Sospensione dimezzata per i due vigili urbani di Sezze indagati con le accuse di falso e rifiuto di atti d’ufficio, che, secondo gli inquirenti, davanti a un violento pestaggio sfociato in un tentato omicidio si sarebbero voltati dall’altra parte.
Il Tribunale del Riesame di Roma accogliendo parzialmente gli appelli presentati dagli avvocati difensori Massimo Signore, Vincenzo Macari e Matteo Macari, ha ridotto da 12 a 6 mesi la misura interdittiva per Davide Di Girolamo, di Terracina, e Roberto Camerota, di Minturno.
I fatti risalgono al 30 marzo dell’anno scorso quando, dopo un pestaggio, venne lasciato agonizzante sull’asfalto un alcolista 40enne di origine romena.
Per gli inquirenti, i due vigili avrebbero ignorato quanto riferito loro da diversi testimoni e sarebbero arrivati al punto di dire ai magistrati che non avevano alcuna informazione utile su quella tragedia in via Porta Sant’Andrea.
Il 40enne, secondo gli investigatori, sarebbe stato prima insultato e provocato da alcuni giovani e poi, senza che avesse neppure reagito, picchiato con ferocia.
Alla fine l’unico vero testimone trovato dalla squadra mobile fu un minorenne straniero.
A maggio gli arresti, con l’accusa di tentato omicidio, di un 17enne di Priverno e di un ventenne setino, Matteo Pozone.
Poi la misura nei confronti dei due vigili.
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