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    Napoli, rapinano turista al corso Umberto: arrestati due giovani migranti

    Napoli. Un nuovo episodio di violenza ha scosso il cuore pulsante di Napoli. Ieri sera, in corso Umberto I, un giovane turista è stato vittima di una rapina.
    Due giovani, di nazionalità marocchina e rispettivamente di 15 e 18 anni, il secondo con precedenti penali, hanno approfittato dell’affollamento della zona per avvicinare la vittima.
    Con una scusa banale, quella di chiedere una sigaretta, lo hanno aggredito, strappandogli con violenza la collanina d’oro dal collo.
    Senza perdere tempo, i rapinatori hanno tentato la fuga, ma il loro piano è stato sventato grazie al tempestivo intervento di un agente di polizia libero dal servizio, che ha notato la scena e ha subito allertato i colleghi.

    Gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, giunti sul posto con diverse volanti, hanno immediatamente iniziato l’inseguimento.
    Nonostante i tentativi di sfuggire alla cattura, i due giovani sono stati bloccati e arrestati con l’accusa di rapina aggravata e resistenza a pubblico ufficiale.

    L’allarme sicurezza
    L’episodio di ieri sera riaccende i riflettori sul tema della sicurezza in centro città, soprattutto in considerazione del fatto che i turisti sono spesso presi di mira da malviventi, come raccontato spesso negli ultimi tempi dalle cronache di Napoli.
    Nonostante i numerosi controlli da parte delle forze dell’ordine, le rapine, soprattutto quelle condotte da giovani scippatori, rimangono un problema diffuso.
    Esperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Napoli, detenuto sfascia il Pronto Soccorso all’ospedale del Mare

    Un’escalation di violenza ha sconvolto la notte all’Ospedale del Mare di Napoli.PUBBLICITA

    Intorno alle 23 di sabato, un detenuto di 43 anni, ricoverato per un malore durante una seduta di emodialisi presso il carcere di Secondigliano, ha dato in escandescenze, trasformando l’ambulatorio del pronto soccorso in una zona di guerra.

    Punti Chiave ArticoloCon una furia inaudita, l’uomo ha iniziato a distruggere tutto ciò che gli capitava a tiro: computer, macchinari medicali, porte e arredi sono stati letteralmente sfasciati. Il panico si è diffuso tra il personale sanitario e gli altri pazienti presenti, costretti ad assistere impotenti alla scena.
    Il personale sanitario, nonostante il pericolo, è intervenuto per sedare l’uomo e prestargli le cure necessarie. Durante le operazioni di soccorso, è emerso che il detenuto aveva ingerito delle batterie, un gesto che potrebbe essere collegato al suo profondo stato di agitazione. Ennesimo episodio di violenza negli ospedali napoletani L’episodio, purtroppo non nuovo alle cronache di Napoli, solleva interrogativi sulla sicurezza negli ospedali e sulla gestione dei detenuti ricoverati. La violenza esplosa all’Ospedale del Mare è solo l’ultimo di una serie di episodi che mettono in luce le difficoltà che il personale sanitario deve affrontare quotidianamente.
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    Follia a Ischia, lite per il panino al chiosco: giovane accoltellato, 3 denunciati

    L’isola d’Ischia è stata teatro di una violenta rissa scaturita da una banale discussione per un panino. “Il panino doveva essere servito prima a me!”, e si scatena la lite davanti al chiosco.PUBBLICITA L’episodio, avvenuto all’alba del 4 agosto in via Francesco Sogliuzzo, ha visto coinvolti tre giovani, uno dei quali è rimasto ferito da una coltellata. Punti Chiave ArticoloTutto è iniziato intorno alle 5:10, quando un gruppo di ragazzi si trovava in coda davanti a un chiosco per accaparrarsi l’ultimo panino della notte. Tra loro, un apprendista orafo napoletano di 19 anni e un 24enne residente a Lacco Ameno.Una incomprensione sull’ordine di arrivo ha innescato una discussione che si è rapidamente degenerata. Insulti, spintoni e, infine, l’estrazione di un coltello da parte del 19enne che ha colpito alla schiena un 22enne, amico del 24enne.Le telecamere inchiodano i responsabiliLe immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza della zona hanno permesso ai carabinieri di identificare i tre giovani coinvolti. Tutti sono stati denunciati per rissa e proposti per il Daspo (Divieto di accesso ai locali di pubblico spettacolo).In particolare, il 19enne, responsabile dell’accoltellamento, rischia anche il foglio di via obbligatorio.Il chiosco nel mirinoL’episodio, purtroppo non isolato, ha messo sotto la lente d’ingrandimento anche il locale dove è avvenuta la rissa. Considerata la recidività di episodi simili, è stata proposta la sospensione dell’attività.L’accaduto getta un’ombra sull’immagine dell’isola d’Ischia, solitamente meta di tanti vacanzieri. E le cronache di Napoli, raccontano purtroppo ogni estate di episodi di violenze che vede come protagonisti ragazzi di Forcella, dei Quartieri Spagnoli e di altre zone del capoluogo che arriva sull’isola verde.Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Napoli, le nuove Paranze dei Bimbi puntano a prendersi il controllo della movida

