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Castellammare ladro in fuga si aggrappa al cornicione: arrestato. Aveva finto il suicidio
Castellammare di Stabia. Scene da film ieri sera a Castellammare di Stabia dove un ladro in fuga si è aggrappato al cornicione di un terzo piano, fingendo di volersi suicidare per sfuggire ai Carabinieri.PUBBLICITA
L’uomo, un 36enne già noto alle forze dell’ordine, era entrato nell’appartamento di un pensionato 70enne per rubare. Sorpreso dal vicinato, ha tentato la fuga dalla finestra, ma l’altezza lo ha bloccato.
I Carabinieri, allertati dalle urla dei passanti, sono intervenuti sul posto e hanno trovato l’uomo aggrappato al cornicione. Inizialmente, pensando a un tentativo di suicidio, hanno allertato i vigili del fuoco.
Solo dopo aver ricostruito l’accaduto, i militari hanno scoperto la vera intenzione del 36enne: evitare l’arresto.Il ladro, identificato come Armando Cimmino di Casola di Napoli, è stato tratto in salvo dai vigili del fuoco e arrestato dai Carabinieri. Dovrà rispondere di tentato furto.
L’episodio ha destato grande apprensione tra i residenti della zona, che hanno assistito alle concitate fasi dell’operazione di soccorso e ripreso con i telefonini la scena.
Leggi Anche LEGGI TUTTONapoli stesa alle Case Nuove: 11 colpi in strada
Napoli Ancora violenza a Napoli, dove una raffica di spari ha scosso la zona di Via Padre Ludovico da Casoria. La segnalazione al 113 parlava di una “stesa”.PUBBLICITA
Le forze dell’ordine, giunte sul posto, hanno trovato undici bossoli all’angolo tra Via Padre Ludovico da Casoria e Via Ciccone. Ancora da accertare se i proiettili provengano dalla stessa arma.
Questo episodio si aggiunge al raid avvenuto la notte tra l’11 e il 12 dicembre nelle vicinanze, dove 80 proiettili esplosi ferirono una donna innocente di 68 anni. L’episodio, avvenuto a pochi passi dalla stazione centrale, aveva fatto clamore per la violenza inaudita e l’utilizzo di armi da assalto.
L’ennesimo fatto di sangue raccontato dalle cronache di Napoli desta seria preoccupazione per la crescente tensione e l’utilizzo di armi da fuoco nelle strade della città. Le forze dell’ordine sono al lavoro per far luce sui fatti e assicurare i colpevoli alla giustizia.Leggi Anche LEGGI TUTTO
Personale Ata in servizio con falsi diplomi: 25 denunciati
I Finanzieri del Comando Provinciale di Treviso hanno concluso un’operazione che ha portato alla denuncia di 25 persone per falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico.PUBBLICITA
L’indagine, sviluppo della precedente operazione “101 e lode” del 2021 (che aveva già scoperto 101 falsi diplomi con voto massimo), ha riguardato i titoli di servizio presentati da candidati al concorso ATA (Amministrativo, Tecnico, Ausiliario) indetto dal MIUR nel 2017.
Punti Chiave ArticoloLe indagini, condotte in collaborazione con la Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, hanno smascherato due istituti scolastici campani come veri e propri “diplomifici”, gestiti da “faccendieri” e privi di reale attività didattica.
Incrociando i dati emersi dalle due inchieste, i Finanzieri trevigiani hanno individuato 25 candidati che avevano falsamente dichiarato di aver prestato servizio presso questi “diplomifici”, ottenendo punteggi utili a scalare le graduatorie a danno di chi possedeva titoli veri.
L’indagine della Guardia di Finanza di Treviso Grazie a questo stratagemma, tra il 2018 e il 2020, i 25 indagati erano riusciti ad ottenere incarichi come collaboratori scolastici in vari istituti trevigiani. Nei confronti di questi individui, già licenziati dai dirigenti scolastici, è ora in corso il procedimento penale per falsità, punita con la reclusione fino a due anni.L’operazione, condotta nell’ambito di un protocollo d’intesa tra la Guardia di Finanza e il Ministero dell’Istruzione e del Merito per il contrasto ai “diplomifici”, conferma l’impegno delle Fiamme Gialle nel tutelare il corretto funzionamento della Pubblica Amministrazione, in particolare nel delicato settore scolastico.
Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTOSpari al festival del sordo: ricercati a due fratelli di Giugliano
Ore contate per i due fratelli di Giugliano e il loro complice autori della sparatoria di sabato notte al termine del Festival Internazionale del Sordo a Capaccio Paestum.PUBBLICITA
Punti Chiave ArticoloI carabinieri da ieri, dopo averli individuati grazie alle telecamere, stanno setacciando tutti i possibili luoghi dove avrebbero potuto trovare ospitalità: primo tra tutti familiari e amici.
I militari hanno anche la targa del furgone a bordo del quale sono fuggiti sabato notte dopo la sparatoria. Le ricerche sono state diramate in tutta Italia anche se non è escluso che si siano divisi per non destare sospetti durante il transito e che abbiano anche utilizzato treni per spostarsi Intanto è sempre in pericolo di vita il 53enne bikers di Napoli rimasto ferito a colpi di pistola insieme con due amici al culmine di una lite con i due fratelli di Giugliano.
L’uomo è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico all’ospedale ‘Ruggi’ di Salerno e ora si trova in Rianimazione. Altri due feriti, un 58enne e un 52enne, sono in prognosi riservata ma non in pericolo di vita. Sono tutti componenti del gruppo di bikers “Deaf Bones Motorcycles”.
La sparatoria per futili motivi davanti a un centro congressi di Capaccio La sparatoria si è verificata nella notte di sabato 13 luglio, all’esterno di un centro congressi di Capaccio Paestum. Ancora da chiarire la dinamica dei fatti. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, la lite sarebbe scoppiata tra un gruppo di motociclisti e due fratelli, tutti e cinque sordi. Uno dei due fratelli avrebbe esploso diversi colpi di pistola contro i bikers, ferendoli gravemente.
Esperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTOTroppo caldo a Pomigliano, scatta la protesta dei lavoratori Stellantis
Si è svolta oggi una protesta nel reparto plastica dello stabilimento Stellantis a Pomigliano d’Arco, dove parte dei lavoratori ha incrociato le braccia per circa due ore. La causa della protesta è stata il microclima ritenuto proibitivo dai dipendenti. Mario Di Costanzo, responsabile automotive per la Fiom di Napoli, ha reso noto l’evento.PUBBLICITA
Di Costanzo ha ricordato che durante l’ultimo incontro con i vertici aziendali a Torino, l’amministratore delegato Carlos Tavares aveva assicurato che non ci sarebbero stati limiti di spesa per garantire la sicurezza dei lavoratori. “All’interno delle officine del reparto plastica,” ha aggiunto Di Costanzo, “il clima è diventato insostenibile e il caldo asfissiante impediva ogni attività”.
“Ci chiediamo se ci siano responsabilità da parte di chi permette che gli operai lavorino in queste condizioni, nonostante le promesse di Tavares sulla sicurezza e la salute dei lavoratori. I nostri delegati continueranno a supportare i lavoratori.” La protesta nel reparto plastica non ha avuto impatti sulla produzione negli altri reparti dello stabilimento.
Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO