizialmente ha cercato di strangolarli, successivamente ha tentato di colpirli con un punteruolo improvvisato da una forchetta di plastica. L’incidente è avvenuto ieri. Tommaso De Lia, segretario regionale del Con.si.pe Campania, ha commentato: “Grazie all’intervento tempestivo del personale di turno, si è evitato il peggio”, sottolineando la gravità dell’evento e la necessità di misure serie e concrete.
    “Da tempo chiediamo l’espulsione definitiva dei detenuti stranieri dal nostro Paese,” ha aggiunto.
    Luigi Castaldo, vicepresidente del Con.si.pe., ha dichiarato che il fenomeno delle aggressioni deve essere affrontato con urgenza dal legislatore per inviare un messaggio forte e chiaro: chi commette tali atti di violenza contro il personale penitenziario deve affrontare conseguenze esemplari e dissuasive.
    Castaldo auspica che lo Stato dimostri la propria fermezza contro questi comportamenti violenti. “Il Con.si.pe. esprime la massima solidarietà agli agenti coinvolti in questo brutale attacco,” ha concluso Castaldo.
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    Napoli, detenuto provoca incendio nel carcere di Poggioreale

    Napoli. Momenti di tensione nel pomeriggio nel Reparto Avellino del carcere di Poggioreale dove un detenuto ha provocato un incendio in segno di protesta.
    Il rogo è stato acceso in risposta a criticità legate alla sanità all’interno della struttura.
    L’incendio ha causato diversi danni, tra cui alcune intossicazioni dovute all’inalazione dei fumi provenienti dai materassi incendiati. La situazione ha richiesto un immediato intervento per garantire la sicurezza dei detenuti.
    Nonostante l’emergenza, il Reparto di Polizia Penitenziaria è prontamente intervenuto sul luogo, riducendo il rischio di ulteriori danni e complicazioni.

    I vigili del fuoco, allertati subito dopo lo scoppio dell’incendio, una volta giunti sul posto, non sono dovuti intervenire attivamente grazie al tempestivo controllo della situazione da parte del personale di sicurezza.
    Il sindacato UILPAPP ha da tempo portato all’attenzione le problematiche di sovraffollamento e la mancanza di organico in tutti i ruoli, incluso il comparto delle funzioni centrali. Queste difficoltà strutturali contribuiscono a esacerbare le condizioni all’interno delle carceri, rendendo più difficile la gestione di episodi critici come l’incendio avvenuto oggi.

    Un punto cruciale della protesta riguardava proprio le gravi carenze della sanità penitenziaria. La UILPAPP sostiene che vi sia un urgente bisogno di potenziare e ridisegnare il servizio medico all’interno delle carceri per garantire condizioni di salute ottimali ai detenuti. La situazione attuale, infatti, non sarebbe all’altezza degli standard normativi italiani e comunitari.
    Nonostante le gravi condizioni ereditate, secondo il sindacato, l’attuale governo non ha ancora adottato misure risolutive efficaci per affrontare questi problemi. Restano infatti nodi cruciali come il sovraffollamento, la carenza di personale nella Polizia Penitenziaria e nelle funzioni centrali, e le carenze nella sanità penitenziaria che, al di là di timidi provvedimenti di legge, continuano a rappresentare veri e propri cappi al collo per l’intero sistema carcerario.
    Siamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO

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    Sventato nuovo tentato suicidio nella notte al carcere di Poggioreale

    Nella notte scorsa, un altro tentativo di suicidio è stato sventato nel carcere di Poggioreale. Un detenuto napoletano di 60 anni, al terzo piano del reparto Genova, ha cercato di impiccarsi utilizzando la cintura dei pantaloni, attaccandola alla finestra del bagno. Fortunatamente, l’intervento tempestivo del personale di Polizia Penitenziaria, allertato dagli altri detenuti nella cella, ha impedito la tragedia.
    Luigi Castaldo, segretario regionale del CON.SI.PE Campania, ha espresso preoccupazione per l’aumento dei tentativi di suicidio: “Negli ultimi tempi abbiamo registrato una media di oltre un tentativo di impiccagione al giorno e un suicidio ogni tre giorni. Questo ci deve far riflettere sulle attuali condizioni di molti penitenziari italiani.” Il carcere di Poggioreale è tra i più affollati d’Italia, ospitando oltre 2000 detenuti, e soffre di gravi carenze di personale, sia di Polizia Penitenziaria che di altre figure professionali essenziali.
    Castaldo sottolinea l’urgenza di una nuova organizzazione carceraria: “È necessario un incremento di educatori, psicologi, psichiatri, medici, infermieri e assistenti sociali, per contrastare il senso di abbandono che pervade questi ambienti.” Ha poi lodato il personale di Polizia Penitenziaria per la loro professionalità e umanità, sottolineando che, nonostante le difficoltà, continuano a dimostrare dedizione in un contesto che spesso alimenta odio e violenza.
    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    A Napoli detenuto tenta il suicidio: salvato da agente penitenziario

    Napoli. Un detenuto italiano di 40 anni ha tentato di togliersi la vita al terzo piano del padiglione Milano del carcere napoletano di Poggioreale. L’uomo, affetto da forte depressione, era già sotto stretta osservazione per il rischio di suicidio.

