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Barbara De Rossi svela il doloroso retroscena del suo passato
L’attrice Barbara De Rossi ha svelato in una drammatica intervista di essere stata maltratta da uno dei suoi ex fidanzati
L’attrice Barbara De Rossi, in un’intervista alquanto drammatica rilasciata al settimanale Visto, ha raccontato di essere stata maltrattata da uno dei suoi ex fidanzati ma per la privacy e per non creare scalpore preferisce non farne il nome: “Sono stata maltrattata anch’io. Subivo e basta. È qualcosa che non si metabolizza mai”.
Il passato drammatico di Barbara De Rossi
Barbara, come riporta Fanpage, ha raccontato eventi che risalgono a molti anni fa e che fanno parte di uno dei periodi più brutti della vita:“Anni fa ho denunciato per stalking uno dei miei ex. So cosa significa essere maltrattati, conosco quei meccanismi. Ed è qualcosa che non si metabolizza mai.
Il maltrattamento non insegna niente, lascia solo terrore, la paura, la preoccupazione e la mancanza di fiducia verso gli altri. Si subisce e basta.
E poi si cerca in tutti i modi di buttarsi il dolore alle spalle.”
L’attrice è riuscita a superare questo terribile momento e qualche anno fa è addirittura stata la conduttrice tv del programma “Amore criminale” che racconta storie drammatiche di violenza sulle donne.
Barbara rilasciò un’intervista al settimanale “Gente” raccontò i maltrattamenti subiti:
“Mi è successo di essere maltrattata. È qualcosa che toglie vita, autostima e non si supera. Può succedere a tutte le donne, ma io ero più predisposta perché sono una che dà moltissimo, sono molto generosa in amore.
E le donne colpite sono così: indipendenti, con una forza incredibile per gli altri, ma fragili per sé. […] Non credo che se ne andrà mai quel dolore, è diventato come un punto di sensibilità dentro di me.
Quando si subisce un rapporto violento è difficile trasformarlo in esperienza, in qualcosa di concreto e positivo. Mi rimane un grande senso di amarezza e impotenza.”ultimo aggiornamento: 20-06-2016
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Un’altra vittima ad Amore Criminale: la storia di Barbara, uccisa dal fidanzato
Alessandro soffre di bipolarismo e in una notte apparentemente tranquilla, uccide a coltellate la compagna Barbara: una nuova tragica storia ad Amore Criminale
Ad Amore Criminale, programma condotto da Barbara De Rossi, è stata raccontata la storia di una donna, Barbara, uccisa a coltellate dal fidanzato Alessandro che soffre di un disturbo psichico piuttosto grave.
Leggi anche: Amore Criminale: la storia di Marianna
La storia, a differenza delle altre che si sentono ad Amore Criminale, si incentra principalmente sulla figura di quest’uomo, Alessandro: il suo disturbo psichico ha messo in discussione gli equilibri della coppia fin dagli albori del loro amore.
Alessandro è un uomo di successo, intelligente, che però, non si accontenta mai della sua vita, I successi e i traguardi, li vede solo come ulteriori responsabilità da caricarsi sulle spalle. Anche l’idea di andare a convivere con la sua compagna Barbara, diventa un pensiero fastidioso e difficile da gestire seppur porti alla felicità di coppia.
Alessandro è in cura, sotto psicofarmaci, ma i suoi sbalzi d’umore non migliorano e Barbara riflette se vale la pena continuare la relazione.
Così Barbara decide di lasciare Alessandro ma lui non ci sta e tenta di riconquistarla con una cena di compleanno, che si svolge apparentemente per il meglio. A fine serata Barbara è stanca e va a dormire, mentre Alessandro, pieno di adrenalina, resta sveglio e guarda ancora due film mentre chatta con un’amica su Facebook.
Parlano della relazione di lui, poi lei scherza dicendo di essere una serial killer perchè ha ucciso 5 scarafaggi e lui risponde in modo assurdo dichiarando:“Anch’io, adesso vado di là e ammazzo quella con una coltellata alla schiena”.
