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Benevento, ingaggiò killer per uccidere l’uomo che aveva violentato la figlia: chiesto il processo
Benevento. Una vendetta consumata dopo 11 anni: fece uccidere l’uomo che aveva violentato la figlia. La ragazza per il dolore si era suicidata.PUBBLICITA
Un uomo di 64 anni, Lucio Iorillo, ex operaio della Comunità Montana del Taburno, è stato accusato di aver organizzato l’omicidio di Giuseppe Matarazzo, il pastore che nel 2007 aveva violentato la sua figlia 15enne. La ragazza, non sopportando il trauma subito, si era tolta la vita pochi mesi dopo l’abuso.
Punti Chiave ArticoloSecondo l’accusa, Iorillo avrebbe covato il suo piano di vendetta per oltre dieci anni, pagando due killer 20.000 euro per eliminare Matarazzo.PUBBLICITA
Il pastore, uscito di galera da circa un mese dopo aver scontato la pena per lo stupro, è stato assassinato a colpi di pistola il 19 luglio 2018 davanti casa sua. I due presunti killer, Giuseppe Massaro e Generoso Nasta, erano già stati condannati all’ergastolo in primo grado dalla Corte di Assise di Benevento nel 2021. Tuttavia, la Cassazione ha annullato la sentenza disponendo un nuovo processo d’appello. La Cassazione ha annullato la condanna per i due killer Iorillo, che si dichiara innocente, comparirà davanti al Gup del Tribunale di Benevento il prossimo 27 novembre per l’udienza preliminare. La sorella di Giuseppe Matarazzo nel 2018 si fece promotrice di una iniziativa con tanto di manifesto funebre con la foto del fratello in cui rivendicava l’innocenza del congiunto in merito allo stupro della ragazzina per la quale era stato in carcere per oltre 10 anni e poi ucciso poco dopo essere uscito. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO
Giugliano arrestato rapinatore violento: vittima ricoverata in terapia intensiva
Giugliano. E’ finito in manette a due mesi dalla rapina violenta che aveva costretto la vittima al ricovero nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Cardarelli di Napoli.
Si tratta di un uomo arrestato dalla polizia, coordinata nelle indagini della Procura della Repubblica di Napoli Nord, che ha eseguito un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P.
L’uomo è accusato di rapina aggravata e lesioni gravi in concorso. Dalle indagini degli agenti del Commissariato di Giugliano- Villaricca è emerso che l’indagato, nelle prime ore del pomeriggio del 29 giugno scorso avrebbe compiuto una rapina, in concorso con persona in corso d’identificazione, ai danni di una donna, asportandole la borsa contenente denaro, telefono cellulare ed altri effetti personali.
La vittima, a seguito della caduta sulla sede stradale, aveva riportato un politrauma cerebrale ed era stata ricoverata in terapia intensiva presso l’Ospedale Cardarelli di Napoli. LEGGI TUTTODe Luca annuncia: 100 euro orari per straordinari nei pronto soccorso
“Abbiamo detto ai direttori dei nostri ospedali in Campania di mettere a disposizione una integrazione di 100 euro orari ai medici per lo straordinario nei pronto soccorso”. Lo ha detto il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca nella sua rubrica Facebook.PUBBLICITA
“Stiamo facendo – ha spiegato De Luca – quello che possiamo nei pronto soccorso, oltre a questo non riusciamo a fare nulla, perché dipende tutto dal Governo ed è l’intera l’Italia in difficoltà su questo tema. Ricordo che se si ha un infarto o un ictus e si perde un’ora per trasferirsi da un pronto soccorso a un altro le conseguenze possono essere letali.
Ora abbiamo detto ai direttori degli ospedali di arrivare a investire l’ultimo euro disponibile. Noi abbiamo di recente fatto in Campania un concorso regionale ma non abbiamo avuto esito, e questo si capisce che accade se mancano le risorse. Serve un dialogo di tutte le Regioni con il ministro per la salute, se vogliamo andare a Roma io sono lì tra voi. L’importante ora è fare le cose serie e non mettere a rischio la vita delle persone, questo riguarda tutta l’Italia e il Governo attuale ma dipende anche dai ministri precedenti, lo dico per onestà”.
Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTOEstrazioni del Lotto e numeri vincenti 10eLotto del 24 maggio
Ecco le estrazioni del Lotto di oggi 24 maggio:
BARI 84 05 39 04 18
CAGLIARI 13 86 72 71 32
FIRENZE 28 76 34 11 44
GENOVA 26 89 29 61 71
MILANO 88 12 13 56 61
NAPOLI 68 47 87 25 81
PALERMO 64 13 74 28 18
ROMA 05 82 28 87 73
TORINO 46 02 17 27 67
VENEZIA 07 58 23 06 19
NAZIONALE 69 81 01 79 2610eLOTTO – NUMERI VINCENTI DI OGGI
02 05 07 12 13 26 28 39 46 47 58 64 68 72 76 82 84 86 88 89
NUMERO ORO:84
DOPPIO ORO:84 5 LEGGI TUTTOIl summit a casa di Patrizio Bosti nei 5 giorni di libertà e la decisione di uccidere Salvatore Barile
Patrizio Bosti, per un errore di calcolo nella determinazione del cumulo di pene, fu scarcerato in data 11 maggio 2020.PUBBLICITA
Trascorre 5 giorni in libertà, per poi essere nuovamente arrestato il 16 maggioPunti Chiave Articolo2020. In questo frangente, rientrato a Napoli, riprendeva immediatamente le redini del clan, come attestato dalla intercettazioni, e convocava immediatamente i suoi più fidati accoliti.
