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Camorra ai Quartieri Spagnoli, chiesti oltre 4 secoli di carcere per il clan Esposito-Masiello-Saltalamacchia

La Procura Antimafia chiede pene severe, oltre 4 secoli di carcere, per i membri del clan Esposito-Masiello-Saltalamacchia, considerato un tempo un “superclan” dei Quartieri Spagnoli a Napoli.

I capi del clan, tra cui Antonio Esposito, Vincenzo Masiello ed Eduardo Saltalamacchia, rischiano fino a 20 anni di carcere. Altri affiliati del clan hanno ricevuto richieste di pena variabili da 3 a 16 anni.

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Gli imputati sono accusati di associazione mafiosa, spaccio e traffico di droga, armi e tentati omicidi. Il clan è stato sgominato in gran parte con un maxi blitz nel maggio del 2023, che ha portato all’arresto di oltre 50 persone.

Il processo, come riporta Il Roma in edicola, che si sta celebrando con il rito abbreviato, è entrato nella fase clou con la requisitoria dei pm. La prossima udienza si terrà il 17 settembre, quando la parola passerà alla difesa.

L’inchiesta e la piazza di spaccio della sposa

L’inchiesta che ha portato al processo ha svelato l’esistenza di un “superclan” a tre teste, nato da un accordo tra i ras dei Quartieri Spagnoli. L’indagine ha portato anche alla chiusura della storica piazza di spaccio della Sposa, gestita da Carmine Furgiero.

L’indagine che ha portato al processo ha avuto inizio nel dicembre 2019, poco dopo la scarcerazione di Eduardo Saltalamacchia.

Le indagini hanno portato alla luce l’esistenza di un patto tra i capi del clan per il controllo della zona della Pignasecca. Il clan gestiva anche una storica piazza di spaccio, la “piazza della Sposa”, che è stata chiusa a seguito dell’operazione di polizia.

Il superclan incassava due milioni di euro all’anno dal traffico di droga

Dalle indagini è emerso che la cosca incassava oltre due milioni di euro all’anno dalla gestione del traffico di droga nei vicoli dei Quartieri Spagnoli e che inoltre voleva la gestione dei posti di lavoro all’ospedale Vecchio Pellegrini.

Nel corso del blitz del 29 maggio scorso furono sequestrati orologi di lusso e banconote per quasi 75mila euro.

Le richieste di pena

Nel dettaglio, le richieste di pena avanzate dalla DDA sono le seguenti:

Carmine Furgiero, 20 anni
Luigi Furgiero, 20 anni
Vincenzo Masiello, 20 anni
Antonio Esposito, 20 anni
Eduardo Saltalamacchia, 20 anni
Gaetano Avoletto, 14 anni
Gennaro Avoletto, 10 anni
Fabio Vitrano, 10 anni
Alula Tesema, 12 anni
Ciro Burraccione, 16 anni
Alessandro Romano, 10 anni
Antonio Masiello, 10 anni
Roberto Ciotola, 8 anni
Emanuele Irollo, 10 anni e 6 mesi
Giuseppe Rossi, 8 anni e 6 mesi
Mas-simo Capasso, 8 anni;
Gaetano Esposito, 6 anni e 8 mesi
Dario Catalano (collaboratore di giustizia), 6 anni e 4 mesi
Elio Papi, 8 anni e 8 mesi
Carmine Pugliese, 5 anni e 4 mesi
Domenico Masi, 3 anni
Luciano Masiello, 4 anni e 8 mesi
Giancarlo De Gaetano, 6 anni e 6 mesi
Lorenzo Cangiano, 9 anni e 4 mesi
Antonio Polidoro, 8 anni e 6 mesi
Vincenzo D’Avino, 8 anni e 8 mesi
Arturo Picco, 8 anni e 8 mesi
Giovanni Civitelli, 10 anni
Ciro Masiello, 12 anni e 4 mesi;
Gennaro Masiello, 10 anni
Giovanni Punzo, 10 anni
Maurizio Provenzano, 10 anni
Gaetano Masiello, 9 anni
Mariano Delle Rosse, 8 anni
Luigi Gaudino, 8 anni
Salvatore Mazzocchi, 8 anni
Emanuele Marinelli, 10 anni
Vincenzo Masa 11 anni e 2 mesi.

(nella foto da sinistra Eduardo Saltalamacchia, Antonio Esposito,Carmine Furgiero, Luigi Furgiero e Vincenzo Masiello)


Giuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca”


Fonte: https://www.cronachedellacampania.it/cronaca/cronaca-nera/feed/


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