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    Stress negli ospedali, polmoniti da influenza fra giovani

    Ospedali e Pronto soccorso sotto stress in questi primi giorni del nuovo anno, ma a preoccupare è ora soprattutto l’influenza: i ricoveri da Covid, infatti, continuano a calare mentre si assiste ad un aumento delle forme influenzali più gravi accompagnate da polmoniti anche tra i soggetti più giovani. Maggiormente a rischio, per entrambe le infezioni, restano però gli anziani ed i fragili, che affollano le strutture di emergenza spesso in attesa di un ricovero.E’ il quadro che emerge dai dati degli ospedali sentinella della Federazione delle aziende sanitarie (Fiaso) e che spinge gli infettivologi a ribadire l’importanza delle vaccinazioni anche in questa fase. Si conferma dunque in calo, rileva la Fiaso, l’indice dei ricoveri Covid con un complessivo -16% nell’ultima settimana del 2023. Ed i numeri restano bassi nelle terapie intensive, anche se si registra un sensibile incremento dovuto alle ricadute a lungo termine dell’andamento dei contagi tra la popolazione delle ultime settimane.
    I pazienti hanno un’età media di 68 anni e nel 93% dei casi sono già affetti da altre patologie. Ancora stabile, inoltre, la situazione negli ospedali pediatrici, con una netta prevalenza dei bambini ricoverati Per Covid, ovvero con sindromi respiratorie riconducibili all’infezione da SarsCov2, che ha portato un bambino in terapia intensiva. Il Covid in questa fase “sta lasciando il posto all’influenza – spiega il presidente Fiaso, Giovanni Migliore -.
    I virus influenzali stanno avendo un impatto in termini assoluti maggiore, soprattutto sulla popolazione di anziani e fragili che per affrontare le conseguenze di scompensi respiratori affolla i Pronto soccorso”. Inoltre, rileva, “anche se il 70% dei ricoveri in ordinario è rappresentata da pazienti positivi al Covid che non hanno una infezione respiratoria grave, questi pazienti devono comunque essere isolati per evitare che altri soggetti fragili si infettino. Questa situazione contribuisce a complicare la gestione ospedaliera, in questo periodo in cui a causa dell’influenza aumenta la richiesta di posti letto”.
    Ma ad allarmare gli esperti è anche il maggiore impatto di forme influenzali pesanti sulla popolazione più giovane. L’influenza quest’anno “sembra infatti avere una patogenicità superiore rispetto agli altri anni e stiamo osservando più ricoveri per polmonite in pazienti sani e giovani. Alcuni di questi pazienti hanno bisogno del ricovero e in alcuni casi anche del ricorso alla terapia intensiva”, spiega Marco Falcone, direttore del reparto di Malattie infettive all’Azienda ospedaliero-universitaria pisana. Le polmoniti causate dall’influenza, inoltre, “tendono a complicarsi più frequentemente con sovrainfezioni batteriche, come quelle causate da Staphylococcus aureus o Pneumococco”.
    Ancora non è chiaro se queste forme particolarmente severe siano dovute a un calo dell’immunità verso i virus dell’influenza dopo due anni di pandemia o a varianti virali più aggressive. Tra le complicanze dell’influenza, poi, i medici stanno osservando anche una forma di spossatezza che si protrae per diverso tempo dopo l’infezione, simile al long-Covid. Quanto al Covid, casi si stanno verificando soprattutto in persone fragili, immunodepresse, spesso senza richiamo vaccinale. Da qui l’invito a immunizzarsi: “La copertura vaccinale quest’anno è stata insoddisfacente.
    C’è un rifiuto generale al vaccino per il Covid che si è allargato anche al vaccino per l’influenza e che ora sta creando enormi problemi nelle persone anziane non vaccinate”, avverte Fausto De Michele, direttore del reparto 1 di Pneumologia all’Ospedale Cardarelli di Napoli. Proprio per incentivare le vaccinazioni, Open day sono ancora previsti in varie Regioni. Nel Lazio, il 6 e 7 gennaio sono in programma due nuove giornate di Open day per la vaccinazione anti-Covid. Tutte le persone dai 18 anni in su potranno accedere senza prenotazione presso le strutture che aderiscono all’iniziativa. Ulteriori Open day il 20 e 21 gennaio. LEGGI TUTTO

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    Stangata Rc auto, a novembre polizze schizzate del 7,8%

