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    La morte di Maradona, ancora un mistero. Diego Jr.: “Ce l’hanno ammazzato”

    Le indagini sono ancora in corso, ma il figlio del Pibe de Oro è convinto che suo padre sia stato ucciso
    La morte di Diego Armando Maradona, avvenuta il 25 novembre 2020, continua a far discutere. Il figlio del Pibe de Oro, Diego Jr., è intervenuto in televisione per esprimere le sue convinzioni sulla vicenda.
    “L’indagine è tutt’ora in corso, ce l’hanno ammazzato”, ha dichiarato Diego Jr. in un’intervista a Verissimo. “Non doveva finire così. Non mi darò pace fino a quando non scoprirò la verità, l’ho promesso a mio padre”.
    Diego Jr. ha sempre sostenuto che la morte di suo padre non sia stata naturale. Secondo lui, Maradona è stato vittima di una serie di negligenze da parte dei medici che lo seguivano.
    Le indagini sono state avviate dalla procura di San Isidro, in Argentina. I medici accusati di presunto omicidio e omissione di soccorso sono otto.
    Le prime indagini hanno portato a una serie di contraddizioni e a dubbi sulla ricostruzione ufficiale dei fatti. Ad esempio, è stato accertato che Maradona era stato lasciato da solo per ore dopo il malore che lo ha ucciso.
    Le indagini sono ancora in corso e non è ancora chiaro se si arriverà a una sentenza definitiva. Tuttavia, le dichiarazioni di Diego Jr. hanno contribuito a mantenere viva l’attenzione sulla vicenda e a sollevare nuovi interrogativi.

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    Neonata di Torre Annunziata muore per arresto respiratorio perchè a Boscotrecase il pronto soccorso è chiuso da 3 anni

    Non saranno certo l’inchiesta della magistratura di Torre Annunziata tantomeno quella dell’Asl Napoli 3 Sud a ridare la vita alla neonata di Torre Annunziata di appena tre mesi morta per arresto respiratorio il 23 dicembre 2023 per la mancanza di pronto soccorso.Anzi per la chiusura da tre anni. Ma probabilmente serviranno a far aprire la mente a chi controlla la sanità in Campania e ha deciso da anni chiusure e accorpamenti degli ospedali dimenticando le difficoltà di un territorio dove episodi del genere, purtroppo, possono capitare e dove la presenza di un presidio di pronto soccorso potrebbe servire a salvare vite umane.
    Così come la piccola che aveva compiuto il terzo mese di vita il giorno prima, è stata portata in ospedale da suo padre il 23 dicembre, ma il pronto soccorso di Boscotrecase, l’ospedale più vicino, era chiuso da tre anni.
    L’uomo- come anticipa il Mattino-ha chiamato il 118 poco prima dell’ora di pranzo, quando la bambina ha iniziato a respirare a fatica. L’ambulanza è arrivata dopo circa un’ora, ma quando i soccorritori hanno raggiunto l’ospedale di Boscotrecase, le guardie giurate li hanno respinti: “Qui non c’è il pronto soccorso, dovete andare a Castellammare di Stabia”.
    Il padre e la piccola sono stati costretti a salire in macchina e a percorrere circa 20 chilometri per raggiungere l’ospedale San Leonardo di Castellammare, dove sono arrivati quando la bambina era già in arresto cardio-respiratorio. I medici hanno tentato invano di rianimarla, ma non c’è stato nulla da fare.
    La morte della piccola Maria ha suscitato grande dolore e sdegno nella comunità di Torre Annunziata. Il senatore del Movimento 5 Stelle Orfeo Mazzella ha presentato due interrogazioni al ministro della Salute per chiedere la riapertura del pronto soccorso di Boscotrecase.
    La Asl Napoli 3 Sud, che gestisce l’ospedale, ha aperto un’inchiesta interna per comprendere se siano state seguite tutte le procedure previste. Il direttore generale Giuseppe Russo ha spiegato che la chiusura del pronto soccorso è dovuta alla mancanza di personale: “Anche l’ultimo concorso è andato deserto, è un’emergenza nazionale”.
    La morte della piccola Maria è un’ennesima tragedia che mette in luce la grave situazione della sanità pubblica in Campania. La mancanza di personale medico e infermieristico sta mettendo a rischio la vita dei cittadini, soprattutto in aree come quella di Boscotrecase, dove la popolazione è numerosa e la distanza dai centri ospedalieri più attrezzati è significativa.
     La Procura di Torre Annunziata ha aperto un’inchiesta
    In questo contesto, la chiusura del pronto soccorso di Boscotrecase rappresenta un ulteriore elemento di criticità. È necessario che le istituzioni si impegnino a trovare una soluzione urgente per garantire ai cittadini di questa area un’assistenza sanitaria adeguata.
    Sul caso, la Procura di Torre Annunziata (procuratore Nunzio Fragliasso, aggiunto Giovanni Cilenti, sostituto Marta Agostini) ha aperto un’inchiesta che al momento procede contro ignoti. I carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia hanno raccolto la denuncia del papà, acquisito la cartella clinica ed avviato le indagini, ascoltando i primi testimoni e il personale medico. Dai primi accertamenti, pare che la piccola fosse affetta da una bronchiolite che probabilmente è degenerata proprio nella giornata del 23 dicembre. LEGGI TUTTO