    Il detenuto ha tentato di impiccarsi utilizzando un cappio realizzato con le lenzuola legate alle inferriate della finestra. Solo il tempestivo intervento del poliziotto penitenziario di turno ha scongiurato il peggio. Grazie al suo pronto intervento, il detenuto è stato salvato e ora si trova sotto sorveglianza a vista 24 ore su 24.
    L’episodio ha acceso i riflettori sulle condizioni del carcere di Poggioreale e sulla carenza di personale di Polizia Penitenziaria. Il segretario regionale Con.si.pe Campania, Luigi Castaldo, ha sottolineato “l’importanza della presenza fisica del personale di Polizia Penitenziaria”, evidenziando però che “l’atavica carenza di organico stia ormai mettendo a rischio la sicurezza”.
    Castaldo ha infatti denunciato la mancanza di oltre 200 poliziotti penitenziari a Poggioreale, una situazione che “non solo mette in discussione la sicurezza di tutti ma soprattutto obbliga il poco personale a carichi di lavoro eccessivi”.
    La necessità di figure professionali specializzate
    Oltre all’aumento del personale di Polizia Penitenziaria, il Con.si.pe ritiene necessario “una presenza costante in prima linea di figure professionali specializzate al trattamento dei reclusi come educatori, psicologi e psichiatri, assistenti sociali”.
    Secondo Castaldo, queste figure “creerebbe più vita in carcere laddove oggi si vive uno stato di abbandono pomeridiano e nei fine settimana”.
    Il ruolo del poliziotto penitenziario
    Il segretario regionale Con.si.pe ha concluso sottolineando che il poliziotto penitenziario “deve fare il poliziotto”, mentre oggi “troppi sono gli incarichi previsti che mettono in discussione il mandato istituzionale, specie con le attuali carenze organiche”. LEGGI TUTTO

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    Napoli, detenuti lavoratori di Poggioreale scoperti con 2 panetti di hashish

    Due panetti di hashish sono stati sequestrati ieri nel carcere di Poggioreale grazie all’attento controllo del personale di Polizia Penitenziaria in servizio.
    I detenuti sospetti, tra cui alcuni impegnati in attività lavorative, sono stati attentamente monitorati e perquisiti, portando al ritrovamento della droga.
    Luigi Castaldo, segretario regionale CON.SI.PE Campania, ha espresso la sua amarezza per l’accaduto. “Nonostante la messa alla prova con il lavoro come forma di reinserimento per i detenuti che hanno dimostrato un maggiore recupero, questi continuano a delinquere senza remore”, ha dichiarato. “Ci viene da chiedere se l’attuale sistema penitenziario sia efficace sotto il profilo rieducativo.”
    CON.SI.PE elogia l’operato del personale di Polizia Penitenziaria, che quotidianamente opera in condizioni difficili all’interno del carcere di Poggioreale. L’istituto, infatti, è caratterizzato da un sovraffollamento cronico, con una densità di reclusi tra le più alte d’Europa (oltre il 30% in più rispetto alla sua capacità).
    Nonostante le numerose sfide, la Polizia Penitenziaria riesce a mantenere i livelli minimi di sicurezza con grande professionalità e sacrificio.
    Negli ultimi sei mesi gli agenti hanno sequestrato più di tre chilogrammi di sostanza stupefacente, eseguito tre arresti e numerose denunce LEGGI TUTTO

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    Poggioreale, sorpreso a spacciare in strada: arrestato 33enne

    Nel pomeriggio di ieri, gli agenti del Commissariato Vasto-Arenaccia, durante un’operazione di controllo del territorio in via Zara, hanno notato un uomo all’interno di un’auto che, in modo sospetto, stava cercando qualcosa prima di riprendere la guida.
    La sorveglianza attenta degli agenti ha dato esito positivo quando, dopo un controllo, è stato scoperto che l’uomo aveva con sé 17 involucri di hashish per un peso complessivo di circa 45 grammi, 39 involucri di marijuana che pesavano circa 80 grammi, 8 involucri di cocaina per un totale di circa 2,7 grammi, e 3 telefoni cellulari.
    Di conseguenza, l’uomo,  un 33enne di Napoli già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato per detenzione illegale di sostanze stupefacenti. LEGGI TUTTO

