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Camorra, il figlio di Sandokan voleva riorganizzare il clan: “Papà sta facendo ridere il mondo”
Emanuele Libero Schiavone, figlio 32enne del pentito boss dei Casalesi Francesco “Sandokan” Schiavone, voleva riorganizzare il clan schierandosi contro il padre e destando la preoccupazione di tutta la famiglia.PUBBLICITA
E’ emblematica infatti l’intercettazione di qualche mese fa mentre era ancora in carcere (è stato scarcerato il 14 aprile scorso) parlando con la mamma Giuseppina Nappa: “Papà facendo questo dopo 25 anni e otto mesi (riferendosi al “pentimento”) fa ridere tutto il mondo… una volta che tu ti penti, non abbiamo più nessuno. O ci uccidono, o ci rimettiamo (in attività criminali)”.Punti Chiave ArticoloE nello stesso periodo(era febbraio) le sue sorelle, durante un colloquio con il padre allora detenuto al 41 bis, avevano manifestato preoccupazione circa l’eventualità che Emanuele, una volta tornato in libertà, potesse tentare di rimettere in piedi il clan: “Speriamo che mette la testa a posto, diglielo pure tu”, avevano detto entrambe rivolgendosi al padre durante il colloquio in carcere. Le sorelle aveva chiesto al padre di intervenire Ma non ci sono riuscite perchè insieme con Francesco Reccia, 20enne figlio di Oreste Reccia, altro esponente di spicco del clan, che aveva conosciuto in carcere a Siracusa voleva riprendere il controllo delle attività illecite che per anni la famiglia grazie al padre aveva gestito.
Aveva deciso di vendicarsi uccidendo i rivali ma è stato coinvolto in un incidente stradale ed è stato costretto a rifugiarsi al Pallonetto di Santa Lucia a Napoli dove è stati arrestato il 13 giugno dai Carabinieri del Comando Provinciale di Caserta.
Insieme a lui è stato fermato anche Francesco Reccia.L’accusa nei loro confronti è di porto illegale di armi in concorso aggravato da finalità mafiose. Si ipotizza che le armi fossero destinate a intimidire i clan rivali e a riaffermare il controllo sulle piazze di spaccio di Casal di Principe, in particolare quella di Piazza Mercato. Emanuele Libero Schiavone era stato scarcerato solo due mesi prima, il 14 aprile, dopo aver scontato 12 anni per associazione mafiosa ed estorsione. Tornato in libertà, aveva deciso di riprendere le redini del clan, in contrasto con la scelta del padre di collaborare con la giustizia. I tre raid a colpi di pistola E così da inizio mese è cominciata una escalation criminale a colpi di pistola. Il primo raid a Casal di Principe è avvenuto vicino a un bar situato nelle vicinanze di una piazza di spaccio: poco prima della mezzanotte del 7 giugno, sono stati sparati almeno 5 proiettili calibro 9 con un fucile mitragliatore. Successivamente, pochi minuti dopo, sono stati esplosi almeno 15 proiettili da armi diverse contro la casa degli Schiavone. Il secondo episodio è stato registrato l’11 giugno, 40 minuti dopo la mezzanotte, con almeno 5 colpi sparati con un’arma dello stesso tipo e calibro di quella utilizzata nel primo raid. Tuttavia, questa volta la raffica è stata esplosa nei pressi dell’abitazione di Reccia, a San Cipriano d’Aversa. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTOArzano sversatore seriale nei guai, già arrestato per gli stessi reati con ex dipendenti ditta rifiuti
Arzano.Ennesima operazione in terra dei fuochi ad opera della polizia locale di Arzano che, durante un servizio di pattugliamento, ha intercettato per le strade della città un soggetto a bordo di una ape car che trasportava rifiuti pericolosi.PUBBLICITA
L’uomo, L.A.
Punti Chiave Articolodi anni 54 residente ad Arzano, pluripregiudicato, all’atto del fermo ha cercato di intimidire gli agenti diretti dal comandante Biagio Chiariello per eludere il controllo: “..fermami un’altra volta e ti faccio vedere cosa succede!…” , sono le frasi preferite.