    L’ennesima batosta per i bilanci delle famiglie italiane si chiama Rc auto. A novembre le polizze hanno fatto registrare un balzo del 7,8% su base annua con un prezzo medio di 391 euro. Rincaro che si traduce in una maggiore spesa di circa 31 euro a polizza, confermando tra l’altro il trend già registrato dall’Ivass a ottobre, quando il rialzo era stato del 7,9%.Cresce anche il differenziale di premio, cioè la somma che la persona assicurata è tenuta a pagare, tra Napoli e Aosta, adesso a 248 euro, in aumento rispetto all’anno precedente del 3,1%. Una cifra che però, scrutando la classifica delle località, sale a 285 euro rispetto alla città più virtuosa che è diventata Enna. Non vanno per il sottile le associazioni dei consumatori. Per Assoutenti si tratta di “incrementi del tutto ingiustificati che non rispondono né a un aumento dei costi in capo alle imprese assicuratrici, né a un aumento dell’incidentalità, ma sono dovuti unicamente alle troppe anomalie del comparto assicurativo, dove le compagnie dettano legge imponendo ai propri clienti clausole che fanno salire i prezzi”.
    Dati alla mano il Codacons stima “una stangata da un miliardo di euro soltanto per la categoria degli automobilisti, calcolando che in Italia circolano 43 milioni di veicoli assicurati di cui 32,5 sono autovetture”. Per l’Unione nazionale dei consumatori il rialzo rilevato a novembre dall’Ivass è “astronomico, abnorme e ingiustificato. Per trovare un prezzo maggiore – osserva l’associazione – è necessario risalire fino al novembre del 2019 quando era pari a 402,74 euro”.
    Sul territorio a guidare la classifica delle polizze più salate sono Napoli e Prato con una media che va oltre i 559 euro, seguite da Caserta (501 euro) e Pistoia (487 euro). Sul fronte opposto Enna vanta le tariffe più basse d’Italia con una media di 275 euro a polizza, seguita da Oristano (292 euro) e Potenza (297 euro). A Imperia si registrano invece gli incrementi annui più elevati (+12%), a seguire si trovano Lodi, Terni e Vercelli (+11%), mentre i rincari più contenuti si trovano ad Ascoli Piceno con un +4,6%. Unanime la richiesta di interventi.
    Assoutenti chiama in causa l’Ivass che “dovrebbe intervenire per bloccare pratiche scorrette e tutelare gli assicurati”, sottolineando al contempo la necessità di “una radicale riforma che introduca maggiore concorrenza e maggiori tutele per gli assicurati”. Secondo il Codacons è necessaria l’azione del governo “per limitare lo strapotere delle imprese assicuratrici e frenare l’escalation delle tariffe nel comparto, soprattutto in considerazione del fatto che i cittadini hanno l’obbligo di assicurare la propria autovettura”. Al contrario, è la conclusione del Codacons, “le imprese assicuratrici non devono sottostare ad alcun limite tariffario”. LEGGI TUTTO

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    Federica Pellegrini è diventata mamma: è nata Matilde

    Federica Pellegrini è diventata mamma. Dopo “2 giorni complicati”, scrive il marito dell’ex nuotatrice Matteo Giunta su Instagram, è nata Matilde. “Finalmente sei arrivata!!!”, aggiunge nel post accompagnato da una foto di loro tre.
    La piccola è la prima figlia della Divina ed è nata alle 6.51 di oggi, mercoledì 3 gennaio 2024.
    “Grazie agli angeli che ci hanno accudito durante questo viaggio, Titty, Marcello, Giada, Alessandra, Massimo e a tutto il team dell’ospedale Sacro Cuore”, si legge ancora nel post. LEGGI TUTTO

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    Incendio in un allevamento: morti 1500 maiali

    A Stigliano, in provincia di Matera, ieri sera, circa 1.500 maiali sono morti a causa di un incendio divampato – per motivi in fase di accertamento – in un capannone, in contrada Arborteto, utilizzato per l’allevamento.
    Sul posto – una struttura in metallo di circa 450 metri quadrati – sono intervenuti i Vigili del fuoco, i Carabinieri e un veterinario dell’Azienda sanitaria di Matera.
    Le carcasse degli animali saranno smaltite nella giornata di oggi. L’allevatore è stato anche ascoltato a sommarie informazioni dai carabinieri.
    L’uomo ha riferito di non aver mai ricevuto minacce ne richieste estorsive. Si segue la pista dell’incidente a causa di un corto circuito o del cattivo funzionamento di una delle stufe utilizzate per irscaldare gli ambienti. LEGGI TUTTO

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    Bilancio Polfer 2023: 83 arresti, 490 indagati e 550mila controlli