E così ha fatto, ha preso un coltello da cucina e ha compiuto il folle gesto, uccidendo Barbara. Inizialmente, Alessandro ha tentato di nascondere tutto e fuggire in Trentino, poi si è costituito e ha raccontato tutto alla polizia. Gli agenti sono rimasti impietriti trovando la ragazza sul letto posizionata come una bambola.
ultimo aggiornamento: 16-06-2015 More


Condanna per maltrattamenti in famiglia e lesioni, donna arrestata
Fonte: https://www.h24notizie.com/sezioni/cronaca-giudiziaria/feed/ More





“Big Little Lies”: segreti e bugie della seconda stagione
Secondo Nicole Kidman per vedere la nuova attesissima stagione di Big Little Lies dovremo aspettare fino a giugno: «Stiamo puntando a quella data. Siamo ancora in fase di montaggio, ma siamo a buon punto», ha risposto a una domanda della Cnn l’attrice e produttrice. Intanto, però, il cast e la Hbo, la rete americana che la trasmetta in prima visione (in Italia è su Sky Atlantic) hanno iniziato a far circolare sulla Rete le prime nuove immagini della serie che lo scorso anno ha lasciato pubblico e critica senza parole.
Big little lies, sulla carta, è stato un azzardo: un cast di altissimo livello quasi tutto femminile, una produzione materialmente gestita da donne, Nicole Kidman e Reese Witherspoon in prima linea, un tema complesso e sfaccettato come quello degli abusi sviscerato senza piaggeria e senza retorica. Anzi, con uno sguardo mai banale e stereotipato. Ma la scommessa è stata stravinta tanto che “la” divina Meryl Streep ha chiesto espressamente di entrare a farne parte della seconda stagione senza nemmeno voler leggere il copione. Per chi non avesse ancora visto Big Little Lies, il consiglio è quello di andarlo subito a recuperare: ne vale davvero la pena. Ma ecco tutto quello che c’è da sapere sulla serie.
Tratta dall’omonimo romanzo di Liane Moriarty, la storia di Big Little Lies riguarda 5 donne: Madeline Mackenzie (Reese Witherspoon), Jane Chapman (Shailene Woodley), Bonnie Carlson (Zoë Kravitz), Celeste Right (Nicole Kidman), e Renata Klein (Laura Dern). Attorno alle loro vite di madri, moglie e professioniste, ruotano una serie di tragici segreti che le legano in modi inaspettati la cui rivelazione, che sappiamo deve arrivare fin dalla prima puntata, può portare sia distruzione che sanare tutte le ferite. Nulla è come sembra nella comunità di Monterey e nelle vite all’apparenza perfette di queste protagoniste. Su tutte, infatti, aleggia l’opprimente personalità di Perry Wright (Alexander Skarsgård), tanto bello fuori quanto mostro dentro, la cui natura violenta – in tutti i sensi – sembra addirittura spegnere il sole. Il rapporto coniugale tra Celeste e Perry, basato sugli abusi, diventa il perno della vicenda e ci impartisce una durissima lezione: può accadere a chiunque di noi e liquidare con superficialità e giudizi affrettati chi rimane accanto a un marito violento è sbagliato. Big Little Lies è una storia di resilienza e di amicizia al femminile che ci ripete all’infinito di non abbassare mai la guardia.Per quanto riguarda le 7 puntate della seconda stagione, invece, la novità più importante è certamente l’arrivo di Mary Louise Wright, la mamma di Perry, interpretata da Meryl Streep. È stata proprio la volontà dell’attrice di partecipare al progetto a convincere lo sceneggiatore David E. Kelley (marito di Michelle Pfeiffer e master mind di successi come Ally McBeal) a scrivere una seconda parte che non aveva un altro romanzo sulla quale essere basata. La Moriarty, infatti, aveva scritto solo una novella dove introduceva il personaggio di Mary Louise e da questa Kelley ha preso ispirazione. «No, non credevo fosse una buona idea», ha infatti detto lo sceneggiatore al The Hollywood Reporter. «Mi è piaciuto così tanto il modo in cui abbiamo concluso il primo anno che ho sempre detto: “Lasciamo le cose come stanno”». Poi, però, è arrivato il «colpo di genio» del personaggio della Streep. «È deliziosa e inserirla nella storia è stato liberatorio e spaventoso allo stesso tempo. Spaventoso perché lei alza l’asticella della qualità ed è difficile misurarsi con questo fatto, ma è stato liberatorio perché adesso non dobbiamo più fare paragoni con la prima stagione. E questo permette tanta libertà». Nel primissimo trailer condiviso dalla produzione, si vede Meryl Streep che dice alla nuora di essere in città perché «voglio sapere cosa è successo quella notte» e subito dopo compare l’immagine delle 5 protagoniste in fila contro un muro come se stessero facendo delle foto segnaletiche. Dal loro abbigliamento si intuisce che la storia riprende esattamente da dove si era interrotta la prima serie.
Un’altra novità è rappresentata dal cambio alla regia. Se la prima stagione di Big Little Lies era stata diretta dal canadese Jean-Marc Vallée (Dallas Buyers Club, Sharp Objects), questa vede dietro la macchina da presa la regista britannica Andrea Arnold, già premio Oscar nel 2005 per il cortometraggio Wasp. Un’altra donna, quindi, si aggiunge alla grande famiglia al femminile della serie, sulla quale già filtrano diverse indiscrezioni. Nicole Kidman ha svelato, durante una puntata dello show di Ellen DeGeneres, che le sue due bambine Sunday Rose e Faith Margaret faranno un piccolo cameo durante la seconda stagione. «Appariranno brevemente. Non lo avevo ancora detto a nessuno e non voglio dire di più». Reese Witherspoon, invece, ha raccontato sui social di aver colpito con il gelato Meryl Streep mentre stavano girando una scena. C’è una foto che lo prova: «L’ho presa!», scrive contenta il premio Oscar. Sulla presenza o meno di Alexander Skarsgård, invece, non ci sono ancora notizie ufficiali: a domanda diretta lui sorride e cambia discorso.
Il successo travolgente della prima stagione, coronato da una montagna di premi, compresi i 4 Golden Globe (Miglior miniserie drammatica, Nicole Kidman, Laura Dern e Alexander Skarsgård), i 5 Emmy (si è aggiunto il Miglior Regista) e i 2 Sag (Kidman e Skarsgård), ha permesso ha tutte le protagoniste di ottenere un aumento considerevole di salario. Secondo quanto riporta The Hollywood Reporter, se per ognuna delle prime 7 puntate la Witherspoon e la Kidman (senza contare il ruolo da produttrici)avevano guadagnato 250 mila dollari, per le nuove 7 il compenso sarà di 1 milione di dollari. More





La storia di Maria Tino, uccisa dall’uomo che la salvò dalla furia dell’ex marito
Tre colpi di pistola, poi la fine. Maria Tino è morta per mano dell’uomo che diceva di amarla, e che appena un anno prima la salvò dall’ex marito.
È una storia di speranze disattese finite nel sangue, di un amore che si è tradotto in un incubo senza via d’uscita. Maria Tino è morta all’età di 49 anni, uccisa senza pietà su una panchina nella piazza di Dragoni (Caserta). A sparare è stato il suo compagno, Massimo Bianchi, condannato a 19 anni di carcere all’esito del primo grado di giudizio. Lui, che un anno prima dell’omicidio l’aveva salvata dalla furia dell’ex marito, le era sembrato un angelo che l’avrebbe fatta rinascere. Invece, era solo l’inizio del suo inferno.
La storia di Maria Tino
Maria Tino era originaria di Dragoni, un piccolo centro dell’Alto Casertano, dove la sua esistenza sarebbe finita nel più tragico degli epiloghi. Miracolata, forse, o semplicemente sopravvissuta per caso alla violenza dell’ex marito, Angelo Gabriele Ruggiero. È lui che, il 18 agosto 2016, ha cercato di ucciderla con 25 coltellate.Un tentato femminicidio al quale è riuscita a scampare rifugiandosi tra le braccia del suo salvatore, Massimo Bianchi. Ma la storia, a questo punto, assume i contorni di una incredibile sequenza di orrori.
