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    Lite tra italiani e marocchini nel carcere di Nisida: agenti feriti

    Napoli. Ennesima lite tra tra due gruppi di detenuti nel carcere minorile di Nisida, a Napoli, si è verificata nella giornata di oggi.PUBBLICITA La lite è stata sedata dagli agenti di polizia penitenziaria e non ha destato particolari preoccupazioni.Secondo quanto riferito, la lite ha coinvolto tre detenuti napoletani e 11 di nazionalità marocchina.Sarebbero due gli agenti della polizia penitenziaria ad aver riportato lesioni.E’ l’ennesima situazione di violenza che  si registra nelle carceri della Campania e in particolare a Nisida dove persiste da tempo una situazione di estrema tensione.Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Rissa e incendio nel carcere minorile di Nisida: 4 agenti feriti

    Napoli. Momenti di tensione ieri pomeriggio nell’Istituto penale per minorenni di Nisida. Un detenuto, già protagonista di diverse condotte aggressive, ha appiccato un incendio in una stanza detentiva del reparto osservazione, insieme a un altro detenuto.PUBBLICITA

    Durante l’intervento per domare le fiamme e riportare l’ordine, quattro agenti della Polizia Penitenziaria sono rimasti feriti.

    Punti Chiave ArticoloNon è l’unico episodio di violenza avvenuto nella giornata di ieri: anche al secondo piano terra del carcere si è verificata una situazione critica. I sindacati della Polizia Penitenziaria (SiNAPPe, OSAPP, UIL PA, USPP, FNS CISL e FSA CNPP) esprimono seria preoccupazione per la situazione all’interno del carcere, denunciando la carenza di personale e le precarie condizioni di lavoro.
    La preoccupazione dei sindacati sulla situazione a Nisida “L’incendio e le aggressioni sono l’ennesima conseguenza di una gestione discutibile e del sovraffollamento di Nisida“, dichiarano i sindacati. “Abbiamo più volte sollecitato il trasferimento dei giovani adulti nei carceri per adulti, dove dovrebbero scontare la pena. La loro presenza mina la riabilitazione degli altri detenuti minorenni”.
    Con circa 70 detenuti ospitati, Nisida supera ampiamente la sua capienza. Il personale penitenziario è costretto ad affrontare quotidianamente situazioni difficili, in strutture con carenze strutturali e logistiche. I sindacati chiedono interventi urgenti: “Abbiamo richiesto al Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità di rafforzare gli organici e rivedere le assegnazioni dei detenuti. È inaccettabile che gli agenti vengano messi a rischio ogni giorno”.
    L’episodio di ieri evidenzia ancora una volta la necessità di un cambio di passo nella gestione del carcere minorile di Nisida. La sicurezza del personale e dei detenuti deve essere una priorità assoluta. I quattro agenti feriti sono stati medicati in ospedale e hanno prognosi di lieve entità.L’incendio è stato domato dai vigili del fuoco. Le forze dell’ordine stanno indagando per identificare i responsabili delle aggressioni e dell’incendio. I sindacati concludono con un appello alle istituzioni: “È necessario un intervento serio e concreto per garantire la sicurezza di Nisida. Non possiamo più aspettare che accadano tragedie per agire”. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Mare di Coroglio e Nisida inquinato: sversamento dal collettore fognario, il Parco della Gaiola denuncia

    Un’ennesima macchia marrone e maleodorante galleggia nel mare tra Coroglio e Nisida, a causa di uno sversamento dal collettore fognario locale.
    L’eccesso di acqua da un acquazzone ha causato il sovraccarico del troppopieno della vasca di trattamento, riversando i liquami in mare senza depurazione.
    Si tratta di un problema ricorrente, già denunciato più volte dal Parco della Gaiola, che rientra nella Zona Speciale di Conservazione “Fondali marini di Gaiola e Nisida” della Rete Natura 2000. Il tubo del troppopieno, completato nel 2001, si trova vicino alla spiaggia di Coroglio e un massiccio sversamento nel 2021 ha causato il divieto di balneazione per tutta la baia di Posillipo.
    Le preoccupazioni del Parco della Gaiola
    “La situazione è inaccettabile”, afferma Maurizio Simeone, direttore del Parco della Gaiola. “Nonostante le nostre richieste di un progetto serio per eliminare questo scempio, il Piano di Risanamento Ambientale e Rigenerazione Urbana del SIN Bagnoli-Coroglio (Praru) ha obiettivi tutt’altro che favorevoli”.
    Il Parco teme che il raddoppio della portata del collettore e l’apertura di un secondo carico sulla spiaggia di Coroglio possano causare gravi danni all’ambiente marino. Inoltre, il piano prevede l’aumento della portata di scarico con una terza condotta, “sacrificando l’ultimo polmone del nostro mare”.
    L’area marina ospita habitat marini di prioritaria importanza, tra cui ben tre banchi di Coralligeno, la comunità biologica più importante del Mediterraneo. Il Parco sta curando un lento ripopolamento della Posidonia oceanica nei fondali, dopo anni di assenza per inquinamento.
    Iniziative di sensibilizzazione e l’appello del Parco
    Per contrastare l’inquinamento e difendere il mare, il Parco della Gaiola ha promosso la giornata di sensibilizzazione “Difendiamo il Paradiso” e una petizione online su change.org, che ha già raccolto oltre cinquemila firme.
    Il Parco della Gaiola lancia un appello alle istituzioni affinché intervengano per risolvere definitivamente il problema degli sversamenti fognari e tutelare l’ambiente marino di Coroglio e Nisida. La salute del mare è un bene prezioso che non può essere sacrificato.
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