    Oltre 550.000 persone controllate, 83 arrestati e 490 indagati: è questo il primissimo bilancio di fine anno del Compartimento Polizia Ferroviaria Campania.Elevate circa 1.000 contravvenzioni: 456 al Codice della Strada e 500 sanzioni relative al regolamento di polizia ferroviaria.
    Durante l’anno sono state 12.871 le pattuglie impegnate in stazione e 2.207 quelle a bordo treno. I convogli ferroviari presenziati sono stati complessivamente 3.973. Sono stati inoltre predisposti 1.200 servizi antiborseggio in abiti civili, sia negli scali che sui treni, allo scopo di contrastare in modo specifico furti e truffe ai danni dei viaggiatori.
    Le attività di prevenzione sono state incentivate anche grazie all’impiego di personale dell’Esercito nell’ambito dell’operazione “Stazioni Sicure” – disposta dal Ministro dell’Interno d’intesa con il Ministro della Difesa- .
    Numerose le giornate straordinarie di controllo del territorio per un totale di 42 operazioni: 15 “Stazioni Sicure”, finalizzate al potenziamento di controlli a persone e bagagli; 13 “Rail Safe Day”, finalizzate a prevenire comportamenti impropri o anomali, spesso causa di investimenti; 12 “Oro Rosso, finalizzate al contrasto dei furti di rame e 2 “Action Week”, finalizzate al potenziamento dei controlli ai treni trasportanti merci pericolose.
    L’attività di contrasto ai furti di rame, che in ambito ferroviario spesso causano ritardi alla circolazione dei treni e consistenti disagi per i viaggiatori, si è tradotta in circa 500 controlli ai centri di raccolta e recupero metalli, in circa 10.000 servizi di pattugliamento delle linee ferroviarie e circa 200 servizi di controllo su strada a veicoli sospetti. Tale articolato dispositivo ha consentito il recupero di circa 40.000 kg del cosiddetto “oro rosso” di provenienza illecita, il sequestro di 10 locali abusivi adibiti allo stoccaggio di rottami, il sequestro di 30.000 Kg di altro metallo, l’arresto di 2 persone e la denuncia di 33 soggetti.
    Sono proseguite, inoltre, le attività di educazione alla sicurezza ferroviaria nell’ambito della campagna ”Train… to be cool”, realizzata in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito e con il supporto scientifico della Facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università di Roma Sapienza. Nel corso dell’anno 2023 sono stati 6.482 gli studenti raggiunti e 83 gli incontri tenuti. Inoltre il personale formato ha partecipato a diversi Grandi Eventi( Comicon, Giochi senza barriere, Giffoni Film Festival) raggiungendo circa 14.000 giovani.
    Da ultimo l’evento al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa dove 250 studenti delle scuole medie dei quartieri napoletani di Forcella, Fuorigrotta e del comune di Caivano (NA) a bordo dei pullman della Polizia di Stato si sono recati alla stazione di Napoli Centrale. Da qui, con gli Agenti della Polizia Ferroviaria, hanno proseguito il viaggio sul treno storico delle Ferrovie dello Stato Italiane diretto al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa dove hanno effettuato la visita guidata al museo accompagnati dal personale della Fondazione FS.
    Il tutto sapientemente diretto dal tutor Commissario Capo Mariapia Tranchino, la cui professionalità e umanità è riconosciuta ovunque e che purtroppo il Compartimento Polfer perderà quest’anno per il raggiungimento della meritata pensione.
    Tante le storie a lieto fine: a Napoli Centrale, nel mese di maggio gli operatori Polfer, impegnati negli ordinari controlli in stazione, sono stati avvicinati da una ragazza che scoppiando in lacrime chiedeva loro aiuto: era giunta in stazione con l’intento di suicidarsi.La stessa, rassicurata dagli operatori, ha deciso di raccontare la sua storia: studentessa fuorisede presso la facoltà di giurisprudenza di Napoli, 30 anni, durante il lockdown aveva iniziato a soffrire di un disagio psicologico che l’aveva portata gradualmente ad abbandonare gli studi .