In quella stessa data conferì il ruolo di suo “nuovo” luogotenente a Migliaccio Antonio, figlio del più noto Migliaccio Giovanni, affiliato al clan Contini e all’epoca detenuto. Tutto ciò emerge dalle conversazioni intercettate sulla utenza in uso a OlivaAnnunziata, madre di Migliaccio Antonio, nonché dalle intercettazioni registrate in carcere durante i colloqui tra il detenuto Giovanni Migliaccio e i familiari.
L’investitura a boss di Antonio Migliaccio Le conversazioni sono contenute nelle quasi 900 pagine dell’ordinanza cautelare, firmata dal gip Antonio Santoro, che ha colpito lo stesso boss Patrizio Bosti alla vigilia di una nuova e imminente scarcerazione, i figli Ettore e Flora e il genero Luca Esposito.
In quella data infatti Bosti decideva una totale inversione delle linee strategiche dell’associazione, fino a quel momento impostate su una sostanziale pax mafiosa col cartello contrapposto dei Mazzarella, convocando un esponente apicale di quest’ultimo sodalizio, Salvatore Barile , detto Totoriello, con l’intenzione — emersa circa 2 anni dopo dalle intercettazioni ambientali effettuate a casa di Mazzarella Ciro di ucciderlo. Il tutto all’insaputa degli allora reggenti del clan, ovvero Botta Carmine e De Luca Gennaro, dei quali evidentemente non condivideva la gestione, tanto vero che Bosti, rientrato sul territorio, non lì convoca davanti a sé, così confermandosi l’ipotesi che egli volesse investire del ruolo di suo luogotenente Migliaccio Antonio.
E’ verosimile che alla base di tale scelta strategica vi fosse il malcontento del boss Patrizio Bosti in ordine alla gestione delle casse del clan: ed infatti, come emergerà dai colloqui seguiti al suo successivo arresto e dalle dichiarazioni di Luca Esposito, egli aveva trovato un “buco” nelle casse del clan di diversi milioni di euro. Bosti si informò anche della gestione di territori storicamente sotto il controllodell’Alleanza di Secondigliano, come Giugliano in Campania, dove è da anniegemone il clan Mallardo, confederato nel cartello criminale. Anche questo scrive il gip: “Lo si ricava dalle intercettazioni effettuate presso il domicilio di Lìcciardi Maria, (all’epoca ancora libera e al vertice del clan Licciardi) dalle quali emergeva che, nel breve periodo di libertà, Patrizio Bosti aveva incontrato Comite Oreste, affiliato al clan Mallardo, per essere ragguagliato sulla attuale situazione criminale di Giugliano e che, in quella sede, il Bosti aveva riconosciuto al Comite la piena intraneità al sodalizio (“Disse Lui “o Mellò …incomp… disse “Tu sei la famiglia, Ok?” .(ndr. A bassa voce)…”. Poi sempre su richiesta di Patrizio Bosti, Oreste Comite aveva fissato un incontro con Amicone Giuliano, allora reggente del clan Mallardo, verosimilmente per informarsi sulla gestione del medesimo, incontro, poi, non avvenuto a seguito del nuovo arresto del Bosti. L’immediata risposta dei suoi sodali alla sua “convocazione”, la fibrillazioneregistrata nelle conversazioni telefoniche per il suo rientro a Napoli, I’investitura, nel contesto di una nuova strategia, di Migliaccio Antonio quale suo luogotenente, la preoccupazione suscitata tra i suoi avversari del clan Mazzarella per l’imminente definitiva scarcerazione, all’epoca prevista per la fine di giugno 2022. Ci cono agli atti conversazioni ambientali tra Barile Salvatore e Mazzarella Ciro, nelle quali, intuita la volontà di Bosti Patrizio di uccidere il primo, i due si preparano alla “guerra” con l’Alleanza di Secondigliano, passando in rassegna gli affiliati da coinvolgere e facendo il punto sull‘assetto attuale del cartello criminale e sulla possibilità di reperire armi), l’interesse mostrato per gli assetti criminali sul territorio di pertinenza, a Napoli e in provincia, E il gip scrive: “Queste fibrillazioni indicano inequivocabilmente che Patrizio Bosti è, nonostante la detenzione in regime speciale, ancora tenacemente al centro della scena criminale partenopea, che è ancora un personaggio dalla caratura criminale di primissimo piano, in grado, ove scarcerato, di tornare immediatamente al comando del cartello da lui diretto”. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO