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Pedopornografia, arrestato un 45enne residente ad Aprilia
C’è anche un pontino, tra i sette arrestati in varie parti d’Italia per detenzione e divulgazione di un’ingente quantità di materiale pedopornografico. Si tratta di un imprenditore di 45 anni residente ad Aprilia, arrestato nel weekend nell’ambito di una maxi-operazione condotta dai poliziotti del Centro operativo per la sicurezza cibernetica del Lazio. Contestualmente all’arresto, da […] More



L’Irlanda criminalizza l’abuso psicologico: una legge punisce con la prigione il “controllo coercitivo”
L’abuso psicologico ed emotivo all’interno della coppia è stato riconosciuto come crimine in Irlanda. Entrato in vigore il 1° gennaio, il Domestic Violence Act 2018 e fornisce protezione alle vittime di “controllo coercitivo“, un tipo di abuso emotivo e psicologico che cerca di spogliare l’autostima e la capacità di agire della persona. Il ministro della Giustizia Charlie Flanagan ha spiegato che la nuova legge “riconosce che l’effetto del controllo non violento in una relazione intima può essere altrettanto dannoso per le vittime quanto l’abuso fisico, perché è un abuso di fiducia”. Ora, gli abusanti rischiano fino a 5 anni di prigione. “Questa nuova disposizione”, ha concluso il ministro, “invia un messaggio chiaro: la società non tollererà più la terribile violazione della fiducia commessa da un partner contro un altro”.
La nuova legge irlandese prevede anche altre misure per combattere la violenza di genere: dalla criminalizzazione dei matrimoni forzati all’abrogazione della legislazione che in precedenza consentiva alle coppie minorenni di sposarsi. Ha introdotto anche la possibilità per le vittime di abusi domestici di richiedere protezione dai famigliari violenti.
La ricerca realizzata nel 2014 dall’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali sulla violenza contro le donne mostra che quasi un terzo delle donne irlandesi (31%) ha segnalato un abuso psicologico da parte di un partner. Un altro 23% ha dichiarato di aver avuto un comportamento di controllo, il 24% ha affermato di essere stato abusivo e il 12% ha dichiarato di essere stato oggetto di molestie (inclusa la sorveglianza su Internet). More


Violenza domestica: l’Olympique Marsiglia offre rifugio alle donne vittime di abusi
Se la quarantena è un sacrificio per tutti, lo è, ancora di più, per le donne vittime di violenze domestiche, costrette a una convivenza forzata con mariti che le maltrattano, le picchiano, le umiliano spesso davanti ai loro figli.
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Una situazione insostenibile. Tra il 2 marzo e il 5 aprile, le richieste d’aiuto delle donne ai centri antiviolenza della rete D.i.Re sono aumentate del 75 per cento rispetto all’anno precedente: 2.867 i casi segnalati, 1224 in più se paragonati alla media mensile registrata nel 2018 negli oltre 80 centri sparsi per l’Italia. E per 806 di questi casi (il 28%) è la prima richiesta di aiuto.
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Il problema riguarda tutta l’Europa e ogni paese ha attivato canali di aiuto e sostegno. In Francia, per esempio, dove, secondo la polizia, dall’inizio del lockdown, le violenze coniugali sono aumentate del 30% in Francia tra i grossi problemi di questi casi c’è la difficoltà per le vittime di denunciare e poi dover ritornare a casa dall’aggressore.
È per questo che oltre ai numeri di aiuto, si sono mobilitate numerose associazioni per permettere alle donne vittime di trovare un nuovo domicilio nel quale potersi rifugiare.Leggi anche
È in quest’ottica che la squadra di calcio Olympique Marsiglia ha messo a disposizione il proprio Centro Tecnico, attualmente vuoto, per essere trasformato in alloggio. Un gesto molto apprezzato dall’Associazione SOS Femmes 13 impegnata nella lotta a questa emergenza nell’emergenza.
Le 46 stanze solitamente occupate da giovani giocatori durante il periodo di allenamento accolgono già 18 donne, alcune delle quali sono accompagnate dai loro figli. E ora sono al sicuro.
Il sostegno in Italia
A sostegno delle donne vittime di violenza durante la pandemia, però, sono stati attivati diversi i canali di aiuto nel nostro Paese. Per esempio il numero 1522 oppure l’app per chattare in sicurezza con un’operatrice #liberapuoi. In altri casi si può cercare uno dei centri antiviolenza più vicini (la lista completa per tutte le regioni).Leggi anche
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“Si è aperto il processo per le intimidazioni sull’assegnazione dei chioschi sul lungomare di Latina, ma il Comune non si è costituito parte civile, come invece annunciato mesi fa dalla Sindaca». A denunciarlo sono le forze di opposizione, che già in consiglio comunale a dicembre avevano contestato l’assenza di questo passaggio, definendola “inspiegabile e irresponsabile”. […] More




Morto a 35 anni, dopo sette anni condannata anche l’Asl pontina
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