    Per paura di deludere i genitori aveva mentito sul suo percorso di studi e sul superamento degli esami arrivando a dire che avrebbe dovuto sostenere la tesi di laurea quel giorno.Presa dal senso di colpa, per non aver avuto il coraggio di dire la verità ai genitori , aveva spento il telefono rendendosi irreperibile e si era diretta in stato confusionale alla Stazione di Napoli Centrale con brutte intenzioni. Per fortuna alla vista dei Poliziotti la ragazza ha trovato il coraggio di chiedere aiuto.
    I genitori sono stati contattati e si sono precipitati subito presso gli uffici Polfer per riabbracciare la figlia.
    Tanti i salvataggi effettuati, come quello avvenuto a maggio, alla stazione di Cancello (CE) quandonel locale Posto Polfer si è presentata una donna, in forte stato di agitazione, dichiarando che il fratello aveva comunicato l’intenzione di suicidarsi in quello scalo ferroviario buttandosi sotto un treno.
    Gli agenti si sono precipitati in stazione e lo hanno individuano subito sui binari dove nel frattempo era in arrivo un treno merci che, alla vista dei poliziotti e dell’uomo, è riuscito a frenare in tempo.
    Bloccata successivamente la circolazione per operare in sicurezza i poliziotti scesi sui binari hanno scoperto che l’uomo, 46 anni, originario della provincia di Caserta , si era incatenato ai binari con tanto di lucchetto ed aveva lanciatola chiave a circa 3 metri di distanza fortunatamente finita su un marciapiede.
    Recuperata la chiave e tolte le catene il 46enne è stato visitato dagli operatori del 118 ed affidato ai familiari.
    Nel mese di giugno, a Napoli Centrale, nel piazzale interno della stazione, un uomo di 44 anni si è improvvisamente accasciato al suolo manifestando difficoltà respiratorie. Gli operatori Polfer, compresa la gravità della situazione, hanno immediatamente prestato i primi soccorsi e, dopo aver posto l’uomo in posizione supina, hanno iniziato le operazioni di rianimazione alternando massaggio cardiaco e ventilazione con uso di mascherina in gomma e boccaglio.
    Le operazioni di soccorso si sono protratte fino all’arrivo dei sanitari del 118 che hanno continuato nell’attività di rianimazione, anche con l’ausilio del defibrillatore, stabilizzando il paziente e trasportandolo in codice rosso presso il Pronto Soccorso del Policlinico.
    Da ultimo a dicembre il salvataggio di un bambino di 18 mesi che stava soffocando da parte dei poliziotti del Posto Polfer di Campi Flegrei: il bambino, insieme alla nonna, nel passeggino, stava soffocando, e quando sono arrivati i poliziotti, attirati dalle urla della donna, era già cianotico e con gli occhi riversi verso l’alto.
    I poliziotti non si sono persi d’animo, hanno immediatamente estratto il bimbo dal passeggino e gli hanno praticato le manovre di disostruzione pediatrica.Dopo diversi tentativi, davanti alla folla incredula di persone che si era nel frattempo creata, il neonato ha finalmente ripreso a respirare!
    Sul posto sono poi arrivati i sanitari del 118 che, dopo un’accurata visita, hanno constatato le buone condizioni di salute del bimbo e i genitori del bambino che sono corsi ad abbracciarlo.
    I genitori spaventatissimi dal trovare il loro bambino in ambulanza, hanno ringraziato commossi i due poliziotti.
    Tutti i dispositivi di sicurezza messi in campo hanno contribuito a far si che quest’anno la Stazione di Napoli Centrale sia entrata nella top ten delle migliori stazioni europee. Una classifica del Consumer Choice Center (Ccc), un’associazione indipendente per la difesa dei consumatori, che ha selezionato le 50 migliori stazioni ferroviarie tra le più grandi d’ Europa nella nuova edizione dell’European Railway Station Index, classifica all’interno della quale la stazione campana si è posizionata al 7^ posto. LEGGI TUTTO

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    E’ Rosa D’Ascenzo la prima vittima di femminicidio del 2024

    Potrebbe essere il primo femminicidio dell’anno quello della donna portata ieri in ospedale a Civita Castellana, nel viterbese, dal marito, secondo cui la 71enne Rosa D’Ascenzo sarebbe caduta dalle scale dopo un malore nella loro abitazione di Sant’Oreste, alle porte di Roma.La natura delle lesioni riscontrate ha insospettito i medici che hanno allertato i carabinieri e per l’uomo, C.G., di 73 anni, è scattato il fermo per omicidio aggravato.
    L’uomo aveva sostenuto che la moglie fosse caduta a causa di un malore, ma la natura delle lesioni riscontrate ha insospettito i medici che hanno allertato i carabinieri. Sono scattate le indagini, eseguite dai Carabinieri delle compagnie di Civita Castellana e di Bracciano e coordinate dalla Procura di Tivoli, dalle quali è emerso che si tratterebbe di femminicidio e non di una morte accidentale.
    All’interno dell’abitazione, infatti, sono state rilevate numerose tracce che hanno permesso al pm di formulare l’imputazione provvisoria di omicidio aggravato. L’abitazione è stata sequestrata mentre il 73enne, sussistendo secondo la Procura il concreto pericolo di fuga, è stato sottoposto a fermo. Proseguono gli accertamenti, anche di natura tecnica, per la completa ricostruzione dei fatti, comprese eventuali antecedenti violenze domestiche di qualunque natura. La coppia era sconosciuta agli investigatori e nessuna denuncia era stata mai presentata dalla donna.
    Nell’anno appena concluso sono state 118 le donne uccise, di queste 96 in ambito familiare o affettivo, secondo i dati del Viminale. Si tratta di un numero altissimo ma in calo rispetto al 2022 che si era chiuso con 127 donne uccise.
    Nel 2023 118 femminicidi in Italia
    Tra tutti i femminicidi è quello di Giulia Cecchettin, avvenuto l’11 novembre scorso, a scuotere di più l’opinine pubblica. La giovane viene colpita da più di venti coltellate dall’ex fidanzato Filippo Turetta e poi lasciata morire. Un delitto che porta in piazza centinaia di migliaia di persone in occasione della giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne.
    Ma poche settimane dopo a occupare sulle prime pagine torna un altro caso di femminicidio: quello di Vanessa Ballan, 26 anni, incinta di otto settimane che viene uccisa con otto coltellate al torace, dal suo ex. I suoi funerali si celebreranno venerdì 29 dicembre a Castelfranco Veneto e il governatore Zaia ha già indetto il lutto regionale. Ecco alcuni dei casi che hanno segnato il 2023.
    La prima vittima dell’anno è Giulia Donato, 23 anni, uccisa dal fidanzato, Andrea Incorvaia, guardia giurata di 32 anni nel quartiere Pontedecimo a Genova. L’uomo prima le spara con l’arma regolarmente detenuta per il lavoro e poi si toglie la vita. Pochi giorni dopo, il 13 gennaio, Martina Scialdone, 34 anni, viene uccisa a colpi di pistola da Costantino Bonaiuti, un uomo di 61 anni con cui ha una relazione. I due si trovano in un ristorante di Roma, in zona Furio Camillo e il delitto si consuma in strada.
    Solo 16 anni: Jessica Malaj viene uccisa a maggio scorso a Torremaggiore, in provincia di Foggia, mentre fa da scudo alla madre aggredita dal padre. Giulia Tramontano, 29 anni, incinta di sette mesi, viene uccisa a fine maggio con 37 coltellate da Alessandro Impagnatiello, il fidanzato dalla ‘doppia vita sentimentale’.
    E poi ancora l’infermiera Rossella Nappini, 52 anni, massacrata, a settembre scorso a Roma, con diverse coltellate. Marisa Leo, 39 anni, viene uccisa a Marsala (6 settembre) dall’ex compagno Angelo Reina, che aveva denunciato, nel 2020, per stalking. E ancora Anna Elisa Fontana, 48 anni, data alle fiamme dal compagno Onofrio Bronzolino, nell’abitazione che i due condividevano sull’isola di Pantelleria (Trapani).
    Il 14 ottobre scorso a Cerreto d’Esi (Ancona) Concetta Marruocco viene ammazzata dal marito Franco Panariello con 39 coltellate. Annalisa D’Auria, 32 anni, viene uccisa dal marito Agostino Annunziata a Rivoli (Torino) davanti agli occhi della loro figlioletta di 3 anni. Giulia Cecchettin, 22 anni, viene trovata sulle sponde del lago di Barcis, in un canalone tra il bacino idrico e Piancavallo, nel Pordenonese.‍
    Di lei si erano perse le tracce dall’11 novembre, giorno in cui era uscita con l’ex fidanzato Filippo Turetta, suo coetaneo, che viene poi rintracciato in Germania e arrestato per l’omicidio. Il 19 dicembre scorso il femminicidio di Vanessa Ballan, 26 anni, uccisa a coltellate sulla porta di casa a Riese Pio X, in provincia di Treviso.
    A trovare Vanessa riversa a terra è il marito, 28 anni, di ritorno dal lavoro verso mezzogiorno, che dopo un tentativo di rianimarla chiama i soccorsi. Viene subito escluso un suo coinvolgimento nell’omicidio mentre viene fermato Bujar Fandaj, 41enne di origine kosovare, che a ottobre scorso era stato denunciato da Vanessa per stalking. LEGGI TUTTO

