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Bergamini (Lega): quantificare i danni dopo il cedimento del canale a Ostellato

Quantificare i danni danni causati dal cedimento della sponda del canale navigabile in zona Cavallara di San Giovanni di Ostellato (Ferrara) e quelli alle abitazioni; avviare un piano di controllo delle specie fossorie (nutrie) che mettono a rischio la tenuta degli argini.

Lo chiede il consigliere Fabio Bergamini (Lega) in un’interrogazione nella quale pone alla Regione altri quesiti: il programma di interventi previsti per il prossimo triennio a proposito del territorio ferrarese, in merito al rinforzo delle sponde arginali dei fiumi, dei corsi d’acqua in genere e alla pulizia degli alvei; quali sono i canali di finanziamento individuati per tali interventi (ad esempio, PNRR); a quanto ammontano i danni arrecati dalla recente alluvione di Ostellato alle abitazioni private, alle colture e alle imprese presenti nella zona; quali sono le azioni che verranno messe in atto per risarcire tali danni”.

Infine, il consigliere del Carroccio vuole sapere se la giunta “intenda attualizzare i piani di controllo delle specie fossorie che minacciano da vicino la stabilità delle arginature, adottando rimedi più efficaci. Come nel caso dell’utilizzo delle armi “calibro 22” in dotazione ai coadiutori che collaborano con la Polizia provinciale”.

L’alluvione del 28 maggio ha causato una falla di sei metri alla sponda del canale Navigabile in zona Cavallara. Da tempo, scrive Bergamini, gli “agricoltori presenti sul territorio del Mezzano lamentano la diffusione massiccia di tane di nutrie e altri mammiferi fossori che hanno creato evidenti disagi” sia sul piano economico sia su quello della tenuta degli argini. Un punto, questo, riconosciuto anche dalla Regione un anno fa che disse anche come era in atto un piano di controllo della nutria e della volpe. Bergamini scrive che in passato ci sono stati cedimenti delle sponde degli argini dei canali e sostiene che “è quanto mai opportuno adottare un corposo programma di interventi per il rinforzo delle arginature e per la pulizia degli alvei dei corsi d’acqua e dei canali del territorio” oltre che rivedere i piani di controllo delle nutrie anche sulla base di una sperimentazione, “soddisfacente”, nel Ferrarese “che ha visto la Polizia provinciale coordinare i coadiutori autorizzati e muniti di “armi calibro 22”.

(Gianfranco Salvatori)


Ambiente e territorio

1 Giugno 2023



Fonte: https://cronacabianca.eu/feed/


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