    Napoli sta rivivendo un’escalation di violenza con le nuove Paranze dei bimbi in azione e che sono ancora più violente e determinate di quelle di ES17 che spadroneggiò nei vicoli del centro storico di Napoli tra il 2014 e il 2015.PUBBLICITA

    Gli investigatori temono di poter rivivere una stagione simile. Tra sabato e lunedì sono almeno sei gli episodi di violenza a colpi di arma da fuoco registrati tra piazza Carlo III e piazza Garibaldi, al punto tale da spingere gli inquirenti a ipotizzare l’esistenza di un collegamento tra fatti apparentemente diversi.

    Punti Chiave ArticoloSono diversi i filoni investigative coordinati dalla Dda di Napoli e affidati a polizia e carabinieri ma che portano in una una direzione.  Sei episodi di criminalità in 48 ore apparentemente scollegati tra di loro Gli episodi di sparatorie e agguati si sono moltiplicati nelle ultime settimane, riaccendendo i timori di un ritorno ai violenti anni 2014-2015. I nuovi gruppi di giovani criminali puntano al controllo di tutto il business che ruota attorno alla movida nel centro città.
    Tra sabato e lunedì, la tensione è esplosa in diversi quartieri del centro storico. Piazza Carlo III e Piazza Garibaldi sono state teatro di scontri a fuoco tra fazioni rivali, mentre in Piazza Sant’Eframo Vecchio un commando armato ha tentato un agguato, scaricando una raffica di colpi contro un palazzo. Fortunatamente, la vittima designata è riuscita a sfuggire, ma il numero di proiettili esplosi e i danni causati ai beni privati testimoniano la ferocia dell’attacco. Gli investigatori, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, stanno indagando su una serie di episodi apparentemente scollegati tra loro, ipotizzando l’esistenza di un unico disegno criminale.
    I sospetti si concentrano sulle giovani bande, le cosiddette “paranze”, coinvolte nel traffico di stupefacenti e in una continua lotta per il controllo del territorio. L’agguato di Piazza Sant’Eframo Vecchio, in particolare, ha destato grande allarme. Un’auto parcheggiata è stata crivellata di colpi e un proiettile si è conficcato nell’appartamento di una giovane coppia con due figli piccoli, per puro miracolo senza provocare feriti. L’episodio ha evidenziato come la violenza stia invadendo anche zone residenziali, mettendo a rischio l’incolumità dei cittadini innocenti. Le indagini sono ancora in corso, ma gli elementi raccolti finora confermano un quadro preoccupante. La criminalità giovanile a Napoli è in costante crescita, (come dimostrano i tanti arresti e le inchieste ma la stessa analisi fatta di recente dalla relazione semestrale della commissione antimafia) alimentata da una serie di fattori socio-economici complessi in cui le organizzazioni criminali trovano il terreno fertile per il reclutamento. Le cronache di Napoli degli ultimi mesi soprattutto nei fine settimana sono quasi simili a un bollettino di guerra e la preoccupazione degli inquirenti è che il fenomeno con il boom di turisti e vacanzieri in arrivo nel mese di agosto continui a crescere. (la foto dell’auto crivellata di proiettili in piazza Sant’Eframo Vecchio è ripresa dal quotidiano Il Roma) Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Napoli, tentò di uccidere un coetaneo per gelosia: arrestato 17enne

    Napoli. I Carabinieri della Compagnia di Napoli Centro hanno arrestato un 17enne con l’accusa di tentato omicidio aggravato.PUBBLICITA

    Il giovane è ritenuto responsabile dell’efferata aggressione avvenuta lo scorso 25 novembre all’interno della Galleria Umberto I a Napoli, ai danni di un suo coetaneo.