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    Le stelle cadenti di gennaio danno il benvenuto al 2024

    Anche le stelle cadenti sembrano dare il benvenuto al nuovo anno: nei primi giorni di gennaio è infatti attivo uno dei maggiori sciami meteorici dell’anno, quello delle Quadrantidi, il cui picco è atteso il 4 gennaio.
    Dall’Italia, purtroppo, le condizioni non saranno ideali per ammirare questo fenomeno, poiché si troverà molto basso sull’orizzonte, e le ore migliori per osservarlo si concentrano tra mezzanotte e l’alba. Saranno un po’ più fortunati gli abitanti della parte Centro-settentrionale del Paese, mentre per latitudini inferiori, come quella di Napoli, l’osservazione è ancora meno agevole.
    Ma, oltre alle Quadrantidi, a gennaio faranno bella mostra di sé anche altre piogge meteoriche minori, che saranno invece visibili per l’intera notte, anche se con un numero di stelle cadenti inferiore.
    Quest’anno si potranno ammirare soprattutto quelle che sono attive nel periodo precedente o successivo il plenilunio del 25 gennaio, e che quindi non sono disturbate dalla presenza della Luna: le prime ad arrivare saranno le rho Geminidi, tra l’8 ed il 9 gennaio, seguite dalle delta Cancridi e dalle alfa Cane Minoridi, entrambe visibili il 17 e 18 gennaio, e infine dalle alfa Leonidi, l’ultimo giorno del mese. LEGGI TUTTO

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    Una donna morta e 274 feriti in tutta Italia per i festeggiamenti di Capodanno

