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Forio, aggredisce i genitori e poi scappa: arrestato mentre tentava di prendere l’aliscafo
Forio di Ischia è stata teatro di un episodio di violenza familiare che ha visto protagonisti un giovane di 28 anni e i suoi genitori. I Carabinieri della stazione locale sono intervenuti tempestivamente dopo una chiamata d’emergenza al 112, riuscendo a scongiurare il peggio. La scena si è svolta in un appartamento dove risiedono una signora di 68 anni e suo marito di 64.PUBBLICITA
Con loro si trovava anche il figlio 28enne, già sottoposto a un divieto di avvicinamento alla madre e dotato di braccialetto elettronico. Nonostante queste misure restrittive, il giovane si è presentato alla porta di casa, esigendo denaro dai genitori. Al rifiuto del padre, la situazione è precipitata: il 28enne ha aggredito l’uomo spingendolo a terra, facendogli sbattere la testa contro il cancello pedonale. Fortunatamente, la caduta non ha avuto conseguenze gravi.
Dopo l’aggressione, il giovane ha cercato di sfuggire alla cattura, prima barricandosi in casa e poi tentando la fuga attraverso un’uscita secondaria. Le forze dell’ordine, però, non hanno mai perso le sue tracce e, dopo una breve ricerca, lo hanno rintracciato e arrestato al porto di Casamicciola Terme mentre cercava di imbarcarsi su un aliscafo diretto a Napoli.
Il 28enne è ora in carcere con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e tentata estorsione. Nel frattempo, la vittima dell’aggressione, il padre, se la caverà con tre giorni di riposo medico, e i Carabinieri continuano a vigilare affinché episodi simili non si ripetano.Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO
Grumo Nevano muore dopo una TAC con contrasto, aperta un’inchiesta: sequestrata la salma
Grumo Nevano.Un uomo di 77 anni di Acerra è deceduto ieri mattina mentre si sottoponeva a una TAC con mezzo di contrasto in un centro diagnostico di Grumo Nevano.PUBBLICITA
I soccorsi sono stati tempestivi, ma non sono riusciti a salvare l’uomo. Sul posto sono intervenuti gli agenti del Commissariato di Frattamaggiore e la Procura di Napoli Nord ha aperto un’inchiesta per accertare le cause del decesso e le eventuali responsabilità.
La salma dell’uomo è stata sequestrata e trasportata all’Istituto di Medicina Legale dell’Ospedale San Giuliano di Giugliano per l’autopsia. I familiari della vittima hanno presentato una denuncia e chiedono di fare chiarezza sull’accaduto.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, all’uomo è stato iniettato il liquido di contrasto per via endovenosa. Poco dopo, ha iniziato ad accusare un forte malore e ha perso conoscenza. Il personale del centro diagnostico ha tentato di rianimarlo, ma senza successo.Le indagini dovranno appurare se sono state rispettate tutte le precauzioni previste per questo tipo di esame, come la premedicazione con farmaci antiallergici o la presenza di un anestesista in sala.
Il centro diagnostico ha espresso cordoglio alla famiglia della vittima e ha dichiarato la propria disponibilità a collaborare con le autorità.
Questo episodio solleva interrogativi sulla sicurezza delle TAC con mezzo di contrasto, che, sebbene generalmente sicure, possono in alcuni casi provocare gravi reazioni allergiche. È importante che i pazienti siano informati dei rischi associati all’esame e che le strutture mediche adottino tutte le necessarie precauzioni per garantire la loro sicurezza.Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO
Napoli, scarcerato il killer Gennaro Belaeff: festa al Pallonetto
Napoli. E’tornato a casa nella serata di ieri e nei vicoli del pallonetto di Santa Lucia è stata festa grande: Gennaro Belaeff, presunto killer del clan Elia, rilasciato per decorrenza dei termini di custodia cautelare.PUBBLICITA
I due reati contestati a Gennaro Belaeff in altrettante ordinanze di custodia cautelare risultano connessi, e hanno portato alla clamorosa scarcerazione del presunto killer del clan Elia.
Punti Chiave ArticoloArrestato il 6 luglio 2023 con l’accusa di detenzione di una pistola e successivamente destinatario di un nuovo provvedimento restrittivo per l’omicidio di Pasquale Sesso, notificatogli in cella a metà gennaio, il 28enne di San Ferdinando è stato rimesso in libertà ieri pomeriggio dal gip Rosaria Maria Aufieri, che ha rilevato il decorso dei termini di custodia cautelare, fissati dalla legge in un anno. Le argomentazioni del difensore di Belaeff, Domenico Dello Iacono e Bernardo Scarfò, hanno avuto successo.
