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Vico Equense, inchiesta sulla morte del piccolo Giuseppe Grieco di Castellammare
La procura della Repubblica di Torre Annunziata ha aperto un’inchiesta sulla morte del piccolo Giuseppe Grieco, il bambino di 7 anni annegato stamane dopo un tuffo nella piscina di un agriturismo Castanito in località Sant’Andrea di Vico Equense.PUBBLICITA
I primi accertamenti medico legali e quelli della scena dell’incidente di sono conclusi poco prima delle 15. La salma del piccolo è stata sequestrata ed è stata trasportata presso l’obitorio dell’ospedale di Castellammare dove nei prossimi giorni si svolgerà l’autopsia.
I carabinieri, coordinati dalla Procura oplontina, che indagano sull’episodio, non escludono alcuna ipotesi, compresa quella di un malore o di una congestione che non avrebbe lasciato scampo al piccolo.
Stando a ciò che si apprende, il piccolo sarebbe stato visto privo di sensi in acqua e soccorso dal bagnino presente nella struttura oltre che dai genitori. Nonostante i tentativi di rianimarlo però il bambino non ha più ripreso conoscenza.Quando è arrivata l’ambulanza con il medico a bordo. Per oltre 45 minuti sono state praticate tutte le manovre di rianimazione ma purtroppo il cuore del piccolo Giuseppe non si è mai ripreso.
Ora sarà l’autopsia a stabilire le cause della morte che ha trasformato in una tragedia una giornata di festa e gettato nello sconforto i familiari.
Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTOOperaio napoletano ferito nel cantiere Lidl di Asti viene risarcito dopo 3 anni
Il tragico incidente avvenuto a Carmagnola, in provincia di Asti, dove oggi sorge il polo logistico della Lidl, ha finalmente trovato una positiva risoluzione per l’operaio coinvolto, a tre anni di distanza dai fatti.
Il 19 aprile 2021, un operaio di 42 anni, marocchino residente ad Afragola, perse l’equilibrio mentre lavorava su una piattaforma di una gru a circa 15 metri di altezza. Cadde su un ponteggio dopo un volo di circa 7 metri.
Immediatamente soccorso, l’uomo fu trasportato in elicottero al Cto di Torino con gravi fratture multiple. Dopo un lungo periodo di recupero, che lo costrinse a non lavorare per 22 mesi, finalmente la vicenda ha avuto un epilogo positivo.
Grazie al lavoro degli avvocati Domenico Iodice e Alberto Taglialatela, l’operaio ha ottenuto un congruo risarcimento che gli ha consentito di ricevere le migliori cure mediche e sostenere la propria famiglia durante il recupero.
“Questo caso”, hanno dichiarato gli avvocati Iodice e Taglialatela, “evidenzia l’importanza di mantenere elevati standard di sicurezza nei cantieri edili e rappresenta un precedente significativo per la tutela dei diritti dei lavoratori”.
Leggi Anche LEGGI TUTTOMorte della piccola Michelle: denunciata anche la madre per omicidio stradale
Napoli. Nuovo sviluppo delle indagini per la morte della piccola Michelle Volpe, la bimba di 8 anni deceduta per le ferite riportate dal ribaltamento dell’auto in cui viaggiava con mamma, il compagno e la sorella 16enne.
La mamma appunto che la teneva in braccia e senza cintura di sicurezza seduta accanto al suo compagno Francesco D’Alterio che è stato arrestato, è stata denunciata in stato di libertà per lo stesso reato.
Si tratta di Anna Boscaglia, 37 anni originaria di Secondigliano e che aveva auto le due figlie da una precedente relazione. Oltre alla sfortunata vittima, la piccola Michelle, in auto con loro vi era anche l’altra figlia Jennifer si 16 anni.
La ragazza era stipata nel piccolo vani bagagli e ha riportato numerose ferite, non gravi.Leggi Anche LEGGI TUTTO
Omicidio Cerciello Rega: dimezzata la pena ai due americani
Dai due ergastoli inflitti in primo grado a una sentenza di appello bis che fissa le pene a 15 anni e due mesi e 11 anni e quattro mesi di carcere.PUBBLICITA
Questo è il percorso giudiziario dei due studenti americani, Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth, accusati della morte di Mario Cerciello Rega, ucciso con 11 coltellate la notte tra il 25 e il 26 luglio 2019 a Roma.
Punti Chiave ArticoloI giudici della Corte d’Assise d’Appello, dopo che la Cassazione aveva disposto un nuovo processo di secondo grado, hanno ulteriormente ridotto le condanne: 24 anni per Elder e 22 per Hjorth. Le aggravanti sono state rimosse, il rito abbreviato è stato ammesso, portando a una significativa diminuzione degli anni di carcere. In particolare, Elder è stato assolto dall’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, perché il fatto non costituisce reato.