    Il dipartimento della Pubblica sicurezza comunica i dati del Capodanno 2024 elaborati dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, concernenti gli esiti dei servizi predisposti per la prevenzione ed il rilevamento degli incidenti derivanti dall’uso dei prodotti pirotecnici, corredati delle tabelle e dei grafici riepilogativi.La rilevazione dei dati è stata effettuata, come di consueto, con la procedura informatizzata di supporto all’analisi denominata R.I.Se.C. I dati relativi agli incidenti verificatisi nel corso dei festeggiamenti per il Capodanno 2024 hanno purtroppo fatto registrare un evento mortale: a Napoli: una donna di 45 anni, nel comune di Afragola, è stata raggiunta alla tempia da un proiettile vacante nel corso dei festeggiamenti, probabilmente ad opera di un componente dello stesso nucleo familiare.
    La donna ricoverata d’urgenza all’Ospedale “Cardarelli” in prognosi riservata, successivamente decedeva. Feriti: il numero totale dei feriti è di 274, di cui 12 dovuto all’uso di armi da fuoco e 262 da fuochi d’artificio.
    I ricoverati di quest’anno sono stati 49. I dati evidenziano un aumento rispetto allo scorso anno in cui ci furono 180 feriti, con 48 ricoveri. Con riguardo, invece, ai minori che hanno subito lesioni, si registra un aumento sono infatti 64 i minori che hanno riportato lesioni, confronto ai 50 dello scorso anno.
    Ben 64 i minorenni feriti dai petardi
    Inoltre, la proiezione dei dati sui feriti gravi ha registrato un aumento, in quanto ci sono stati 2 casi con prognosi superiore ai quaranta giorni, per ferita d’arma da fuoco, rispetto a 1 caso dell’anno precedente; mentre sono stati 25 i casi, con prognosi superiore ai quaranta giorni, dovuti ai fuochi d’artificio, rispetto ai 10 casi dell’anno precedente.
    Infine, le proiezioni dei dati sui feriti lievi, hanno fatto registrare lo stesso dato dello scorso anno ovvero 10 casi con prognosi inferiore o uguale ai quaranta giorni, per ferita d’arma da fuoco, mentre dai 159 casi con prognosi inferiore o uguale ai quaranta giorni, dovuti ai fuochi d’artificio, si è passati agli attuali 232 casi. Ancora una volta gli episodi più gravi devono essere ricondotti all’uso scorretto di prodotti pirotecnici di sovente illegali
    Di particolare rilievo, risultano i seguenti episodi occorsi: a Napoli: una donna di 50 anni giungeva al pronto soccorso in quanto attinta da colpo di arma da fuoco al fianco mentre assisteva ai festeggiamenti del Capodanno sul balcone della propria abitazione. Risulta in prognosi riservata e in pericolo di vita; ancora a Napoli: un cittadino di nazionalità algerina di anni 50, mentre camminava in strada, veniva raggiunto da un proiettile che lo attingeva alla spalla e raggiungeva il polmone. Il ferito risulta in prognosi riservata in attesa di intervento chirurgico.
    A Foggia: un uomo di anni 47 riportava lesioni con amputazioni multiple alle dita della mano sx e ustioni di secondo grado a seguito dell’esplosione di un petardo; sempre a Foggia: un ragazzo di 17 anni, a seguito dello scoppio di un petardo artigianale, ha riportato l’amputazione della mano sx con prognosi di 30 gg;
    a Grosseto: l’esplosione di un petardo nel corso dei festeggiamenti occorsi all’aperto feriva 3 minorenni. Il più grave è un minore di 15 anni che riportava la quasi totale amputazione della mano sx ed escoriazioni al viso e al torace. Vista la gravità delle ferite veniva trasportato all’Ospedale Careggi di Firenze;
    a Milano: un 18enne di nazionalità egiziana, a seguito dell’esplosione di un artificio pirotecnico, riportava la perdita delle dita di entrambe le mani; sempre a Milano: un uomo di 36 anni giungeva all’Ospedale di Legnano e veniva ricoverato in prognosi riservata con ustioni di III grado a mani e volto, per aver maneggiato polvere pirica nel tentativo di creare un manufatto artigianale;
    ancora a Milano: una minorenne di nazionalità filippina, nel maneggiare un’arma ad aria compressa, riportava un trauma alla mano sx con prognosi di 30 gg.; a Siena: un 15enne è stato trasportato con urgenza all’ospedale di Careggi di Firenze per le gravi lesioni riportate alla mano a seguito dello scoppio di un petardo avvenuto nel comune di Poggibonsi. La prognosi è riservata;
    a Latina: tre minori di anni 15, 10 e 6 nel corso dei festeggiamenti nel giardino della propria abitazione situata a Terracina, nell’accendere una batteria di fuochi d’artificio riportavano feriti giudicate guaribili rispettivamente in giorni 30, 15 e 10 per ferite al volto e alle gambe;
    a L’Aquila: nel comune di Pacentro, un giovane romano di anni 20, mentre si trovava in compagnia di 3 amici, rimaneva ferito alla mano dx per lo scoppio di un petardo. Trasportato all’Ospedale di Sulmona veniva sottoposto ad intervento chirurgico per la ricostruzione dell’arto.
    Prognosi superiore ai 40 gg s.c.; a Varese: un minorenne di anni 17 riportava l’amputazione della mano dx e il ferimento dell’occhio sx a seguito dell’esplosione di un petardo; a Trento: un uomo di nazionalità marocchina di 54 anni riportava l’amputazione del III raggio dopo aver raccolto un petardo inesploso; sempre a Trento: un uomo di origine moldava di 23 anni perdeva la mano sx a seguito dell’esplosione di un petardo cosidetto “cipolla”; a Lucca: un minorenne di anni 15 ha perso il pollice e l’indice della mano durante l’utilizzo di un petardo.
    Dalle comunicazioni trasmesse dagli Uffici periferici (oltre ai singoli dati inseriti nel sistema di rilevazioni R.I.Se.C.) e dai dati desumibili dalle open sources relative agli incidenti con feriti provocati dallo scoppio di prodotti pirotecnici, si rileva che: le patologie tipiche prodotte dall’esplosione di prodotti pirotecnici ad “effetto scoppiante” si confermano essere i traumi alle mani e al volto.
    Frequenti sono le lesioni ai bulbi oculari e le fratture e/o amputazioni di dita e/o falangi. Misure restrittive e sequestri: durante il periodo del rilevamento che ha interessato l’intero mese di dicembre 2023, sono state denunciate 304 persone in stato di libertà, con un dato in aumento rispetto a quello dello scorso anno quando ne vennero segnalate 273, e sono state arrestate 50 persone in aumento rispetto alle 35 del dicembre del 2022. LEGGI TUTTO

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    Sequestrate 40 tonnellate di fuochi d’artificio illegali

    Dall’inizio del mese di dicembre la Guardia di Finanza ha intensificato, su tutto il territorio nazionale, l’attività di contrasto alla produzione, detenzione, trasporto e commercializzazione illecita di artifizi pirotecnici e di prodotti pericolosi.
    Per garantire la sicurezza dei cittadini con l’approssimarsi delle festività di fine anno sono stati condotti 242 interventi che hanno portato al sequestro di oltre 1 milione e 700 mila fuochi artificiali illegali, per un peso complessivo di 40 tonnellate. Sono state segnalate all’Autorità Giudiziaria 149 persone di cui 13 arrestate.
    Le attività di servizio si inseriscono nel quadro delle azioni di controllo del territorio che la Guardia di Finanza assicura per il concorso al mantenimento della sicurezza pubblica, a tutela della salute e dell’incolumità dei cittadini. LEGGI TUTTO

