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Evasione e false fatture, assolti due uomini di Formia
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Ergastolo al finanziere che uccise madre e sorella della ex fidanzata
Ergastolo per Christian Sodano, il finanziere di 28 anni che il 13 febbraio del 2024 uccise a Cisterna di Latina Nicoletta Zomparelli e Renèe Amato, rispettivamente madre e sorella della sua ex fidanzata Desirèe, riuscita invece a fuggire salvandosi. La sentenza di condanna è stata emessa nella mattinata di oggi, lunedì, dalla Corte d’Assise del […] More



Vanessa, strangolata dal compagno: un’altra tragica storia ad Amore Criminale
Ad Amore Criminale si racconta la storia di Vanessa Scialfa, strangolata dal compagno con un cavo della tv: un’altra tragica storia di violenza casalinga
Nella puntata di ieri sera di Amore Criminale, condotta da Barbara De Rossi, si è raccontata la storia di Vanessa Scialfa, giovane donna di Enna, uccisa dal compagno, Francesco Lo Presti, nel 2012.
Leggi anche: Amore Criminale: Barbara uccisa a coltellate dal fidanzato
Vanessa, siciliana, decide di trasferirsi ad Enna per vivere con il compagno Francesco e coronare il suo sogno d’amore. Si allontana così dalla famiglia e perde il lavoro, cosa che, a lungo andare, le pesa molto e la fa riflettere sulla sua relazione. In quel periodo inizia anche a notare l’eccessiva gelosia di Francesco, immotivata, che la infastidisce parecchio.
Cominciano i dissapori e le liti e, ad Amore Criminale raccontano che Vanessa stava pensando seriamente di andare via da quella casa che non la rendeva più felice.
Una sera a cena con i genitori di lei, Vanessa, in presenza di Francesco dice ad alta voce che lui le manca di rispetto e il padre le propone di restare a casa con loro, ma lei nonostante ciò decide di prendere Francesco e tornare per l’ultima volta nella casa dove morirà.
Il giorno dopo Vanessa si sveglia e fa le pulizie come ogni mattina e Francesco va al lavoro con l’intenzione di lincenziarsi senza dirlo alla compagna. Francesco torna quindi a casa prima del tempo e non trova Vanessa che è uscita per delle commissioni. L’uomo perde le staffe e fa uso di cocaina. Quando Vanessa torna scoppia la lite furiosa tanto che i vicini sembrano voler intervenire. Francesco si calma. Poco dopo Vanessa gli comunica che se ne andrà definitivamente, e lui perde il senno e la strangola con i cavi della tv, poi la finisce facendole inalare candeggina.
Dopo una serie di resistenze e fughe, Francesco Lo Presti confessa l’omicidio. Un’altra terribile storia di violenza domestica si conclude ad Amore Criminale.ultimo aggiornamento: 23-06-2015
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Condanna per maltrattamenti in famiglia e lesioni, donna arrestata
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Violenza sulle donne, l’Onu: con il coronavirus, aumento allarmante in tutto il mondo
Il Coronavirus fuori e il proprio compagno dentro casa. La pandemia e le misure di restrizioni anticontagio adottate dai governi di tutto il mondo, hanno condannato un numero troppo alto di donne, spesso anche madri, già vittime di violenza domestica, a dover affrontare una doppia paura e un doppio nemico.
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Il rapporto Onu, più abusi
Con un risultato devastante: secondo un rapporto dell’Onu, la quarantena forzata ha causato un inquietante aumento degli abusi sulle persone più vulnerabili, compresi i minori, scatenando decine di richieste di aiuto.
L’allarme è stato lanciato da ogni parte del mondo, dal Regno Unito all’India, dove sono stati segnalati numeri in continua crescita. E con l’Onu che per quest’anno prevede almeno 15 milioni in più di casi di violenza domestica. Davvero tantissimi.
