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Barbara De Rossi svela il doloroso retroscena del suo passato
L’attrice Barbara De Rossi ha svelato in una drammatica intervista di essere stata maltratta da uno dei suoi ex fidanzati
L’attrice Barbara De Rossi, in un’intervista alquanto drammatica rilasciata al settimanale Visto, ha raccontato di essere stata maltrattata da uno dei suoi ex fidanzati ma per la privacy e per non creare scalpore preferisce non farne il nome: “Sono stata maltrattata anch’io. Subivo e basta. È qualcosa che non si metabolizza mai”.
Il passato drammatico di Barbara De Rossi
Barbara, come riporta Fanpage, ha raccontato eventi che risalgono a molti anni fa e che fanno parte di uno dei periodi più brutti della vita:“Anni fa ho denunciato per stalking uno dei miei ex. So cosa significa essere maltrattati, conosco quei meccanismi. Ed è qualcosa che non si metabolizza mai.
Il maltrattamento non insegna niente, lascia solo terrore, la paura, la preoccupazione e la mancanza di fiducia verso gli altri. Si subisce e basta.
E poi si cerca in tutti i modi di buttarsi il dolore alle spalle.”
L’attrice è riuscita a superare questo terribile momento e qualche anno fa è addirittura stata la conduttrice tv del programma “Amore criminale” che racconta storie drammatiche di violenza sulle donne.
Barbara rilasciò un’intervista al settimanale “Gente” raccontò i maltrattamenti subiti:
“Mi è successo di essere maltrattata. È qualcosa che toglie vita, autostima e non si supera. Può succedere a tutte le donne, ma io ero più predisposta perché sono una che dà moltissimo, sono molto generosa in amore.
E le donne colpite sono così: indipendenti, con una forza incredibile per gli altri, ma fragili per sé. […] Non credo che se ne andrà mai quel dolore, è diventato come un punto di sensibilità dentro di me.
Quando si subisce un rapporto violento è difficile trasformarlo in esperienza, in qualcosa di concreto e positivo. Mi rimane un grande senso di amarezza e impotenza.”ultimo aggiornamento: 20-06-2016
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Swarovski e Michelle Hunziker insieme per combattere la violenza sulle donne
Swarovski sostiene la campagna della onlus “Doppia Difesa” fondata da Michelle Hunziker e Giulia Bongiorno
Swarovski sostiene le donne con una campagna ideata dalla Onlus di Michelle Hunziker e Giulia Bongiorno “Doppia Difesa”, per aiutare le donne in difficoltà perchè vittime di discriminazioni e violenze.
Leggi anche: Michelle Hunziker è cambiata grazie a Tomaso Trussardi
La campagna Swarovski si propone di informare e sensibilizzare sul tema della violenza sulle donne, sempre più un problema sociale, che non dà accenno a migliorare.
Nei punti vendita Swarovski ci saranno due nuove varianti dei braccialetti “Slake” e “Stardust”, diventati icona del brand, il cui ricavato andrà a sostegno della Onlus “Doppia Difesa” che darà un aituo concreto alle donne vittime di violenza.Clicca qui per vedere la fotogallery della collezione Swarovski!
Michelle Hunziker e Giulia Bongiorno ricordano che solo nel 2014 le donne uccise per mano di un uomo sono state 152, una ogni due giorni e mezzo.
Swarovski con la nuova campagna anti-violenza vuole dare luce alle donne che sono come dei cristalli, piene di sfaccettature, forti, ma soprattutto preziose.
“Doppia Difesa” offre alle donne assistenza e consulenza insieme ad un aiuto psicologico e legale. Swarovski e Michelle Hunziker propongono quindi una moda bella, ma soprattutto buona e utile per la società.ultimo aggiornamento: 14-05-2015
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Violenza sulle donne, l’Onu: con il coronavirus, aumento allarmante in tutto il mondo
Il Coronavirus fuori e il proprio compagno dentro casa. La pandemia e le misure di restrizioni anticontagio adottate dai governi di tutto il mondo, hanno condannato un numero troppo alto di donne, spesso anche madri, già vittime di violenza domestica, a dover affrontare una doppia paura e un doppio nemico.
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Il rapporto Onu, più abusi
Con un risultato devastante: secondo un rapporto dell’Onu, la quarantena forzata ha causato un inquietante aumento degli abusi sulle persone più vulnerabili, compresi i minori, scatenando decine di richieste di aiuto.
L’allarme è stato lanciato da ogni parte del mondo, dal Regno Unito all’India, dove sono stati segnalati numeri in continua crescita. E con l’Onu che per quest’anno prevede almeno 15 milioni in più di casi di violenza domestica. Davvero tantissimi.