    Punti Chiave ArticoloSecondo le indagini, il movente dell’aggressione sarebbe da ricondurre a motivi di gelosia. La vittima avrebbe infatti scambiato qualche parola con una ragazza che era all’attenzione dell’arrestato. Inseguì il rivale e lo accoltellò nella Galleria Umberto I Quest’ultimo, accecato dalla rabbia, avrebbe aggredito il rivale con un’arma da taglio, colpendolo più volte al termine di un inseguimento.
    Le articolate indagini condotte dai Carabinieri e coordinate dalla Procura per i Minorenni hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico del 17enne. Grazie a queste prove, è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in istituto minorile, che è stata eseguita nella mattinata odierna. Il ragazzo si trova ora a disposizione dell’autorità giudiziaria presso l’IPM di Airola, in provincia di Benevento.
    Ancora una volta la violenza giovanile insanguina le strade di della città. Un episodio che come raccontato spesso nelle cronache di Napoli negli ultimi mesi, purtroppo evidenzia la necessità di un maggiore impegno da parte di tutte le istituzioni per contrastare questo fenomeno allarmante e per tutelare la sicurezza dei cittadini. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Napoli, crollo a Scampia: sale a due il bilancio dei morti, tredici feriti

    Napoli. Si è aggravato il bilancio del crollo di un ballatoio nella Vela Celeste di Scampia: sono due le persone morte mentre i feriti sono tredici, tra cui sette bambini.PUBBLICITA

    Due dei sette bambini sono in rianimazione mentre una ragazza è in condizioni critiche. La prima vittima, morta sul colpo è Roberto Abbruzzese, 29 anni dipendente di una macelleria. L’altra è una donna di 35 anni morta al suo arrivo in ospedale. I bambini feriti hanno tra i due e i gli otto anni.

    Punti Chiave ArticoloL’incidente è avvenuto ieri sera, intorno alle 22:30, quando il cedimento del ballatoio al terzo piano ha trascinato giù anche quelli dei piani inferiori. I vigili del fuoco, intervenuti sul posto, hanno completato l’evacuazione dei residenti dai piani alti con l’ausilio delle autoscale e, insieme alla polizia, hanno avviato le indagini per stabilire le cause del crollo. Sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta dalla Procura della Repubblica di Napoli. Il prefetto di Napoli, Michele Di Bari, ha convocato una riunione in Prefettura per coordinare i soccorsi e le attività investigative.
    La Vela Celeste è uno dei pochi edifici delle Vele di Scampia ancora in piedi dopo le demolizioni degli anni scorsi, disposte per dare una sistemazione più dignitosa ai residenti. L’amministrazione ad aprile aveva annunciato il piano di riqualificazione Lo scorso aprile, l’amministrazione Manfredi aveva annunciato un piano di rigenerazione urbana per le Vele di Scampia, che includeva lavori di riqualificazione proprio della Vela B, ovvero la ‘Vela Celeste’, con un investimento di circa 18 milioni di euro stanziati dal Piano Periferie. Il tragico evento di ieri sera riaccende i riflettori sulle precarie condizioni in cui versano ancora molti edifici a Scampia, situazione raccontata troppo spesso nelle cronache di Napoli, e solleva interrogativi sulla sicurezza e sull’adeguatezza degli interventi di riqualificazione previsti.
    Le vittime e i feriti I soccorritori hanno lavorato per tutta la notte per estrarre le persone dalle macerie e prestare loro le prime cure. I feriti più gravi sono stati trasportati in ospedale. Le indagini La Procura della Repubblica di Napoli ha aperto un’inchiesta per accertare le cause del crollo. I vigili del fuoco stanno effettuando i sopralluoghi per verificare lo stato dell’edificio e per individuare eventuali criticità strutturali. Le reazioni Il crollo della Vela Celeste ha provocato sgomento e cordoglio tra le istituzioni e la cittadinanza. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha espresso il suo dolore per le vittime e la sua vicinanza ai feriti e alle loro famiglie. Ha inoltre assicurato che la massima attenzione sarà dedicata all’accertamento delle responsabilità e alla messa in sicurezza degli edifici a rischio. Le polemiche L’ennesima tragedia di Scampia riapre il dibattito sulle condizioni di degrado e abbandono in cui versano i quartieri periferici delle città italiane. Le polemiche si accendono sulla gestione dell’edilizia popolare e sulla lentezza degli interventi di riqualificazione. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Napoli, follia a Forcella: giovane ferito col calcio di una pistola per un banale incidente stradale

    Napoli. Storie di ordinaria follia e di violenza fuori controllo: ragazzo picchiato a Forcella e ferito al volto con il calcio di una pistola per un banale incidente stradale.PUBBLICITA

    Il fatto, avvenuto a Forcella lo scorso 14 luglio, è solo l’ultimo tassello di un mosaico inquietante che dipinge un quadro di una città allo stremo, dove la violenza sembra regnare sovrana.