In aula, alla lettura della sentenza, era presente anche Rosa Maria, la moglie di Cerciello, che è apparsa scossa e ha lasciato piazzale Clodio senza rilasciare dichiarazioni. “Rispetto alla gravità del fatto”, ha commentato il suo legale, il professore Franco Coppi, “è una sentenza indubbiamente generosa, ma noi non eravamo interessati alla quantità della condanna. Eravamo interessati al riconoscimento della responsabilità di entrambi”. Dal canto loro, i difensori degli imputati non hanno nascosto la soddisfazione per il verdetto. “Elder, dopo la sentenza, mi ha detto che era terribilmente stressato, ma si rende conto che una pena la meritava e che la sentenza è più giusta delle precedenti”, ha rivelato l’avvocato Renato Borzone, aggiungendo che la sentenza apre “tutto un altro scenario, come è giusto che sia. Noi, poche ore dopo aver parlato con Finnegan, avevamo spiegato come lui non si fosse mai reso conto di trovarsi di fronte a degli agenti della forza pubblica. Ci sono voluti cinque anni, finalmente abbiamo una corte che potrà dormire tranquilla perché ha preso una decisione giusta,” ha concluso il penalista.
Il difensore di Hjorth, l’avvocato Francesco Petrelli, parla apertamente di “ridimensionamento assai importante in termini di pena, che è stata dimezzata. Siamo passati da 22 anni a 11 anni ed è per noi una soddisfazione.” La tragica fine di Cerciello iniziò con il tentativo dei due americani di comprare cocaina a Trastevere. Poi il furto dello zaino del ‘facilitatore’ dei pusher, Sergio Brugiatelli. Quest’ultimo, dopo aver ricevuto la telefonata dei due statunitensi con la richiesta di riscatto, il classico ‘cavallo di ritorno’, aveva allertato i carabinieri. Cerciello Rega e il suo collega di pattuglia, Andrea Varriale, dopo una trattativa intercorsa tra Brugiatelli e i due ragazzi, si recarono in borghese all’appuntamento in via Pietro Cossa. In pochi istanti, una tranquilla serata dell’estate romana si trasformò in tragedia. I due americani aggredirono Cerciello e il suo collega. Elder, armato di coltello, colpì con undici fendenti il vicebrigadiere, che morì per shock emorragico. Il percorso giudiziario di Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjort Primo grado: Entrambi condannati all’ergastolo.Appello: Pene ridotte a 24 anni per Elder e 22 per Hjorth.Cassazione: Annulla la sentenza d’appello e dispone un nuovo processo.Appello bis:Elder condannato a 15 anni e 2 mesi di carcere.Hjorth condannato a 11 anni e 4 mesi di carcere. Riconosciuta la derubricazione del reato per Elder da omicidio a omicidio preterintenzionale.Assolti entrambi per resistenza a pubblico ufficiale. Il caso ha avuto un’ampia risonanza mediatica in Italia e negli Stati Uniti. La vicenda giudiziaria è ancora in corso, in attesa di un possibile ricorso in Cassazione da parte della famiglia della vittima. Leggi Anche LEGGI TUTTOSorrento arrestato spacciatore: faceva consegne a domicilio
Sorrento arrestato spacciatore, trovato con 128 grammi di hashish: faceva consegne a domicilio. I Carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Sorrento hanno arrestato la scorsa notte un 25enne di Meta, già noto alle forze dell’ordine, per spaccio di droga.
Punti Chiave ArticoloI militari durante un servizio di controllo del territorio, hanno notato un’auto sospetta con a bordo due giovani in via Degli Aranci. Fermato il veicolo, hanno sorpreso il 25enne mentre cedeva 10 grammi di hashish a un acquirente di Sorrento. In casa aveva 118 grammi di hashish e 600 euro Scattato l’arresto, i Carabinieri hanno esteso la perquisizione all’abitazione del pusher, dove hanno rinvenuto e sequestrato altri 118 grammi di hashish, 600 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività illecita, e diverso materiale per il confezionamento dello stupefacente. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato e rinchiuso in carcere in attesa di giudizio. Azione contro lo spaccio in Penisola Sorrentina L’operazione dei Carabinieri si inserisce nell’ambito delle attività di contrasto allo spaccio di droga in penisola sorrentina, soprattutto in questo periodo dove l’afflusso di turisti e di giovani aumenta, e condotte sul territorio per tutelare la sicurezza dei cittadini. Leggi Anche LEGGI TUTTO