L’amara sorpresa! Dagli accertamenti è emerso che l’uomo ha precedenti penali tra cui “traffico illecito di rifiuti” per fatti commessi ad Arzano dove veniva tratto in arresto con due dipendenti dell’ex ditta di igiene “Senesi” per aver organizzato un’attività all’interno dell’isola ecologica intascando somme di denaro provenienti dallo smaltimento illecito. Fatti denunciati dalla stessa ditta. L’epilogo! Il sequestro è stato convalidato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord con il veicolo che verrà confiscato , mentre i rifiuti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria e l’uomo denunciato per i reati previsti dal codice dell’ambiente, tra cui gestione illecita di rifiuti.Al vaglio del Magistrato le minacce rivolte agli agenti.
Il bilancio! Quello messo a segno dalla polizia locale è il seguito di altri quattro sequestri di veicoli in pochi giorni e delle sanzioni a carico dei responsabili di abbandono rifiuti. P.B. Leggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTOPaninoteche ambulanti sul lungomare di Mondragone: 4 denunciati
A Mondragone, in via Lungomare Camillo Federico, i Carabinieri del Reparto Territoriale di Mondragone, insieme al personale della locale Guardia Costiera, hanno denunciato in stato di libertà quattro titolari di attività ambulanti di ristorazione (paninoteche) per occupazione illegale di area demaniale marittima.PUBBLICITA
Nel corso dell’operazione, le attrezzature mobili presenti sul posto sono state sequestrate e affidate in custodia agli stessi utilizzatori. L’intera area, comprese le strutture fisse e i veicoli, è stata invece affidata in custodia al Sindaco del comune di Mondragone.
L’intervento di oggi è stato avviato in seguito al deferimento di due dei quattro indagati odierni per furto e allaccio abusivo alla rete elettrica, accertato il 2 agosto scorso grazie a un’operazione mirata condotta dai Carabinieri con il supporto del personale specializzato dell’unità di verifiche della società di distribuzione elettrica “e-distribuzione S.p.A.”.Leggi Anche LEGGI TUTTO
Napoli, a Capodichino si piange la morte del 16enne Paky Esposito
Napoli. A Capodichino si piange la morte del 16enne Pasquale Esposito conosciuto come Paky che l’altra sera si è schiantato con la sua moto contro due auto in via Giovanni Pascoli nella frazione di Arpino di Casoria al confine proprio con l’aeroporto di Capodichino. Il giovane stava rientrando a casa. Era in sella al suo scooter Honda 125 e indossava il casco. Ha impattato prima con una Fiat Panda guidata da un 19enne e poi è finita contro una seconda auto che transitava nel senso di marcia opposto.
Punti Chiave ArticoloL’impatto è stato violentissimo e Paky è morto sul colpo. A nulla sono servite le richieste di soccorso degli altri automobilisti coinvolti. Quando è arrivata l’ambulanza il suo cuore già si era fermato per sempre. Sul posto i carabinieri che hanno effettuato i rilievi. La salma è stata sequestrata in attesa dell’autopsia. Sequestrate anche le due auto coinvolte e lo scooter che è andato distrutto.
I numeri impietosi delle morti per incidenti stradali a Napoli e provincia nel 2024 I carabinieri come da prassi, hanno anche sottoposto ai test i conducenti delle due auto. Ora le indagini dovranno accertare eventuali responsabilità di terzi nell’incidente mortale o se si sia trattato di una distrazione alla guida del giovane centauro. I numeri degli incidenti mortali raccontati dalle cronache di Napoli nell’ultimo anno sono drammatici con 13 vittime solo in città. Elenco che arriva ad oltre 20 se si estende alla provincia e addirittura a ad oltre 30 se si allarga a tutta la regione Campania. Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTOEvaso per comprare una bottiglia di vino, 46enne finisce in carcere
Fonte: https://www.h24notizie.com/sezioni/cronaca-giudiziaria/feed/ LEGGI TUTTO