    Punti Chiave ArticoloNei pressi di Piazza Calenda, dove il ragazzo viaggiava in auto con la propria compagna, il veicolo è stato urtato da un motociclo che portava a bordo due persone, un ragazzo ed una ragazza. Dopo che i due veicoli si sono fermati per permettere agli occupanti di constatare i danni, la ragazza dello scooter ha cominciato ad inveire contro l’automobilista che a quel punto è stato colpito al volto con il calcio della pistola dal centauro.
    Storie di ordinaria follia Le tragiche vicende di Giovambattista Cutolo, Francesco Pio Maimone e Gaetano Barbuto Ferriauolo – quest’ultimo gambizzato a Sant’Antimo per una lite stradale – sono solo alcuni esempi di come la violenza a Napoli abbia ormai superato ogni limite.
    Un grido d’aiuto da Forcella La vittima dell’aggressione di Forcella, dopo aver denunciato l’accaduto, ha lanciato un accorato appello alle autorità, denunciando la situazione di degrado e insicurezza che attanaglia la città. Le sue parole sono un grido d’aiuto da parte di chi vive quotidianamente la paura e la minaccia della violenza. Le parole di Borrelli: serve un pugno duro Il deputato Francesco Emilio Borrelli, da sempre in prima linea nella denuncia del fenomeno della criminalità a Napoli, non usa mezzi termini: la città è ostaggio di una “cultura della violenza” che deve essere estirpata con un pugno duro. Borrelli propone un aumento delle pattuglie di polizia e un inasprimento delle pene, anche per reati minori.
    La ricetta di Borrelli è semplice e diretta, ma la sua attuazione appare quantomeno complessa. La violenza raccontata quasi quotidianamente dalle cronache di Napoli ha radici profonde che affondano nella storia, nella cultura e nelle condizioni socio-economiche della città. Occorre un intervento radicale e multiforme che coinvolga non solo le forze dell’ordine, ma anche le istituzioni, la scuola e la società civile. Senza un’azione sinergica e condivisa, la speranza di estirpare il male della violenza da Napoli rischia di rimanere un’illusione. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Napoli, sparatoria ai Decumani: attacco ai Mazzarella

    Napoli. Due colpi di pistola sono stati esplosi la notte scorso in vico Campanile ai Santi Apostoli. Non ci sono feriti, ma solo bossoli a terra e tanta paura tra i residenti.PUBBLICITA

    Punti Chiave ArticoloDue pistoleri in sella a uno scooter hanno voluto far sentire la loro presenza criminale nella zona dove solo la scorsa settimana c’è stato un blitz che ha portato in carcere 22 persone tra i clan federati ai Mazzarella.
    Le indagini della Polizia sono orientate a pensare che si sia trattato di un atto intimidatorio per marcare il territorio, complice il vuoto di potere creato dagli arresti dei Mazzarella-Giuliano. Ma non è escluso che si tratti di una risposta ritardata al ferimento del cugino del boss Eduardo Saltalamacchia. Ma anche una strategia camorristica estemporanea tipica dei periodi di assenza di capi in libertà.
     Una stesa per marcare il territorio dopo il blitz Fortunatamente i proiettili non hanno colpito persone ne edifici o mezzi. Chi ha fatto fuoco urlando in strada ha puntato in alto sapendo che non doveva creare danni ma solo terrore. E così è stato.
    Il messaggio è arrivato e ora resta da capire se la sparatoria ai Decumani sia l’inizio di una nuova escalation di violenza, come raccontato dalle cronache di Napoli nelle ultime settimane nel centro della città. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Torre del Greco, prende a pugni tre operatori sanitari e due guardie giurate

    Torre del Greco. La scorsa notte, come denunciato dall’Associazione Nessuno Tocchi Ippocrate, il fratello di un paziente appena dimesso dal pronto soccorso dell’Ospedale Maresca è andato in escandescenza e ha iniziato a scagliarsi con violenza contro operatori sanitari e guardie giurate.PUBBLICITA

    A suo dire il fratello, ricoverato per agitazione psicomotoria, non doveva rientrare a casa e pretendeva che la struttura lo tenesse ancora in cura.

    A quel punto ha iniziato a scagliarsi contro tre sanitari e due guardie giurate mandandoli ko.
    I cinque hanno dovuto ricorrere alle cure mediche e il pronto soccorso è stato chiuso, fatti salvo i codici rossi.

    “Siamo di fronte all’ennesima irragionevole violenza all’interno di un ospedale. Sanitari, medici, guardie giurate vivono con l’incubo di essere aggrediti quotidianamente, come viene raccontato nelle cronache di Napoli, e tutto questo è intollerabile.