Il dato preoccupante, fornito dall’Unfpa, il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione ipotizza un aumento del 20 per cento dei casi di violenza per i primi 3 mesi di lockdown in tutti i 193 Stati membri delle Nazioni Unite.Leggi anche
«Prendere subito delle misure»
Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres ha esortato tutti i Paesi affinché adottino misure contro questo “scioccante aumento” di violenza, chiedendo maggiori investimenti nei servizi on-line, garantendo che i sistemi giudiziari continuino a perseguire gli autori degli abusi, creando sistemi di allarme nelle farmacie e nei supermercati e considerando i centri di accoglienza come servizi essenziali.Leggi anche
Alcuni dati
Partendo dall’Italia, secondo l’Istat che ha preso in esame le chiamate al numero antiviolenza 1522, durante il lockdown c’è stato un incremento della richiesta d’aiuto del 73% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Inoltre, il 45,3% delle vittime ha paura per la propria incolumità o di morire; ma il 72,8% non denuncia il reato subito. Sono, invece, 32 le donne uccise da gennaio a giugno 2020.Leggi anche
In Gran Bretagna, nelle prime sei settimane di fermo nel Paese, una linea riservata ha ricevuto il 49% di telefonate in più da quando sono entrate in vigore le misure di sicurezza e di allontanamento e la polizia a Londra ha effettuato oltre 4000 arresti per abuso domestico.
A Bruxelles, l’aiuto è arrivato direttamente dal Parlamento europeo che per proteggere le donne, ha trasformato un proprio edificio, quello intitolato ad Helmut Kohl, nel centro della città, in un punto di accoglienza dedicato alle donne vittime di violenza. La Grande Mela non è da meno, l’abuso e la violenza sulle donne è aumentata drammaticamente anche a New York. Il sindaco di Los Angeles, Eric Garcetti, ha creato un progetto, Safe Haven, per offrire un rifugio protetto a 900 donne.
E con il lockdown, sono raddoppiate le chiamate alle linee di aiuto in Libano, in Malaysia, e perfino in Cina sono triplicate. Mentre in Australia i motori di ricerca come Google hanno registrato il maggior volume di richieste di aiuto per violenza domestica degli ultimi 5 anni.
In Argentina nell’arco di un solo mese, dal 20 marzo al 20 aprile, ci sono stati 20 femminicidi. In El Salvador, l’Ufficio della procura per i diritti umani ha riferito di nove femminicidi nel primo mese di blocco ma, secondo le autorità, la cifra reale è molto probabilmente più alta.
In Messico, dal 13 aprile, sono state assassinate più donne (367) di quante ne erano morte a causa del Covid-19 (100).Leggi anche
Il rapporto rispetto al Gender Gap
Secondo il rapporto dell’Onu saranno le donne, quindi, a pagare il prezzo più alto degli “effetti collaterali” della pandemia, col rischio di vedere cancellati molti dei diritti conquistati in questi ultimi decenni. Una battuta d’arresto senza precedenti per la condizione femminile, che senza opportuni accorgimenti, renderà ragazze e donne maggiormente vulnerabili sul piano economico, sanitario e sociale, oltre ad aggravare ulteriormente le diseguaglianze tra i due sessi.
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Infatti, l’impatto economico e lavorativo dell’emergenza sanitaria globale devastante per tutti, senz’altro colpirà con più forza le donne, spiega il rapporto, visto che nei settori di attività pesantemente danneggiati dalla pandemia, quale turismo, servizi, commercio, le lavoratrici donne sono più numerose, hanno meno sicurezze professionali e guadagnano meno rispetto agli uomini.
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Dati sconfortanti arrivano anche osservando i numeri del gap di genere: nella fascia di età compresa tra i 25 e i 54 anni, la forza lavoro è composta per il 94% da uomini e 63% da donne. E in media, a parità di ruolo, ancora oggi una donna guadagna in media il 16% in meno rispetto ad un collega, e in alcuni casi fino al 35%.
Donne e ragazze al centro nel post pandemia
Quindi, sottolinea Guterres «l’uguaglianza di genere e i diritti delle donne sono essenziali per superare insieme questa pandemia. I diritti conquistati, una volta persi, impiegano anni per affermarsi nuovamente». Ed esorta i governi a mettere donne e ragazze al centro dei loro sforzi nella fase di rilancio economico post pandemia.
Nel rapporto l’Onu individua tre livelli di intervento per potenziare la risposta nazionale ed internazionale dopo la crisi Covid, invitando i leader politici a non ripetere le politiche passate ma a sfruttare il momento per ricostruire società più paritarie, inclusive e resilienti. Tra i settori di intervento per invertire la rotta c’è l’ampliamento delle reti di sicurezza sociale, l’accesso delle donne a crediti e prestiti, la loro inclusione nei piani di rilancio e sviluppo socio-economici su misura, la riduzione delle iniquità retributive sul lavoro e la creazione di una nuova economia di assistenza inclusiva che funzioni per tutti.Leggi anche More