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    Un uomo di 92 anni tra gli ultraottantenni sex offender nel carcere di Poggioreale

    A Poggioreale, nel carcere di Napoli, si trovano diversi sex offender ultraottantenni reclusi, tra cui un uomo di 92 anni la cui pena terminerà nel 2027, all’età di 95 anni.
    Il garante dei detenuti della Campania ha visitato il reparto in cui sono detenuti questi anziani, evidenziando la questione delle condanne “ostative” che impediscono loro di beneficiare degli sconti di pena previsti.
    Ciambriello, garante dei detenuti, ha espresso preoccupazione riguardo al trattamento riservato a questi anziani detenuti, sottolineando la necessità di preservare la loro dignità e la loro vita, data l’età avanzata. Nonostante i gravi reati di cui sono stati ritenuti colpevoli, Ciambriello propone che tali detenuti anziani possano scontare le loro pene in strutture non carcerarie.
    In diverse carceri della Campania, tra cui Poggioreale e Secondigliano a Napoli, sono presenti reparti specifici dedicati ai sex offender, mentre altre strutture come Carinola nel Casertano e Benevento accolgono detenuti di questa categoria. Il garante ha evidenziato la necessità di assistere questi detenuti anziani in modo adeguato e di non dimenticare la loro umanità, suggerendo soluzioni alternative al carcere per loro.
    Il garante Ciambriello ha sollevato la questione del silenzio politico riguardo a queste situazioni carcerarie e ha sottolineato l’importanza di affrontare la questione dei sex offender anziani in modo più umano e rispettoso, garantendo loro un trattamento dignitoso anche considerando le sfide legate all’età avanzata. LEGGI TUTTO

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    Napoli, spacciavano vicino al carcere di Poggioreale: arrestati dalla polizia penitenziaria

    Giovedì sera, agenti della Polizia Penitenziaria in servizio di pattuglia all’esterno del carcere di Poggioreale a Napoli hanno fermato due uomini che stavano scambiando droga.
    Gli agenti hanno notato uno dei due uomini estrarre una banconota da 20 euro e l’altro consegnargli un piccolo involucro di cellophane.
    Insospettiti, hanno proceduto a perquisire i due uomini, trovando un ovetto di plastica contenente un numero imprecisato di involucri con una sostanza bianca che è risultata essere cocaina.
    Tiziana Guacci, segretario regionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, ha sottolineato l’elevata professionalità del personale di Polizia Penitenziaria di Poggioreale.
    Il Sappe ha espresso apprezzamento per l’operato degli agenti e ha auspicato che venga loro riconosciuta una ricompensa per l’importante operazione svolta. LEGGI TUTTO

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    Napoli, spari contro auto a Poggioreale

    Spari di arma da fuoco nel quartiere Poggioreale a Napoli.
    Questa mattina, nel quartiere Poggioreale a Napoli, i carabinieri della compagnia Poggioreale sono intervenuti in seguito a una segnalazione di colpi d’arma da fuoco, nella zona di 4^ Traversa Villa Bisignano 52.
    Sul luogo dell’evento, i militari hanno individuato una Fiat Panda con il finestrino posteriore sinistro e il finestrino anteriore destro infranti, con un foro sul cofano.
    La sparatoria è oggetto di indagini da parte dei carabinieri di Poggioreale che stanno lavorando per ricostruire l’esatta dinamica dell’evento e comprendere la sua natura. LEGGI TUTTO

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    Poggioreale, detenuto 30enne tenta il suicidio: salvato dagli agenti

    Tentativo di suicidio di un trentenne napoletano presso il carcere di Poggioreale, sventato grazie al tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari di turno.
    Ieri nel tardi pomeriggio un detenuto trentenne di Napoli si è impiccato alla finestra della propria camera di pernottamento con le lenzuola.Il tentativo di suicidio è fallito grazie alla scaltrezza del personale di Polizia Penitenziaria di turno che sentito un rumore strano dello sgabello mentre effettuava un giro di controllo si è reso conto di ciò che stava accadendo.
    “Pochi secondi e avremmo avuto il quinto detenuto morto a Poggioreale dall’inizio dell’anno”, racconta il segretario regionale Campania CON.SI.PE Castaldo Luigi.
    E poi spiega: “Purtroppo è sempre più insostenibile il carcere nelle attuali condizioni, troppi detenuti e tra essi troppi psichiatrici che rendono il contesto ancor più sofferente e destabilizzante”.
    Per il sindacalista Castaldo “urge una riorganizzazione dell’attuale sistema penitenziario che col passare del tempo dimostra i suoi fallimenti: poco personale di Polizia Penitenziaria, poche figure sanitarie specialistiche, pochi educatori, pochi psichiatrici e poco personale amministrativo.
    Castaldo del Consipe: “Poggioreale è una polveriera umana”
    I tanti ritardi organizzativi e strutturali fanno del carcere di Poggioreale una polveriera umana che trova una piccola valvola di sfogo nella tanta umanità del poco personale di Polizia Penitenziaria a cui vanno i nostri elogi per aver ancora una volta salvato una vita, anche sé i risvolti di questi tragici eventi non sempre hanno un finale come quello di oggi”. LEGGI TUTTO