    È necessario adottare pene severissime e certe contro chi pensa di poter commettere violenze all’interno degli ospedali e dei presidi sanitari. Tolleranza zero contro questi criminali che mettono a rischio l’incolumità pubblica.
    Ieri ad avere la peggio tre operatori sanitari e due guardie giurate a cui va la mia piena solidarietà. Ma ancora più grave la chiusura del pronto soccorso, che avrà senz’altro causato notevoli disagi ai cittadini che avevano bisogno di cure mediche.

    Basta impunità, bisogna agire con fermezza per tutelare chi ogni giorno salva vite, da chi, invece, è in grado solo di diffondere violenza e criminalità”. Questo il commento di Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi – Sinistra.
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    Napoli, mistero sul ferimento di una donna a Montecalvario: colpita da un proiettile mentre era in casa

    Napoli. La polizia indaga sul misterioso ferimento di una donna avvenuto ieri sera nel quartiere Montecalvario.PUBBLICITA

    La donna è arrivata all’ospedale Vecchio Pellegrini, accompagnata dal alcuni familiari,  con una ferita al torace da colpo di arma da fuoco.

    Punti Chiave ArticoloAi medici ha riferito di essere stata colpita mentre era in un’abitazione. La donna, che non è in pericolo di vita, è ricoverata in prognosi riservata. I medici attendono di sottoporla a una operazione chirurgica per estrarre il proiettile. Nel frattempo la polizia sta cercando di fare luce sulla vicenda e soprattrutto di verificare la veridicità del racconto della donna.
     Forse colpito nel corso di una stesa Non è escluso che sia rimasta colpita da un proiettile vagante esploso durante una stesa visto le fibrillazioni in atto tra i clan dei Quartieri Spagnoli e delle quali si raccontando spesso nelle cronache di Napoli nelle ultime settimane.
    Come potrebbe essere stata colpita nel corso di una lite familiare e in quel caso starebbe coprendo qualcuno non fornendo l’esatta dinamica dell’episodio. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Napoli, stesa dei De Micco-De Martino al rione Conocal di Ponticelli: “Qui comandiamo noi”

    Napoli. Notte di fuoco, di fragore di armi e di paura e tensione quella di due giorni fa nelle palazzine del rione Conocal di Ponticelli.PUBBLICITA

    Un commando di pistoleri in sella alle moto ha esploso numeorsi colpi di pistola in aria e poi si è dileguato.

    Una azione rapida, dimostrativa ma soprattutto un messaggio di sfida al clan di Salvatore D’Amico o’ pirata al centro dell’attenzione nazionale in questi giorni per un’inchiesta sull’infiltrazione del suo clan negli affari di Roma.
    Per gli investigatori, come riportato da cronache di Napoli, si è trattato di un atto di forza del clan dei De Micco-De Martino che così hanno voluto ribadire il loro dominio e il loro controllo di quel territorio.

    Dietro ci sarebbe uno scenario fatto di nuove allenze tra faglie criminali della zona che vede appunto la nascita di una nuova alleanza tra i D’Amico e i Montefusco e i De Luca Bossa.

    Cosa questa vista come un atto di sfida da parte dei De Micco De Martino che l’altra sera hanno lanciato il segnale a suon di piombo: “Qui comandiamo noi”.
    Gli investigatori seguono con attenzione l’evolversi della situazione sperando che non vi sia un innalzamento del livello di scontro tra le famiglie criminali di Ponticelli.

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    Giugliano anziano investe e uccide una persona

    A Giugliano in Campania, un tragico incidente ha scosso la comunità locale. Un anziano alla guida della propria autovettura ha investito e ucciso una persona. L’episodio si è verificato in una traversa di via Carrafiello, coinvolgendo immediatamente le forze dell’ordine.PUBBLICITA

    I carabinieri della Stazione di Varcaturo sono prontamente intervenuti sul luogo dell’incidente. Alla loro arrivo, hanno trovato l’anziano investitore ancora sul posto.

    Attualmente, l’uomo è sotto la custodia dei militari che stanno procedendo con le prime indagini e raccogliendo le testimonianze necessarie a ricostruire la dinamica esatta dell’accaduto.
    I carabinieri stanno ora esaminando tutti gli elementi disponibili per capire le cause e le circostanze che hanno portato a questo tragico evento. Saranno necessari ulteriori accertamenti e perizie per chiarire i dettagli dell’incidente.

    Quello di questa sera è solo l’ennesima tragedia della strada raccontata dalle cronache di Napoli negli ultimi tempi.

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