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No a progetto di legge Lega su intervento Regione per garantire informazioni a entrambi i genitori separati

Promuovere interventi per assicurare la comunicazione congiunta a ciascuno dei genitori delle informazioni riguardanti i figli minori, specie da parte delle istituzioni scolastiche e degli enti locali.

Questo l’obiettivo generale del progetto di legge della Lega a prima firma Michele Facci e sottoscritto da tutti i consiglieri del gruppo del Carroccio denominato “comunicazioni relative a minori con genitori separati e situazioni assimilabili”.

Facci, nell’illustrazione del progetto di legge, ha poi lamentato un importante ‘vulnus’ procedurale. “Nella presentazione del progetto nella competente commissione assembleare, l’ufficio di presidenza, a fronte di precise promesse in merito, ha poi negato la possibilità di ascoltare i portatori di interesse palesando la volontà di non affrontare i temi quando questi sono sgraditi. Una mancanza di coerenza se consideriamo che nel 2017 lo stesso Pd a Bologna fece approvare un ordine del giorno al consiglio comunale per misure a favore della bigenitorialità”.

Di particolare rilevanza, nel testo proposto dalla Lega, l’Art. 2 nei tre commi di cui si compone. Nella prima parte dispone che le comunicazioni degli enti del sistema regionale vengano inviate “a entrambi i genitori nel rispetto delle misure adottate dall’Autorità Giudiziaria”, mentre nel secondo capoverso si prescrive la necessità di “allegare il provvedimento giudiziario contenente le esatte disposizioni dei competenti Organi giurisdizionali relative ai minori”. Nel terzo comma, infine, si descrivono le azioni promosse dalla Regione per le comunicazioni scolastiche e degli enti locali. Al progetto di legge che non prevede oneri finanziari a carico del bilancio regionale si è opposta la maggioranza dell’Assemblea che ha fatto notare come le modalità proposte nel progetto di legge siano già in uso.

Luca Cuoghi (Fdi) si è detto “completamente d’accordo sugli obiettivi del progetto che mira ad una piena bigenitorialità. Essere genitori oggi è cosa difficile e negare ad uno di essi le informazioni dovute rende quasi impossibile il compito. Rimandare di oltre due anni l’esame del testo per poi non consentire l’udienza conoscitiva e infine con un ordine del giorno per evitare l’esame dell’articolato è un disegno assolutamente antidemocratico e totalmente irresponsabile”.

Le posizioni della maggioranza sono poi state riassunte dalle parole di Marilena Pillati (Pd) che ha convenuto come il tema del progetto di legge a prima firma Facci “tratti un principio di grande rilevanza per un rapporto equo tra i vari genitori che ricordo hanno eguali responsabilità nei confronti del minore”. Pillati ha poi richiamato sia la convenzione ONU, recepita dalla legislazione nazionale nel 1991, che la legge 54 del 2016 “che ha istituito l’affido condiviso proprio a sottolineare le eguali responsabilità dei genitori”. La consigliera dem ha poi ricordato le perplessità che il testo proposto aveva già sollevato nel passaggio in commissione. “Non ritenevamo e non riteniamo -conclude Pillati- che vi sia bisogno di una disciplina di dettaglio regionale di una norma nazionale, soprattutto quando lo strumento per l’attuazione sarebbero dei protocolli d’intesa con i vari enti interessati che esulano dalle competenze regionali. La Regione ha specifiche competenze che possono impattare il tema sul diritto alla salute del minore ma qui da tempo esiste l’istituto del consenso informato e dove il fascicolo sanitario elettronico del minore può essere associato indipendentemente ad ogni genitore. Nessuno vuole negare la bigenitorialità e nessuno nasconde i problemi pratici nell’applicazione delle leggi, ma bisogna farlo nel rispetto dei modi e dei ruoli che a ciascuno competono”.

(Luca Boccaletti)


Parità, diritti e partecipazione

6 Giugno 2023



Fonte: https://cronacabianca.eu/feed/


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