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    Sappe: “2 suicidi a Poggioreale, solo due psichiatri per 2mila detenuti, scandaloso”

    Dopo il suicidio, in pochi giorni, di due detenuti nel carcere di Poggioreale, è ferma la denuncia di Donato Capece, segretario generale del Sindacato Sappe, il quale sottolinea che, a seguito della chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, moltissime persone con problemi psichiatrici sono ristrette nelle carceri del Paese e spesso proprio loro si rendono protagonisti di gravi eventi critici, anche auto soppressivi come quello accaduto a Poggioreale.”E’ semplicemente scandaloso ed assurdo che il carcere napoletano di Poggioreale, con oltre duemila detenuti presenti, il più affollato d’Europa!, ci siano in servizio solamente due medici psichiatri!. – afferma Capace in una nota, e amareggiato evidenzia che ”il disagio mentale, dopo la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, è stato riversato nelle carceri, dove non ci sono persone preparate per gestire queste problematiche, mancano strutture adeguate e protocolli operativi.
    La Polizia Penitenziaria non ce la fa più a gestire questa situazione e nei prossimi giorni valuterà se indire lo stato di agitazione. L’effetto che produce la presenza di soggetti psichiatrici è causa di una serie di eventi critici che inficiano la sicurezza dell’istituto oltre all’incolumità del poliziotto penitenziario”.
    “Queste sono anche le conseguenze di una politica miope ed improvvisata, che ha chiuso gli ospedali psichiatrici giudiziari senza trovare una valida soluzione su dove mettere chi li affollava. Gli Opg devono riaprire, meglio strutturati e meglio organizzati, ma devono di nuovo essere operativi per contenere questa fascia particolare di detenuti.
    Il carcere non può custodire detenuti di questo tipo, a meno che non vi sia un notevole incremento di organico della polizia penitenziaria e di specialisti di patologie psichiatriche. – conclude Capece –
    Si evidenzia ancora una volta la grave carenza di medici all’interno delle strutture penitenziarie della regione Campania e soprattutto del personale medico specializzato (psichiatrici e psicologici) e la necessità di integrazione dello stesso visto che la Conferenza Stato Regioni individua per ogni 350 detenuti un solo medico psichiatra, un solo psicologo e un solo professionista sanitario.
    Nel carcere di Poggioreale invece ci sono solo due psichiatrici presenti la mattina mentre il pomeriggio non vi è nessuna figura di supporto psicologico. A tutto questo si aggiunga la gravissima carenza di poliziotti penitenziari”. LEGGI TUTTO

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    Napoli, il detenuto suicida è Andrea Napolitano: uccise la compagna e diede fuoco alla casa

    Il detenuto suicida oggi nel carcere di Poggioreale era stato condannato all’ergastolo per l’omicidio della sua compagna.
    Si tratta di Andrea Napolitano, 40 anni, un anno fa condannato al carcere a vita per aver ucciso Ylenia Lombardo, 33enne di San Paolo Belsito, in provincia di Napoli. La ragazza fu lasciata esanime a terra dal 40enne che non trovava una carta prepagata con 15mila euro.
    Subito dopo, Napolitano diede fuoco all’appartamento. All’epoca, Napolitano era gia’ in cura presso il centro di igiene mentale.
    ”Mi colpisce la grande determinazione con cui il detenuto 40enne di Poggioreale si è suicidato a metà mattinata oggi. Era a rischio suicidario da un anno, era seguito e monitorato. Chi cura i malati mentali liberi o persone con sofferenza psichica? Il Dipartimento di Salute Mentale. Bene! Il Dipartimento di Salute Mentale (DSM) è formato da psichiatri, psicologi, infermieri, assistenti sociali, tecnici della riabilitazione psichiatrica, educatori, oss.
    Dunque per curare la malattia mentale non occorre solo lo psichiatra, motivo per il quale anche in carcere, per curare i malati mentali occorrono queste figure professionali, dunque una U.O.S.D. (Unità Operativa Semplice Dipartimentale di Salute Mentale). Così come esiste un SerD Area Penale, che è uguale ad un SerD esterno, deve esistere una Unità Operativa Semplice Dipartimentale di Salute Mentale in carcere”.
    A dirlo è Samuele Ciambriello, Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale dopo il suicidio a Poggioreale di un giovane detenuto. LEGGI TUTTO