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    Scisciano secondo dissequestro in tre mesi per la fabbrica di abbigliamento

    Secondo dissequestro in tre mesi per la fabbrica di abbigliamento di Scisciano.PUBBLICITA

    Il sequestro era avvenuto il 4 aprile scorso da parte dei Carabinieri nucleo Ispettorato del Lavoro di Napoli.

    I titolari erano stati denunciati, e tutt’ora indagati, per gravi reati di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, violazioni inerenti il lavoro subordinato a tempo determinato e indeterminato (mancanza di permessi di soggiorno), violazioni in tema di salute e sicurezza sul lavoro.
    Il nucleo operativo aveva provveduto, tra le altre cose, in sede di primo accesso ispettivo, al sequestro della enorme struttura, la quale, per la decorrenza dei termini di legge non aveva permesso l’omologa del Giudice (Procura e GIP di Nola), disponendo in tale modo un eclatante dissequestro da parte della difesa, dell’avvocato Massimo Viscusi.

    Poi dopo 30 giorni dal primo sequestro vi fu il primo dissequestro per “perdita di efficacia”. Era per un cavillo procedurale che venne meno la misura cautelare reale disposta dai in data 4 aprile 2024, non convalidata nei termini dal GIP

    Ora sono state accolte dunque in toto le argomentazioni difensive nell’ istanza presentata al GIP di Nola e sollevate dell’avvocato Viscusi Massimo che ha ottenuto dunque un nuovo dissequestro.
    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Napoli fabbrica di merce contraffatta in un capannone a Chiaiano

    Napoli. I Finanzieri del Comando Provinciale di Napoli, nell’ambito di un’operazione finalizzata al contrasto della contraffazione, hanno sequestrato oltre 3.000 articoli contraffatti e una fabbrica clandestina.
    Le indagini, condotte dal Gruppo Pronto Impiego del Nucleo Investigativo di Polizia Economica e Finanziaria, hanno preso avvio dal rinvenimento di un deposito nei sotterranei del Centro Direzionale di Napoli.

    All’interno del deposito, stipato in condizioni precarie, sono stati rinvenuti migliaia di articoli contraffatti, tra cui indumenti, accessori per l’abbigliamento, borse e scarpe, riproducenti i marchi di note griffe come Louis Vuitton, Adidas, Nike, Gucci, Balenciaga, Fendi, Armani, Versace, Prada, Burberry, North Face, Stone Island, The Dsquared, Lacoste e Palm Angels.
    Il deposito nei sotterranei del Centro Direzionale
    Attraverso mirati approfondimenti investigativi, i Finanzieri sono riusciti a risalire ai locali ove la merce contraffatta veniva assemblata. Si tratta di una vera e propria fabbrica clandestina ubicata nel quartiere Chiaiano di Napoli.

    All’interno della fabbrica, i militari hanno rinvenuto oltre 70 attrezzature, tra cui macchine da cucire, termo pistole, telai, vernici e spatole, nonché etichette, materiale per il packaging e 8 rotoli da 250 metri di pelle cadauno di pregevole qualità, pronti per essere lavorati.
    La fabbrica clandestina a Chiaiano
    Al termine dell’operazione, i Finanzieri hanno denunciato due cittadini napoletani, padre e figlio, per i reati di contraffazione e ricettazione. I due locali individuati, le attrezzature, un’autovettura e oltre 3.000 articoli contraffatti, per un valore complessivo di circa 500.000 euro, sono stati posti sotto sequestro.
    L’operazione dei Finanzieri rappresenta un importante risultato nel contrasto alla contraffazione, un fenomeno raccontato spesso dalle cronache di Napoli che non solo danneggia l’economia legale ma rappresenta anche un pericolo per la salute e la sicurezza dei consumatori. L’impegno della Guardia di Finanza nel contrastare questo tipo di reati è costante e mira a tutelare il mercato e i cittadini.
    Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Angri, incendio in una fabbrica abbandonata: verifiche dell’Arpac

    Questa notte si è verificato un incendio in una fabbrica abbandonata ad Angri, nella provincia di Salerno. Le squadre dei Vigili del Fuoco e i tecnici del Dipartimento di Salerno dell’Arpac sono intervenuti sul posto, situato in via dei Goti, per valutare le eventuali conseguenze ambientali dell’incidente.
    Attualmente, la struttura interessata dall’incendio funge da deposito di merci di diverso genere, inclusi materiali plastici, carta e detersivi. Poiché non è ancora nota la natura precisa dei materiali coinvolti nell’incendio, gli esperti dell’Arpac hanno avviato campionamenti per valutare la qualità dell’aria, estendendo l’analisi a tutti i parametri associati ai prodotti della combustione, comprese le concentrazioni di diossine e furani.
    Le autorità locali hanno ricevuto indicazioni su come limitare le conseguenze ambientali dell’evento, comprese le disposizioni per la gestione delle acque utilizzate per spegnere l’incendio. Gli esiti delle valutazioni in corso verranno comunicati dall’Arpac non appena saranno disponibili. LEGGI TUTTO