Maria Tino faceva la sarta per arrotondare lo stipendio dei lavori socialmente utili svolti al Comune. Una donna senza grilli per la testa, dolce e sensibile, alla ricerca di una serenità emotiva che non arriverà mai. Era madre di due figli, con i quali conduceva un’esistenza senza troppe pretese, nel tentativo di lasciarsi alle spalle un delicato passato familiare.Fonte foto: https://pixabay.com/it/photos/rose-sulla-panchina-756950/
Chi è l’ex marito di Maria Tino?
Maria Tino aveva sposato Angelo Gabriele Ruggiero, padre dei suoi figli (un maschio e una femmina) che si sarebbe rivelato il regista di una violenza inaudita. Il 18 agosto 2016, accecato dalla gelosia dopo aver sentito una telefonata tra l’ex moglie e Massimo Bianchi, l’uomo l’ha raggiunta in casa colpendola con una serie di fendenti (25, diranno le carte dell’inchiesta) che avrebbero potuto ucciderla.
Dall’altro capo del telefono, il nuovo compagno di lei ha assistito all’agguato in diretta. Una coincidenza che ha trasformato Bianchi nel salvatore di Maria Tino. L’uomo ha chiamato i soccorsi, cui è seguito un ricovero di circa 40 giorni e il ritorno alla vita.
Il dramma di Maria Tino affonda le sue radici in un tessuto di violenze domestiche ormai insostenibili, culminato nella brutale aggressione che ha visto l’ex marito condannato a 8 anni e 4 mesi di carcere per tentato omicidio.
La dinamica ricostruita dagli inquirenti è agghiacciante. Secondo quanto emerso in sede di indagine, Ruggiero era solito appostarsi sotto quella casa di Roccaromana dove la sua ex aveva deciso di rifarsi una vita senza di lui. Quel 18 agosto si sarebbe arrampicato su una grondaia per entrare nell’appartamento, avventarsi sulla donna e sferrarle 25 colpi con un coltellino svizzero.
Esattamente 11 mesi più tardi, Maria Tino non sarebbe riuscita a sfuggire al suo secondo appuntamento con la morte.
L’omicidio di Maria Tino a Dragoni
Massimo Bianchi era l’uomo perfetto con cui rinascere dalle ceneri di un amore malato, maltrattato, distrutto. È con lui che Maria Tino aveva ritrovato il sorriso dopo la difficile separazione dal marito, ed è per lui che aveva subito la brutale aggressione del 2016.
Ruggiero sapeva del loro rapporto e per questo aveva cercato vendetta accoltellandola. Maria Tino si era salvata, certo, ma non sapeva ancora che la sua nuova strada portava dritta all’inferno.
Il nuovo compagno, dipendente della Comunità Montana di Monte Maggiore, si sarebbe rivelato morbosamente geloso. Proprio come l’ex marito, da cui lei aveva cercato riparo. Maria Tino ha deciso di lasciare anche lui, che in realtà non si sarebbe rassegnato a incassare la sconfitta sentimentale.
Il 13 luglio 2017 lei è stata uccisa in pieno centro a Dragoni. Un delitto il cui movente è da ricercare proprio nella cieca gelosia dell’assassino. Massimo Bianchi le avrebbe dato appuntamento in piazza per un ultimo chiarimento, prima dell’addio.
Ma la vita di Maria Tino si è spenta su una panchina. Fatali i 3 colpi di pistola al petto, sparati con una calibro 7.65 legalmente detenuta dal Bianchi ma con il porto d’armi scaduto da anni.
“Sono stato io, mi voleva lasciare“, avrebbe detto lui ai Carabinieri giunti poco dopo sulla scena del crimine. L’arma poggiata sul selciato. La vittima, accasciata su quella inaspettata trappola di ferro battuto e legno, ormai senza speranza di salvezza.
Per l’omicidio di Maria Tino, Massimo Bianchi è stato condannato in primo grado a 19 anni di reclusione, con la formula del rito abbreviato.
Fonte foto: https://pixabay.com/it/photos/rose-sulla-panchina-756950/ More