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    Asaps, 29 vittime della strada nell’ultimo weekend

    Tra venerdì 22 e domenica 24 dicembre sono state 29 le vittime sulle strade italiane per incidenti, in aumento rispetto ai fine settimana precedenti del mese (21 nel weekend 15-17 dicembre, venti in quello 8-10). Lo rende noto l’Asaps, Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale, con sede a Forlì. La vittima più giovane è stata un ragazzo di 20 anni, la più anziana una donna di 86.
    In totale sono deceduti 19 automobilisti, 6 motociclisti e 4 pedoni. La regione con il maggior numero di vittime è stata il Piemonte, con 5, seguita dal Lazio con 4, Toscana e Abruzzo 3, Liguria, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia 2, Veneto, Lombardia, Trentino-Alto Adige e Sardegna con un sinistro. Nel frattempo, ricorda l’Ufficio Studi di Asaps, in Commissione Trasporti alla Camera dei Deputati sono stati depositati ben 760 emendamenti al disegno di legge di riforma del codice della strada, che entrerà nel vivo all’inizio del 2024, quando si inizieranno a votare le molte proposte di modifiche agli articoli che riguardano tra gli altri la patente a punti, i controlli sulla velocità, l’inasprimento delle pene per chi attua truffe per superare gli esami della patente, norme sulla ciclabilità, educazione stradale nelle scuole. LEGGI TUTTO

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    Nonna Caterina muore di angoscia per una bolletta dell’acqua da 15 mila euro

    Tutto è iniziato tre settimane fa, quando la nuora di Caterina le ha letto l’importo della bolletta. L’anziana donna è rimasta scioccata: non aveva mai pagato così tanto per l’acqua.La bolletta era stata pagata in automatico dalla banca, ma Caterina non aveva controllato l’importo. Quando ha saputo quanto doveva, è stata colta da un attacco di panico.
    È stata portata in ospedale, ma le sue condizioni sono peggiorate rapidamente. È morta la notte di Natale, dopo 15 giorni di ricovero.
    I familiari di Caterina sono convinti che la sua morte sia stata causata dall’angoscia per la bolletta.
    Hanno raccontato che l’anziana donna era una persona molto ansiosa e che l’importo esorbitante della bolletta l’ha completamente sconvolta.
    Iren, il fornitore dell’acqua, ha riconosciuto l’errore e ha detto che la bolletta non era dovuta.
    Tuttavia, questa notizia non ha consolato i familiari di Caterina, che chiedono chiarezza su quanto accaduto.
    Assoutenti, l’associazione dei consumatori, ha definito la vicenda “un monito pesante” per tutte le società che gestiscono i servizi idrici.
    L’associazione ha chiesto che le anomalie delle bollette vengano sottratte all’intelligenza artificiale e affidate a persone.
    La senatrice Raffaella Paita, di Italia Viva, ha detto che la vicenda dovrebbe essere un monito per tutti.
    “Un mondo fatto di call center e di rapporti impersonali può essere inospitale e ostile per gli anziani più deboli”, ha concluso.
    La morte di nonna Caterina è un caso tragico che mette in luce la necessità di proteggere gli anziani più vulnerabili da abusi e ingiustizie.
    È importante che le società che gestiscono i servizi idrici siano più responsabili e che le anomalie delle bollette vengano gestite con attenzione e sensibilità. LEGGI TUTTO

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    Incidente stradale tra bus di ragazzi in gita e ambulanza: 4 morti a Urbino

    Sono quattro le persone decedute nell’incidente che questo pomeriggio ha coinvolto un autobus e un mezzo della Croce Rossa nella galleria ‘Cu gulino’, lungo la strada statale 73 bis var di Urbino.
    Le vittime, comunica Anas in una nota, viaggiavano a bordo dell’ambulanza che, nell’impatto con il bus, ha preso fuoco.
    Il bus contro il quale il mezzo di soccorso si è scontrato era di ragazzi in gita. Nessuno di loro è rimasto ferito, solo qualche lieve escoriazione e tanta paura.
    Sono in corso le operazioni di rilievo e di ripristino della regolare circolazione.
    Sul posto le forze dell’ordine che stanno effettuando i rilievi che dovranno stabilire l’esatta dinamica dei fatti ed eventuali responsabilità LEGGI TUTTO