Il dato preoccupante, fornito dall’Unfpa, il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione ipotizza un aumento del 20 per cento dei casi di violenza per i primi 3 mesi di lockdown in tutti i 193 Stati membri delle Nazioni Unite.Leggi anche
«Prendere subito delle misure»
Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres ha esortato tutti i Paesi affinché adottino misure contro questo “scioccante aumento” di violenza, chiedendo maggiori investimenti nei servizi on-line, garantendo che i sistemi giudiziari continuino a perseguire gli autori degli abusi, creando sistemi di allarme nelle farmacie e nei supermercati e considerando i centri di accoglienza come servizi essenziali.Leggi anche
Alcuni dati
Partendo dall’Italia, secondo l’Istat che ha preso in esame le chiamate al numero antiviolenza 1522, durante il lockdown c’è stato un incremento della richiesta d’aiuto del 73% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Inoltre, il 45,3% delle vittime ha paura per la propria incolumità o di morire; ma il 72,8% non denuncia il reato subito. Sono, invece, 32 le donne uccise da gennaio a giugno 2020.Leggi anche
In Gran Bretagna, nelle prime sei settimane di fermo nel Paese, una linea riservata ha ricevuto il 49% di telefonate in più da quando sono entrate in vigore le misure di sicurezza e di allontanamento e la polizia a Londra ha effettuato oltre 4000 arresti per abuso domestico.
A Bruxelles, l’aiuto è arrivato direttamente dal Parlamento europeo che per proteggere le donne, ha trasformato un proprio edificio, quello intitolato ad Helmut Kohl, nel centro della città, in un punto di accoglienza dedicato alle donne vittime di violenza. La Grande Mela non è da meno, l’abuso e la violenza sulle donne è aumentata drammaticamente anche a New York. Il sindaco di Los Angeles, Eric Garcetti, ha creato un progetto, Safe Haven, per offrire un rifugio protetto a 900 donne.
E con il lockdown, sono raddoppiate le chiamate alle linee di aiuto in Libano, in Malaysia, e perfino in Cina sono triplicate. Mentre in Australia i motori di ricerca come Google hanno registrato il maggior volume di richieste di aiuto per violenza domestica degli ultimi 5 anni.
In Argentina nell’arco di un solo mese, dal 20 marzo al 20 aprile, ci sono stati 20 femminicidi. In El Salvador, l’Ufficio della procura per i diritti umani ha riferito di nove femminicidi nel primo mese di blocco ma, secondo le autorità, la cifra reale è molto probabilmente più alta.
In Messico, dal 13 aprile, sono state assassinate più donne (367) di quante ne erano morte a causa del Covid-19 (100).Leggi anche
Il rapporto rispetto al Gender Gap
Secondo il rapporto dell’Onu saranno le donne, quindi, a pagare il prezzo più alto degli “effetti collaterali” della pandemia, col rischio di vedere cancellati molti dei diritti conquistati in questi ultimi decenni. Una battuta d’arresto senza precedenti per la condizione femminile, che senza opportuni accorgimenti, renderà ragazze e donne maggiormente vulnerabili sul piano economico, sanitario e sociale, oltre ad aggravare ulteriormente le diseguaglianze tra i due sessi.
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Infatti, l’impatto economico e lavorativo dell’emergenza sanitaria globale devastante per tutti, senz’altro colpirà con più forza le donne, spiega il rapporto, visto che nei settori di attività pesantemente danneggiati dalla pandemia, quale turismo, servizi, commercio, le lavoratrici donne sono più numerose, hanno meno sicurezze professionali e guadagnano meno rispetto agli uomini.
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Dati sconfortanti arrivano anche osservando i numeri del gap di genere: nella fascia di età compresa tra i 25 e i 54 anni, la forza lavoro è composta per il 94% da uomini e 63% da donne. E in media, a parità di ruolo, ancora oggi una donna guadagna in media il 16% in meno rispetto ad un collega, e in alcuni casi fino al 35%.
Donne e ragazze al centro nel post pandemia
Quindi, sottolinea Guterres «l’uguaglianza di genere e i diritti delle donne sono essenziali per superare insieme questa pandemia. I diritti conquistati, una volta persi, impiegano anni per affermarsi nuovamente». Ed esorta i governi a mettere donne e ragazze al centro dei loro sforzi nella fase di rilancio economico post pandemia.
Nel rapporto l’Onu individua tre livelli di intervento per potenziare la risposta nazionale ed internazionale dopo la crisi Covid, invitando i leader politici a non ripetere le politiche passate ma a sfruttare il momento per ricostruire società più paritarie, inclusive e resilienti. Tra i settori di intervento per invertire la rotta c’è l’ampliamento delle reti di sicurezza sociale, l’accesso delle donne a crediti e prestiti, la loro inclusione nei piani di rilancio e sviluppo socio-economici su misura, la riduzione delle iniquità retributive sul lavoro e la creazione di una nuova economia di assistenza inclusiva che funzioni per tutti.Leggi anche More



Condanna definitiva, 53enne di Sabaudia in carcere
Nella mattinata di giovedì i carabinieri della Stazione di Latina hanno arrestato 53enne residente a Sabaudia, già noto alle forze di polizia. L’uomo è stato raggiunto da un’ordine per la carcerazione emesso dalla Tribunale ordinario di Latina in relazione a una condanna pari a un anno e sei mesi di reclusione. Era stato riconosciuto colpevole […] More



Tony Colombo e Tina Rispoli assolti dalle accuse di Camorra
Fonte: https://www.h24notizie.com/sezioni/cronaca-giudiziaria/feed/ More



