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Napoli, chiedeva l’elemosina a 8 anni: bimba rom riaffidata alla madrem
Napoli. Ennesimo caso di sfruttamento minorile ai fini dell’ accattonaggio.PUBBLICITA Nell’ambito delle attività a tutela delle fasce deboli come minori e anziani,ieri infatti il personale della Polizia Locale di Napoli della U.O. Investigativa, Ambientale ed Emergenze Sociali, a seguito di segnalazione sul presunto sfruttamento di minori per l’accattonaggio, è intervenuto nel quartiere Vomero.E ha sorpreso una minore di anni 8 che sotto la coercizione della nonna – entrambe sono di etnia rom-serba – mendicava per le strade della zona.La bambina è stata sottratta alla nonna che è stata deferita all’autorità giudiziaria ex comma 8 art. 600 e per resistenza a pubblico ufficiale.Inoltre gli agenti, a seguito di approfondite indagini, hanno appurato che sulla stessa vi era una nota di rintraccio per irregolarità sul territorio nazionale.La piccola, su disposizione della procura minorile, è stata affidata alla madre giunta sul posto dopo essere stata rintracciata dalla polizia locale.Sempre il personale dell’Investigativa (Iaes) durante i controlli sul territorio disposti dal comando nei pressi di via Verdi, hanno notato due soggetti che a bordo di un motoveicolo si aggiravano in modo sospetto nell’area parcheggio motocicli.Insospettiti li hanno fermati ed identificati: dagli accertamenti effettuati sono risultati essere due napoletani di anni 50 con precedenti penali per furto e scasso.Da un’attenta verifica, gli agenti hanno rinvenuto sotto la sella del loro veicolo cesoie, martelli ad altri arnesi atti al furto e allo scasso. Entrambi i soggetti sono stati deferiti all’autorità giudiziaria.Leggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO
Iss, 171 casi e 6 morti West Nile in Italia da maggio
Raggiungono quota 171 i casi umani confermati di West Nile virus in Italia dopo che negli ultimi 7 giorni monitorati – dal 15 al 21 agosto – sono state registrate 72 nuove infezioni. E i morti salgono a 6 (erano 4 nella precedente rilevazione).PUBBLICITA
Sono i dati principali del bollettino di sorveglianza integrata West Nile e Usutu virus, diffuso oggi dall’Istituto superiore di sanità.
Sul totale dei casi, 101 pazienti hanno sviluppato la forma neuro-invasiva, più grave, della malattia (63 di questi si concentrano in Emilia Romagna e 23 in Veneto); 21 sono casi asintomatici identificati in donatori di sangue e 49 sono casi di febbre (33 concentrati in Veneto, 12 Emilia-Romagna).
La maggior parte delle forme neuroinvasive si concentra nella fascia d’età sopra i 75 anni (58 casi), mentre sono 18 quelle registrate rispettivamente sia fra i 45-64enni che tra i 65-74enni, alle quali si aggiungono 4 casi nella fascia 15-44 anni. I decessi sono stati registrati in Piemonte (1), Veneto (2), Fiuli-Venezia Giulia (1), Emilia Romagna (2).
Il primo caso umano autoctono della stagione era stato segnalato dall’Emilia Romagna il 26 giugno nella provincia di Modena. Nello stesso periodo è stato segnalato anche un caso di Usutu virus in provincia di Modena.
La sorveglianza veterinaria attuata su cavalli, zanzare, uccelli stanziali e selvatici, ha confermato la circolazione del virus West Nile in Abruzzo, Campania, Toscana, Puglia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Marche e Lombardia, riporta l’Iss.Le analisi molecolari hanno confermato la circolazione del Wnv Lineage 1 e 2. Quanto alla distribuzione geografica “sono in corso di conferma positività in provincia di Gorizia, Como e Alessandria – si legge nel bollettino – Salgono a 35 le province con dimostrata circolazione del virus appartenenti a 11 Regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Abruzzo, Campania, Puglia, Calabria e Sardegna).
Collaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTOCastel Volturno, sequestrati 43 appartamenti nella zona di Bagnara
PUBBLICITA
Nei giorni scorsi, i militari del Reparto Territoriale dei Carabinieri di Mondragone, insieme a quelli della Guardia Costiera — Ufficio Marittimo di Pozzuoli , hanno notificato un decreto di sequestro preventivo emesso con urgenza dal Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.
Questo decreto riguarda 43 edifici situati nella località Bagnara di Castel Volturno.
Il 26 agosto 2024, il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha confermato il provvedimento di sequestro.
L’azione è stata intrapresa a seguito delle indagini condotte dai militari, le quali, attraverso accurate verifiche e riscontri documentali, hanno permesso di accertare, anche se ancora nella fase preliminare delle indagini, che tutte le unità abitative oggetto del sequestro, costruite a partire dal 1950, erano state realizzate su un’area demaniale costiera soggetta a vincolo, occupando abusivamente il suolo del Comune di Castel Volturno.
Sette appartamenti abitati da persone legate al clan Belforte di Marcianise
Sette di queste unità abitative, situate nella stessa località di Bagnara, erano nella disponibilità di individui sospettati di far parte del clan camorristico Belforte di Marcianise o di persone a loro collegate da rapporti di parentela o affinità. Anche per questi soggetti è stata ordinata la liberazione degli immobili occupati.Leggi Anche LEGGI TUTTO
Formia, atti persecutori contro la ex e il compagno: divieto di avvicinamento
Fonte: https://www.h24notizie.com/sezioni/cronaca-giudiziaria/feed/ LEGGI TUTTO
Afragola, danneggiata di nuovo auto associazione disabili
A circa un mese dal danneggiamento da parte di un pirata della strada dell’auto dell’associazione “La Battaglia di Andrea”, che si batte per i diritti dei diversamente abili, e a pochi giorni dal risarcimento, nuova manomissione del veicolo dell’associazione.PUBBLICITA
“Abbiamo trovato l’automobile con un vetro rotto e tutta sfondata sotto lo sterzo, ma stranamente non è stato portato via nulla: è una ritorsione”, dichiara Luigi Concilio, vice presidente dell’associazione, che ha presentato una denuncia sull’accaduto.
Sul posto è intervenuta la Polizia Municipale di Afragola per la constatazione, insieme alla pattuglia è arrivato anche il comandante Antonio Amore insieme agli assessori Perla Fontanella e Chiara Nespoli.
“Siamo esausti, – dice ancora Concilio – combattiamo ogni giorno una battaglia e questi gesti non ci fanno abbassare la testa: adesso più che mai bisogna dare un volto a questa gente. E’ arrivato il momento che si debbano aprire le porte del carcere per queste persone”.“Negli ultimi tempi abbiamo avuto parecchie minacce – conclude il vice presidente dell’associazione – da parte di persone che venivano multate o beccate a fare danni. Noi continueremo nella nostra battaglia ma chiediamo ancora più vicinanza alle forze dell’ordine. Nei giorni scorsi abbiamo avuto un bruttissimo attacco anonimo su Facebook che abbiamo prontamente denunciato alla Procura”.
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CRONACA NERA
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