I due penalisti hanno spiegato al giudice- come riporta Il Roma-che l’arma per cui Belaeff era stato arrestato inizialmente era destinata a commettere l’omicidio di Sesso, rendendo i due reati connessi. Il codice di procedura penale vieta il frazionamento delle imputazioni, pertanto la data di inizio del conteggio dei dodici mesi di custodia cautelare doveva essere considerata il 6 luglio 2023 e non il 12 gennaio 2024. Il giudice Aufieri ha accolto in pieno l’istanza della difesa, ordinando l’immediata scarcerazione di Belaeff, che fino a ieri era detenuto a Melfi.
Gennaro Belaeff è ritenuto dalla Squadra Mobile l’autore dell’omicidio di Pasquale Sesso e del tentato omicidio del fratello Luigi Sesso. Secondo la Dda, il presunto sicario, legato al clan Elia, avrebbe commesso i due raid nell’ambito dello scontro armato con il gruppo malavitoso dei fratelli Sesso. I colpi che hanno raggiunto Pasquale Sesso in via Solitaria a Pizzofalcone gli avevano reciso l’arteria femorale, causandone il decesso per shock emorragico. Qualche minuto prima, Belaeff si sarebbe reso protagonista del tentato omicidio di Luigi Sesso. Il gruppo Sesso è ritenuto dagli inquirenti in forte ascesa nelle dinamiche criminali del Pallonetto di Santa Lucia, dopo il vuoto creato dall’azione di repressione del clan Elia da parte delle forze dell’ordine e della magistratura negli ultimi anni. Lo scontro tra i clan al Pallonetto di Santa Lucia La lotta riguarda, come sempre, il controllo del racket e delle piazze di spaccio, ancora oggi molto attive e remunerative. Nella notte del 6 luglio 2023, poco dopo l’omicidio avvenuto mezz’ora prima della mezzanotte del 5, Belaeff cercò di scappare sui tetti alla vista della polizia, ma fu bloccato e ammanettato in flagranza per il possesso dell’arma da fuoco. Qualche mese più tardi è arrivata anche l’accusa formale per i due fatti di sangue. Nonostante ciò, il pistolero del Pallonetto affronterà il processo a piede libero. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTONapoli, protestano gli operatori delle cooperative sociali
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“Mascherine e striscioni, un grido silenzioso che risuona forte: ‘Ci avete usato e ora ci scartate’. Centinaia di operatori sanitari delle cooperative campane, eroi inossidabili durante la pandemia, sono scesi in piazza per denunciare un futuro incerto.
A Napoli, davanti alla sede della Regione Campania, hanno alzato la voce contro l’imminente perdita del lavoro a causa dell’internalizzazione dei servizi nelle ASL.
Sui loro visi, segnati da mesi di lotta contro il Covid-19, si legge la preoccupazione per il domani. “Abbiamo rischiato la vita per salvare gli altri, e ora rischiamo di perdere tutto”, confida uno degli operatori, la voce tremante.
Nonostante una legge che garantisce loro il 50% dei posti disponibili nelle strutture sanitarie, e una mozione approvata dal Consiglio regionale a gennaio in tal senso, le ASL sembrano fare orecchie da mercante.
“È un tradimento inaudito”, tuona Severino Nappi, consigliere regionale della Lega. “Questi lavoratori meritano rispetto e tutele, non promesse disattese.”
Valeria Ciarambino, vicepresidente del Consiglio regionale, è altrettanto indignata: “È inaccettabile che una disposizione della giunta regionale venga ignorata. Stiamo parlando di centinaia di famiglie a rischio. La Regione Campania deve intervenire immediatamente per fare rispettare la legge e garantire il futuro di questi lavoratori.”La protesta di oggi è solo l’ultima di una lunga serie. Gli operatori non si arrenderanno finché non otterranno giustizia. La loro battaglia è una battaglia per i diritti, per la dignità, per il futuro. E noi, come cittadini, abbiamo il dovere di stare dalla loro parte.”
Leggi Anche LEGGI TUTTONapoli sfuggono all’alt e impennano davanti ai carabinieri: causano un incidente. Un arresto e una denuncia
Quella di un 25enne e di un 43ene napoletani è una sfida, lanciata ai carabinieri lungo la discesa che da Posillipo costeggia la grotta di Seiano e arriva a Coroglio.PUBBLICITA
Sono in sella ad una moto da corsa, non hanno il casco e, si scoprirà più tardi, sono sotto effetto di cocaina e marijuana.
I militari sono impegnati in un posto di controllo. Notano la moto sfrecciare e sollevano la paletta.
I due in sella non accennano a frenare, il conducente spinge sull’acceleratore e impenna. Poi lancia la moto in direzione di Fuorigrotta. I carabinieri non stanno a guardare.La corsa dura fino alla galleria Laziale. E’ lì che la guida spericolata dei centauri li porta a perdere il controllo del veicolo e a colpire un’auto che li precede.
Il 25enne è la persona alla guida, se la caverà con lesioni guaribili in 5 giorni. E’ stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. Il passeggero, invece, è ancora ricoverato per gravi fratture. Sarà denunciato.
Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO